Dopo la decisione del Governo Eritreo di apporre i sigilli alla Scuola Italiana di Asmara, si chiude ingloriosamente una storia iniziata piu' di cento anni fa, nel 1903. La decisione eritrea e' stata presa nel silenzio assordante del governo italiano, che anche in tale circostanza ha dimostrato il suo completo disinteresse per gli italiani all'estero (oltre che ogni visione di largo respiro nella gestione della politica estera).
Cala il sipario su una istituzione che era sopravvissuta alle vicende della prima e della seconda guerra mondiale, alla decolonizzazione, alla lotta dell'Eritrea per l'indipendenza dall'Etiopia. Nel 2012 sembrava che tutto fosse sistemato definitivamente tra l'Italia (la ex potenza coloniale) e la giovane Repubblica Eritrea: si era stipulato un accordo Tecnico Bilaterale tra i due Governi per regolare la gestione congiunta della Scuola, accordo della durata di cinque anni, rinnovabile alla scadenza. Ma i guai cominciano subito. Intanto il Governo Italiano non nomina i componenti di parte italiana nel Comitato Tecnico congiunto previsto dall'Accordo Bilaterale per la gestione dell'Istituto. Inspiegabili ed inspiegati a tutt'oggi i motivi di tale omissione! Ma le cose peggiorano decisamente nel 2017 e nel 2018, quando con la riforma dell'istruzione, si riducono drasticamente i fondi per gli istituti di formazione all'estero (D.L.n. 64/2017 e D.M.n. 2051/2018), impedendo l'impiego di personale supplente e imponendo il ricorso a docenti locali, decisioni che hanno avuto ripercussioni negative su tutto il Sistema Scolastico Italiano all'Estero, fino a quel momento uno dei punti di eccellenza dell'Italia nel mondo. In Eritrea il ricorso massiccio al personale locale ha diminuito di molto il carattere distintivo della scuola e della sua offerta formativa, ingenerando nel governo eritreo, non a torto, l'impressione di un venir meno dell'interesse da parte italiana verso questa istituzione. Da parte eritrea si e' cercato di sollecitare l'Italia al rispetto degli accordi, ma il silenzio in cui sono caduti questi solleciti, ha frustrato ogni tentativo di soluzione del problema. Malgrado cio', alla scadenza dell'accordo, nel 2017, il Governo Eritreo, nel silenzio di quello Italiano, ha rinnovato la licenza di apertura dell'Istituto di anno in anno fino all'anno scolastico 2019/2020. Nel 2020 la incerta gestione della pandemia da parte del Governo Italiano (che tante polemiche ha ingenerato e ingenera in Italia) ha avuto ripercussioni negative anche per la Scuola di Asmara.Infatti la Scuola avrebbe deciso autonomamente la sospensione dell'attivita' didattica, dimenticando che la gestione della Scuola e' regolata dall'accordo del 2012, non solo senza concordarla con le Autorita' locali, ma avvisandole della decisione solo poche ore prima della chiusura. Il tardivo intervento del presidente Conte presso il Capo del Governo Eritreo non ha avuto alcun esito, per cui al governo taliano non e' rimasto che raccogliere i "cocci" della propria inadeguatezza e occuparsi della ricollocazione del personale italiano in altre istituzioni. Noi riteniamo che una storia iniziata nel 1903 non puo' chiudersi in questo modo, e pertanto rivolgiamo un appello al Capo dello Stato, il Presidente Mattarella, al Presidente del Consiglio, ai Parlamentari Italiani tutti, sopratutto a quelli eletti all'estero, agli esponenti della Cultura Italiana, all'opinione pubblica italiana in generale, perche' si faccia tutto quanto e' possibile per trovare un accordo con il Governo Eritreo per rinegoziare un accordo per la riapertura della Scuola di Asmara. Rivolgiamo il nostro appello anche al Governo Eritreo, tramite l'Ambasciatore di Eritrea in Italia ed ai numerosi studenti ed ex studenti della Scuola di Asmara, perche' siamo sicuri che la presenza della Scuola Italiana in Asmara e' stato e puo' essere ancora fattore di progresso anche per l'Eritrea. Il Presidente: Aldo Rovito
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Personalmente non sbaglio quando affermo che……
di Lamina Spero che non sarà troppo tardi, quando qualche politico serio del governo italiano che ha cuore gli interessi dell'Italia, finalmente riuscirà a capire degli errori che questi in politica estera hanno commesso e stanno ancora commettendo, nel non capire quanto importante era ed è (se lo si vuole ancora) per l’Italia il ruolo che un piccolo Stato amico, copre nell'area del Corno d'Africa, del Mar Rosso, del Canale di Suez, del Bab el Mandeb, degli Emirati, dell’Arabia Saudita ecc. dove transita il principale fabbisogno mondiale. I comportamenti degli ultimi anni di alcuni esponenti politici italiani verso questo piccolo Stato ha molto di strano. Non perché prima durante i 30 anni di lotta per l’indipendenza sia stato costruttivo, ma a parte alcuni illustri politici del passato ormai fuori dai ranghi alti della politica italiana, tutti coloro degli ultimi 10/15 anni, hanno in comune di non aver avuto per l’Italia nessuna visione/strategia di politica estera mirata principalmente ai possibili sviluppi che possano favorire l’Italia, intraprendendo legami forti con certi stati storicamente amici. Il peggio è che questi essendo ignoranti in materia, rovinano anche l’immagine dell’Italia con il loro modo di approcciare e anche per il loro essere arroganti verso Stati che pian piano stanno ad essere determinanti su alcune aree d’interesse mondiale. Rovinano l’immagine dell’Italia principalmente per il loro modo di giudicare uno Stato che nel bene o nel male anziché cercare di conoscerlo in modo approfondito e capire
cercano di giudicarlo solo basandosi sulla sua grandezza territoriale, o su informazioni che gli forniscono alcuni loschi personaggi residenti da anni in Italia cioè gli ex reclusi di Rebibbia, ex spacciatori di droga o finti ONG promotori di immigrazione clandestina verso l’Italia, nonché certi giornalisti che nonostante non abbiano la conoscenza e il rispetto di alcuni principi fondamentali della cristianità, continuano ad avere spazio per scrivere falsità su giornali della chiesa cristiana. Non sbaglio quando mi chiedo se l’illustre Papa Francesco è a conoscenza di questi bugiardi e falsi giornalisti che scrivono, firmano o dirigono questo giornale che si dichiara voce della chiesa cristiana. Non sbaglio quando affermo se questo giornale può essere considerato voce della chiesa cristiana, quando l’ottavo punto del Decalogo dice: “ Non dire falsa testimonianza ” Il territorialmente piccolo Stato, ma per altri versi grande Stato in questione si chiama ERITREA. Parallelamente ai politici in Italia: - Non sbaglio quando affermo che alcuni rappresentanti dello Stato italiano d’istanza in Eritrea che sono le vere sentinelle, ma anche i cosiddetti professori della scuola italiana di Asmara, una volta arrivati in Eritrea e ambientati al socievole clima eritreo, cominciano a ragionare da colonialisti, solo per il fatto che di fronte hanno un popolo un governo appunto quello eritreo, che grazie alla sua ricca cultura e tradizione, cerca di rispettarli facendoli sentire come se fossero a casa loro motivando il fatto che con loro inteso gli italiani - nel bene o nel male si è avuto un rapporto storico -. Personalmente da anni noto che questo modo di rispettare tipicamente eritreo, venga da loro frainteso perché è inteso, tradotto o considerato da molti di questi graditi ospiti come segno che “ i locali eritrei ” volessero essere sottomessi a tutte le loro richieste, bisogni e capricci. Tanto che mi indulge a dire che una volta arrivati in loco il loro modo di vivere e anche modo di ragionare e comportarsi, in qualche modo rispecchia la loro ignoranza in materia, perché tipica di uno con formazione o mentalità colonialista. - Non sbaglio quando affermo che questi graditi ospiti cercano di comandare in casa altrui non rispettando la sovranità del paese in questione, che ad esempio in occasione della pandemia Corona virus prendono delle decisioni sul proseguire o meno le lezioni in una scuola che si trova sul territorio eritreo, senza consultare gli uffici delle istituzioni locali competenti in materia. A differenza ad esempio tanto per indicare un simil Stato vicino, cioè l’Etiopia dove l’Ambasciata italiana d’istanza in Etiopia prima di prendere delle decisioni che riguarda la scuola dove studiano in maggioranza cittadini locali, giustamente si consulta con le autorità etiopi. Ma allora come si permette che un ‘Ambasciata sempre Italiana, ma d’istanza in Eritrea prenda delle decisioni senza interpellare le autorità eritree e che riguarda la maggioranza degli studenti eritrei, e in terra Eritrea ? - Sarà perché il governo eritreo in segno di rispetto non alza la voce ? - Sarà perché il governo eritreo non è abituato a cercare qualche giornalista di rilievo ( come ha fatto la rappresentante della UIL scuola ) per poter denunciare la decisione non “diplomatica” fatta dal massimo rappresentante italiano in Eritrea ? - sarà perché ecc. ecc. - Non sbaglio quando affermo che l'unica colpa di questo piccolo Stato africano è, che a differenza degli altri stati africani, il proprio destino di sviluppo ed altro venga deciso dal governo dello Stato sovrano, e non da altri che per solo ai fini di continui interessi propri viene redatto e programmato fuori dal paese beneficiario. Non per questo però lo Stato Eritrea non è apertissimo a qualsiasi collaborazione economica per un interesse reciproco. - Non sbaglio quando affermo che nel suo piccolo, l'Eritrea nelle grandi occasioni mondiali e nelle sedi opportune che vede ci sia interesse dell'Italia, per rispetto dell’amicizia che li lega, dia il proprio voto in appoggio allo Stato chiamato Italia. Come non è da considerare sia poca cosa, quando il governo eritreo fa' una grande commessa di attrezzature in Italia e fa rivivere un'azienda che altrimenti chiudeva e mandava a casa migliaia di cittadini italiani con alle spalle le proprie famiglie. Questi fatti concreti non hanno niente a che fare con l’argomento in corso, ma semplicemente è per dar l’idea che l’Eritrea nel suo piccolo il rapporto di amicizia con l’Italia lo tiene ancora in piedi. Non si può dire la stessa cosa dell’Italia, perché proprio qualche giorno fa' a Ginevra sul discorso risoluzione diritti umani “ l’amica ” Italia si schiera contro l’Eritrea in appoggio ai paesi storicamente nemici all'Eritrea. - Non sbaglio quando affermo che l'Italia perde in modo continuo occasione ed occasioni offertagli da questo piccolo, ma allo stesso modo grande paese appunto l'Eritrea. - Infine non sbaglio quando affermo che ultimamente il motivo di questi continui errori dell'Italia verso l’Eritrea, sia principalmente da attribuire ad dei incompetenti Ambasciatori che vengono mandati dalla Farnesina ad Asmara. Il più incompetente fortunatamente prima ancora che aggravi ulteriormente la situazione ha finito il suo mandato tornando alle sue origini, mentre il precedente il Dott. Stefano Pontesilli che era un vero diplomatico che lavorava per interesse dei due paesi, proprio per il non interesse dell’Italia alle sue varie proposte ha voluto dimettersi. Per non dire del suo precessore Ambasciatore Marcello Fondi, che è colui che per la prima volta mise in discussione la storica scuola italiana in Eritrea. In CONCLUSIONE - Col tempo ho capito che nei confronti dell'Italia non bisogna mai presentarsi con lo spirito di essere propositori di un buon auspicio di relazioni atte a un interesse reciproco, ma bisogna essere menefreghisti nei suoi confronti oppure agire come l'Etiopia, che gli manda migliaia di falsi rifugiati utilizzando i cosiddetti corridori umanitari, o barconi via Libia, oppure celebrando ad Addis Abeba la battaglia di Adua per insultare il primo italiano che capita, o pretendere la restituzione del proprio obelisco da Roma, o la richiesta di danni di guerra, ed altri simili richieste. Mi domando: malgrado tutto il popolo eritreo pensi che l’Italia fosse un paese amico, ha senso continuare a dire che per motivi storici, bisogna cercare di avere un rapporto un po' privilegiato con un Stato chiamato Italia, quando in pratica da sempre è stato un paese non riconoscente, anzi molto simile se non peggio degli altri paesi storicamente nemici dell’Eritrea ? Con rispetto. Lamina Il responsabile del controllo della malaria presso il ministero della Salute, il signor Selam Mihreteab, ha riferito che sono stati compiuti sforzi lodevoli per controllare ed eliminare la prevalenza della malaria.
Indicando che come risultato della strategia globale e dei programmi progettati per controllare la malaria è stato possibile ridurre significativamente la prevalenza della malattia, il signor Selam ha affermato che l'infezione che era di 53 su 1000 nel 1998 è stata ridotta a 5 su 1000 nel 2004. Il Sig. Selam ha continuato dicendo che il tasso di infezione dal 2004 nei reparti è stato ridotto ogni anno del 9,4% e il tasso di morte dal 20% nel 1998 allo 0,002%. Sottolineando che sono stati registrati lodevoli progressi nel controllo della malattia; Il signor Selam ha affermato che il Ministero della Salute in collaborazione con le parti interessate sta lavorando per ridurre il tasso di mortalità dovuta alla malaria di oltre il 90% in conformità con il quadro dell'OMS per sradicare le malattie entro il 2030. Il signor Selam ha anche affermato che il Ministero della Salute si sta impegnando per raggiungere l'obiettivo mettendo in atto la fornitura medica e la forza lavoro necessarie. Il signor Selam, nella sua osservazione, ha invitato la gente a seguire rigorosamente le linee guida emanate dal Ministero della Salute, nonché a condurre attività di igiene ambientale sostenibili e un uso corretto delle zanzariere impregnate. Venerdì, 07 agosto 2020 Il dipartimento dei servizi di regolamentazione (RSD) del Ministero dell'Agricoltura sta rafforzando le sue attività di controllo della qualità e della sicurezza per garantire l'approvvigionamento sicuro dei prodotti agricoli, principalmente del latte e dei suoi prodotti, ai consumatori. In conformità con l' "Avviso legale 113/2006: Regolamento per determinare i requisiti e gli standard per gli impianti di lavorazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari", vengono svolte attività di ispezione periodica dagli ispettori RSD insieme ai tecnici del National Animal and Plant Health Laboratory (NAPHL) per assicurarsi che il latte pastorizzato e i prodotti lattiero-caseari prodotti da questi impianti abbiano i giusti standard di sicurezza e qualità. Secondo il Sig.Tesfay Yosief, capo dell'unità di ispezione dei prodotti animali e animali, l'RSD conduce servizi di ispezione regolari sugli impianti di lavorazione del latte e del latte per valutare e monitorare che i loro prodotti commerciali soddisfino gli standard di sicurezza e qualità richiesti, evitando così rischi per la salute del pubblico. In questo momento la produzione e la vendita al pubblico del latte pastorizzato è svolta da tre stabilimenti; cioè; Asmara Milk Processing Plant (AMPP), Barka Dairy Farm Products (anch'essa situata ad Asmara) e la Elabered Estate Farm. Oltre a questi tre stabilimenti, sono presenti 12 impianti di lavorazione dei prodotti lattiero-caseari, la maggior parte dei quali su piccola scala, concentrati principalmente sulla produzione di yogurt. Alcuni di questi impianti producono formaggio e burro oltre al latte. La maggior parte si trova nella regione di Maekel, mentre il resto si trova nelle regioni di Debub e Anseba. Tesfay Yosief ha informato questa newsletter che, circa 5 anni fa, la produzione di yogurt in Eritrea era praticamente inesistente. Fu importato dallo Yemen, principalmente con mezzi illeciti insieme ad altri prodotti come uova e prodotti orticoli. Metodi di controllo efficaci hanno quindi indotto la produzione locale che si è espansa in tempi relativamente brevi. Ispettori RSD e tecnici NAPHL eseguono regolarmente ispezioni rigorose dei nuovi impianti per garantire l'assoluto rispetto degli standard di qualità e sicurezza. Infine, Tesfay Yosief ha sottolineato che, a causa di limitazioni legali, tecniche e analitiche, altri fattori di qualità alimentare dello yogurt, come l'inclusione di additivi (coloranti, aromi, ecc.) E sostanze nutritive (vitamine e minerali), non sono regolamentati al momento. Il Dipartimento intende applicare queste metriche a tempo debito; quando i divari prevalenti vengono colmati. Ma questo non dà il via libera ai produttori per aggiungere alcun elemento alla loro produzione senza informare debitamente le autorità interessate, come la RSD. Secondo i rapporti RSD, negli ultimi sei mesi del 2020, più di 21.800 litri di latte crudo sono stati smaltiti presso AMPP a causa di problemi di sicurezza e qualità. Dal punto di vista della sicurezza, il consumo di latte non adeguatamente bollito o pastorizzato è ad alto rischio dii trasmissione di malattie come la tubercolosi e la brucellosi. La consapevolezza del pubblico su questi problemi è quindi cruciale. Shabait (venerdì 07 agosto 2020) ANCHE LA SENATRICE ISABELLA RAUTI INTERVIENE IN SUA DIFESA.
I RESPONSABILI DELLA SUA CHIUSURA SARANNO CONDANNATI DAL TRIBUNALE DELLA CULTURA Apprendiamo con piacere che con una interrogazione al Ministro degli Affari Esteri, la Senatrice Isabella Rauti con i colleghi Urso e Fazzolari interviene sulla questione della (ormai probabile) chiusura della Scuola Italiana di Asmara. Scrivono gli interroganti che "l'Istituto Italiano Statale Onnicomprensivo (IISO) di Asmara, la piu'antica tra le scuole italiane all'estero, ha da sempre costituito un luogo di formazione utile alle giovani generazioni italiane ed eritree, oltre a rappresentare anche un tassello importante delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Eritrea e ha svolto fino ad oggi ininterrottamente le sue funzioni, superando anche le tensioni della lunga lotta dell'Eritrea per l'indipendenza dall'Etiopia". Ed e' proprio in considerazione della funzione educativa e di alto valore formativo e culturale che l'Istituto di Asmara "ha svolto nel tempo in favore della societa' eritrea e dei nostri connazionali li' residenti, e della sua importanza strategica determinante per tutto il sistema Paese, oltre ad essere il simbolo di una delle istituzioniscolastiche piu' antiche e prestigiose del sistema scolastico italiano all'estero, deve , a parere degli interroganti, continuare a svolgere la propria funzione." A tale proposito il Presidente di IDENTITA' ITALIANA - ITALIANI ALL'ESTERO, avv. Aldo Rovito, ha dichiarato: "Non posso che ringraziare i Senatori Rauti, Urso e Fazzolari che con la loro interrogazione hanno sollecitato il Ministro degli Esteri ad intervenire personalmente sulla questione; il loro intervento si aggiunge a quelli di altri parlamentari di altre forze politiche e dei Sindacati della Scuola, ma dobbiamo notare, con rammarico, che, ad un mese di distanza dall'inizio del nuovo anno scolastico, tutto e' in alto mare; il Governo Italiano non si e' mosso con la necessaria energia (consapevole forse delle proprie inadempienze al riguardo), dimentico che la Cultura e la Scuola sono un elemento di forza del "Sistema Italia" . Ed aggiunge: "In Italia in questi giorni si e' mandato a giudizio un ex ministro per aver fatto rispettare le leggi a tutela dei confini nazionali e non sappiamo come lo giudichera' la giustizia dei Tribunali, ma sappiamo che i responsabili della (forse ancora evitabile) chiusura della Scuola Italiana di Asmara saranno sicuramente dichiarati colpevoli davanti al Tribunale della Cultura". Infatti, dal 2012, i vari governi italiani che si sono succeduti alla guida del nostro Paese, in perfetta continuità, malgrado i cambiamenti nella loro composizione politica e nelle persone dei ministri degli Esteri, si sono dimostrati inadempienti (colpevolmente inadempienti) nei confronti degli impegni assunti con la controparte Eritrea proprio in quell'anno con la sottoscrizione dell'accordo tecnico quinquennale per la gestione della Scuola di Asmara; da qui l'attuale situazione con il Governo Eritreo che ha dichiarato di voler assumere la gestione della Scuola, e con i nostri rappresentanti governativi che balbettano pseudo proteste, senza, nella loro incompetenza, riuscire a cavare un ragno dal buco. credit Identità Italiana - Italiani all'Estero Asmara, 01 agosto 2020- Il Ministero della Salute ha annunciato che da quest’anno in poi la vaccinazione contro la meningite sarà inclusa nella categoria dei 12 antigeni.
Indicando che in precedenza 12 tipi di vaccinazioni sono state regolarmente somministrate a bambini tra cui tubercolosi, poliomielite, tetano, morbillo, epatite, influenza e altri, il sig. Tedros Yihdego, capo del programma nazionale di vaccinazione, ha dichiarato che a partire da luglio di quest’anno la vaccinazione contro la meningite sarà fornito regolarmente e che aumenterà la varietà di vaccinazioni a 13. Sr. Tedros ha osservato che i bambini di età compresa tra 1 e 6 mesi dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione contro la meningite e ha esortato i genitori a portare i propri figli nelle vaccinazioni delle strutture sanitarie vicine. Secondo il documento del Ministero della Salute, nel 2019 oltre 2,8 milioni di cittadini di età compresa tra uno e trenta anni hanno ricevuto la vaccinazione contro la meningite in tutto il paese. credit Media Comunità Eritrea Di Aman Nebiat, 31 luglio 2020
Il mese di luglio 2020 si è concluso lasciando sul suo cammino alcuni degli eventi storici più straordinari che stanno dando forma al Corno d'Africa. Due anni fa, per essere precisi il 3 giugno 2018, il nuovo partito dell'Etiopia guidato dal Primo Ministro Dr. Abiy Ahmed ha annunciato che l'Etiopia avrebbe "pienamente accettato e attuato" la sentenza della Commissione di frontiera dell'Eritrea (EEBC) e gli Accordi di Algeri ed è stato ricambiato con un caldo benvenuto dalla leadership dell'Eritrea che ha inaugurato un'ondata di eventi diplomatici e culturali che ha rapidamente travolto non solo i due paesi, ma l'intera regione del Corno d'Africa e continua a farlo ancora oggi [1]. L'overture di pace del 3 giugno 2018 e una richiesta di tregua dal Primo Ministro etiope ai suoi omologhi eritrei in quel momento sembravano un avvenimento, ma era già in atto fin da quando la vile e acrimonica cricca TPLF ora deposta, invase l'Eritrea il 6 maggio 1998 con il falso pretesto di una guerra di confine. Era stata messa in moto quando il presidente Isaias Afewerki nel suo messaggio televisivo di Capodanno del 2018 alla nazione ha informato tutte le persone amanti della pace del Corno d'Africa che il TPLF è ufficialmente morto dicendo "WEYANE GAME OVER". La cricca di minoranza TPLF salì al potere con un vasto rifornimento di armi, addestramento militare e mediatico e un pesante supporto sul campo di battaglia da parte dell'EPLF e di altri gruppi ribelli etiopi come l'OLF/ONLF. Poco dopo che l'EPLF ha liberato Addis Abeba dalla roccaforte delle forze Derg nel maggio 1991, e occupato il presidio etiopicoTPLF "4-Chilo". Fedele alla sua natura, il TPLF ha immediatamente iniziato a lavorare per l'indipendenza del Tigray implementando il sistema del federalismo etnico. Per garantire il successo del suo piano, il regime includeva quello che è noto come "Articolo 39" nella nuova costituzione etiopica e ha dato a tutti i gruppi etnici il diritto di tenere un referendum e dichiarare l'indipendenza se lo avessero scelto. [2] Successivamente, l'amministrazione regionale del Tigray produsse una mappa ridisegnata dei confini storici dell'era coloniale tra l'Eritrea e l'Etiopia incorporando gran parte del territorio sovrano dell'Eritrea nella nuova mappa. Allo stesso modo, le nuove mappe del Tigray incorporavano anche vaste aree delle vicine regioni amministrative etiopi di Welkait (ወልቃይት), Wello (ወሎ), Begemdir (በገምድር) e Raya (ራያ). Tuttavia, per far funzionare l'agenda ora decapitata e sepolta nota come "il Grande Tigray" (ዓባይ ትግራይ), l'Eritrea doveva essere invasa, il suo governo rafforzato dalla battaglia doveva essere rovesciato e sostituito con un governo fantoccio e l'Eritrea doveva essere annessa con i suoi due porti. Bene, la realtà è stata piuttosto l'opposto poiché ora tutto è passato e l'Eritrea è ancora in piedi mentre il TPLF è in attesa di una sua sepoltura. Torna a gennaio 2018, quando il presidente Isaias Afewerki disse "WEYANE GAME OVER", era con piena conoscenza del lavoro che è stato fatto dal 1998 in collaborazione con tutti gli etiopi emarginati e oppressi per sradicare un gruppo che è stato un tumore maligno nel Corno d'Africa. Pertanto, i 20 anni di ardua e attenta incisione come la rimozione chirurgica del TPLF sono stati implementati sulla base del libro intitolato "Modern Art of War", scritto dal presidente Isaias Afewerki e diretto da EPLF, il PM Abiy Ahmed e Ato Lemma Megersa come attori principali con Qerro / Fanno come membri del cast di supporto che inseguono i malvagi mutanti TPLF dal palazzo etiopico 4-Killo con pietre e bastoni che terminano la prima parte del film in Mekele dove i furfanti storditi, confusi e feriti vengono lasciati per curare le loro ferite mortali. [3 ] Ciò che seguì dopo furono le prime visite a livello ministeriale sia dell'Etiopia che dell'Eritrea per impostare le tappe in cui il film doveva essere visto e la grande apertura fu inaugurata ad Asmara, dove gli attori principali Dr. Abiy Ahmed e Ato Lemma Megersa furono calorosamente accolti e trattati con così tanto amore e adorazione, seguito dal presidente Isaias Afewerki e dalla visita della sua delegazione in Etiopia, dove fu anche accolto come un re e un amato compagno che sbalordì il mondo. Mentre erano in corso le celebrazioni, altri eventi storici si stavano svolgendo anche firmando accordi bilaterali reciproci su commercio e sicurezza ecc. Da entrambe le parti, la ripresa dei voli tra Asmara e Addis Abeba dopo 20 anni e in particolare la pace tra Somalia, Gibuti e Kenya con l'Eritrea solo per citarne alcuni. La ciliegina sulla torta è stata tuttavia, quando il Dr. Abiy Ahmed ha presentato una petizione a nome dell'Eritrea per il Weyane / USA imposto ingiusto e illegale sanzione all'Eritrea, con l'Egitto, la Somalia, il Kenya e Gibuti che hanno appoggiato il loro sostegno. Con il pubblico impegnato a celebrare, la seconda parte del film ha iniziato le riprese con questa volta un "elicottero giallo" come personaggio principale che fa esplodere una musica ad alto volume "Yeqen Jiboch, yeqen jiboch che cosa farai, che cosa farai ..", completando il precedente funzionari corrotti della TPLF tra cui il famigerato ex ministro delle comunicazioni Bereket Simon, ex capo della società militare METEC Kinfe Dagnew e altri come mandria selvaggia e arrestandoli in luoghi come Addis Abeba, Awassa ecc. e altri che cercano di fuggire dal paese attraverso l'Etiopia -Sudan border. Questi criminali e assassini arrestati sono stati ovviamente consegnati alla giustizia e la maggior parte sta scontando un periodo di detenzione accusato di corruzione, omicidio, estorsione, stupro ecc. Un anno dopo, l'espulsione di Al-Bashir, un altro amico orribile e criminale della TPLF, ha dato una spinta alla pace regionale. La candidatura del Primo Ministro Abiy Ahmed e l'assegnazione del Premio Nobel per la pace per il suo contributo per la risoluzione della situazione di guerra senza pace e di 20 anni con l'Eritrea è stato un altro momento saliente. Nella sua conferenza di accettazione, il Primo Ministro Abiy ha dichiarato con orgoglio al comitato e agli ospiti che "Vostre Maestà, Vostre Altezza Reale ... compagni etiopi, compagni africani. Sono onorato di essere qui con voi oggi e sono grato al comitato norvegese per il Nobel per il riconoscimento e l'incoraggiamento al mio contributo alla risoluzione pacifica della disputa sul confine tra Etiopia ed Eritrea. Accetto questo premio per conto di etiopi ed eritrei e soprattutto di coloro che hanno compiuto il massimo sacrificio per la causa della pace. Allo stesso modo, accetto questo premio a nome del mio compagno e compagno di pace, il presidente Isaias Afewerki, la cui buona volontà e fiducia sono stati fondamentali per porre fine allo stallo di due decenni tra i nostri paesi ”. [4] Avanti veloce a luglio 2020, la storia si ripete. Nonostante la pandemia di Covid-19 e le limitazioni di viaggio, il presidente Isaias Afewerki visitò l'Etiopia, il Sudan e l'Egitto e discusse questioni locali e regionali nel Corno d'Africa. Facilitare un dialogo tri-patriato e portare una risoluzione al problema del GERD (Grande diga rinascimentale etiope) e l'accesso al fiume Nilo che coinvolge l'Etiopia, il Sudan e l'Egitto sono i risultati più importanti dei suoi viaggi salutati da numerosi circoli diplomatici. Come se questi momenti storici finali non fossero sufficienti per il mese di luglio, sembra che ce ne siano alcuni più travolgenti. Uno è che, dopo aver sventato un tentativo di colpo di stato ben coordinato e represso i disordini innescati dall'omicidio di un noto artista della regione dell'Oromia Hachalu Hundessa orchestrato, finanziato e sostenuto dal vecchio gruppo TPLF e dai loro scagnozzi, il Primo Ministro Abiy Ahmed ha visitato l'Eritrea e osservato le prove di laurea SAWA del 33 ° round del Servizio Nazionale. Mentre la cricca criminale della TPLF ha fatto tutto ciò che era in suo potere e non ha lasciato nulla di intentato per demonizzare e criminalizzare il Servizio Nazionale chiamandolo schiavitù, sfruttamento ecc. Ahmed ha fatto il contrario. Ha visitato il campo di addestramento, salutando i comandanti dell'esercito e i soldati mostrando loro un rispetto fraterno che è una garanzia che dice "Siamo compagni nella sicurezza regionale". Questo è un cambiamento completo nella mentalità politica e ideologica dell'Etiopia verso l'Eritrea. In un'intervista con uno degli sbocchi linguistici locali dell'Etiopia, il Primo Ministro Abiy Ahmed descrive l'Eritrea come una forza complementare piuttosto che un nemico che dice "... A dire il vero il fatto che il governo eritreo sia una forza di pace sta diventando più evidente non solo in Etiopia ma a livello globale. Ovunque si vada, la convinzione è che il governo eritreo sia un vero partner per la pace e lo sviluppo ”. Questo sentimento fa eco anche al riconoscimento da parte del governo degli Stati Uniti del ruolo positivo dell'Eritrea nella lotta al terrorismo a livello regionale e internazionale nei suoi rapporti del 2019 sul rapporto sul terrorismo. Alla fine, i risultati dell'Eritrea nella lotta contro Covid-19 non valgono nulla. Con zero morti registrati fino ad oggi, l'Eritrea ha contenuto la pandemia grazie a test casuali e approfonditi. Inoltre, mentre tutti gli stabilimenti commerciali e commerciali si sono fermati, la produzione alimentare, comprese le aree rurali, l'offerta di prodotti agricoli e zootecnici di negozi di alimentari, farmacie e banche sono aperte e continuano a fornire servizi. Ciò si aggiunge al supporto continuo di cibo, forniture di base e necessità di emergenza fornite gratuitamente a coloro che necessitano di tali servizi. Giovanni 8:32 nella Bibbia dice "E la verità ti renderà libero", in quanto tale basandosi sulla loro esperienza di resilienza e pazienza sfruttata durante il periodo della lotta armata, gli eritrei affrontarono il conflitto di confine con l'Etiopia con coraggio e forte volontà. Gli eritrei hanno avuto la verità dalla loro parte e, nonostante tutte le probabilità e le gravi ingiustizie commesse su di loro dalle potenze mondiali, hanno pazientemente tenuto a credere che per quanto tempo impieghi “la verità vince sempre alla fine” e la vittoria l'hanno fatta. Hanno vinto la pace e la loro pace si sta riversando sui loro vicini e sta cambiando la prospettiva globale sull'Eritrea come "Isola della Pace". Riferimenti: [1] Peace overture: https://www.bbc.com/news/world-africa-44376298 [2] EPLF soldiers liberating Addis Ababa: https://www.youtube.com/watch?v=BHRDT-R0GQI [3] https://newbusinessethiopia.com/nbe-blog/ethiopian-former-rebels-going-to-the-bush-again/ [4] PM Abiy Ahmed wins Nobel Peace Prize: https://www.bbc.com/news/world-africa-50013273 The writer can be reached at [email protected] |
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Settembre 2024
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