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ERITREA ETIOPIA

Inno

The EriAm Sisters, Singing the Eritrean National Anthem at the Manhattan Center New York, during the historical visit of his Excellency President Isaias Afeworki's visit to NY in 2011. They are great... Happy Holidays to EriAm Sisters and all Eritreans.

Posted by Solomon Asmelash on Mercoledì 30 dicembre 2015

Avendo maturato la consapevolezza, che fosse necessario trasferire alle generazioni future le origini storiche dei  simboli della identità nazionale del paese, abbiamo ricostruito attraverso le testimonianze dei protagonisti le vicende che hanno portato alla realizzazione dell’inno nazionale e della bandiera dell’Eritrea.

Questo documento vuole essere anche un omaggio a tutti coloro che hanno lottato affinché il sogno di una Eritrea libera e indipendente diventasse la realtà dei giorni nostri.

Per l'Istituto di Cultura Eritrea di Roma
​
Stefano Pettini
Haile Ogbazghi Tekle


Origine e storia dell’Inno Nazionale dell’Eritrea

​Le nostre ricerche circa l’origine dell’inno nazionale ci hanno condotto alla individuazione del sig.  Selomon Zehaye (1) come autore del testo e profondo conoscitore delle vicende che hanno portato alla adozione di “Eritrea, Eritrea, Eritrea”, nella sua forma definitiva, come inno nazionale.

Ecco la sua preziosa testimonianza resa all’Istituto di Cultura Eritrea:
 
Origine storica dell’Inno Nazionale dell’Eritrea
​

Il  1975 fu l’anno in cui  il Fronte Popolare di Liberazione dell’Eritrea  (l’allora Forze Popolari di Liberazione dell’Eritrea) uscì dalla situazione di insicurezza e  dalla immobilità  permanente dovuta alla persecuzione del nemico, per  stabilirsi definitivamente nelle sue basi della Provincia del Sahel Settentrionale.  In quell’anno venne costituito un Gruppo Culturale che aveva il compito  di mobilitare e intrattenere sia i combattenti  che la gente comune, organizzando  "Tournee Culturali" di canti e musiche ispirati al patriottismo e alla liberazione della nazione. E’ così che ebbero  inizio le attività culturali del Fronte Popolare.

Con il crescere della dimensione organizzativa del Fronte il gruppo musicale  assunse la forma di Dipartimento Culturale con funzioni di direzione e di coordinamento dei programmi culturali del Fronte stesso.  I membri del Gruppo, oltre a  svolgere attività culturali, andavano sul fronte di guerra come combattenti  e non sono pochi gli artisti che hanno sacrificato la loro vita con le armi in pugno. 

L’autore di questa testimonianza sono io, Selomon Zehaye.

Con il mio compagno di lotta Aron Tekie (2) stavo prestando servizio presso l’Ufficio Centrale del Dipartimento Culturale del FPLE.  E’ durante il periodo della nostra  lotta di liberazione, io come scrittore di poesie lui come  musicista e compositore, che comincia la storia di questo lavoro artistico che più tardi diventerà l’inno nazionale dell’Eritrea.  Fin dagli inizi del 1982 avevamo composto vari pezzi musicali che avevano ricevuto l’apprezzamento degli ascoltatori, ed è in quel periodo che capii le potenzialità di Aron come compositore in grado di suscitare innati sentimenti patriottici.

Alla fine del 1984 pensai  di  scrivere insieme a lui un canto dal titolo "Eritra" per raccontare la certezza dell’avvenire dell’Eritrea, il  sacrificio che il nostro paese stava pagando e la dedizione del suo popolo per la sua dignità e per i suoi diritti. Spiegai ad Aron il canto che sentivo dentro di me e lo pregai  di pensare una melodia appropriata. Lui accolse la mia idea e cominciò a pensare alla melodia da adottare. Dopo un anno e mezzo, intorno alla metà del 1986, mi disse di aver trovato la melodia che cercavamo e me la fece sentire.
 
La melodia era stata composta dal maestro Issak Abraham (3)  (ex-combattente del Fronte di liberazione poi aggregatosi al Fronte Popolare) e gli era stata consegnata a Kartoum  durante il tournè musicale del gruppo  "Keyahtì Embaba" (Fiori Rossi) svoltosi in Sudan nel 1985.  Keyahtì Embaba, era il gruppo musicale del "Biet Timherti Soura" (Scuola della Rivoluzione) fondata dal Fronte nelle zone liberate dell’Eritrea.

Aron fu in grado di venire a conoscenza della melodia perché si trovava con alcuni membri del gruppo musicale di Keyahtì Embaba che sono stati poi trasferiti all’Ufficio Centrale del Dipartimento Culturale. Questo coincideva con il momento dei nostri preparativi per la commemorazione  del 25° anniversario dell’inizio della lotta armata, celebrato il 1 settembre 1986, che era la più importante manifestazione della rivoluzione celebrata con parate militari, manifestazioni culturali e sportive.

Poiché tutti e due eravamo convinti che la melodia era adatta, nel mese di agosto 1986 scrissi una poesia in Tigrigna in base al tema e al titolo che avevo elaborato nella mia mente. Finito il lavoro di armonizzazione della poesia e con la melodia, il testo "Eritra" divenne il pezzo di apertura dell’evento  commemorativo del 25° anniversario. Col passar del tempo abbiamo avuto  modo di ascoltarla accuratamente e non era bella quanto lo era nelle nostre aspettative.

Aron arrivò a concludere che la seconda melodia, della seconda e della terza strofa, aveva indebolito il suono del canto e pensò di sostituirla con un’altra melodia. Quando compose una melodia che lo  soddisfaceva me la fece sentire ricollegandola con la prima melodia lasciata intatta. Anche io ero soddisfatto. Nel  mese di dicembre 1986 scrissi la versione finale del testo che avevo scritto nel mese di agosto dopo aver fatto le necessarie rettifiche  adatte alla nuova melodia introdotta da Aron.  Il lavoro di preparazione  del pezzo musicale  "Eritra"  è stato realizzato nella località di Arag che si trova nella regione dell’allora Sahel, dove abitavamo con altri colleghi artisti che si dedicavano ad altre  attività culturali.

Dopo l’armonizzazione tra il testo della poesia e la melodia nella nuova versione il gruppo cantatori del Centro Culturale fece pratica per studiare il testo musicale. Per la prima volta venne presentata al pubblico e divenne la musica di apertura del Secondo Congresso Unitario del "Fronte Popolare di Liberazione dell’Eritrea e del Fronte di Liberazione Direzione Centrale"  il 12 marzo 1987, e ricevette il gradimento del pubblico.

In seguito venne trasmessa dalla radio "Dimzi Hafash" (Voce del Popolo) e molti ascoltatori ebbero modo di apprezzarla. Una delle riviste più note di quei tempi "Harbegna" (Il Patriota) stampò il testo in una delle sue pubblicazioni per dare agli ascoltatori di "Dimzi Hafash" la possibilità di cantarla.
Dopo il cambiamento di alcune parole in seguito alla sostituzione della seconda melodia, il testo  finale del dicembre 1986 di Eritra era come segue:

Eritra, Eritra, Eritra!
Noi, figli  doniamo  la vita,
perché il nemico si arrenda, nel pianto.
Perché non diventi terreno di lusso dello straniero,
non vanifichi il suo avvenire.
Perché il sogno secolare del suo popolo,
divenga realtà nel domani della sua  liberazione. 
Eritra, Eritra!
Perché trovi nel mondo,
il suo posto d’onore
Non ci siamo inchinati ne arresi,
sfidando, senza abbassare l’orgoglio.
Abbiamo il dovere di adornarla,
perché vestita di grazia, progredisca.
Eritra, Eritra!
Perché  trovi  nel mondo, il suo posto d’onore.
 
Quando nel mese di maggio 1991, l’Eritrea venne liberata, "Eritra" era diventata un pezzo musicale diffusamente noto tra i combattenti e tra la gente, notorietà che continuò a crescere negli anni che seguirono.  Però venne fuori un problema: le parole.  Il testo era stato scritto nel mese di dicembre 1986 guardando verso il futuro, con il giorno dell’indipendenza ancora ignoto. Con l’indipendenza conquistata, fu necessario adottare parole che riflettevano la vittoria della lotta di liberazione che trasformò il sogno in realtà.

Riscrissi il testo, senza uscire dallo spirito originale della poesia, nella forma esplicativa della fase nuova dell’indipendenza conquistata con la dura lotta e con il sacrificio. Quando finii il lavoro di adattamento eravamo alla vigilia della proclamazione dell’indipendenza dell’Eritrea.  Il Parlamento del Governo Provvisorio dell’Eritrea, adottò il testo "Eritra" come inno nazionale.

Le melodie rimasero immutate e il testo da me rivisto e approvato dal Parlamento con il proclama n. 37/1993 articolo 10.3  fu il seguente:

Eritra, Eritra, Eritra!
Il nemico si è arreso nel pianto,
Il sacrificio è ripagato dalla liberazione.
Ha resistito per secoli, nel suo motto,
testimoniando il trionfo della verità.
Eritrea orgoglio degli oppressi,
nota, come emblema di resistenza.
Eritra, Eritra!
Ha conquistato il suo posto d’onore nel mondo.
Massimo orgoglio, che conquistò l’indipendenza,
per impegnarsi nello sviluppo e ricostruzione.
Abbiamo il dovere di adornarla,
di progresso vestirla.
Eritra, Eritra!
Ha conquistato  il suo posto d’onore nel mondo.
 
Note:
(1) Selomon Zehaye: poeta e scrittore, autore del testo dell'Inno Nazionale, attualmente lavora presso il Dipartimento culturale del Ministero dell'Educazione come ricercatore.
(2) Aron Tekie: compositore e musicista, attualmente lavora presso il Dipartimento Culturale del Peoples Front of Democracy and Justice (PFDJ).
(3)  Issak Abraham: defunto, patriota e autore della composizione iniziale dell'Inno.
​
 
da Istituto di Cultura Eritrea di Roma

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