Una iniziativa Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Lucca Sviluppo
Italia – Lucca – Eritrea un dialogo da riprendere Un incontro sull’esperienza lucchese in Eritrea Venerdì 1 marzo ore 16,00 Auditorium Palazzo delle Esposizioni in P.zza San Martino n. 7 – Lucca Un momento per approfondire i progetti legati all’Eritrea: “Italia – Lucca – Eritrea: un dialogo da riprendere” è in programma venerdì 1 marzo ore 16,00 all’auditorium del Palazzo delle Esposizioni (P.zza San Martino n. 7) a Lucca. L’iniziativa della Fondazione Banca del Monte di Lucca e della Fondazione Lucca Sviluppo è condotta con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale, dell’associazione “Lucca Massawa un lungo ponte” e gode del patrocinio dell’Ambasciata dello Stato dell’Eritrea in Italia, del Miur, della Città di Lucca e del Club per l’Unesco di Lucca. La Fondazione BML sostiene progetti di cooperazione internazionale e sviluppo in alcuni Paesi africani, specie in collaborazione con enti, associazioni, scuole e università che operano sul territorio lucchese o vi fanno riferimento. In particolare dal 2017 è partito un programma a favore dell‘Eritrea, composto da alcuni progetti di ricerca e applicativi (quali lo studio di un prototipo per la dissalazione dell’acqua marina a mezzo dell’energia solare, la coltivazione di piante autoctone a scopi alimentari, etc.) e da alcuni progetti culturali, tra cui lo scambio di esperienze tra scuole che hanno coinvolto alcuni istituti di Lucca e scuole di Asmara e di Massaua, iniziativa realizzata grazie anche all’apporto della direzione scolastica provinciale. L’appuntamento di venerdì vedrà l’introduzione di Oriano Landucci, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e di Alberto Del Carlo, presidente della Fondazione Lucca Sviluppo, con il saluto del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e della provveditore Donatella Buonriposi; seguirà l’intervento di Pietros Fessahazion, ambasciatore dell’Eritrea a Roma, dal titolo “Eritrea e Italia: un dialogo possibile”. Interverranno, quindi, Giuseppe Mistretta, Ministro Plenipotenziario della Direzione Centrale Africa Sub-Sahariana del Ministero degli Esteri, che traccerà un “Quadro geopolitico del Corno d’Africa”; Alessandro Pellegatta, autore del libro “L’ Eritrea e la sua geografia variabile dalla terra di Punt al futuro di Massawa”; Vilma Candolini, preside I.I.S.O. Asmara, parlerà de “La scuola e la formazione, motore dello sviluppo del Paese e del processo di integrazione”. A seguire ancora una breve presentazione dell’esperienza lucchese in Eritrea a cura di Marcello Marchi e Franco Grossi. In chiusura l’intervento di Francesco Paolo Bello, Console onorario dell’Eritrea, che illustrerà le “Prospettive di sviluppo dell’Eritrea”. A moderare l’incontro Alberto Del Carlo e Donatella Buonriposi.
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COMUNICATO
BASTA SPECULARE A NOME DELLA COMUNITÀ ERITREA IN ITALIA! L'articolo a firma di Emilio Drudi pubblicato sul sito Agenzia Habeshia il 18 febbraio 2019 dà voce ad un minuscolo gruppetto che si definisce "Coordinamento Eritrea Democratica". Il gruppetto, che da anni specula e continua a speculare utilizzando il nome degli eritrei in Patria e alla Diaspora, avanza richieste di vario tipo tra le quali risalta quella relativa alla richiesta di un confronto con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi e con la Commissione Esteri della Camera perché tali interlocutori rendano conto del proprio operato. La Comunità eritrea in Italia, che conta oltre 10,000 associati, desidera anzitutto chiarire che il gruppetto rappresenta solo se stesso e non la Diaspora eritrea a nome della quale vuol dare ad intendere di parlare. Con la complicità di qualche giornalista compiacente senza la ben che minima idea della situazione reale del Paese, il gruppetto cerca invano di sminuire gli sforzi compiuti nella definizione del processo di pace e di minare con accuse di varia natura la costruzione di un dialogo tra l'Eritrea e l'Italia e la comunità internazionale in generale. Tra le accuse, vengono menzionati interessi geopolitici che l'Italia avrebbe sull'Eritrea e che verrebbero portati avanti "sulla pelle di milioni di persone". La Comunità eritrea in Italia condanna questa lettura paradossale delle visite delle delegazioni italiane ad Asmara e dello sforzo di costruire rapporti di proficua cooperazione volta al consolidamento del processo di pace ed allo sviluppo socio-economico del nostro Paese. La Comunità eritrea è ben consapevole dell'importanza dell'intervento del Governo italiano a favore della pace, dello sviluppo economico e del miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni della regione del Corno d'Africa. Pertanto, confidando in un fruttuoso futuro condiviso, rinnova la propria gratitudine e stima al Governo e a tutti gli italiani di buona volontà per la loro vicinanza alla nostra amata Patria. Coordinamento delle Comunità Eritree in Italia Evento di formazione utile a chi vuole approfondire la conoscenza del continente africano, lezione aperta promossa e moderata dalla eccellentissima prof.ssa Beatrice Nicolini docente dell'Università Cattolica di Milano.
Nell'immaginario delle popolazioni Etiopi, i Guraghe vengono considerati gran lavoratori e molto parsimoniosi, una sorta di misto veneto genovese... credit Simone Salvucci Pubblicato da Marilena Dolce
Ferrovia Eritrea, una salita dalla costa verso l’altopiano La Ferrovia Eritrea sale dalla costa verso l’altopiano. Una corsa iniziata nel 1897 che termina nel 1911, grazie all’ingegner Emilio Olivieri. Una linea che va da Massawa ad Asmara, passando per Ghinda che è la prima tratta. Un percorso lungo 117.600 chilometri che solca sei viadotti ed entra in otto gallerie. Lavoro incredibile che doma la montagna, costato circa venti milioni di vecchie lire e che riduce il tempo del viaggio, da quattro giorni a sei ore. Nel 1937 i passeggeri che utilizzano la ferrovia eritrea, F.E. sono 451 mila, che diventano 534 mila nel 1938... continua a leggere dalla fonte Venerdì 15 Febbraio 2019 ore 18.00, si svolgerà presso la Sala del Mosaico in Piazza della Libertà, Bergamo, il Convegno per la Presentazione del Progetto Tagliero Asmara.
Relatori esperti condivideranno la loro esperienza su diversi ambiti di competenza, riflettendo sull’Eritrea, un territorio che da poco ha iniziato il suo percorso verso uno sviluppo sostenibile. 🇪🇷 Per partecipare e per ulteriori informazioni, clicca sul sito: http://www.e-venti.com/news_dettaglio.php?id_news=202 Dall'epoca coloniale italiana l'aroma di molte case italiane Le origini della Carta Aromatica d’Eritrea risalgono all’epoca coloniale italiana durante il fascismo. Era il 1927 quando il chimico farmacista piacentino Vittoriano Casanova, dopo 3 anni di studi, creò la Carta d’Eritrea. Durante un suo viaggio nella “terra degli aromi”, tra Eritrea e Somalia, dove già la regina Hatshepsut inviava le sue navi alla ricerca di incensi, scoprì e apprezzò resine ed essenze naturali dell’Africa Orientale utilizzate per profumare le abitazioni. Al suo rientro in Italia Casanova studiò una formula realizzata con più di 30 componenti (resine e muschi) mixati con alcuni oli essenziali africani e asiatici. Priva totalmente di sostanze chimiche e coloranti artificiali è totalmente atossica. Inizialmente il composto veniva polverizzato in un mortaio, sciolto in alcool vegetale e infine aggiunto agli oli naturali. Successivamente la miscela venne utilizzata per imbibire la carta, lasciandola in infusione per alcuni giorni, poi stesa ed asciugata ed infine tagliata pronta per essere bruciata come un comune inceso. La Carta d’Eritrea, nota per il suo caratteristico aroma intenso per profumare gli ambienti, ottimizza l’ossigenazione dell’aria favorendo la respirazione ed è anche molto utile contro le zanzare. Il Dott. Vittoriano Casanova è stato insignito della medaglia d’oro dell’ Ordine dei Farmacisti della Provincia di Piacenza. AUTORE DELL'ARTICOLO ALBERTO ALPOZZI 8 febbraio 2019 - Il Commissario per la cooperazione e lo sviluppo internazionale Neven Mimica è in visita oggi in Eritrea, per lanciare un progetto iniziale da 20 milioni di euro per ricostruire il collegamento stradale tra il confine etiopico e i porti eritrei.
Durante la sua visita, il Commissario per la cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica incontrerà il presidente dell'Eritrea Isaias Afwerki per discutere della situazione nella regione ed esplorare i modi per l'UE e l'Eritrea di intensificare le relazioni politiche e il dialogo su questioni di interesse per entrambe le parti . Secondo il commissario Mimica "L'Unione europea è impegnata a sostenere l'Eritrea e l'Etiopia nella realizzazione del loro storico accordo di pace, che ha posto fine a venti anni di conflitto. Per sostenere questo, stiamo lanciando un programma da 20 milioni di euro per ricostruire le strade che collegano entrambi i paesi. Ciò stimolerà il commercio, consoliderà la stabilità e produrrà chiari benefici per i cittadini di entrambi i paesi attraverso la creazione di crescita sostenibile e posti di lavoro". Secondo un comunicato stampa diffuso dalla Commissione europea il nuovo progetto sarà finanziato attraverso il Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa e l'Ufficio delle Nazioni Unite (UNOPS). Riabiliterà i collegamenti stradali tra il confine etiopico e i porti eritrei per stimolare il commercio e creare posti di lavoro. Questa è la prima fase di un più ampio sostegno all'Eritrea, che è pianificato per aumentare gradualmente entro la fine dell'anno. Questa cooperazione fa parte del nuovo approccio a doppio binario dell'UE volto a rafforzare il dialogo politico con l'Eritrea, incoraggiando in particolare le riforme politiche ed economiche e il miglioramento dei diritti umani, nonché perseguendo la cooperazione allo sviluppo per affrontare le cause profonde della povertà e rafforzare la pace accordo e integrazione economica. Nel luglio dello scorso anno, l'Eritrea e l'Etiopia hanno firmato uno storico accordo di pace che pone fine a 20 anni di conflitto. Ciò fornisce una grande opportunità per lo sviluppo economico e la stabilità nella regione. Il riavvicinamento ha già prodotto benefici per la popolazione eritrea, con i confini riaperti, la ripresa della comunicazione e la riduzione del prezzo delle materie prime. Uno degli impegni dell'accordo di pace è che "i collegamenti tra trasporto, commercio e comunicazioni tra i due paesi riprenderanno". Per raggiungere questo obiettivo è necessario riabilitare le principali arterie stradali tra il confine etiopico e il porto eritreo di Massaua, che è il fulcro di questo progetto stradale. Di Jerry Chifamba Città del Capo - Il governo etiope festeggia una vittoria importante in una lunga disputa su chi detiene il brevetto per prodotti fatti di teff - un antico cereale che costituisce la base del cibo base dell'Etiopia, l'injera. Fitsum Arega, un diplomatico etiope che è l'attuale ambasciatore etiope negli Stati Uniti, ha confermato la notizia in un tweet, celebrando la "buona notizia". "Grazie a tutti, ho appena saputo che la Corte dell'Aia ha condannato il detentore del brevetto Teff, un'ottima notizia, spero che potremo imparare da questo che i nostri beni nazionali devono essere protetti dagli etiopi e dagli amici dell'Etiopia", ha twittato Arega, che è anche l'ex direttore generale della Commissione per gli investimenti etiopici e capo del dipartimento del primo ministro dell'Etiopia. Arega ha anche definito la battaglia legale sui brevetti di Teff, "una questione della nostra incapacità di possedere i nostri beni nazionali nel sistema legale internazionale". "Dobbiamo difenderlo", ha aggiunto. L'ambasciata dei Paesi Bassi in Etiopia ha confermato la notizia. "Questa ambasciata conferma la sentenza di novembre. Il motivo per il ritardo dell'annuncio è che il tempo per l'appello era ancora in corso. Non essendo stato fatto appello, il verdetto è ora definitivo: la richiesta di trattamento da parte del titolare del brevetto è nullo nei Paesi Bassi ," ha detto. L'Etiopia ha avuto una disputa legale con un olandese che possiede un brevetto sulla produzione di farina di Teff. Teff, famoso per la produzione di farina bianca di buona qualità, è usato in injera e in altri cibi tradizionali etiopi. È ampiamente noto come parte del patrimonio culturale etiope, e la brevettazione della produzione della farina è considerata controversa. Negli ultimi anni, l'Etiopia si è lamentata del fatto che questo è del tutto inesatto, dal momento che usano teff da secoli, dopo tutto e che il brevetto ha impedito alle aziende etiopiche di sfruttare un mercato globale in crescita per teff. Il diritto al brevetto consentirà all'Etiopia di fornire legalmente il prodotto al mercato europeo, un'opportunità che motiverà gli agricoltori a produrre di più e quindi aiuterà il paese a ottenere il dovuto riconoscimento. 29 Gen 2019 - La situazione dei diritti umani eritrea è stata esaminata ieri al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite n. UPR32 e, con sgomento dei nostri detrattori e sostenitori del "cambio di regime", ben 71 su 89 paesi (80% membri dell'UNHRC) hanno elogiato l'Eritrea per aver mostrato progressi significativi in la promozione e la protezione dei diritti umani nel paese. "L'Eritrea ha attuato COMPLETAMENTE 80 raccomandazioni, un risultato significativo in una situazione difficile: l'Eritrea deve ancora affrontare sfide nei Diritti Umani e il suo governo continua a lavorare per affrontarle" - ha detto S.E. l'Ambasciatore Tesfamichael Gerhatu. C'è uno stato di shock e un silenzio assoluti dagli angoli solitamente rumorosi delle ONG e dei gruppi anti-Eritrea politicamente motivati. Ciò avviene nonostante i loro ingenti investimenti nella falsa rappresentazione, nella distorsione e nelle menzogne contro l'Eritrea. Commento di Alessandro Pellegatta
Per anni i giornalisti della stampa legata agli interessi consolidati del colonialismo occidentale e americano hanno massacrato l'Eritrea. Questo paese é stato per anni sotto scacco, vittima di un conflitto permanente che l'ha costretto ad armarsi, e a utilizzare le sue migliori risorse materiali ed umane per fronteggiare aggressioni reali e percepite, e che hanno condizionato negativamente tutto il suo sviluppo socio-economico. L'Eritrea insieme al Sud Sudan é l'ultimo paese africano ad aver raggiunto l'indipendenza: usciva da decenni di colonialismo e da una devastante guerra per l'indipendenza. Sono state approvate ingiuste sanzioni e si sono spinti migliaia di giovani eritrei fuori dal loro paese con false promesse di accoglienza e riconoscendo loro lo status di rifugiati politici. Molti di questi giovani in fuga dal servizio militare illimitato sono morti durante le tragiche traversate sahariane e nel Mediterraneo. Sentire oggi queste notizie sul rispetto dei diritti umani in Eritrea è l'ennesima dimostrazione che il vento è finalmente cambiato. Un caro saluto |
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Settembre 2024
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