ERITREA ETIOPIA
  • Attualità
  • About
  • Foto
  • Video
  • L'Eritrea
    • Inno
    • Etnie
    • Cucina
    • Bandiera
    • Religioni
    • Costituzione
    • National Charter
    • Cronologia storica
    • Delimitazione Confini
  • Notizie utili
    • Modulo Visto
    • Formalità
    • Turismo
    • Sanità
  • Africus Eritrea
  • Disclaimer
  • Link
  • Cookie Policy
  • Amedeo Guillet
ERITREA ETIOPIA

ERITREA ETIOPIA

3/9/2018

1 Comment

 
Foto
Nei decenni passati la grande, antica e complessa Etiopia è stata squassata da dissesti epocali che avevano fatto seguito allo sfaldamento dell’Impero Etiopico. Haile Sellassie non era stato in grado di traghettare il suo paese nell’era moderna per non aver avuto l’intuizione o forse la capacità di passare da un sistema tipicamente feudale a un tipo di società più coesa dal punto di vista etnico, sociale e religioso. A causa di questo l’Etiopia piombò nel periodo oscuro della dittatura di Menghistu Haile Mariam coinvolgendo nel suo destino anche l’Eritrea.

I due paesi simili e fratelli si ritrovarono schiacciati da una guerra infinita che li divise e contrappose trascinandoli lungo una china lunga e rovinosa. L’Etiopia in particolare, colpita anche da carestie devastanti, si ritrovò a dipendere economicamente da potenze straniere egemoni che ne sfruttavano la posizione geografica per tenere in perenne stato di soggezione quella importante parte dell’Africa Orientale, condizionandone la politica interna e il libero sviluppo.

Contrariamente a ogni logica previsione dopo trent’anni di lotta armata a prevalere fu l’Eritrea che forgiata dai lunghi anni di preparazione del proprio futuro di paese nuovo ed emancipato, consapevole dell’importanza  fondamentale di uno stato di pace e stabilità regionale come requisito per il progresso economico e sociale di tutti, non si limitò all’ottenimento della propria indipendenza ma arrivò a liberare Addis Abeba con le proprie divisioni corazzate rimanendovi fino al raggiungimento di importanti accordi che garantivano stabilità per Etiopia nel suo insieme e per l’intera area geografica.

Come è noto infatti la resistenza interna contro il regime di Menghistu era stata condotta dal Fronte popolare del Tigray che aveva un suo progetto mirato alla realizzazione del Grande Tigray e non alla gestione dell’immensa Etiopia nella sua interezza. Per questo i combattenti eritrei condussero lunghe trattative al fine di convincere Melles Zenawe e i suoi di governare l’intero paese avviandolo verso un periodo di normalizzazione e di pace, prima di rientrare in Eritrea. 

Sembrava che finalmente la pace avesse prevalso a conclusione di tanti anni di violenze e sopraffazioni che avevano condizionato negativamente sia l’Etiopia che l’Eritrea, molti accordi economici fra i due paesi avevano promosso un grande sviluppo economico che era stato salutato da tutta l’Africa come l’esempio da seguire. 

In breve tempo però in Etiopia a prevalere fu la parte più oltranzista del Tigray, denominata Waiane, la quale forte del supporto economico e politico di paesi egemoni ha lungamente governato l’Etiopia attraverso elezioni manipolate che della democrazia rappresentavano solo un vogo simulacro, tenendo sotto controllo ogni forma di opposizione interna con la violenza e la sopraffazione. 

I Waiane ricalcando gli stessi errori fatti in passato dai precedenti leader etiopici, oltre al malgoverno generalizzato, riaccesero anche la scintilla della guerra  scatenando un nuovo e inutile conflitto con l’Eritrea in una inarrestabile deriva totalitaria e autolesionista che non si è scomposta neanche di fronte a un verdetto internazionale che imponeva all’Etiopia di liberare i territori sovrani eritrei e a marcare i confini secondo quanto stabilito dalla Commissione Confini Etiopia Eritrea.

A questo ben presto seguì un sempre più crescente dissenso interno alimentato dalla presa di coscienza di quelle parti etnico sociali da sempre tenute lontane dai centri di potere, sfruttate e oppresse, vittime principali di una politica economica disastrosa che per favorire partner esterni depauperavano il patrimonio pubblico con concessioni territoriali e indebitamento insostenibile.
​

In particolare quella del movimento degli Oromo, in rappresentanza di una massa silenziosa ed emarginata composta da quasi la metà dell’intera popolazione etiopica. Una massa mai capace di esprimersi attraverso una classe di intellettuali in grado di arginare le sopraffazioni, gli espropri e lo sfruttamento subiti ad opera della illegittima minoranza Waiane al potere.

Il governo eritreo da parte sua ha sempre condotto ogni possibile iniziativa politica a favore di pace e stabilità regionali e per scongiurare il pericolo di divisioni interne nei paesi del Corno d’Africa. La Conferenza per la Ri-liberazione della Somalia o la conciliazione fra Sudan e Sud Sudan, così come lo stesso arbitrato internazionale per la vertenza per le isole Hanish prima e i confini con l’Etiopia poi, sono parte di quelle costanti iniziative tese al raggiungimento dell’unico possibile risultato di interesse comune fra i popoli africani che è la Pace.

L’Eritrea moderna e indipendente è stata forgiata sui principi di eguaglianza sociale, etnica, di religione e di genere, e su questi principi ha fondato la sua intera politica estera predicando il rispetto e l’autodeterminazione dei popoli al fine di raggiungere una condizione di pace e stabilità. Principi fino a poco tempo fa in contrasto con gli interessi dei paesi egemoni che in Africa hanno sempre agito in modo da favorire l’instabilità e i conflitti per esercitare il loro controllo.

Alla lunga questa politica ha prodotto effetti secondari indesiderati fra i quali la migrazione di massa verso i paesi occidentali prontamente sfruttata economicamente o politicamente con conseguenze umanitarie drammatiche. Questo fenomeno unito alle iniziative economiche del governo cinese in Africa e alle disastrose conseguenze delle guerre indotte ma mal gestite, hanno portato a un cambiamento nella gestione del fenomeno Africa che in questo momento ha come simbolo e protagonista il primo ministro etiopico Abiy Ahmed  Ali.

Abiy è definito: “L'uomo che a 41 anni ha cambiato l'Etiopia in 100 giorni”, un tempo così breve che molti non sono riusciti a comprendere in tutta la sua valenza epocale quello che sta succedendo in Etiopia ed Eritrea e per questo ho deciso di dare un seguito al lungo lavoro svolto dal sito web “Eritrea Eritrea”, oramai giunto al suo logico epilogo come spiegato nel messaggio di commiato, e promuovere la ritrovata amicizia con l’Etiopia con un nuovo corso di informazione fondato non più sulla contrapposizione fra i due paesi ma in omaggio alla pace e a un futuro di prosperità. 

Eritrea Eritrea diventa Eritrea Etiopia


Stefano Pettini


1 Comment
massimo
6/9/2018 05:31:20 pm

Grazie per aver deciso di continuare.

Reply



Leave a Reply.

    Immagine
    Foto
    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Foto
    Media Comunità Eritrea
    Foto
    Foto
    Foto
    Foto
    Immagine
    Foto

    Feed RSS

    Archivi

    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Ottobre 2023
    Settembre 2023
    Agosto 2023
    Luglio 2023
    Giugno 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Luglio 2014
    Maggio 2011
    Febbraio 2010
    Novembre 2009
    Luglio 2009
    Novembre 2008
    Ottobre 2008
    Luglio 2008
    Giugno 2008
    Aprile 2008
    Marzo 2008
    Dicembre 2007
    Novembre 2007
    Ottobre 2007
    Settembre 2007
    Luglio 2007
    Maggio 2007
    Aprile 2007
    Marzo 2007
    Gennaio 2007
    Gennaio 1999

    Licenza Creative Commons
    Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.
  • Attualità
  • About
  • Foto
  • Video
  • L'Eritrea
    • Inno
    • Etnie
    • Cucina
    • Bandiera
    • Religioni
    • Costituzione
    • National Charter
    • Cronologia storica
    • Delimitazione Confini
  • Notizie utili
    • Modulo Visto
    • Formalità
    • Turismo
    • Sanità
  • Africus Eritrea
  • Disclaimer
  • Link
  • Cookie Policy
  • Amedeo Guillet