Cronologia storica
1869 Il padre lazzarista Giuseppe Sapeto per conto della società di navigazione Rubattino di Genova avvia le trattative per l'acquisto della Baia di Assab.
1880 Siglato l'accordo per l'acquisizione da parte dell'armatore Raffaele Rubattino della baia di Assab allo scopo di farne un porto di servizio alle sue navi. Il governo egiziano contesta tale acquisizione e rivendica il possesso della baia: da ciò segue una lunga controversia.
1882 Si conclude la controversia con l'Egitto e il 10 marzo il governo italiano acquista il possedimento di Assab, che il 5 luglio dello stesso anno diventa ufficialmente italiano.
1885 Acquisita l'importante città portuale di Massaua che diviene capitale provvisoria del possedimento d'oltremare e il controllo italiano si estende nell'entroterra.
1887 All'alba del 26 gennaio una colonna di 548 soldati italiani comandata dal Tenente colonnello Tommaso De Cristoforis, inviati in soccorso al presidio di Saati, viene sterminata dopo quattro ore di combattimento dalle truppe irregolari del ras etiopico Alula, generale del negus Giovanni IV d'Etiopia. Il fatto si svolge presso la località di Dogali, circa 20 chilometri ad ovest di Massaua. Massaua e Assab sono collegate via telegrafo. Nel novembre inizia la costruzione della linea ferroviaria che collegherà Massaua al Forte Saati.
1890 Il Presidente del Consiglio Crispi decreta la riunificazione dei possedimenti italiani del Mar Rosso in un'unica colonia. Nasce la Colonia Eritrea. Costruzione del primo edificio di amministrazione della colonia italiana.
1892 Il Gen. Baratieri è governatore della colonia.
1894 Costruzione delle prime abitazioni rurali, grandi fattorie Barotti e Benedetti e stazione agricola sperimentale Magnani. Degiac Batha Agos, capo dell'Acchele Guzai, si ribella ed assedia Halai. Il battaglione Toselli libera Halai e la compagnia Castellazzi assediata. Cade Batha Agos. Il Gen. Baratieri prende Cassala, piazzaforte del mahdismo e sposta il confine dal fiume Barca al Gasc.
1895 Inizia la battaglia di Coatit tra italiani ed il governatore del Tigrai Ras Mangascià. Termine della battaglia. Il Gen. Baratieri sconfigge Ras Mangascià che si rifugia a Senafè. Il Gen. Baratieri raggiunge Ras Mangascià a Senafè. Un proiettile della batteria Ciccodicola, attraversa la tenda del ras che, terrorizzato, fugge.
1896 Il Gen. Baldissera nuovo governatore della colonia. In Eritrea, concessione della proprietà gratuita e definitiva del suolo a chi si impegna in costruzioni edilizie permanenti.
1897 Ferdinando Martini è nominato Governatore della colonia. Convenzione per la cessione Cassala al Kediviè d'Egitto, protettorato inglese. Rimane di proprietà italiana il cimitero dei caduti.
1898 Primo decreto governativo per dare al centro di Asmara un dignitoso assetto urbano.
1899 Terminano i lavori di trasformazione in strade delle carovaniere per Cheren, Adi Ugri e Segheneiti. Ferdinando Martini sposta la capitale da Massaua ad Asmara. Costruzione, in Asmara, dell'albergo Italia, poi hotel Cheren ed ora nuovamente Italia. Inizia il primo progetto dell'acqua: costruzione di pozzi lungo il Mai Cihot, con aeromotori, serbatoi in muratura e distribuzione a rubinetti oltre a cisterne di raccolta dell'acqua piovana nella zona del caravanserraglio. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 31.441 abitanti di cui 910 europei.
Primo regolamento per la nettezza urbana nel quartiere europeo. Gara di appalto per la sistemazione di strade e piazze nella zona intorno all'allora via principale di Asmara: Corso del Re. Proibizione di lavare i panni o di inquinare in qualsiasi maniera l'acqua del Mai Belà nella zona di attraversamento cittadino. Ordine di provvedere all'intonacatura ed all'imbiancatura di tutti gli edifici nel quartiere europeo. Pubblicazione in Asmara del Bullettino Ufficiale della Colonia Eritrea (Anno VII, n. 62), prima stampato a Massaua.
1900 Il trattato di Addis Abeba stabilisce nella linea Tomat, Todluc, Marèb, Belesa, Muna il confine fra l'Eritrea e l'Etiopia.
1901 Costruzione delle strade per Belesa, Medrizien e Tzad Cristian. Inaugurazione della linea telegrafica Asmara - Addis Abeba. Costruzione della prima rudimentale rete fognaria (Decr. Gov. n. 10), migliorata nel 1917 e ampliata dal 1936 al 1939.
1902 Delimitazione dei confini tra Eritrea, Sudan ed Etiopia. Il territorio dei Cunama è incorporato nella colonia. Approvazione della prima parte di un piano regolatore, riguardante la Zona centrale del quartiere europeo (Decr. Gov. n. 137), che non è mai stato completato per motivi tecnici e politici.
1903 Fondazione dell'Istituto Siero-vaccinogeno. Inaugurazione della prima scuola elementare laica italiana. Rettifica del confine tra Eritrea e Sudan. Il mercato viene dotato di un caravanserraglio con pesa pubblica, pozzi, abbeveratoi, mattatoio e grande cisterna.
1904 La ferrovia da Massaua raggiunge Ghinda. Inaugurazione del primo impianto elettrico di Asmara, centrale termica a combustibile vegetale, per sostituire l'illuminazione a petrolio.
1905 Termina, in Asmara, il primo progetto per l'acqua. Termina, in Asmara, la costruzione del Palazzo del Governatore. All'Asmara inizia la messa a dimora di alberi lungo le rive del Mai Belà ed in alcune vie e piazze. Asmara è sede del primo Congresso Coloniale. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 36.853 abitanti di cui 1753 europei.
1906 Termina, in Asmara, la costruzione della Sinagoga.
1908 Convenzione italo etiopica per il confine nella Dancalia, stabilito su una linea a 60 km dalla costa. Abrogazione del piano regolatore del 1902 e approvazione del nuovo piano per le zone 1 e 2. Asmara viene suddivisa in 4 zone: 1a europei; 2a europei, indigeni e assimilati; 3a indigeni; 4a abitazioni suburbane. ( Dec. Gov. n. 798).
1909 Ulteriore modifica al piano regolatore del 1908 (Dec. Gov. n. 823). Ripresa edilizia di edifici privati.
1910 Inaugurazione del tronco ferroviario Ghinda - Nefasit.
1911 Istituita la Scuola Governativa Telegrafica. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 44.620 abitanti di cui 1.500 europei. Termina la diga di sbarramento della Vallecolar di Bièt Ghiorghìs. Inaugurazione del tronco ferroviario Nefasit - Asmara.
1912 Nel mese di febbraio, inaugurazione della ferrovia di 118 Km che collega Massawa con Asmara. Inizia l'attività della Tipografia Francescana. Prima distribuzione gratuita di piante e semi per il verde cittadino (Direzione di Colonizzazione). Apre la sede commerciale dell'industriale De Rossi, sfruttamento della palma dum, con stabilimenti a Cheren ed Agordat.
1913 Stesura di un nuovo piano regolatore. Previsti un notevole ampliamento del centro urbano e una segregazione razziale più accentuata che nel piano regolatore del 1908. Iniziano i lavori per l'acquedotto di Asmara.
1914 Emanate nuove norme edilizie sulla disposizione topografica, i caratteri funzionali e l'aspetto esteriore dei singoli edifici (Decr. Gov. n. 1909, 21.1.1914 e Decr. Gov. n. 1973, 28.4.1914). Si costituisce la Società Eritrea di Macinazione per la produzione di farina e pasta alimentare. Apertura, all'Asmara, dell'albergo Roma e inaugurazione della filiale della Banca d'Italia. Approvazione del Piano regolatore di massima. e approvazione del regolamento edilizio. Inizia il secondo progetto dell'acqua: costruzione di fontane pubbliche nei quartieri eritrei, soprattutto nella zona del mercato e costruzione delle dighe dei laghi Mai Medaghet, Acria Superiore ed Acria inferiore.
1915 Inaugurazione della Banca Cooperativa Popolare Eritrea. Nel 1931 diventerà Banca del Littorio.
1916 Costruzione, in Asmara, del Palazzo della Posta.
1917 Termina, in Asmara, il secondo progetto per l'acqua.
1918 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 53.810 abitanti di cui 2.983 europei.
1919 Primo impianto idroelettrico. Viene portato a termine il progetto per portare l'acqua ad Asmara da Adi Nefas.
1920 Termina la costruzione delle dighe di Adi Nefas, Valle Gnecchi e Belesa e impianti per sfruttare alcune sorgive nella zona di Sembel e Godaif. Costruzione, in Asmara, della Villa Hamasien e del Teatro Asmara. La Procura del Regno si insedia nell'attuale Casa degli Italiani. Progettata la nuova cattedrale di Nda Mariam. Verrà costruita sull'area dove sorgeva un'antica chiesa. L'esploratore Vinassa de Regny raggiunge le sponde del lago Afrera, in Dancalia.
1921 Un disastroso terremoto danneggia gravemente Massaua che viene ricostruita assumendo la fisionomia attuale.
1922 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 58.667 abitanti di cui 2.205 europei. Costruzione, in Asmara, della Cattedrale Cattolica. Sarà consacrata nel 1923. Inaugurazione della ferrovia Asmara - Cheren.
1923 Iniziano l'attività le compagnie di assicurazione Riunione Adriatica di Sicurtà e Assicurazioni Generali di Trieste e Venezia.
1925 Inaugurazione della ferrovia Cheren - Agat. Iniziano i lavori per la scuola media per eritrei Vittorio Emanuele III. Nuove costruzioni in muratura e sistemazione del Viale Mussolini (conosciuto anche come Combustato, corruzione diCampo cintato, zona riservata agli europei). In seguito il viale diventa: Corso Italia (dal dopoguerra al 1952); Viale Hailé Sellassiè (durante l'occupazione dell'Imperatore Hailé Sellassiè); Viale Nazionale (sotto il regime del Derg, dal 1974 al 1991); Viale della Liberazione (dopo la liberazione di Asmara 24 maggio 1991).
1927 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 106.059 abitanti di cui 2.153 europei.
1928 Inizio del collegamento ferroviario tra Asmara, Keren e Agordat. Convenzione italo etiopica per la concessione di una zona franca nel porto di Assab, con affitto annuale di 1 Tallero per 130 anni e della camionabile Assab Dessiè che non sarà attuata. Spedizione in Dancalia di Nesbitt , Pastori e Rosina che dal fiume Awash raggiungono Mersa Fatma, sulla costa, attraverso l'Aussa e il Birù.
1931 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 101.724 abitanti di cui 3.236 europei. Costruzione di una diga a Sembel e di un impianto di filtrazione a Godaif.
1932 Il re Vittorio Emanuele III visita la Colonia Eritrea. Inaugurazione della ferrovia Agordat - Biscia.
1933 Primo collegamento aereo civile Roma - Asmara.
1935 Costruzione del nuovo municipio di Asmara. Progettati gli impianti idraulici in località Valle Gnecchi. Saranno ampliati nel 1941. Trasformazione in albergo della Villa Hamasien; inizia la costruzione della Teleferica Massaua - Asmara. Inaugurazione, in Asmara, della Banca Nazionale del Lavoro. Dopo vari piccoli scontri ai confini italo etiopici e con la scusa di rivendicare i danni morali e materiali subiti dal "gravissimo incidente nell'oasi di Ual Ual, Mussolini ordina l'invasione dell'Abissinia. Inizia la Campagna d'Etiopia. A causa della guerra, Asmara assume importanza e diventa un immenso cantiere. In tre anni la zona europea raddoppia la sua superficie e si estende a sud.Inaugurazione della strada tra Massawa e Dekemhare.
1936 Inaugurazione della linea teleferica tra Massawa ed Asmara. Nasce la società S.A.B.A. - Stabilimenti Africani Bevande Affini, per l'imbottigliamento delle acque sorgive del Citone ed Eletta Mareb. Nasce l'azienda L.E.A. - Liquorificio Emiliano Asmara. Nasce la società Fenili per la produzione di vini e liquori. Nasce la ditta Costruzioni Meccaniche Vincenzo Costa. Inaugurazione delle filiali del Banco di Roma e del Banco di Napoli.
La S.E.D.A.O. - Società Elettrica Dell'Africa Orientale, rileva gli impianti dell'Azienda Elettrica Governatoriale. Inaugurazione delle linee aeree civili regolari fra l'Italia e l'Eritrea. Badoglio, quasi in gara con Graziani nell'arrivare primo, entra in Addis Abeba la capitale dell'ex Impero Scioiano. Termina la Campagna d'Etiopia. L'imperatore Hailè Selassiè si imbarca su di un incrociatore inglese e si rifugia in Gran Bretagna. Nasce l’A.O.I. - l’Africa Orientale Italiana, di cui entra a far parte anche l'Eritrea, colonia primogenita.
1937 È istituita la C.I.A.A.O. - Compagnia Immobiliare Alberghi Africa Orientale. Costruzione, in Asmara, del mercato delle Granaglie e inaugurazione dell'Ospedale Italiano. Costruzione del mercato delle Granaglie. Nasce l'azienda Ghiacciaia Amilcare Covezzi. Inaugurazione dell'Ospedale Italiano. Approvazione del progetto per la costruzione del Cinema Odeon.
1938 Approvato il progetto per la costruzione del Cinema-Teatro C.I.A.A.O. Ora Capitol. Nasce la Conceria di Debaroa del dott. Carini. Costruzione, in Asmara, della Moschea, del Mercato Coperto, del Cinema Impero. Sono censiti nella città di Asmara circa 98.000 abitanti di cui 53.000 italiani.
1939 Presentazione del progetto del piano regolatore della città di Asmara dall'architetto Vittorio Cafiero. Apertura, in Asmara, delle pensioni Imperiale, Diana, Vittoria, Centrale e Augustus. L'ing. Melotti apre lo stabilimento per la produzione della Birra, la distilleria e la vetreria.
1940 L'Italia entra in guerra contro Gran Bretagna e Francia Prima incursione aerea degli inglesi e alleati su Asmara. Occupazione italiana di Cassala.
1941 Nasce la ditta Prodotti Vitale per fornire vino e liquori autarchici al mercato locale. Nasce la Centrale del Latte. Nasce l' Industria Miele Milani. Apertura, in Asmara, della pensione Bristol. Alcuni medici italiani fondano, presso l'Ospedale Civile, la Scuola di Medicina a carattere universitario. Inizia la battaglia di Cheren fra italiani e inglesi. Termina la battaglia di Cheren con la sconfitta italiana. Gli inglesi entrano in Asmara. Gli inglesi occupano Massaua e Assab. Termina l' A.O.I. Inizia l'amministrazione britannica dell'Eritrea. L'Amministrazione Militare Britannica comunica che le autorità italiane potranno continuare a svolgere le loro normali attività di amministrazione civile. L'amministrazione Militare Britannica impone la sinistra per il traffico veicolare. Eritrea agli eritrei. Alcuni intellettuali eritrei fondano il Mahber Fecrì Haghèr (Associazione Amor Patrio) L’imperatore Hailé Selassié ritorna in Addis Abeba.
1942 Prima pubblicazione del settimanale eritreo (Semienawi Gazieta), con la collaborazione del Dr. Weldeab Woldemariam. Nasce la Fabbrica di chiodi dei fratelli Teodoro e Francesco Magnotti.
1943 Si costituisce la società Salumificio Torinese. Inaugurazione della M.A.P.E. - Mostra delle attività produttive dell'Eritrea. Nasce l' I.V.A. - Industria Vini Asmara. Nasce l' I.F.M.A. - Industria Fiammiferi Asmara.
1944 Si costituisce l' A.E.P.E. - Associazione Esportazione Prodotti Eritrei. Nasce la PRODEMAR, fabbrica di bottoni in madreperla.
1945 Nasce l'industria Ceramica dell'ing. Carlo Tabacchi.
1946 Convegno di Bièt Ghiorghìs (Asmara): evitare la divisione del popolo a causa delle diverse opinioni sull'assetto del territorio al termine della sovranità italiana. Fondazione del primo partito: la Lega Musulmana che rappresenta i musulmani dell'Eritrea.
1948 La commissione d’inchiesta delle quattro potenze, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica, visita l’Eritrea.
1949 La popolazione di Asmara è di 127.579 abitanti di cui 17.183 italiani. Per il futuro dell’Eritrea gli eritrei hanno tre soluzioni: Indipendenza e Stato unitario, Unione con l’Etiopia, Continuità con il passato italiano.Non avendo raggiunto un accordo, Francia, Gran Bretagna, USA e URSS investono, della questione Eritrea, le Nazioni Unite.Le Nazioni Unite, investite della questione del futuro delle ex colonie italiane, respingono il “piano” elaborato dai ministri degli esteri inglese e italiano, Ernest Bevin e Carlo Sforza. Il piano Bevin-Sforza prevede la spartizione dell’Eritrea fra il Sudan anglo-egiziano e l’Etiopia. Fondazione del Blocco Eritreo per l'Indipendenza da parte dei partiti contrari all'annessione all'Etiopia.
1950 Nasce la Cartiera M. Villani. Un’apposita commissione delle Nazioni Unite non riesce a raggiungere un accordo sul destino dell’Eritrea. I cinque paesi che ne fanno parte avanzano tre distinte proposte: annessione all’Etiopia (Norvegia), federazione tra Etiopia ed Eritrea (Birmania e Sudafrica), indipendenza (Guatemala e Pakistan). Il 2 dicembre, con la risoluzione 390/A (V), le Nazioni Unite si pronunciano per la federazione con 46 voti a favore, 10 contrari e 4 astensioni. I paesi del blocco sovietico votano contro la decisione. Congresso della Pace del Popolo Eritreo: i partiti eritrei accettano la risoluzione dell'ONU.
1951 Nasce la Dum Company Limited per la produzione di fibre tessili. Inizia la costruzione del nuovo Municipio. La commissione dell'ONU prende sede ad Asmara per decidere la sorte dell'Eritrea.
1952 Il 15 settembre gli inglesi lasciano l'Eritrea. Termina l'amministrazione britannica dell'Eritrea. Entra in vigore la nuova costituzione. Viene ufficialmente proclamata la federazione fra Etiopia ed Eritrea “sotto la sovranità della corona etiopica”. Asmara è capitale dello Stato Eritreo federato all'Etiopia. Parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario di stato U.S.A John Foster Dulles afferma:”Dal punto di vista della giustizia, le opinioni degli eritrei devono essere prese in considerazione. Tuttavia, gli interessi strategici degli Stati Uniti nel bacino del Mar Rosso e considerazioni sulla sicurezza e la pace mondiale impongono che il paese sia legato all’Etiopia”, questa situazione non sarà mai accettata dagli eritrei.
1953 Il leader indipendentista eritreo Woldeab Woldemariam scampa al settimo attentato in sei anni, ed è costretto all’esilio, dopo aver dato via al primo sindacato dei lavoratori nella storia dell’Eritrea.
1954 Nasce la Industria Maglieria dei signori B. Panesi e D. Gargano. Nasce il Cotonificio Barattolo. Approvato il piano regolatore di Asmara (delibera n. 59).
1957 Termina la costruzione del nuovo Municipio.
1958 L'Istituto delle suore comboniane Pie Madri della Nigrizia, in Eritrea dal 1914 fondano l'Università di Asmara. I corsi universitari si tengono presso l'Istituto Santa Famiglia. Viene costituito l' MLE - Movimento di Liberazione dell'Eritrea.Un’ondata di scioperi degli operai e le manifestazioni di piazza, scuotono l’Eritrea in segno di protesta contro le continue violazioni della costituzione eritrea da parte delle autorità etiopiche. Il presidente del governo autonomo eritreo, Tedla Bairu, viene costretto alle dimissioni, mentre partiti e sindacati vengono sciolti e viene imposta la censura sulla stampa.
Alla protesta , il regime etiopico dell’imperatore Hailè Selassie risponde con violenza: i morti sono più di 50. Viene costituito il Movimento di liberazione dell’Eritrea (M.L.E.), meglio conosciuto come Mahber Showatte (gruppo dei sette) per le cellule clandestine di sette membri ciascuna in cui viene strutturato. Il 24 dicembre il regime feudale etiopico di Haile Selassie decide di togliere la bandiera dell’Eritrea da tutti i luoghi pubblici.
1961 Alcuni esuli eritrei, fra i quali l’ex presidente del parlamento eritreo, Idris Mohammed Adem, fondano il Fronte di liberazione dell’Eritrea (F.L.E.) e decidono di dare inizio alla lotta armata. L’1 settembre, un gruppo di guerriglieri, guidati da Hamed Idris Awate, attacca una stazione di polizia nella provincia eritrea occidentale del Barka.
1962 Il 12 novembre, Hailè Selassie abolisce unilateralmente la federazione tra Etiopia ed Eritrea, e quest’ultima diventa la “quattordicesima provincia” del suo impero. In questo stesso anno muore Hamed Idris Awate, uno dei fondatori della lotta di liberazione dell’Eritrea.
1963 Primo tentativo, fallito, di colpo di stato in Etiopia. Il traffico veicolare ritorna alla destra.
1964 Il 15 marzo avviene il primo scontro armato contro le forze di occupazione etiopiche nel territorio di Togorba (Barca).
1967 Con l’aiuto di consiglieri militari israeliani, l’esercito etiopico scatena la sua prima offensiva su vasta scala contro i guerriglieri del F.L.E. Decine di migliaia di civili eritrei sono costretti a trovare rifugio nel vicino Sudan, mentre all’interno del F.L.E, che non ha saputo tenere testa all’offensiva etiopica, la dirigenza viene messa sotto accusa per le divisioni di carattere religioso e tribale all’origine del rovescio militare registrato.
1969 Consacrazione della Chiesa di Kidane Meheret. Inaugurazione di Asmara Expo 69, mostra dell'industria, agricoltura e turismo. Proseguono intense le azioni di guerriglia da parte del FLE.
1970 Dopo aver inutilmente tentato di modificarne l’orientamento, gruppi di guerriglieri abbandonano il F.L.E. e danno vita alle Forze popolari di liberazione dell’Eritrea (F.P.L.E.).Contro la nuova organizzazione, il F.L.E. scatena una sanguinosa guerra civile. Nel frattempo, ad agosto, si svolge a Monaco (Germania) il primo congresso in Europa degli Eritrei per la liberazione.
1973 Nel mese di agosto si svolge, per la prima volta a Pavia (Italia), il quarto congresso degli Eritrei per la liberazione, in Europa, dopo i primi tre che si sono svolti in Germania: Monaco (1970), Norimberga (1971), Monaco (1972). L'FLE si scinde in due tronconi: FLE storico e FLE-FPLl forze popolari di liberazione frazione marxista dell'FLE. Si afferma l'FPLE - Fronte Popolare di Liberazione dell'Eritrea.
1974 In Eritrea rivolta della 2a divisione etiopica, i soldati chiedono migliori condizioni economiche e familiari. L’imperatore Haile Selassie viene deposto dai militari e nasce il DERG, Consiglio Amministrativo Militare Provvisorio e il primo Capo di Stato della nuova Etiopia è il Generale Aman Andom, eritreo, che verrà poi ucciso perché voleva ricercare una soluzione pacifica del conflitto. La guerra civile tra il F.L.E. e il F.P.L.E. ha finalmente termine. In agosto prosegue il quinto congresso degli Eritrei per la liberazione, in Europa, per la prima volta nella città di Bologna.
1975 Gravi scontri, in Asmara, tra guerriglieri eritrei e truppe etiopiche. Si conclude il ponte aereo per il rientro degli italiani che lasciano l'Eritrea. Muore il negus Hailè Sellassiè I.
1977 Dopo una sanguinosa lotta per il potere in Etiopia, il colonnello Menghistu Haile Mariam diventa “l’uomo forte” del nuovo regime militare, mentre ha inizio la guerra con la Somalia per l’Ogaden, la regione di frontiera per la quale i due paesi hanno già combattuto nel 1964, abitata da popolazioni di origine somala. Nel gennaio dello stesso anno, nelle zone liberate dell’Eritrea si apre il primo congresso delle Forze popolari di liberazione dell’Eritrea e vi parteciparono tutti i membri dell'Assemblea Generale eletti sia da ogni singola divisione militare che dagli appartenenti alle organizzazioni e movimenti degli eritrei residenti nei territori eritrei liberati ed all'estero.
Le Forze popolari di liberazione dell’Eritrea assumono la denominazione di Fronte popolare di liberazione dell’Eritrea. Viene eletto segretario generale Ramadam Mohamed Nur, vice-segretario Isaias Afewerki. A marzo, il F.P.L.E. conquista Nakfa, nella provincia settentrionale del Sahel, primo capoluogo liberato dalla resistenza. A luglio è la volta di Keren, capoluogo della provincia centro-settentrionale del Senhit.
1978 l’Etiopia rompe le relazioni con gli Stati Uniti, ottenendo il sostegno dell’Unione Sovietica. Il regime militare etiopico scatena su vasta scala la sesta offensiva,denominata “stella rossa”, contro il F.P.L.E., dopo aver respinto oltre confine, con l’aiuto sovietico e cubano, i reparti somali che erano penetrati in Etiopia. Il F.P.L.E., che ha nel frattempo liberato gran parte dell’Eritrea (in mano etiopica rimangono solo Asmara, Assab, Barentù e poche altre località minori), dà inizio a una ritirata strategica verso le montagne del Sahel.
1979 Inizia ad operare la prima radio Dimzi Hafash dalle zone liberate dell’Eritrea. Tra gennaio e aprile, le forze militari etiopiche, con il sostegno di alcuni paesi dell’Est europeo, continuano i loro attacchi contro i combattenti eritrei. Nel dicembre il F.P.L.E. inizia il primo contrattacco, lungo il fronte di Nakfa.
1980 Sabotati i tentativi di coordinamento tra i due fronti eritrei, il F.L.E. – che è stato precedentemente indebolito dal passaggio di molti dei suoi combattenti nelle file de F.P.L.E – provoca una ripresa della guerra civile. Nel giro di poche settimane le unità del F.L.E. sono costrette a riparare in Sudan e il F.P.L.E. rimane da solo a combattere le truppe etiopiche in Eritrea. A novembre il F.P.L.E. propone un referendum sotto il controllo internazionale per dare una soluzione pacifica al conflitto eritreo: la popolazione eritrea verrebbe chiamata a pronunciarsi su tre ipotesi (indipendenza, federazione o autonomia regionale).
1982 Fallisce la sesta delle offensive etiopico-sovietiche lanciate a partire dal 1978 contro le basi del F.P.L.E: nel Sahel. Il fallimento di questa offensiva, che nelle intenzioni di Menghistu sarebbe dovuta essere quella decisiva, apre una nuova fase nel conflitto. In Sudan il F.L.E., dilaniato da lotte intestine, si divide nel frattempo in diversi tronconi.
1984 Mentre Etiopia ed Eritrea cominciano a risentire dei tragici effetti della siccità e della carestia, il F.P.L.E. assume l’iniziativa sul piano militare, conquistando gran parte della costa settentrionale e le cittadine di Tessenei e Alighidir, importanti centri agricoli del sud-ovest, attaccando anche l’aeroporto militare di Semel ad Asmara. Un’offerta di tregua avanzata dal F.P.L.E. in ottobre per far giungere alle vittime della carestia gli aiuti internazionali viene respinta a novembre da Menghistu, il quale afferma: “l’Etiopia non tratterà mai con i banditi”.
1985 La città di Barentù, che il F.P.L.E. non era riuscito a conquistare nella sua avanzata del 1977, viene liberata a luglio. Alla fine di agosto, di fronte a una massiccia offensiva etiopico-sovietica, la cosiddetta “ottava offensiva” (Bahre-Negash), il F.P.L.E. preferisce abbandonare Barentù, Tessenei, Alighidir e altre località nel nord-est del Sahel, ritirandosi con un ingente bottino militare. In questo stesso anno Etiopia e Israele attuano il piano “operazione Mosè”, trasferendo oltre diecimila etiopici di religione ebraica (Falasha) in Israele, in cambio di aiuti militari dal governo israeliano per oltre 100 milioni di dollari.
1986 Il 13 gennaio avviene la seconda operazione decisiva di attacco del comando eritreo contro le postazioni militari all’aeroporto di Asmara.
1987 A marzo, nelle zone liberate del Sahel, si riunisce il II Congresso del F.P.L.E., che approva importanti modifiche al “programma democratico nazionale”. Tra le modifiche più importanti, l’introduzione del pluralismo politico e il riconoscimento dell’iniziativa privata nella futura Eritrea indipendente. Isaias Afewerki viene eletto segretario generale del F.P.L.E. sostituendo Ramadam Mohamed Nur e come tale guidò il Fronte alla liberazione di tutto il territorio eritreo. Il primo settembre muore Sheikn Ibrahim Sultan, uno dei padri fondatori della lotta di liberazione dell’Eritrea.
1988 A marzo, il F.P.L.E. mette fuori combattimento tre divisioni etiopiche ad Afhabet, quartier generale delle truppe di Addis Abeba schierate a ridosso delle basi del Fronte nel Sahel.
1989 A maggio un colpo di stato militare fallisce in Etiopia. Alla rivolta partecipano anche reparti di stanza in Eritrea, dove il F.P.L.E. proclama una tregua unilaterale. Menghistu ordina una sanguinosa repressione che decapita l’esercito etiopico (500 tra generali e ufficiali vengono fucilati) e nello stesso tempo accetta le condizioni poste dal F.P.L.E: per l’avvio di negoziati di pace preliminari. A settembre ad Atlanta (USA) e a novembre a Nairobi (Kenya), due sessioni di colloqui tra il F.P.L.E. e il regime di Addis Abeba, organizzate con la mediazione dell’ex presidente Usa Jimmy Carter, si concludono con un nulla di fatto per il rifiuto etiopico ad accettare la partecipazione dell’ONU come osservatore a un negoziato di pace a tutti gli effetti. Addis Abeba respinge anche la proposta del F.P.L.E per l’adozione di misure comuni per combattere una nuova carestia che minaccia l’Eritrea e il Nord dell’Etiopia.
1990 A febbraio, per la prima volta dall’inizio della lotta armata, con l’operazione “Fenkil” il F.P.L.E. assume il pieno controllo di Massawa (nel 1978 aveva occupato soltanto la parte che sorge sulla terraferma), dopo una battaglia durata tre giorni ed estesasi lungo un fronte di 200 chilometri. In una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite, il F.P.L.E. si dichiara disponibile all’utilizzazione del più importante porto eritreo (trasformato dagli etiopici, nei mesi precedenti, in un gigantesco deposito di armi) per le operazioni di soccorso alle vittime della carestia.
L’aviazione di Addis Abeba cerca di impedire questa eventuale utilizzazione, effettuando massicci bombardamenti contro la città di Massawa che è ridotta ad un cumulo di macerie. Un mese dopo la presa di Massawa, il F.P.L.E. attacca a sud, nella provincia di Akele Guzai, liberando Senafè, Adi Keih (capoluogo di provincia), Digsa, Segheneiti ed altri centri minori e si attesta a Dekmhare (40 Km. a sud di Asmara), minacciando direttamente l’aeroporto che, ormai trasformato in una vera e propria base militare, viene più volte attaccato da unità del F.P.L.E. A maggio, il F.P.L.E. rinnova il suo appello alle Nazioni Unite per promuovere un referendum in Eritrea.
1991 Dopo la caduta del regime di Menghistu in Etiopia e i sanguinosi combattimenti del 21 maggio e la liberazione di Dekmhare, il 24 dello stesso mese il F.P.L.E. libera la città di Asmara, capitale dell’Eritrea. E’ la fine della guerra. L'obbiettivo oppure il sogno (vision, dream) del FPLE sin dalla sua formazione, non si limita solamente alla liberazione del territorio eritreo ma allo stesso tempo si propone di creare un'Eritrea pacifica democratica dove regni la giustizia. Dopo la liberazione lo stesso Fronte conferisce a Isaias Afwerki la Guida del Governo di Transizione. Una conferenza di riconciliazione sancisce il diritto all’autonomia dell’Eritrea da esercitarsi attraverso un referendum popolare. Si costituisce il governo provvisorio, che il 6 novembre dichiara il programma del servizio nazionale. Con la liberazione dell’Eritrea, inizia ad operare per la prima volta la televisione nazionale.
1992 Il 7 aprile viene decisa la commissione per lo svolgimento del referendum eritreo. In agosto inizia il primo festival ad Asmara, dopo quelli organizzati nella sede provvisoria di Bologna.
1993 Dal 23 al 25 aprile si svolge il referendum popolare, sotto l’egida dell’O.N.U., per la proclamazione dell’indipendenza dell’Eritrea. Il 99,8% dei votanti si esprime a favore dell’indipendenza. Il 24 maggio l’Eritrea viene dichiarata indipendente. Isaias Afewerki, è eletto Presidente. Nasce così il cinquantatreesimo stato africano. L'Etiopia e l'Eritrea firmano un protocollo di intesa chiamato "Agreement of friendship and cooperation" che concede(articolo 4 ) all'Etiopia l'utilizzo di Assab e Massawa in regime di porto franco e successivamente un ulteriore protocollo chiamato "Protocol of Agreementon Armonization of Economic Policies".
1994 Il periodo di transizione terminò nel 93 ma per la trasformazione vera e propria bisognò aspettare ancora un anno, esattamente fino al 3° congresso del Fronte che avvenne a Nakfa nel 1994, un momento che segnò la vera svolta politica in Eritrea. In questo congresso il F.P.L.E. cambia denominazione e da movimento militare si trasforma in movimento politico, con il nome di P.F.D.J. (Fronte popolare per la giustizia democratica), e approva la National Charter. Il 3 marzo viene costituita la commissione costituzionale eritrea. Nel mese di luglio ha inizio il servizio militare nazionale obbligatorio (addestramento Sawa). Il 5 dicembre l’Eritrea rompe le relazioni diplomatiche con il Sudan.
1995 Il 14 maggio viene a mancare all’età di 89 anni, uno dei personaggi più importanti del popolo eritreo, il dr. Weldeab Woldemariam. Nell’estate dello stesso anno ha inizio il conflitto territoriale con lo Yemen per le isole Hanish.
1996 Il 15 aprile, l’Eritrea modifica le regioni amministrative, passando da nove a sei regioni.
1997 Il 23 maggio la Assemblea Costituente ratifica la Costituzione. L’8 novembre entra in circolazione per la prima volta nella sua storia la nuova moneta eritrea, il nakfa. Nel corso dell’anno riprendono le relazioni diplomatiche con lo Yemen, interrotte dal conflitto territoriale per le isole Hanish, poi conclusosi diplomaticamente attraverso un arbitrato internazionale.
1998 L'Etiopia invia più volte truppe all'interno del confine eritreo in Dancalia con il pretesto di inseguire predoni Afar. In seguito alle proteste di crescenti violazioni dei confini da parte dei cittadini delle aree confinarie in prossimità di Badme, il governo invia in quei luoghi una delegazione con l'incarico di effettuare le opportune verifiche. I membri della delegazione vengono trucidati dalle truppe etiopiche, e gli eritrei reagiscono militarmente riliberando le zone occupate illegalmente dagli etiopici. L'Etiopia il 13 maggio 1998 con un pronunciamento del parlamento nazionale il proclama lo stato di guerra e scatena il conflitto territoriale nelle zone eritree di Badme, Zalambessa, e lungo il confine della Dancalia.
Gli attacchi proseguono nel cuore stesso della città, come l’aeroporto di Asmara. Questo ennesimo atto di guerra dell’Etiopia nei confronti dell’Eritrea ha come disegno militare la creazione del “grande Tigray”, con l’annessione di alcune parti dell’Eritrea, senza rispettare i confini riconosciuti dalle Nazioni Unite a dall’O.U.A. Si assiste ad attacchi militari indiscriminati nel territorio eritreo, e alle più odiose forme di discriminazione razziale, con la pulizia etnica e le deportazioni dei cittadini eritrei residenti in Etiopia.
A causa di questo ennesimo conflitto con l’Etiopia, il 16 novembre Gibuti rompe le relazioni diplomatiche con l’Eritrea e, nonostante i tentativi di mediazione da parte dell’Unione africana, dell’Europa e degli Stati Uniti, il conflitto continua. Inizia una mediazione dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo, IGAD - Organismo di cooperazione regionale dei paesi del Corno d'Africa. Inizia una mediazione Usa. Il sottosegretario di Stato, Susan Rice, fa la spola per cinque giorni, senza risultati, fra Addis Abeba e l'Asmara. Truppe eritree attuano una profonda penetrazione nella parte di Badmè verso Macallè. L'Etiopia ammassa truppe lungo il confine con l'Eritrea. Fallisce il piano di pace elaborato da Usa e Ruanda.
Gli etiopici estendono il fronte al porto di Assab, punto strategico e sbocco al mare. Immediata la reazione di Asmara: un raid aereo colpisce la città di Adigrat. Siglata una moratoria per frenare l'escalation e mettere al bando l'aviazione. Inizia la stagione delle piogge e il conflitto si arresta.
1999 Il 23 febbraio il regime etiopico guidato dal F.P.L.T. (Weanè), lancia per la seconda volta l’offensiva su larga scala attaccando nuovamente il frorte del Mareb Setit, e il porto di Massawa. Gli etiopici attaccano Badmè impiegando anche elicotteri da guerra e aerei. Badmè viene conquistata, gli eritrei arretrano di 10 chilometri. Mig etiopici bombardano Adi Kajè e Mendeferà. Mig etiopici bombardano il porto di Massaua e successivamente l’aeroporto di Assab. Inizia la stagione delle piogge ed il confitto nuovamente si arresta. L' Unione europea nomina Rino Serri rappresentante speciale della presidenza europea. Nel mese di agosto, l’Eritrea dichiara ufficialmente di accettare la proposta di pace dell’Organizzazione dell’Unità Africana, ma puntualmente l’Etiopia rifiuta. Nel corso dell’anno riprendono le relazioni diplomatiche con il Sudan, interrotte nel 1994.
2000 Riprendono gli scontri con inaudita violenza, dopo una serie di tentativi da parte dell’Eritrea per una soluzione pacifica del conflitto, rifiutati sistematicamente dall’Etiopia. Il 5 maggio ad Algeri falliscono gli incontri indiretti tenuti sotto l'egida dell'OUA (Organizzazione per l'unità africana). L'Etiopia riprende i combattimenti sui tre i fronti: Badmè, Zalambessà e Bure, e l'ONU, con la risoluzione 1297, intima la fine dei combattimenti entro 72 ore. L'ONU con la risoluzione 1298 decide l'embargo sulla vendita delle armi ai due paesi.
Sfondamento etiopico presso la città di Barentù. Abbandono, da parte eritrea della città di Agordat, per concentrare in luoghi più difendibili la difesa della capitale. Le devastazioni create dall'avanzata etiopica portano alla mobilitazione degli eritrei in patria e fuori. Bombardamenti etiopici sull'aeroporto di Massaua. In questa terza fase dell’offensiva, il regime del F.P.L.T., il cui obiettivo, questa volta, è di invadere il territorio eritreo, attaccando sui diversi fronti, causa lo sfollamento dalle proprie case di migliaia di persone, soprattutto donne, vecchi e bambini, costretti in campi di emergenza o a rifugiarsi oltre confine nei campi profughi del Sudan.
Avvengono molte uccisioni e vengono rasi al suolo città, paesi e campagne. Il 30 maggio l'Eritrea decide di riaprire il dialogo e accetta il ritiro come richiesto dall'OUA e da Rino Serri, che si reca in Addis Abeba e all'Asmara. L'Etiopia è disposta a riaprire il dialogo ma non ad interrompere i combattimenti. Il 18 giugno si firma, ad Algeri, dell'Agreement of Cessation of Hostilities between Ethiopia and Eritrea che stabilisce il ritiro degli eserciti e la creazione di una zona cuscinetto di 25 km. Il 31 giugno l'ONU con la risoluzione 1312 dà il via alla United Nations Mission in Ethiopia and Eritrea (UNMEE) in tre fasi fra luglio e novembre. Prima fase 4 ufficiali, 2 ad Addis Abeba e 2 ad Asmara, per valutare la fattibilità della missione.
Seconda fase 40 osservatori vengono dislocati nei territori di Eritrea ed Etiopia. Terza fase iniziano gli arrivi del contingente UNMEE e le prime bonifiche dei territori minati. Dopo 30 mesi di guerra il 12 dicembre viene firmato ad Algeri il trattato di pace fra Eritrea ed Etiopia, con la mediazione del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, quale rappresentante uscente dell’O.U.A, di Kofi Annan, segretario generale dell’O.N.U. Madeleine Albright, segretario di stato U.S.A, Rino Serri, mediatore europeo e sottosegretario italiano agli esteri. Una commissione stabilirà i confini tra i due paesi.
2001 Più di 4.000 soldati dell'ONU e 220 osservatori vigilano lungo i 1000 km. di confine, nella zona cuscinetto, all'interno del territorio eritreo. Iniziano i lavori della Eritrea Ethiopia Boundary Commission per la definizione dei confini.
2002 Il 13 aprile la Eritrea Ethiopia Boundary Commission termina i lavori. L’ Eritrea accetta il verdetto mentre l’Etiopia dopo un primo momento di euforia, durante il quale le autorità convinte che il verdetto sia completamente a loro favore annunciano con toni trionfalistici l’auspicio che l’Eritrea voglia rapidamente dare corso alla determinazione, fa marcia indietro e dichiara di non voler accettare i risultati della Commissione Confini che ritiene insoddisfacente.
2003 Le truppe ONU sono ancora presenti. L’Etiopia non ritira le sue truppe ne dal confine con l’Eritrea ne dai territori che in base al verdetto definitivo e immodificabile della Commissione Confini sono definitivamente sotto la sovranità eritrea. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non interviene nei confronti Etiopia e non applica il dispositivo dei patti di Algeri che prevede sanzioni a carico della parte inadempiente.
2004
2005 L'Eritrea pone limitazioni al movimento della Unmee. Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite pubblica la risoluzione 1640 che pone in maggiore evidenza le restrizioni eritree ai movimenti della Unmee dello storico rifiuto dell'Etiopia di aderire al verdetto della Commissione Confini.
1880 Siglato l'accordo per l'acquisizione da parte dell'armatore Raffaele Rubattino della baia di Assab allo scopo di farne un porto di servizio alle sue navi. Il governo egiziano contesta tale acquisizione e rivendica il possesso della baia: da ciò segue una lunga controversia.
1882 Si conclude la controversia con l'Egitto e il 10 marzo il governo italiano acquista il possedimento di Assab, che il 5 luglio dello stesso anno diventa ufficialmente italiano.
1885 Acquisita l'importante città portuale di Massaua che diviene capitale provvisoria del possedimento d'oltremare e il controllo italiano si estende nell'entroterra.
1887 All'alba del 26 gennaio una colonna di 548 soldati italiani comandata dal Tenente colonnello Tommaso De Cristoforis, inviati in soccorso al presidio di Saati, viene sterminata dopo quattro ore di combattimento dalle truppe irregolari del ras etiopico Alula, generale del negus Giovanni IV d'Etiopia. Il fatto si svolge presso la località di Dogali, circa 20 chilometri ad ovest di Massaua. Massaua e Assab sono collegate via telegrafo. Nel novembre inizia la costruzione della linea ferroviaria che collegherà Massaua al Forte Saati.
1890 Il Presidente del Consiglio Crispi decreta la riunificazione dei possedimenti italiani del Mar Rosso in un'unica colonia. Nasce la Colonia Eritrea. Costruzione del primo edificio di amministrazione della colonia italiana.
1892 Il Gen. Baratieri è governatore della colonia.
1894 Costruzione delle prime abitazioni rurali, grandi fattorie Barotti e Benedetti e stazione agricola sperimentale Magnani. Degiac Batha Agos, capo dell'Acchele Guzai, si ribella ed assedia Halai. Il battaglione Toselli libera Halai e la compagnia Castellazzi assediata. Cade Batha Agos. Il Gen. Baratieri prende Cassala, piazzaforte del mahdismo e sposta il confine dal fiume Barca al Gasc.
1895 Inizia la battaglia di Coatit tra italiani ed il governatore del Tigrai Ras Mangascià. Termine della battaglia. Il Gen. Baratieri sconfigge Ras Mangascià che si rifugia a Senafè. Il Gen. Baratieri raggiunge Ras Mangascià a Senafè. Un proiettile della batteria Ciccodicola, attraversa la tenda del ras che, terrorizzato, fugge.
1896 Il Gen. Baldissera nuovo governatore della colonia. In Eritrea, concessione della proprietà gratuita e definitiva del suolo a chi si impegna in costruzioni edilizie permanenti.
1897 Ferdinando Martini è nominato Governatore della colonia. Convenzione per la cessione Cassala al Kediviè d'Egitto, protettorato inglese. Rimane di proprietà italiana il cimitero dei caduti.
1898 Primo decreto governativo per dare al centro di Asmara un dignitoso assetto urbano.
1899 Terminano i lavori di trasformazione in strade delle carovaniere per Cheren, Adi Ugri e Segheneiti. Ferdinando Martini sposta la capitale da Massaua ad Asmara. Costruzione, in Asmara, dell'albergo Italia, poi hotel Cheren ed ora nuovamente Italia. Inizia il primo progetto dell'acqua: costruzione di pozzi lungo il Mai Cihot, con aeromotori, serbatoi in muratura e distribuzione a rubinetti oltre a cisterne di raccolta dell'acqua piovana nella zona del caravanserraglio. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 31.441 abitanti di cui 910 europei.
Primo regolamento per la nettezza urbana nel quartiere europeo. Gara di appalto per la sistemazione di strade e piazze nella zona intorno all'allora via principale di Asmara: Corso del Re. Proibizione di lavare i panni o di inquinare in qualsiasi maniera l'acqua del Mai Belà nella zona di attraversamento cittadino. Ordine di provvedere all'intonacatura ed all'imbiancatura di tutti gli edifici nel quartiere europeo. Pubblicazione in Asmara del Bullettino Ufficiale della Colonia Eritrea (Anno VII, n. 62), prima stampato a Massaua.
1900 Il trattato di Addis Abeba stabilisce nella linea Tomat, Todluc, Marèb, Belesa, Muna il confine fra l'Eritrea e l'Etiopia.
1901 Costruzione delle strade per Belesa, Medrizien e Tzad Cristian. Inaugurazione della linea telegrafica Asmara - Addis Abeba. Costruzione della prima rudimentale rete fognaria (Decr. Gov. n. 10), migliorata nel 1917 e ampliata dal 1936 al 1939.
1902 Delimitazione dei confini tra Eritrea, Sudan ed Etiopia. Il territorio dei Cunama è incorporato nella colonia. Approvazione della prima parte di un piano regolatore, riguardante la Zona centrale del quartiere europeo (Decr. Gov. n. 137), che non è mai stato completato per motivi tecnici e politici.
1903 Fondazione dell'Istituto Siero-vaccinogeno. Inaugurazione della prima scuola elementare laica italiana. Rettifica del confine tra Eritrea e Sudan. Il mercato viene dotato di un caravanserraglio con pesa pubblica, pozzi, abbeveratoi, mattatoio e grande cisterna.
1904 La ferrovia da Massaua raggiunge Ghinda. Inaugurazione del primo impianto elettrico di Asmara, centrale termica a combustibile vegetale, per sostituire l'illuminazione a petrolio.
1905 Termina, in Asmara, il primo progetto per l'acqua. Termina, in Asmara, la costruzione del Palazzo del Governatore. All'Asmara inizia la messa a dimora di alberi lungo le rive del Mai Belà ed in alcune vie e piazze. Asmara è sede del primo Congresso Coloniale. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 36.853 abitanti di cui 1753 europei.
1906 Termina, in Asmara, la costruzione della Sinagoga.
1908 Convenzione italo etiopica per il confine nella Dancalia, stabilito su una linea a 60 km dalla costa. Abrogazione del piano regolatore del 1902 e approvazione del nuovo piano per le zone 1 e 2. Asmara viene suddivisa in 4 zone: 1a europei; 2a europei, indigeni e assimilati; 3a indigeni; 4a abitazioni suburbane. ( Dec. Gov. n. 798).
1909 Ulteriore modifica al piano regolatore del 1908 (Dec. Gov. n. 823). Ripresa edilizia di edifici privati.
1910 Inaugurazione del tronco ferroviario Ghinda - Nefasit.
1911 Istituita la Scuola Governativa Telegrafica. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 44.620 abitanti di cui 1.500 europei. Termina la diga di sbarramento della Vallecolar di Bièt Ghiorghìs. Inaugurazione del tronco ferroviario Nefasit - Asmara.
1912 Nel mese di febbraio, inaugurazione della ferrovia di 118 Km che collega Massawa con Asmara. Inizia l'attività della Tipografia Francescana. Prima distribuzione gratuita di piante e semi per il verde cittadino (Direzione di Colonizzazione). Apre la sede commerciale dell'industriale De Rossi, sfruttamento della palma dum, con stabilimenti a Cheren ed Agordat.
1913 Stesura di un nuovo piano regolatore. Previsti un notevole ampliamento del centro urbano e una segregazione razziale più accentuata che nel piano regolatore del 1908. Iniziano i lavori per l'acquedotto di Asmara.
1914 Emanate nuove norme edilizie sulla disposizione topografica, i caratteri funzionali e l'aspetto esteriore dei singoli edifici (Decr. Gov. n. 1909, 21.1.1914 e Decr. Gov. n. 1973, 28.4.1914). Si costituisce la Società Eritrea di Macinazione per la produzione di farina e pasta alimentare. Apertura, all'Asmara, dell'albergo Roma e inaugurazione della filiale della Banca d'Italia. Approvazione del Piano regolatore di massima. e approvazione del regolamento edilizio. Inizia il secondo progetto dell'acqua: costruzione di fontane pubbliche nei quartieri eritrei, soprattutto nella zona del mercato e costruzione delle dighe dei laghi Mai Medaghet, Acria Superiore ed Acria inferiore.
1915 Inaugurazione della Banca Cooperativa Popolare Eritrea. Nel 1931 diventerà Banca del Littorio.
1916 Costruzione, in Asmara, del Palazzo della Posta.
1917 Termina, in Asmara, il secondo progetto per l'acqua.
1918 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 53.810 abitanti di cui 2.983 europei.
1919 Primo impianto idroelettrico. Viene portato a termine il progetto per portare l'acqua ad Asmara da Adi Nefas.
1920 Termina la costruzione delle dighe di Adi Nefas, Valle Gnecchi e Belesa e impianti per sfruttare alcune sorgive nella zona di Sembel e Godaif. Costruzione, in Asmara, della Villa Hamasien e del Teatro Asmara. La Procura del Regno si insedia nell'attuale Casa degli Italiani. Progettata la nuova cattedrale di Nda Mariam. Verrà costruita sull'area dove sorgeva un'antica chiesa. L'esploratore Vinassa de Regny raggiunge le sponde del lago Afrera, in Dancalia.
1921 Un disastroso terremoto danneggia gravemente Massaua che viene ricostruita assumendo la fisionomia attuale.
1922 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 58.667 abitanti di cui 2.205 europei. Costruzione, in Asmara, della Cattedrale Cattolica. Sarà consacrata nel 1923. Inaugurazione della ferrovia Asmara - Cheren.
1923 Iniziano l'attività le compagnie di assicurazione Riunione Adriatica di Sicurtà e Assicurazioni Generali di Trieste e Venezia.
1925 Inaugurazione della ferrovia Cheren - Agat. Iniziano i lavori per la scuola media per eritrei Vittorio Emanuele III. Nuove costruzioni in muratura e sistemazione del Viale Mussolini (conosciuto anche come Combustato, corruzione diCampo cintato, zona riservata agli europei). In seguito il viale diventa: Corso Italia (dal dopoguerra al 1952); Viale Hailé Sellassiè (durante l'occupazione dell'Imperatore Hailé Sellassiè); Viale Nazionale (sotto il regime del Derg, dal 1974 al 1991); Viale della Liberazione (dopo la liberazione di Asmara 24 maggio 1991).
1927 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 106.059 abitanti di cui 2.153 europei.
1928 Inizio del collegamento ferroviario tra Asmara, Keren e Agordat. Convenzione italo etiopica per la concessione di una zona franca nel porto di Assab, con affitto annuale di 1 Tallero per 130 anni e della camionabile Assab Dessiè che non sarà attuata. Spedizione in Dancalia di Nesbitt , Pastori e Rosina che dal fiume Awash raggiungono Mersa Fatma, sulla costa, attraverso l'Aussa e il Birù.
1931 Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien 101.724 abitanti di cui 3.236 europei. Costruzione di una diga a Sembel e di un impianto di filtrazione a Godaif.
1932 Il re Vittorio Emanuele III visita la Colonia Eritrea. Inaugurazione della ferrovia Agordat - Biscia.
1933 Primo collegamento aereo civile Roma - Asmara.
1935 Costruzione del nuovo municipio di Asmara. Progettati gli impianti idraulici in località Valle Gnecchi. Saranno ampliati nel 1941. Trasformazione in albergo della Villa Hamasien; inizia la costruzione della Teleferica Massaua - Asmara. Inaugurazione, in Asmara, della Banca Nazionale del Lavoro. Dopo vari piccoli scontri ai confini italo etiopici e con la scusa di rivendicare i danni morali e materiali subiti dal "gravissimo incidente nell'oasi di Ual Ual, Mussolini ordina l'invasione dell'Abissinia. Inizia la Campagna d'Etiopia. A causa della guerra, Asmara assume importanza e diventa un immenso cantiere. In tre anni la zona europea raddoppia la sua superficie e si estende a sud.Inaugurazione della strada tra Massawa e Dekemhare.
1936 Inaugurazione della linea teleferica tra Massawa ed Asmara. Nasce la società S.A.B.A. - Stabilimenti Africani Bevande Affini, per l'imbottigliamento delle acque sorgive del Citone ed Eletta Mareb. Nasce l'azienda L.E.A. - Liquorificio Emiliano Asmara. Nasce la società Fenili per la produzione di vini e liquori. Nasce la ditta Costruzioni Meccaniche Vincenzo Costa. Inaugurazione delle filiali del Banco di Roma e del Banco di Napoli.
La S.E.D.A.O. - Società Elettrica Dell'Africa Orientale, rileva gli impianti dell'Azienda Elettrica Governatoriale. Inaugurazione delle linee aeree civili regolari fra l'Italia e l'Eritrea. Badoglio, quasi in gara con Graziani nell'arrivare primo, entra in Addis Abeba la capitale dell'ex Impero Scioiano. Termina la Campagna d'Etiopia. L'imperatore Hailè Selassiè si imbarca su di un incrociatore inglese e si rifugia in Gran Bretagna. Nasce l’A.O.I. - l’Africa Orientale Italiana, di cui entra a far parte anche l'Eritrea, colonia primogenita.
1937 È istituita la C.I.A.A.O. - Compagnia Immobiliare Alberghi Africa Orientale. Costruzione, in Asmara, del mercato delle Granaglie e inaugurazione dell'Ospedale Italiano. Costruzione del mercato delle Granaglie. Nasce l'azienda Ghiacciaia Amilcare Covezzi. Inaugurazione dell'Ospedale Italiano. Approvazione del progetto per la costruzione del Cinema Odeon.
1938 Approvato il progetto per la costruzione del Cinema-Teatro C.I.A.A.O. Ora Capitol. Nasce la Conceria di Debaroa del dott. Carini. Costruzione, in Asmara, della Moschea, del Mercato Coperto, del Cinema Impero. Sono censiti nella città di Asmara circa 98.000 abitanti di cui 53.000 italiani.
1939 Presentazione del progetto del piano regolatore della città di Asmara dall'architetto Vittorio Cafiero. Apertura, in Asmara, delle pensioni Imperiale, Diana, Vittoria, Centrale e Augustus. L'ing. Melotti apre lo stabilimento per la produzione della Birra, la distilleria e la vetreria.
1940 L'Italia entra in guerra contro Gran Bretagna e Francia Prima incursione aerea degli inglesi e alleati su Asmara. Occupazione italiana di Cassala.
1941 Nasce la ditta Prodotti Vitale per fornire vino e liquori autarchici al mercato locale. Nasce la Centrale del Latte. Nasce l' Industria Miele Milani. Apertura, in Asmara, della pensione Bristol. Alcuni medici italiani fondano, presso l'Ospedale Civile, la Scuola di Medicina a carattere universitario. Inizia la battaglia di Cheren fra italiani e inglesi. Termina la battaglia di Cheren con la sconfitta italiana. Gli inglesi entrano in Asmara. Gli inglesi occupano Massaua e Assab. Termina l' A.O.I. Inizia l'amministrazione britannica dell'Eritrea. L'Amministrazione Militare Britannica comunica che le autorità italiane potranno continuare a svolgere le loro normali attività di amministrazione civile. L'amministrazione Militare Britannica impone la sinistra per il traffico veicolare. Eritrea agli eritrei. Alcuni intellettuali eritrei fondano il Mahber Fecrì Haghèr (Associazione Amor Patrio) L’imperatore Hailé Selassié ritorna in Addis Abeba.
1942 Prima pubblicazione del settimanale eritreo (Semienawi Gazieta), con la collaborazione del Dr. Weldeab Woldemariam. Nasce la Fabbrica di chiodi dei fratelli Teodoro e Francesco Magnotti.
1943 Si costituisce la società Salumificio Torinese. Inaugurazione della M.A.P.E. - Mostra delle attività produttive dell'Eritrea. Nasce l' I.V.A. - Industria Vini Asmara. Nasce l' I.F.M.A. - Industria Fiammiferi Asmara.
1944 Si costituisce l' A.E.P.E. - Associazione Esportazione Prodotti Eritrei. Nasce la PRODEMAR, fabbrica di bottoni in madreperla.
1945 Nasce l'industria Ceramica dell'ing. Carlo Tabacchi.
1946 Convegno di Bièt Ghiorghìs (Asmara): evitare la divisione del popolo a causa delle diverse opinioni sull'assetto del territorio al termine della sovranità italiana. Fondazione del primo partito: la Lega Musulmana che rappresenta i musulmani dell'Eritrea.
1948 La commissione d’inchiesta delle quattro potenze, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica, visita l’Eritrea.
1949 La popolazione di Asmara è di 127.579 abitanti di cui 17.183 italiani. Per il futuro dell’Eritrea gli eritrei hanno tre soluzioni: Indipendenza e Stato unitario, Unione con l’Etiopia, Continuità con il passato italiano.Non avendo raggiunto un accordo, Francia, Gran Bretagna, USA e URSS investono, della questione Eritrea, le Nazioni Unite.Le Nazioni Unite, investite della questione del futuro delle ex colonie italiane, respingono il “piano” elaborato dai ministri degli esteri inglese e italiano, Ernest Bevin e Carlo Sforza. Il piano Bevin-Sforza prevede la spartizione dell’Eritrea fra il Sudan anglo-egiziano e l’Etiopia. Fondazione del Blocco Eritreo per l'Indipendenza da parte dei partiti contrari all'annessione all'Etiopia.
1950 Nasce la Cartiera M. Villani. Un’apposita commissione delle Nazioni Unite non riesce a raggiungere un accordo sul destino dell’Eritrea. I cinque paesi che ne fanno parte avanzano tre distinte proposte: annessione all’Etiopia (Norvegia), federazione tra Etiopia ed Eritrea (Birmania e Sudafrica), indipendenza (Guatemala e Pakistan). Il 2 dicembre, con la risoluzione 390/A (V), le Nazioni Unite si pronunciano per la federazione con 46 voti a favore, 10 contrari e 4 astensioni. I paesi del blocco sovietico votano contro la decisione. Congresso della Pace del Popolo Eritreo: i partiti eritrei accettano la risoluzione dell'ONU.
1951 Nasce la Dum Company Limited per la produzione di fibre tessili. Inizia la costruzione del nuovo Municipio. La commissione dell'ONU prende sede ad Asmara per decidere la sorte dell'Eritrea.
1952 Il 15 settembre gli inglesi lasciano l'Eritrea. Termina l'amministrazione britannica dell'Eritrea. Entra in vigore la nuova costituzione. Viene ufficialmente proclamata la federazione fra Etiopia ed Eritrea “sotto la sovranità della corona etiopica”. Asmara è capitale dello Stato Eritreo federato all'Etiopia. Parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario di stato U.S.A John Foster Dulles afferma:”Dal punto di vista della giustizia, le opinioni degli eritrei devono essere prese in considerazione. Tuttavia, gli interessi strategici degli Stati Uniti nel bacino del Mar Rosso e considerazioni sulla sicurezza e la pace mondiale impongono che il paese sia legato all’Etiopia”, questa situazione non sarà mai accettata dagli eritrei.
1953 Il leader indipendentista eritreo Woldeab Woldemariam scampa al settimo attentato in sei anni, ed è costretto all’esilio, dopo aver dato via al primo sindacato dei lavoratori nella storia dell’Eritrea.
1954 Nasce la Industria Maglieria dei signori B. Panesi e D. Gargano. Nasce il Cotonificio Barattolo. Approvato il piano regolatore di Asmara (delibera n. 59).
1957 Termina la costruzione del nuovo Municipio.
1958 L'Istituto delle suore comboniane Pie Madri della Nigrizia, in Eritrea dal 1914 fondano l'Università di Asmara. I corsi universitari si tengono presso l'Istituto Santa Famiglia. Viene costituito l' MLE - Movimento di Liberazione dell'Eritrea.Un’ondata di scioperi degli operai e le manifestazioni di piazza, scuotono l’Eritrea in segno di protesta contro le continue violazioni della costituzione eritrea da parte delle autorità etiopiche. Il presidente del governo autonomo eritreo, Tedla Bairu, viene costretto alle dimissioni, mentre partiti e sindacati vengono sciolti e viene imposta la censura sulla stampa.
Alla protesta , il regime etiopico dell’imperatore Hailè Selassie risponde con violenza: i morti sono più di 50. Viene costituito il Movimento di liberazione dell’Eritrea (M.L.E.), meglio conosciuto come Mahber Showatte (gruppo dei sette) per le cellule clandestine di sette membri ciascuna in cui viene strutturato. Il 24 dicembre il regime feudale etiopico di Haile Selassie decide di togliere la bandiera dell’Eritrea da tutti i luoghi pubblici.
1961 Alcuni esuli eritrei, fra i quali l’ex presidente del parlamento eritreo, Idris Mohammed Adem, fondano il Fronte di liberazione dell’Eritrea (F.L.E.) e decidono di dare inizio alla lotta armata. L’1 settembre, un gruppo di guerriglieri, guidati da Hamed Idris Awate, attacca una stazione di polizia nella provincia eritrea occidentale del Barka.
1962 Il 12 novembre, Hailè Selassie abolisce unilateralmente la federazione tra Etiopia ed Eritrea, e quest’ultima diventa la “quattordicesima provincia” del suo impero. In questo stesso anno muore Hamed Idris Awate, uno dei fondatori della lotta di liberazione dell’Eritrea.
1963 Primo tentativo, fallito, di colpo di stato in Etiopia. Il traffico veicolare ritorna alla destra.
1964 Il 15 marzo avviene il primo scontro armato contro le forze di occupazione etiopiche nel territorio di Togorba (Barca).
1967 Con l’aiuto di consiglieri militari israeliani, l’esercito etiopico scatena la sua prima offensiva su vasta scala contro i guerriglieri del F.L.E. Decine di migliaia di civili eritrei sono costretti a trovare rifugio nel vicino Sudan, mentre all’interno del F.L.E, che non ha saputo tenere testa all’offensiva etiopica, la dirigenza viene messa sotto accusa per le divisioni di carattere religioso e tribale all’origine del rovescio militare registrato.
1969 Consacrazione della Chiesa di Kidane Meheret. Inaugurazione di Asmara Expo 69, mostra dell'industria, agricoltura e turismo. Proseguono intense le azioni di guerriglia da parte del FLE.
1970 Dopo aver inutilmente tentato di modificarne l’orientamento, gruppi di guerriglieri abbandonano il F.L.E. e danno vita alle Forze popolari di liberazione dell’Eritrea (F.P.L.E.).Contro la nuova organizzazione, il F.L.E. scatena una sanguinosa guerra civile. Nel frattempo, ad agosto, si svolge a Monaco (Germania) il primo congresso in Europa degli Eritrei per la liberazione.
1973 Nel mese di agosto si svolge, per la prima volta a Pavia (Italia), il quarto congresso degli Eritrei per la liberazione, in Europa, dopo i primi tre che si sono svolti in Germania: Monaco (1970), Norimberga (1971), Monaco (1972). L'FLE si scinde in due tronconi: FLE storico e FLE-FPLl forze popolari di liberazione frazione marxista dell'FLE. Si afferma l'FPLE - Fronte Popolare di Liberazione dell'Eritrea.
1974 In Eritrea rivolta della 2a divisione etiopica, i soldati chiedono migliori condizioni economiche e familiari. L’imperatore Haile Selassie viene deposto dai militari e nasce il DERG, Consiglio Amministrativo Militare Provvisorio e il primo Capo di Stato della nuova Etiopia è il Generale Aman Andom, eritreo, che verrà poi ucciso perché voleva ricercare una soluzione pacifica del conflitto. La guerra civile tra il F.L.E. e il F.P.L.E. ha finalmente termine. In agosto prosegue il quinto congresso degli Eritrei per la liberazione, in Europa, per la prima volta nella città di Bologna.
1975 Gravi scontri, in Asmara, tra guerriglieri eritrei e truppe etiopiche. Si conclude il ponte aereo per il rientro degli italiani che lasciano l'Eritrea. Muore il negus Hailè Sellassiè I.
1977 Dopo una sanguinosa lotta per il potere in Etiopia, il colonnello Menghistu Haile Mariam diventa “l’uomo forte” del nuovo regime militare, mentre ha inizio la guerra con la Somalia per l’Ogaden, la regione di frontiera per la quale i due paesi hanno già combattuto nel 1964, abitata da popolazioni di origine somala. Nel gennaio dello stesso anno, nelle zone liberate dell’Eritrea si apre il primo congresso delle Forze popolari di liberazione dell’Eritrea e vi parteciparono tutti i membri dell'Assemblea Generale eletti sia da ogni singola divisione militare che dagli appartenenti alle organizzazioni e movimenti degli eritrei residenti nei territori eritrei liberati ed all'estero.
Le Forze popolari di liberazione dell’Eritrea assumono la denominazione di Fronte popolare di liberazione dell’Eritrea. Viene eletto segretario generale Ramadam Mohamed Nur, vice-segretario Isaias Afewerki. A marzo, il F.P.L.E. conquista Nakfa, nella provincia settentrionale del Sahel, primo capoluogo liberato dalla resistenza. A luglio è la volta di Keren, capoluogo della provincia centro-settentrionale del Senhit.
1978 l’Etiopia rompe le relazioni con gli Stati Uniti, ottenendo il sostegno dell’Unione Sovietica. Il regime militare etiopico scatena su vasta scala la sesta offensiva,denominata “stella rossa”, contro il F.P.L.E., dopo aver respinto oltre confine, con l’aiuto sovietico e cubano, i reparti somali che erano penetrati in Etiopia. Il F.P.L.E., che ha nel frattempo liberato gran parte dell’Eritrea (in mano etiopica rimangono solo Asmara, Assab, Barentù e poche altre località minori), dà inizio a una ritirata strategica verso le montagne del Sahel.
1979 Inizia ad operare la prima radio Dimzi Hafash dalle zone liberate dell’Eritrea. Tra gennaio e aprile, le forze militari etiopiche, con il sostegno di alcuni paesi dell’Est europeo, continuano i loro attacchi contro i combattenti eritrei. Nel dicembre il F.P.L.E. inizia il primo contrattacco, lungo il fronte di Nakfa.
1980 Sabotati i tentativi di coordinamento tra i due fronti eritrei, il F.L.E. – che è stato precedentemente indebolito dal passaggio di molti dei suoi combattenti nelle file de F.P.L.E – provoca una ripresa della guerra civile. Nel giro di poche settimane le unità del F.L.E. sono costrette a riparare in Sudan e il F.P.L.E. rimane da solo a combattere le truppe etiopiche in Eritrea. A novembre il F.P.L.E. propone un referendum sotto il controllo internazionale per dare una soluzione pacifica al conflitto eritreo: la popolazione eritrea verrebbe chiamata a pronunciarsi su tre ipotesi (indipendenza, federazione o autonomia regionale).
1982 Fallisce la sesta delle offensive etiopico-sovietiche lanciate a partire dal 1978 contro le basi del F.P.L.E: nel Sahel. Il fallimento di questa offensiva, che nelle intenzioni di Menghistu sarebbe dovuta essere quella decisiva, apre una nuova fase nel conflitto. In Sudan il F.L.E., dilaniato da lotte intestine, si divide nel frattempo in diversi tronconi.
1984 Mentre Etiopia ed Eritrea cominciano a risentire dei tragici effetti della siccità e della carestia, il F.P.L.E. assume l’iniziativa sul piano militare, conquistando gran parte della costa settentrionale e le cittadine di Tessenei e Alighidir, importanti centri agricoli del sud-ovest, attaccando anche l’aeroporto militare di Semel ad Asmara. Un’offerta di tregua avanzata dal F.P.L.E. in ottobre per far giungere alle vittime della carestia gli aiuti internazionali viene respinta a novembre da Menghistu, il quale afferma: “l’Etiopia non tratterà mai con i banditi”.
1985 La città di Barentù, che il F.P.L.E. non era riuscito a conquistare nella sua avanzata del 1977, viene liberata a luglio. Alla fine di agosto, di fronte a una massiccia offensiva etiopico-sovietica, la cosiddetta “ottava offensiva” (Bahre-Negash), il F.P.L.E. preferisce abbandonare Barentù, Tessenei, Alighidir e altre località nel nord-est del Sahel, ritirandosi con un ingente bottino militare. In questo stesso anno Etiopia e Israele attuano il piano “operazione Mosè”, trasferendo oltre diecimila etiopici di religione ebraica (Falasha) in Israele, in cambio di aiuti militari dal governo israeliano per oltre 100 milioni di dollari.
1986 Il 13 gennaio avviene la seconda operazione decisiva di attacco del comando eritreo contro le postazioni militari all’aeroporto di Asmara.
1987 A marzo, nelle zone liberate del Sahel, si riunisce il II Congresso del F.P.L.E., che approva importanti modifiche al “programma democratico nazionale”. Tra le modifiche più importanti, l’introduzione del pluralismo politico e il riconoscimento dell’iniziativa privata nella futura Eritrea indipendente. Isaias Afewerki viene eletto segretario generale del F.P.L.E. sostituendo Ramadam Mohamed Nur e come tale guidò il Fronte alla liberazione di tutto il territorio eritreo. Il primo settembre muore Sheikn Ibrahim Sultan, uno dei padri fondatori della lotta di liberazione dell’Eritrea.
1988 A marzo, il F.P.L.E. mette fuori combattimento tre divisioni etiopiche ad Afhabet, quartier generale delle truppe di Addis Abeba schierate a ridosso delle basi del Fronte nel Sahel.
1989 A maggio un colpo di stato militare fallisce in Etiopia. Alla rivolta partecipano anche reparti di stanza in Eritrea, dove il F.P.L.E. proclama una tregua unilaterale. Menghistu ordina una sanguinosa repressione che decapita l’esercito etiopico (500 tra generali e ufficiali vengono fucilati) e nello stesso tempo accetta le condizioni poste dal F.P.L.E: per l’avvio di negoziati di pace preliminari. A settembre ad Atlanta (USA) e a novembre a Nairobi (Kenya), due sessioni di colloqui tra il F.P.L.E. e il regime di Addis Abeba, organizzate con la mediazione dell’ex presidente Usa Jimmy Carter, si concludono con un nulla di fatto per il rifiuto etiopico ad accettare la partecipazione dell’ONU come osservatore a un negoziato di pace a tutti gli effetti. Addis Abeba respinge anche la proposta del F.P.L.E per l’adozione di misure comuni per combattere una nuova carestia che minaccia l’Eritrea e il Nord dell’Etiopia.
1990 A febbraio, per la prima volta dall’inizio della lotta armata, con l’operazione “Fenkil” il F.P.L.E. assume il pieno controllo di Massawa (nel 1978 aveva occupato soltanto la parte che sorge sulla terraferma), dopo una battaglia durata tre giorni ed estesasi lungo un fronte di 200 chilometri. In una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite, il F.P.L.E. si dichiara disponibile all’utilizzazione del più importante porto eritreo (trasformato dagli etiopici, nei mesi precedenti, in un gigantesco deposito di armi) per le operazioni di soccorso alle vittime della carestia.
L’aviazione di Addis Abeba cerca di impedire questa eventuale utilizzazione, effettuando massicci bombardamenti contro la città di Massawa che è ridotta ad un cumulo di macerie. Un mese dopo la presa di Massawa, il F.P.L.E. attacca a sud, nella provincia di Akele Guzai, liberando Senafè, Adi Keih (capoluogo di provincia), Digsa, Segheneiti ed altri centri minori e si attesta a Dekmhare (40 Km. a sud di Asmara), minacciando direttamente l’aeroporto che, ormai trasformato in una vera e propria base militare, viene più volte attaccato da unità del F.P.L.E. A maggio, il F.P.L.E. rinnova il suo appello alle Nazioni Unite per promuovere un referendum in Eritrea.
1991 Dopo la caduta del regime di Menghistu in Etiopia e i sanguinosi combattimenti del 21 maggio e la liberazione di Dekmhare, il 24 dello stesso mese il F.P.L.E. libera la città di Asmara, capitale dell’Eritrea. E’ la fine della guerra. L'obbiettivo oppure il sogno (vision, dream) del FPLE sin dalla sua formazione, non si limita solamente alla liberazione del territorio eritreo ma allo stesso tempo si propone di creare un'Eritrea pacifica democratica dove regni la giustizia. Dopo la liberazione lo stesso Fronte conferisce a Isaias Afwerki la Guida del Governo di Transizione. Una conferenza di riconciliazione sancisce il diritto all’autonomia dell’Eritrea da esercitarsi attraverso un referendum popolare. Si costituisce il governo provvisorio, che il 6 novembre dichiara il programma del servizio nazionale. Con la liberazione dell’Eritrea, inizia ad operare per la prima volta la televisione nazionale.
1992 Il 7 aprile viene decisa la commissione per lo svolgimento del referendum eritreo. In agosto inizia il primo festival ad Asmara, dopo quelli organizzati nella sede provvisoria di Bologna.
1993 Dal 23 al 25 aprile si svolge il referendum popolare, sotto l’egida dell’O.N.U., per la proclamazione dell’indipendenza dell’Eritrea. Il 99,8% dei votanti si esprime a favore dell’indipendenza. Il 24 maggio l’Eritrea viene dichiarata indipendente. Isaias Afewerki, è eletto Presidente. Nasce così il cinquantatreesimo stato africano. L'Etiopia e l'Eritrea firmano un protocollo di intesa chiamato "Agreement of friendship and cooperation" che concede(articolo 4 ) all'Etiopia l'utilizzo di Assab e Massawa in regime di porto franco e successivamente un ulteriore protocollo chiamato "Protocol of Agreementon Armonization of Economic Policies".
1994 Il periodo di transizione terminò nel 93 ma per la trasformazione vera e propria bisognò aspettare ancora un anno, esattamente fino al 3° congresso del Fronte che avvenne a Nakfa nel 1994, un momento che segnò la vera svolta politica in Eritrea. In questo congresso il F.P.L.E. cambia denominazione e da movimento militare si trasforma in movimento politico, con il nome di P.F.D.J. (Fronte popolare per la giustizia democratica), e approva la National Charter. Il 3 marzo viene costituita la commissione costituzionale eritrea. Nel mese di luglio ha inizio il servizio militare nazionale obbligatorio (addestramento Sawa). Il 5 dicembre l’Eritrea rompe le relazioni diplomatiche con il Sudan.
1995 Il 14 maggio viene a mancare all’età di 89 anni, uno dei personaggi più importanti del popolo eritreo, il dr. Weldeab Woldemariam. Nell’estate dello stesso anno ha inizio il conflitto territoriale con lo Yemen per le isole Hanish.
1996 Il 15 aprile, l’Eritrea modifica le regioni amministrative, passando da nove a sei regioni.
1997 Il 23 maggio la Assemblea Costituente ratifica la Costituzione. L’8 novembre entra in circolazione per la prima volta nella sua storia la nuova moneta eritrea, il nakfa. Nel corso dell’anno riprendono le relazioni diplomatiche con lo Yemen, interrotte dal conflitto territoriale per le isole Hanish, poi conclusosi diplomaticamente attraverso un arbitrato internazionale.
1998 L'Etiopia invia più volte truppe all'interno del confine eritreo in Dancalia con il pretesto di inseguire predoni Afar. In seguito alle proteste di crescenti violazioni dei confini da parte dei cittadini delle aree confinarie in prossimità di Badme, il governo invia in quei luoghi una delegazione con l'incarico di effettuare le opportune verifiche. I membri della delegazione vengono trucidati dalle truppe etiopiche, e gli eritrei reagiscono militarmente riliberando le zone occupate illegalmente dagli etiopici. L'Etiopia il 13 maggio 1998 con un pronunciamento del parlamento nazionale il proclama lo stato di guerra e scatena il conflitto territoriale nelle zone eritree di Badme, Zalambessa, e lungo il confine della Dancalia.
Gli attacchi proseguono nel cuore stesso della città, come l’aeroporto di Asmara. Questo ennesimo atto di guerra dell’Etiopia nei confronti dell’Eritrea ha come disegno militare la creazione del “grande Tigray”, con l’annessione di alcune parti dell’Eritrea, senza rispettare i confini riconosciuti dalle Nazioni Unite a dall’O.U.A. Si assiste ad attacchi militari indiscriminati nel territorio eritreo, e alle più odiose forme di discriminazione razziale, con la pulizia etnica e le deportazioni dei cittadini eritrei residenti in Etiopia.
A causa di questo ennesimo conflitto con l’Etiopia, il 16 novembre Gibuti rompe le relazioni diplomatiche con l’Eritrea e, nonostante i tentativi di mediazione da parte dell’Unione africana, dell’Europa e degli Stati Uniti, il conflitto continua. Inizia una mediazione dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo, IGAD - Organismo di cooperazione regionale dei paesi del Corno d'Africa. Inizia una mediazione Usa. Il sottosegretario di Stato, Susan Rice, fa la spola per cinque giorni, senza risultati, fra Addis Abeba e l'Asmara. Truppe eritree attuano una profonda penetrazione nella parte di Badmè verso Macallè. L'Etiopia ammassa truppe lungo il confine con l'Eritrea. Fallisce il piano di pace elaborato da Usa e Ruanda.
Gli etiopici estendono il fronte al porto di Assab, punto strategico e sbocco al mare. Immediata la reazione di Asmara: un raid aereo colpisce la città di Adigrat. Siglata una moratoria per frenare l'escalation e mettere al bando l'aviazione. Inizia la stagione delle piogge e il conflitto si arresta.
1999 Il 23 febbraio il regime etiopico guidato dal F.P.L.T. (Weanè), lancia per la seconda volta l’offensiva su larga scala attaccando nuovamente il frorte del Mareb Setit, e il porto di Massawa. Gli etiopici attaccano Badmè impiegando anche elicotteri da guerra e aerei. Badmè viene conquistata, gli eritrei arretrano di 10 chilometri. Mig etiopici bombardano Adi Kajè e Mendeferà. Mig etiopici bombardano il porto di Massaua e successivamente l’aeroporto di Assab. Inizia la stagione delle piogge ed il confitto nuovamente si arresta. L' Unione europea nomina Rino Serri rappresentante speciale della presidenza europea. Nel mese di agosto, l’Eritrea dichiara ufficialmente di accettare la proposta di pace dell’Organizzazione dell’Unità Africana, ma puntualmente l’Etiopia rifiuta. Nel corso dell’anno riprendono le relazioni diplomatiche con il Sudan, interrotte nel 1994.
2000 Riprendono gli scontri con inaudita violenza, dopo una serie di tentativi da parte dell’Eritrea per una soluzione pacifica del conflitto, rifiutati sistematicamente dall’Etiopia. Il 5 maggio ad Algeri falliscono gli incontri indiretti tenuti sotto l'egida dell'OUA (Organizzazione per l'unità africana). L'Etiopia riprende i combattimenti sui tre i fronti: Badmè, Zalambessà e Bure, e l'ONU, con la risoluzione 1297, intima la fine dei combattimenti entro 72 ore. L'ONU con la risoluzione 1298 decide l'embargo sulla vendita delle armi ai due paesi.
Sfondamento etiopico presso la città di Barentù. Abbandono, da parte eritrea della città di Agordat, per concentrare in luoghi più difendibili la difesa della capitale. Le devastazioni create dall'avanzata etiopica portano alla mobilitazione degli eritrei in patria e fuori. Bombardamenti etiopici sull'aeroporto di Massaua. In questa terza fase dell’offensiva, il regime del F.P.L.T., il cui obiettivo, questa volta, è di invadere il territorio eritreo, attaccando sui diversi fronti, causa lo sfollamento dalle proprie case di migliaia di persone, soprattutto donne, vecchi e bambini, costretti in campi di emergenza o a rifugiarsi oltre confine nei campi profughi del Sudan.
Avvengono molte uccisioni e vengono rasi al suolo città, paesi e campagne. Il 30 maggio l'Eritrea decide di riaprire il dialogo e accetta il ritiro come richiesto dall'OUA e da Rino Serri, che si reca in Addis Abeba e all'Asmara. L'Etiopia è disposta a riaprire il dialogo ma non ad interrompere i combattimenti. Il 18 giugno si firma, ad Algeri, dell'Agreement of Cessation of Hostilities between Ethiopia and Eritrea che stabilisce il ritiro degli eserciti e la creazione di una zona cuscinetto di 25 km. Il 31 giugno l'ONU con la risoluzione 1312 dà il via alla United Nations Mission in Ethiopia and Eritrea (UNMEE) in tre fasi fra luglio e novembre. Prima fase 4 ufficiali, 2 ad Addis Abeba e 2 ad Asmara, per valutare la fattibilità della missione.
Seconda fase 40 osservatori vengono dislocati nei territori di Eritrea ed Etiopia. Terza fase iniziano gli arrivi del contingente UNMEE e le prime bonifiche dei territori minati. Dopo 30 mesi di guerra il 12 dicembre viene firmato ad Algeri il trattato di pace fra Eritrea ed Etiopia, con la mediazione del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, quale rappresentante uscente dell’O.U.A, di Kofi Annan, segretario generale dell’O.N.U. Madeleine Albright, segretario di stato U.S.A, Rino Serri, mediatore europeo e sottosegretario italiano agli esteri. Una commissione stabilirà i confini tra i due paesi.
2001 Più di 4.000 soldati dell'ONU e 220 osservatori vigilano lungo i 1000 km. di confine, nella zona cuscinetto, all'interno del territorio eritreo. Iniziano i lavori della Eritrea Ethiopia Boundary Commission per la definizione dei confini.
2002 Il 13 aprile la Eritrea Ethiopia Boundary Commission termina i lavori. L’ Eritrea accetta il verdetto mentre l’Etiopia dopo un primo momento di euforia, durante il quale le autorità convinte che il verdetto sia completamente a loro favore annunciano con toni trionfalistici l’auspicio che l’Eritrea voglia rapidamente dare corso alla determinazione, fa marcia indietro e dichiara di non voler accettare i risultati della Commissione Confini che ritiene insoddisfacente.
2003 Le truppe ONU sono ancora presenti. L’Etiopia non ritira le sue truppe ne dal confine con l’Eritrea ne dai territori che in base al verdetto definitivo e immodificabile della Commissione Confini sono definitivamente sotto la sovranità eritrea. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non interviene nei confronti Etiopia e non applica il dispositivo dei patti di Algeri che prevede sanzioni a carico della parte inadempiente.
2004
2005 L'Eritrea pone limitazioni al movimento della Unmee. Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite pubblica la risoluzione 1640 che pone in maggiore evidenza le restrizioni eritree ai movimenti della Unmee dello storico rifiuto dell'Etiopia di aderire al verdetto della Commissione Confini.