Per presentare il mio romanzo "Mother Eritrea" vi invito a :
A Catania venerdi 4 ottobre alla Pinacoteca "Nunzio Sciavarrello" (ex chiesa di San Michele minore). Mi sono permesso di portarvi ad Asmara, oggi Patrimonio dell’Unesco, per raccontarvi la storia della citta' durante la guerra. Io racconto quel che accadde dal 1975 e tutte le inevitabili conseguenze durate fino al 1991 quando l'Etiopia perse definitivamente la trentennale guerra di Liberazione, una guerra che costo' la vita a decine di migliaia di eritrei. In Italia tutto questo dolore non fu mai raccontato e gli italiani rimasero all'oscuro di tutto quel che successe nella loro ex "Colonia primigenia", nella "Piccola Roma". Ci sarebbe moltissimo da raccontare, la mia e' solo una goccia in quell’oceano di dolore perpetrato ai danni di un’intera popolazione. Io, nel mio piccolo, racconto questa storia drammatica di quel recente passato incancellabile perché il lettore sappia cosa abbiamo sofferto e perché si metta nei nostri panni prima di giudicarci. Così che si possano superare tutti i pregiudizi sentenziati, attraverso i mainstream media, da gente che non si e' mai recata in Eritrea. Io invece c'ero e con questa storia voglio contribuire a far conoscere al mondo la verità. Perché solo chi conoscera' il nostro passato potra' capire le ragioni del nostro presente." Daniel Wedi Korbaria
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L'importanza geostrategica del Mar Rosso è troppo evidente per meritare ulteriori commenti.
Gli sviluppi globali e regionali negli ultimi decenni e le tendenze attuali accentuano ulteriormente le conseguenze della sua importanza. In tale contesto, gli Stati costieri del Mar Rosso svolgono un ruolo vitale e indispensabile nel garantire e promuovere la stabilità duratura e sostenibile di questa cruciale rotta marittima internazionale. Questo compito richiederà la creazione e il consolidamento di un'architettura adeguata di sicurezza collettiva efficace basata su una strategia chiara e piani d'azione coerenti. Richiederà anche tempo, buona volontà politica, nonché lo stanziamento delle risorse necessarie. Vari sforzi avviati in passato, incluso l'esercitazione militare congiunta lanciata questo fine settimana a Jeddah da diversi paesi del Mar Rosso, mirano tutti a raggiungere questo alto obiettivo. L'impegno dell'Eritrea verso questo obiettivo comune è chiaro in quanto è stato pienamente esposto nella sua dichiarazione alla riunione dei funzionari di alto livello del Mar Rosso e del Golfo di Aden * riunita a Riyadh in aprile (21-22) quest'anno. I parametri chiave di 12 punti sulle procedure cardinali e le questioni sostanziali delineati nella Dichiarazione dell'Eritrea sono: 1. Valutazione completa e imparziale delle attuali realtà del Mar Rosso e delle questioni connesse, in tutte le loro dimensioni e prospettive in modo realistico; 2. Completa chiarezza sugli obiettivi e gli obiettivi desiderati; 3. Mappatura dettagliata delle minacce alla pace e alla sicurezza del Mar Rosso; e, categorizzazione e specifica di questi parametri; 4. Formulazione di una strategia praticabile che garantirà il raggiungimento di obiettivi e traguardi costruttivi; 5. Formulazione di strategie per contenere ed eliminare le minacce in tandem con le politiche positive di cooperazione; 6. Mappatura di schemi e piani dettagliati che garantiranno l'implementazione olistica delle strategie gemelle; 7. Stipula dei meccanismi di attuazione, strutture associate e mobilitazione delle risorse necessarie; 8. Garantire che tutte le configurazioni organizzative e i quadri sviluppati siano ancorati al rispetto della sovranità e del diritto internazionale; 9. Garantire che tutti gli Stati litorali costruiscano e possiedano le proprie effettive capacità di difesa e forze navali (senza delega ad altri); 10. Completare, attraverso sforzi collettivi e sinergie, quei compiti specifici che non possono essere svolti attraverso le capacità e le risorse nazionali individuali; 11. Tutti gli Stati pertinenti creeranno modalità appropriate di cooperazione con "forze esterne" per compiti o missioni che vadano oltre le loro capacità collettive sulla base di un quadro consensuale; 12. Creazione di comitati competenti per affrontare tutte queste questioni in modo globale e professionale. Ministero dell'Informazione Asmara 23 settembre 2019 La Forestry and Wild Life Authority ha riferito che il numero della popolazione di elefanti nel paese che era 15 unità secondo uno studio condotto nel 1996, ha attualmente raggiunto le 250 unità.
Indicando che 44 mila ettari di terra sono stati riservati agli elefanti nella sottozona Laelai Gash, il sig. Fetsum Hagos, capo dello Sviluppo e Conservazione della Fauna Selvatica, ha dichiarato che esiste un piano per costruire micro-dighe nelle sottozone di Laelai Gash e Gogni al fine di alleviare il problema che potrebbe verificarsi in relazione all'approvvigionamento idrico. Il sig. Fitsum ha inoltre invitato tutte le istituzioni e gli individui interessati a rafforzare la partecipazione al contrasto dell'uccisione illegale di elefanti e al traffico transfrontaliero di parti e garantire la loro sicurezza e sviluppo. Fustum ha proseguito affermando che nell'agosto di quest'anno l'Eritrea è diventata membro dell'Organizzazione per la sicurezza degli elefanti dell'Africa e che la firma ufficiale dell'adesione si terrà nel prossimo futuro. di Guido Talarico
La storia del movimento femminista eritreo è di grande fascino perché nasce nelle pieghe di una lunga guerra civile, ma è anche una vicenda che all’epica rivoluzionaria ha sommato sostanza, vale a dire tanti risultati concreti ottenuti in favore delle donne. Non a caso il movimento ha la formula giuridica del sindacato, la National Union of Eritrean Women (NUEW). Per celebrare i 40 anni di vita e di attività, incontrando sia le donne eritree che vivono in patria che quelle della diaspora, il NUEW ha organizzato a Rimini un grande incontro internazionale il cui esito ci è stato raccontato dalla Presidente Tekea Tesfamicael, che è venuta da noi in redazione per fare un po’ il bilancio delle celebrazioni ma soprattutto di quarant’anni di attività. “Il nostro è un movimento di liberazione che è nato al fronte – ci ha raccontato Tekea Tesfamicael – le donne eritree erano in prima linea contro il nemico. In tutto abbiamo rappresentato quasi il 30% dei combattenti, abbiamo fatto di tutto per il nostro paese, poi, dopo quell’esperienza cruente, difficile ma vittoriosa è diventato quasi naturale avere un trattamento più equo, una parità di genere come prima non esisteva”. “Venivamo da una gestione patriarcale della società – prosegue la presidente di NUEW – le donne erano sottoposte a padri e mariti. La guerra e la rivoluzione hanno cambiato tutto. Dimostrammo sul campo e nei fatti che la parità era un obbligo irrimandabile, così le cose cominciarono a cambiare. Prima del 1979 le donne non avevano istruzione, non potevano possedere case e terreni, non potevano scegliere e decidere. Dopo la guerra cominciò un processo di parificazione che non si è ancora interrotto e che oggi fa dell’Eritrea una nazione tra le più attente al mondo alla questione femminile, dimostrando un alto concetto della donna e tutelandone i diritti”. Tekea Tesfamicael è comprensibilmente molto contenta del percorso che è stato fatto e si vede. Quello eritreo del resto per la parità di genere è un modello non solo per l’Africa. Lei, che era sui monti a lottare per l’indipendenza della sua terra e del suo popolo, quando parla di quegli anni e del lavoro fatto per le donne si illumina, manifesta una passione e una fierezza che hanno radici profonde. “Il nostro governo con in testa il nostro Presidente Isaias Afewerki – spiega – ha fatto moltissimo in questi anni. Ha difeso il suo territorio, il suo popolo ma si è anche occupato di questioni sociali fondamentali. Terra e acqua per tutti, presidii ospedalieri in tutto il paese, infrastrutture che hanno consentito mobilità. Non sono stati anni facili perché siamo sempre rimasti in guerra a difendere i nostri confini, ma è stato fatto un grande lavoro per tutti e le donne ne hanno molto beneficiato”. E qui, questa signora piena di grinta ed energia, comincia a parlare dei diritti che il sindacato delle donne ha conseguito. Una narrazione analitica, punto su punto, risultato su risultato, che dimostra tutta l’importanza del percorso fatto. “Sono state abolite tutte le mutilazioni fisiche che le donne eritree pativano da secoli, sono stati eliminati i divieti di genere, sconfitti i pregiudizi – racconta Tesfamicael, che poi fa degli esempi concreti – prima della rivoluzione soltanto gli uomini potevano possedere della terra. Ora no le donne possono avere terra, coltivarla, avere soldi, essere autonome, avere diritto alla formazione scolastica e universitaria. Questo genere di cose ha colmato divari, ma su certi fronti siamo andati anche avanti a realtà come è quella europea. Oggi nel nostro paese la parità salariale è garantita mentre come sappiamo in molti paesi occidentali le donne a parità di prestazione ancora guadagnano di meno”. Tesfamicael è una donna concreta, sa che il percorso del suo paese è ancora lungo, e infatti dice che dopo la pace con l’Etiopia “ora la nostra priorità è creare sviluppo e crescita economica”, ma sottolinea con gioia come in Eritrea, a differenza di tanti altri paesi africani, pure esistendo almeno nove gruppi etnici diversi la gente vive in armonia avendo come obiettivo soltanto quello di tenere unito il paese e di migliorarlo. “Il nostro sindacato – conclude l’intervista con un grande sorriso – conta 340mila iscritte. In ogni singolo villaggio c’è una nostra rappresentanza. Al Governo abbiamo due ministre, Fozia Mashim alla Giustizia e Amina Nurhisen alla Salute. A Rimini ci siamo ritrovate in 1.500”. Non lo dice ma si percepisce che lo pensa. Allora lo diciamo noi: anche con le donne l’Eritrea ha fatto un piccolo miracolo. da buongiornonews Nei giorni 13, 14 e 15 si è tenuto in Emilia Romagna, tra Bologna e Bellaria Igea Marina di Rimini, un evento storico per le Comunità Eritree, ma soprattutto per le Donne Eritree.
Si sono festeggiati i 40 anni della N.U.E.W. Unione Nazionale Donne Eritree. Donne Eritree da tutto il mondo si sono date appuntamento a Bologna per celebrare ancora una volta il loro pluridecennale impegno a supporto dell'Eritrea come combattenti con il Fronte o come sostegno esterno. Molte di loro si sono potute riabbracciare dopo 40 anni di separazione quando poco più che ventenni avevano iniziato insieme le attività di supporto per la liberazione dell'Eritrea dall'occupazione etiopica. In questi ultimi anni molte cose sono cambiate in meglio nei rapporti fra Eritrea ed Etiopia e la festa è stata ancora più sentita per i grandi risultati che l'Eritrea è riuscita a raggiungere. I tre giorni sono scorsi veloci fra balli, abbracci, seminari e tanta musica. Presenti all'evento molti ambasciatori provenienti dalle sedi diplomatiche eritree di vari paesi europei ed extraeuropei. Ho avuto l'onore di essere invitato partecipare all'evento nel corso del quale ho ricevuto un riconoscimento del quale sono molto orgoglioso. Questo servizio fotografico è il mio personale contributo a tutti i partecipanti e a quanti hanno duramente lavorato per l'organizzazione e la riuscita di questo evento.. Stefano Pettini Sophia Tesfamariam ha presentato le sue credenziali al Segretario Generale delle Nazioni Unite6/9/2019 Deve essere uno dei momenti più orgogliosi della mia vita ...
Ho avuto l'onore e il privilegio di presentare le credenziali di H.E. il presidente Isaias Afwerki ad Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite ieri a New York, con la nomina di Rappresentante Permanente dello Stato dell'Eritrea presso le Nazioni Unite con grado di Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario. Ho detto al segretario generale che la mia nomina è una testimonianza dell'impegno del governo dell'Eritrea per l'uguaglianza di genere e il progresso delle donne eritree ovunque. Come prima ambasciatrice femminile della Diaspora, dimostra anche l'impegno dell'Eritrea nella partecipazione della sua Diaspora allo sviluppo economico, sociale e politico dell'Eritrea. Voglio cogliere l'occasione per ringraziare il mio team della Missione Eritrea a New York per la sua preziosa guida e supporto .... anche il pranzo, la torta e il vino sono stati fantastici. Per ultimo ma non meno importante, voglio ringraziare Abdul Rasheed Abubakar, mio partner dell'African Diaspora Magazine, per avermi spinto a eccellere e per la sua amicizia e sostegno. Resta in contatto ... Conterò su tutti voi mentre mi imbarco in questo nuovo ed eccitante viaggio davanti a me ... Awet N'Hafash ... Zelealemawi zKri n'semaetat Eritrea |
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Settembre 2024
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