Asmara, 27 ottobre 2017 - La Banca di Eritrea ha pubblicato la Legge n. 129/2017 per limitare l'importo delle banconote in Nakfa per i viaggiatori che escono dall'Eritrea.
La nota legale, che è stata pubblicata sulla Gazzetta delle leggi eritree il 25 ottobre, spiega che l'importo massimo, le condizioni e lo scopo per cui i viaggiatori che escono dall'Eritrea possono essere autorizzati a detenere la valuta in Nakfa non erano stati finora legalmente fissati e che era divenuto necessario regolamentarli per garantire l'uso corretto della moneta nazionale all'interno del paese. Secondo la Legge, il limite massimo di esportazione di Nakfa per i viaggiatori che escono dall'Eritrea è di Nakfa 1000 (Mille) e che i viaggiatori sotto i 18 anni non hanno il diritto di detenere alcuna somma in Nakfa. La nota legale chiarisce inoltre che i Nakfa detenuti da un viaggiatore che superino il limite massimo di 1000 (mille) saranno confiscati, e che se l'importo di Nakfa fosse superiore a 5000 (cinquemila) il viaggiatore commetterà un reato e sarà responsabile in conformità pertinenti disposizioni del codice penale. La Banca di Eritrea afferma inoltre che la regolamentazione è entrata in vigore immediatamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta delle Leggi dell'Eritrea del 25 ottobre. da Shabait
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All'inizio di questo mese ha infatti lanciato due programmi pilota di formazione professionale nel Paese africano
BERNA - A dieci anni dalla sua partenza dall'Eritrea, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) elvetica vi ritorna con nuovi progetti di cooperazione. All'inizio di questo mese ha infatti lanciato due programmi pilota di formazione professionale. Il Consiglio federale aveva aperto a una possibile cooperazione con il Paese del Corno d'Africa attraverso progetti limitati nel novembre dello scorso anno adottando un rapporto. Il governo era stato sollecitato dalle Camere federali che avevano approvato vari atti parlamentari in cui si esprimeva preoccupazione per il mancato rinvio dei richiedenti asilo eritrei la cui domanda è stata bocciata e si chiedeva il rafforzamento della collaborazione con Asmara. La DSC - un Ufficio federale che dipende dal Dipartimento degli affari esteri (DFAE) - era stata attiva in Eritrea dal 1993 al 2006, con un programma ad Asmara dal 2001 al 2006, principalmente per sostenere operazioni umanitarie. Nel 2006 il programma era stato chiuso perché le condizioni necessarie per svolgere le attività non erano date, ricorda un comunicato odierno del DFAE. I nuovi contributi svizzeri a progetti di cooperazione in Eritrea dovranno mostrare che è possibile lavorare efficacemente sul posto. La Svizzera - scrive il DFAE - spera inoltre in un graduale miglioramento della collaborazione a livello bilaterale e multilaterale con le autorità eritree cogliendo l'occasione per approfondire, al fianco della comunità internazionale, il dialogo intergovernativo su varie questioni, tra cui la situazione dei diritti dell'uomo, lo sviluppo e lo Stato di diritto. Già nel suo rapporto dello scorso anno il Consiglio federale esprimeva l'auspicio che, in un processo in cui le due parti si fossero impegnate in modo analogo, in cambio dei progetti mirati svizzeri, l'Eritrea producesse miglioramenti nell'ambito dei diritti dell'uomo, della migrazione e dello sviluppo economico. Il contributo annuo della DSC ai due progetti è dell'ordine di circa un milione di franchi svizzeri - contro i due milioni menzionati nel rapporto governativo. La partecipazione della Svizzera a progetti di cooperazione comincia con una fase pilota che si concluderà alla fine del 2019, con l'intenzione di vagliare la fattibilità di una cooperazione elvetica in Eritrea a lungo termine. Una prima valutazione dei progetti è prevista per la fine del 2018. [email protected] E' stata dedicata a tutti i bambini del mondo la settima edizione della Festa Torneo Millecolori e in particolar modo ai minori che soffrono e sono costretti a fuggire per guerre, maltrattamenti, e povertà.
La manifestazione é una Festa/Torneo non competitivo e si è tenuta allo Stadio della Farnesina a Roma, Domenica 8 ottobre con inizio ore 9.00 e chiusura ore 18:00. Tanti giovanissimi di nazionalità diverse che vivono a Roma, anche se le loro radici sono lontane, si sono riuniti per vivere una giornata straordinaria. Millecolorieoltre ONLUS vuole portare grazie allo sport, un messaggio di pace, di accoglienza, di integrazione, e di scambio culturale. Dopo la sfilata delle 27 nazioni partecipanti, la prima parte del programma si è svolta con un torneo di calcio non competitivo al quale hanno partecipato più di 300 bambini in rappresentanza delle 27 nazioni di tutto il mondo. A seguire c'è stata una pausa culinaria dove le varie nazioni hanno offerto cibi tradizionali che sono stati simbolicamente scambiati e condivisi. Hanno chiuso la manifestazione iniziative di scambio culturale come alcuni caratteristici spettacoli folkloristici tradizionali. L’iniziativa “Festa Torneo Millecolori” è stata ideata, fondata e realizzata 10 anni fa dall’ex calciatore Massimo Morezzi, oggi fisioterapista dello sport. Massimo ha promosso il calcio per i bambini nei luoghi più poveri e sperduti del mondo, usando “il pallone“ come mezzo di comunicazione e speranza di una vita futura migliore. Millecolori ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti e sostegni da varie istituzioni e società tra cui: il CONI, il Comune di Roma, il Ministero degli Esteri, la Presidenza della Repubblica, il Papa Francesco, la FIGC, Calcio Solidale, Roma Solidale, Il Corriere dello Sport Stadio, e il sostegno di tanti Amici e piccole imprese della Capitale. Comitato Organizzativo MilleColorieOltre ONLUS Articoli riportati da Il Post
mercoledì 4 ottobre 2017 L'uomo che da quasi un anno e mezzo si trova in carcere a Palermo, e che secondo molte credibili versioni sarebbe vittima di uno scambio di persona, ha parlato per la prima volta in tribunale «Questo non è il mio nome, questo non è il mio cognome. Questa non è la mia identità». L’uomo che da quasi un anno e mezzo si trova in carcere a Palermo con l’accusa di essere uno dei più pericolosi trafficanti di esseri umani, e che secondo molte credibili versioni sarebbe invece vittima di uno scambio di persona, ha parlato per la prima volta in tribunale a Palermo martedì 3 ottobre: «State accusando l’uomo sbagliato. Tutto questo è assurdo». Di questa storia si era parlato molto nei mesi scorsi, anche e soprattutto sui giornali internazionali. A luglio il New Yorker aveva pubblicato un articolo molto approfondito (che il Post aveva raccontato qui) che metteva in fila le moltissime prove che sostengono la versione dell’imputato sbagliato. Riassumendo: il 24 maggio del 2016 in Sudan era stato arrestato un uomo che era stato estradato in Italia il 7 giugno e rinviato a giudizio lo scorso settembre. |
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