Risposta di un africano alla lettera di Padre Alex Zanotelli sull’Africa di Daniel Wedi Korbaria “Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.” Inizia così la lettera del profondo conoscitore dell'Africa padre Alex Zanotelli, nella quale, senza ritegno alcuno, chiede di “rompere questo silenzio- stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne.” Ma i mainstream media parlano fin troppo dell’Africa anche a sproposito. Come hanno sempre fatto continuano a diffamare ancor di più l'Africa e gli africani. Tutte le narrazioni che una grossa fetta del giornalismo ha prodotto negli ultimi decenni sull’Africa e sugli africani straripano di stereotipi al limite della xenofobia e del ridicolo. L’attempato canuto elenca una serie di “è inaccettabile” per descrivere la drammatica situazione in cui versano tanti Stati africani e lo fa, ovviamente, puntando il suo dito accusatorio sugli africani stessi. Praticamente è come se si accusassero i Sioux o gli Apache della drammatica situazione che si è creata nel Nord America. La sua elencazione inizia con: “È inaccettabile il silenzio sul Sudan retto da un regime dittatoriale…” dando l’idea di non essere ancora soddisfatto della sua suddivisione in due Stati. Forse vorrebbe farlo ancora a pezzi, oltre al Sud Sudan facciamo anche quello Est e quello Ovest? In fondo, Dividi et impera è sempre stata una strategia usata dai colonialisti che hanno stravolto i confini nazionali africani per innescare guerre interetniche. Non risparmia nemmeno il paese che crede nell’autosostentamento o self reliance, il paese che rifiuta di offrire un solo ettaro della sua terra al fenomeno del Land grabbing praticato in Africa dalle multinazionali, il paese che ha rispedito a casa tutte le ONG e rifiuta gli aiuti umanitari considerati l’oppio della popolazione africana. “È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo…” Questa dichiarazione è la menzogna più evidente di tutta la sua lettera, una frottola che poteva anche risparmiarsi. Ai giornalisti italiani si può dir di tutto tranne che siano mai rimasti in silenzio sull’Eritrea. Lui mente sapendo di mentire perché da tanti anni esiste una sistematica demonizzazione mediatica dell’occidente nei confronti del Paese descritto come “l’inferno sulla terra”, “la Corea del Nord africana”, “una prigione a cielo aperto”, ecc. L’unica cosa che gli rimane da dire ancora sarebbe che gli eritrei mangiano i bambini! Padre Alex è convinto che i leader africani che osano negare l’accesso al loro paese ai neocolonialisti, evitando così di farsi derubare, siano da annoverare come i peggiori dittatori di questo mondo. Quello eritreo è un regime oppressivo forse perché l’unico in Africa a non volere più gli aiuti umanitari occidentali? In effetti questa cosa rende automaticamente tutti quelli come Alex delle persone inutili. Lo so che è difficile digerirlo per quelli come lui che vanno in giro con l’aureola in testa ma, volenti o nolenti, l’Eritrea diventerà un esempio per l’Africa perché insegnerà agli altri Stati africani che si può vivere senza mendicare aiuti umanitari. Solo quando questa filosofia, germogliata in Eritrea, attecchirà e radicherà in tutto il continente africano tutta l’Africa si salverà e allora lui e tutti i suoi compari dovranno tornarsene a casa loro.
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Fulvio Grimaldi ci racconta l'Eritrea che non trapela in Occidente, Paese che per 'aiutarli a casa loro', meglio se li "lasciamo fare!", visti i danni fatti
di Cesare Germogli 20 luglio 2017 ‘Aiutiamoli a casa loro‘, la formula magica sventolata dalle forze politiche di turno con cui si cerca di buttare acqua sul fuoco quando si parla, ormai, quotidianamente, del problema immigrazione. E se scoprissimo che non solo stiamo facendo poco per favorire il progresso economico in Africa, ma che al contrario stiamo operando nella direzione opposta? Questo sembra emergere quando si ascolta la testimonianza di Fulvio Grimaldi, giornalista e inviato di guerra per ‘RAI‘ e ‘BBC‘ poi documentarista indipendente che, dopo una recente visita in Eritrea, ha realizzato, insieme a Sandra Paganini, ‘Eritrea una stella nella notte dell’Africa‘, un docufilm che racconta una verità diversa su quello che oggi è il paese più demonizzato dell’Africa. Abbiamo quindi parlato con lui dei rapporti tra il nostro Paese e la prima delle sue ex colonie, le cui autorità auspicano un intensificarsi dei rapporti con l’Italia risultando però inascoltate. Cerchiamo, dunque, di andare oltre la superficie e di capire cosa c’è realmente dietro ad una situazione diversa da come la possiamo immaginare, e da come ci è stata raccontata. leggi il contenuto di Asmait Fitsumbrahan Un messaggio di congratulazioni alla capitale Asmara, chiamata dagli italiani "piccola Roma", per essere iscritta all'elenco dell'UNESCO. La città è stata riconosciuta per i suoi edifici ben conservati di disegni architettonici modernisti. L'architettura incredibilmente attraente di Asmara ha guadagnato un grande valore in tutto il mondo rendendolo uno dei pochi in Africa. All'AHP (Asmara Heritage Project) è stato aggiudicato anche il Premio Reale degli Architetti Britannici (RIBA), un onore eccezionale e testimonianza degli standard mondiali di ricerca del dicembre scorso. La città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità durante la 41a riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale in Polonia il 7 luglio. Ecco la signora Hanna Simon, ambasciatrice dell'Eritrea in Francia e rappresentante permanente dell'Eritrea all'UNESCO. -Può spiegare l'importanza del patrimonio mondiale. È quando i monumenti storici di un paese diventano significativi, non solo per il paese, ma anche per il mondo. È una richiesta per la loro conservazione secondo gli standard stabiliti E oggi, con tutto il numeroso, incredibile e storico patrimonio che abbiamo, l'Eritrea è diventata una di queste, partendo da Asmara. Asmara è stata presentata e approvata per essere registrata al 41° sessione del comitato del patrimonio mondiale. Allo scopo è stato costituito un comitato con il compito di osservazione per un paio di mesi. Inoltre, tra gli altri comitati diversi con diversi scopi c'era, EKOMOS. Le persone assegnate dall'UNESCO che sono state in Asmara per studiare e osservare cosa rendeva Asmara speciale. Infine nel mese di maggio sono state presentate le relazioni. In realtà è stata una grande relazione approvata dai 21 paesi responsabili per la decisione. - Qual è il vantaggio che un paese può ottenere facendo parte del patrimonio mondiale? Soprattutto che il paese ha l'onore di possedere un testamento riconosciuto dal mondo; che il mondo si preoccupa per il suo sicuro mantenimento . La comunità internazionale protegge e conserva in ogni circostanza, in quanto non solo è responsabilità del paese, ma anche del mondo. Un paese può anche chiedere qualsiasi tipo di assistenza attraverso l'UNESCO. Nel complesso, il successo di oggi rende Asmara non solo un patrimonio per gli Eritrei, ma anche per il mondo. Ecco perché otterrà tutta l'assistenza e il riconoscimento di cui ha bisogno. Essere registrati nel Patrimonio Mondiale per Asmara significa che sarà ora un nome conosciuto più che mai. Questo risultato è il primo per l'Eritrea e dice molto del livello raggiunto anche nelle nostre attività diplomatiche. Ancora una volta, questo è un successo che è stato premiato in Inghilterra. Si tratta di un evento del quale dovremmo essere tutti orgogliosi e fieri insieme come parte di un paese. Inoltre, è qualcosa che riflette un grande onore per lo sviluppo di un paese in soli 25 anni. Fino ad ora l'Africa ha registrato pochissimi siti del patrimonio mondiale. Anche se l'Africa è ricca di luoghi storici e di edifici, non ci sono molti luoghi registrati come siti di patrimonio mondiale, in particolare nei siti di patrimonio moderno. Particolarmente parlando nei paesi subsahariani, possiamo dire che Eritrea è la prima ad essere registrata nel sito del patrimonio mondiale moderno. È veramente una cosa meravigliosa da riconoscere. Sicuramente ci saranno più turisti attratti da Asmara nella comunità internazionale. Ci sono molti turisti che sono interessati a tali luoghi. Con la brillante art deco e gli edifici storici, Asmara attirerà numerosi turisti provenienti da tutto il mondo; Questo potrebbe aprire molte opportunità. - Che cosa direbbe di Asmara e dell'attaccamento che gli Eritrei sentono verso di essa? Asmara è il simbolo degli Eritrei. Siamo orgogliosi di questo. Non solo perché è la nostra capitale, ma perché è il nostro orgoglio e gioia. Ecco perché ogni Eritreo ha voluto che Asmara venisse riconosciuta dal mondo. La condivisione è una cultura comune degli Eritrei. Pertanto, ora che la nostra capitale è riconosciuta dal mondo, dà il piacere ad ogni eritreo da condividere il con il resto del mondo. Vorrei ricordare alla mia società che non solo abbiamo bisogno di proteggere i nostri edifici, ma di provare a mantenere i suoi progetti originali. Vorrei sottolineare personalmente il fatto che dobbiamo spostare la nostra attenzione verso le periferie delle città e cercare di costruire case e proteggere gli antichi scorci delle nostre città. Il riconoscimento che abbiamo ricevuto è stato prevalentemente dipendente dall'antichità della nostra città. Dobbiamo mantenere i nostri edifici storici e bellissimi, cerchiamo di lavorare duramente per mantenere la bellezza della nostra città. shabait.com Si è conclusa ieri la visita ufficiale a Bari dell’Ambasciatore in Italia dello Stato di Eritrea S.E. Petros Fessahazion, accompagnato dal Console Onorario in Puglia, avv. Francesco Paolo Bello.
Una due giorni intensa e piena di incontri con le massime Autorità locali durante i quali è stata approfondita la conoscenza del Paese e si sono rafforzate le relazioni istituzionali e commerciali tra Puglia ed Eritrea. “La scelta della Puglia come sede di un nuovo Ufficio Consolare non è stata casuale ma è stata fortemente voluta perché riteniamo che le affinità tra Puglia ed Eritrea siano numerose. La grande accoglienza e gli incontri di altissimo livello testimoniamo che è stata una scelta ottima. Devo ringraziare a nome del mio Paese il Prefetto di Bari, Dott.ssa Magno, il Sindaco di Bari, Decaro, il Vice Presidente Regione Puglia, Dott. Nunziante il Dott. Bernardo Notarangelo e i dirigenti regionali, il dott. Raeli dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, il Presidente di Confindustria De Bartolomeo, il Rettore del Politecnico di Bari, Prof. Di Sciascio, il Rettore dell’Università degli Studi di Bari e il Presidente dell’Autorità Portuale, Prof. avv. Ugo Patroni Griffi e tutte le altre Autorità intervenute, per l’accoglienza dimostrata ”. La visita è stata l’occasione per pianificare ipotesi di collaborazione nei settori dell’agricoltura, del turismo e del trasferimento di conoscenze, oltre che gettare le basi di un futuro e auspicabile gemellaggio tra Bari e Massaua, città con molte affinità. “Tornerò presto in Puglia e a Bari, e siamo già al lavoro per sviluppare i temi affrontati in questi incontri” ha concluso l’Ambasciatore. Visita a Bari dell'ambasciatore eritreo, in compagnia del console onorario dello stato di Eritrea in Puglia. “Ottime opportunità in Puglia, soprattutto in ambito agricolo”.
Questa mattina, in Presidenza, l’Ambasciatore dello Stato di Eritrea, Petros Fessahazion, insieme con il Console onorario dello Stato di Eritrea in Puglia, avv. Francesco Paolo Bello, ha incontrato, per una visita di cortesia, il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Nunziante. Tema dell’incontro una collaborazione, nell’ambito della cooperazione internazionale, nei settori dell’agricoltura, della sanità, dell’ambiente, del turismo e della formazione. Hanno partecipato all’incontro anche il responsabile del Coordinamento delle Politiche Internazionali della Regione Puglia Bernardo Notarangelo, i direttori dei Dipartimenti regionali Aldo Patruno (Turismo ed economia delle cultura) e Gianluca Nardone (Agricoltura) e il dirigente del Servizio Salute Giuseppe Lella. PressRegione - Agenzia Giornalistica, Direttore responsabile Elena Laterza - Iscritta al Registro della Stampa presso il Tribunale di Bari n. 26/2003 Architetto Bortolotto: per eritrei non è retaggio del colonialismo
Roma, 8 lug. (askanews) – “Asmara la bella”: così, in italiano, gli eritrei chiamano la loro capitale. E sono loro “per primi che hanno portato avanti una politica di conservazione della loro città vivendola, apprezzandola come patrimonio proprio e non come il retaggio del colonialismo italiano”. A raccontarlo è l’architetto Susanna Bortolotto del Politecnico di Milano, impegnata al fianco dell’Asmara Heritage Project in un progetto di formazione nell’ambito del restauro che “si potrà realizzare in autunno grazie al finanziamento dell’Unione europea”. “La decisione Unesco – ha sottolineato Bortolotto ad askanews – porterà, a livello internazionale, l’attenzione sulla conservazione, tutela e valorizzazione di più di circa 4.000 edifici tra palazzi, uffici, fabbriche, officine, cinematografi, teatri, case, ville, mercati, chiese e moschee, nonché giardini, fontane, viali alberati, piazze della vecchia città prerazionalista e Moderna, e si spera anche con un rilevante piano di incentivi”. Incentivi “che potranno conservare una città a misura d’uomo, che funziona ancora, memoria della loro e della nostra Storia, e portare in generale un miglioramento della qualità della vita e un’opportunità per un potenziale sviluppo turistico dell’Eritrea”. L’architetto ha tenuto a rimarcare che negli eritrei “non c’è stata l’accettazione acritica del periodo colonialista, ma la consapevolezza della propria ricchezza culturale e di avere una città esteticamente e funzionalmente valida”. La decisione dell’Unesco di dichiararla Patrimonio dell’Umanità non potrà quindi “che avvalorare ancor di più Asmara ‘Africa’s Modernist City’, la sua ‘bellezza’, modello urbano dai magnifici rapporti spaziali e dalle altezze contenute, come testimonianza della Moderna progettualità italiana del periodo coloniale, ma anche come memoria di un ‘valore corale’ dei tanti italiani ed eritrei che vi hanno lavorato e vissuto”. Oltre che ad Asmara, il Politecnico di Milano è impegnato dal 2012 nella missione archeologica italo-eritrea di Adulis (al fianco del Centro ricerche sul Deserto orientale, ndr). “Questo sito era la città emporio, con porto sul Mar Rosso, della capitale Axum”, ha ricordato Bortolotto, precisando che “le ricerche archeologiche, unitamente ai lavori di restauro e valorizzazione nonché di formazione in situ, mirano alla comprensione dell’insediamento, alla sua conservazione in rapporto al più ampio contesto territoriale di cui sono parte e alla creazione di un parco archeologico, il primo in area sub-sahariana”. Con l’obiettivo, “in futuro, di preparare una nuova candidatura Unesco”. askanews Negli ultimi giorni ho ricevuto molti toccanti messaggi da altrettanti orgogliosi sorelle e fratelli eritrei, dall'Eritrea e dalla Diaspora nonché da politici e cittadini italiani amici di Eritrea che condannano il vile attacco e mi manifestano la loro solidarietà e la loro stima.
Esprimendo la mia profonda gratitudine, vorrei rassicurare tutti che stiamo bene e che siamo più che mai motivati e pronti a continuare ad offrire i nostri umili servizi ai nostri orgogliosi cittadini e alla nostra amata Eritrea. Wetru Awet n’Hafash! Fessahazion Pietros (Ambasciatore) COMUNICATO STAMPA della Delegazione Eritrea alla 41ª Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale8/7/2017 Oggi, 8 luglio 2017, alla 41a Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale (attualmente in corso a Cracovia, Polonia dal 7 al 12 luglio 2017) Asmara: Una città modernista d'Africa è stata iscritta all'elenco dell'UNESCO. Questo risultato vittorioso arriva dopo anni di ricerca, pianificazione e campagne, ed è una vittoria non solo per il popolo eritreo, ma per l'Africa e per il mondo in generale.
Asmara, la capitale dell'Eritrea, è un ambiente sociale unico e distinto del design architettonico modernista realizzato in un contesto montano africano. Gli edifici modernisti che costituiscono il patrimonio mondiale di Asmara sono stati costruiti alla fine del XIX e della prima metà del XX secolo. Gli architetti che hanno progettato questi edifici erano italiani e il materiale con cui questi edifici furono costruiti erano una combinazione di materiali locali e di quelli importati. Tuttavia, la gente che ha costruito questi edifici era indubbiamente eritrea e nonostante l'impronta coloniale insita in tali edifici, Asmara è stata incorporata nell'identità eritrea e nella sua lotta per l'autodeterminazione, dando così un simbolo di orgoglio e di successo per il popolo eritreo . L'iscrizione di Asmara nell'elenco del patrimonio mondiale è anche un simbolo di orgoglio per i popoli africani. Quella che una volta era una scena urbana di pianificazione coloniale che separava in modo razziale gli Eritrei dai loro colonizzatori, è ormai un simbolo della decolonizzazione, della modernità e del patrimonio, mettendo gli indigeni africani al centro del patrimonio mondiale, pur comprendendo sia la vita africana coloniale che postcoloniale. L'integrità storica, funzionale e architettonica di Asmara e in particolare i siti architettonici sono stati ben conservati nonostante i decenni di guerra e sconvolgimenti sperimentati dall'Eritrea per ottenere la sua indipendenza dai successivi colonizzatori. L'iscrizione di Asmara alla Lista del Patrimonio Mondiale incoraggerà e incrementerà gli attuali sforzi eritrei per ripristinare e mantenere questi edifici, oltre a far conoscere il mondo di questo tesoro africano modernista. L’Eritrea ha attuato meccanismi normativi per preservare l'eredità di Asmara già nel 2000 con l'obiettivo di proteggere l'eredità architettonica unica della città, nonché il processo di nomina di Asmara come patrimonio mondiale. Nel 2001 il comune della città di Asmara ha istituito un "Perimetro Storico" e una moratoria sulla nuove costruzioni all'interno di questo perimetro per salvaguardare l'integrità storica e culturale di Asmara. Nel 2005, Asmara è stato inclusa nella lista per l'iscrizione all'elenco del patrimonio mondiale. E il 1° febbraio 2016, lo Stato di Eritrea ha presentato all'UNESCO il fascicolo completo di nomina e documenti giustificativi per l'iscrizione di Asmara sull'elenco del patrimonio mondiale. Il Nomination Dossier riflette quasi due decenni di collaborazione di ricerca di professionisti in Eritrea e all'estero, professionisti con una vasta gamma di discipline. L'iscrizione di Asmara all'elenco del patrimonio mondiale è il risultato di tutto il duro lavoro, la ricerca e i meccanismi messi in atto per inscrivere Asmara, città modernista africana, come luogo del patrimonio mondiale. Lo Stato di Eritrea è firmatario della Convenzione del 1954 per la protezione della proprietà culturale in caso di conflitto armato, della convenzione sul patrimonio mondiale del 1972 e della convenzione del 2003 sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. L'inclusione di Asmara nell'elenco del patrimonio mondiale per la sua eccezionale architettura modernista e la pianificazione urbana e la sua eccezionale testimonianza dell'assunzione universale e del raggiungimento dell'autodeterminazione nazionale vanta oltre il semplice perseguimento del riconoscimento internazionale per i suoi beni culturali. L'iscrizione di Asmara rappresenta anche un'occasione per incoraggiare riflessioni critiche sulle relazioni culturali e il patrimonio a livello globale e per promuovere la stabilità e la prosperità a livello locale. Inoltre, Asmara ha il potenziale per contribuire alla strategia globale dell'UNESCO per ristabilire la sotto-rappresentazione comparativa dei siti africani e modernisti sul WHL. Capo della delegazione, ambasciatrice Hanna Simon Ambasciatore in Francia e Rappresentante Permanente all'UNESCO Per maggiori informazioni, si prega di contattare Yared Tesfay, membro della Delegazione dello Stato di Eritrea alla 41a Sessione del Comitato per il Patrimonio Mondiale e direttore degli Affari dei Media presso l'Ambasciata dello Stato di Eritrea al Regno Unito & Irlanda. Dettagli di contatto [email protected] Negli scorsi giorni gli organi di informazione hanno riportato la notizia dell’aggressione subita da alcuni diplomatici dell’ambasciata eritrea fra i quali lo stesso ambasciatore Pietros Fessahazion.
Riteniamo opportuno chiarire che contrariamente a quanto affermato dalle varie agenzie, i responsabili dell’aggressione successivamente identificati, individuati e arrestati dalla polizia, non fanno parte in alcun modo della Comunità degli eritrei in Italia. Come è noto infatti tale Comunità presente in Italia da molti decenni si è sempre distinta per il suo atteggiamento distante dalla violenza e rispettoso delle regole del vivere civile. La magistratura stabilirà responsabilità ed eventuali mandanti o legami politici dei protagonisti della vicenda i quali tuttavia nulla hanno a che fare con la Comunità eritrea che si è unita nella condanna del gesto efferato e ha testimoniato la sua totale solidarietà con le vittime della vile aggressione. Media Comunità Eritrea.It portavoce della Comunità Eritrea in Italia Asmara, a Modernist City of Africa, primo sito Unesco in Eritrea
Roma, 8 lug. (askanews) – L’Unesco ha dichiarato Asmara, capitale dell’Eritrea, patrimonio dell’umanità, durante la sessione in corso a Cracovia, in Polonia. “Asmara, a Modernist City of Africa” è il primo sito Unesco nel Paese del Corno d’Africa. L’iscrizione di Asmara tra i siti Unesco “è un grande risultato per gli eritrei in particolare e per il continente africano in generale”, perché “riduce la sottorappresentanza del patrimonio moderno dell’Africa nell’elenco del Patrimonio mondiale”, ha detto ad askanews l’ingegnere Medhanie Teklemariam, responsabile dell’Asmara Heritage Project, lanciato nel 2014 dalle autorità eritree per la candidatura Unesco. “Asmara è una città straordinaria e un sito eccezionale di patrimonio modernista – ha aggiunto l’ingegnere – la città possiede una combinazione eccezionale di pianificazione urbana moderna e architettura modernista che è arrivata integra dalla sua creazione nei primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri come capitale dell’Eritrea”. askanews |
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Settembre 2024
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