IL POPOLO ERITREO INSIEME AL SUO GOVERNO CHIEDONO ALL’ITALIA SOLO E SOLAMENTE DI NON ESSERE L’AMBASCIATA DELL’ETIOPIA IN EUROPA 5) consigliare e insegnare i politici e rappresentanti del popolo italiano tipo: 1. Lia Quartapelle, 2. Giuseppe Civati, 3. Erasmo Palazzotto 4. Enrico Buemi 5. Longo Fausto Guilherme 6. Emanuele Fiano, 7. Gennaro Migliore (ex SEL) http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-eaa15fa8-fd75-4bf6-84d6-44b2e8a7cfa6.html#p=0 8. Laura Boldrini, http://presidente.camera.it/20?raccolta=1553&pager.offset=516 9. ed altri, di lavorare nell’interesse dell’Italia. Come politico rappresentate del popolo italiano, prima di parlare di un paese innanzitutto bisogna conoscerlo fino in fondo, in più anziché giocare nascondendosi dietro requisiti di facciata chiamate “ Democrazia”,“ Diritti umani “, “ Costituzione” “ Liberta di stampa” ecc. che valgono solo per l’Eritrea, tra l’atro basandosi su dichiarazioni di falsi eritrei o comodissime testimonianze preparati a tavolino oppure traduzioni o suggerimenti fatti tramite i mediatori culturali che si trovano nei posti di accoglienza con il compito di ricattarli facendoli dire agli immigrati eritrei e ai falsi eritrei cose che rafforzano l’accusa al governo eritreo, del tipo devi dichiarare dicendo che il governo eritreo mi ha fatto questo, quello, quell’altro, ecc. Penso che il popolo italiano ha eletto i suoi parlamentari non per prenderlo in giro con informazioni non vere e avere probabilmente qualche tornaconto personale, ma per guidare un paese tutelando gli interessi dei cittadini italiani, basati su considerazioni e informazioni vere, con soluzioni pratici atti a dare un immagine positiva dell’Italia nel mondo. Inoltre non puoi, tu carica istituzionale presentare un interrogazione parlamentare o promuovere un incontro parlamentare con qualche falso prete, scrittrice, dottoressa (??), o singola persona di nazionalità italiana allontanata dall’Eritrea parecchi anni fa’ per comportamento ritenuti non corretti, solo perché si dichiarano appartenenti a un movimento denominato Eritrea Democratica che nessun cittadino eritreo vero, o membro della vasta comunità Eritrea in Italia è a conoscenza. Come è possibile che una Presidente della Camera la terza carica dello stato accettare un incontro parlamentare e predicare Democrazia anziché con i circa i 10.000 eritrei o loro rappresentanti presenti da lunga data in Italia, che lavorano e pagano regolarmente le tasse, molti che votano in quanto cittadini italiani di origine eritrea, incontrare soltanto 3-4 persone per lo più con il dubbio di essere di origine eritrea, chiamandoli rappresentanti comunità Eritrea in Italia ? Incontrando solo 3-4 personaggi che non rappresentano nessuno, e non i 10.000 della Comunità Eritrea mi domando dov’è la cosiddetta “ Democrazia ” che viene predicata ogni volta che si parla solo dell’Eritrea?
Se non mi sbaglio i numeri parlano da soli, 3-4 dubbi eritrei in confronto di 10.000 veri eritrei. Probabilmente è una nuova democrazia nata nel 2000 che potrebbe essere chiamata “ Democrazia Boldriniana ”, altrimenti non si spiega. A prova contraria prima di incontrare queste persone penso che istituzionalmente bisognerebbe chiedere informazioni agli uffici competenti circa lo statuto, atto costitutivo, soci o membri iscritti, di questa fantomatica Eritrea Democratica nonché le generalità di queste persone e la loro storia. Altrimenti accettando un incontro con questi 3-4 personaggi che giocano e sfruttano il nome dell’Eritrea, e come se l’Italia fosse in guerra con l’Eritrea, in quanto il nemico del mio nemico è mio amico. La Boldrini con questo comportamento irresponsabile ha voluto sottovalutare uno Stato africano sovrano, l’Eritrea, approfittando della sua carica istituzionale ha pensato che nei confronti dell’Eritrea può fare e dire quello che vuole, del tipo “ tanto è un piccolo povero paese africano, cosa vuoi che faccia all’Italia che è la 5° potenza economica mondiale ”. Responsabilmente un presidente di un’istituzione di questo livello non penso che avrebbe fatto la stessa cosa se si trattava di un altro paese. In tutti questi anni sia le istituzioni italiane, alcuni personaggi politici, associazioni tipo ARCI, molte testate giornalistiche, televisive, radiofoniche, sono stati presi in giro e inguaiato delle bufale, dai vari cosiddetti preti, scrittrice, giornalisti ecc. gridando che coloro che appartengono al movimento denominato Eritrea Democratica siano eritrei. Be’ vi assicuro che coloro presentati non sono cittadini eritrei, ma sono etiopi di etnia Tigrai camuffati da eritrei, chiamati per fare numero e che questi oltre ad essere i nemici n°1 del popolo eritreo a loro volta sarebbero i seguaci pagati e finanziati dal gruppo di minoranza al potere in Etiopia. In altre parole sarebbero coloro che in questo momento in diversi villaggi dell’Etiopia stanno massacrando il popolo etiope di etnia diversa da quella del Tigrai, cioè ammazzano coloro che sono di etnia Oromo e Amara e altre etnie. Sempre un comune cittadino italiano si domanda: perché lo stesso spazio non viene dato ai 10.000 membri della comunità eritrea che da 30-40-50 anni lavorano in regola, pagano le tasse in Italia, e che in diverse occasioni tramite i loro rappresentanti hanno chiesto un incontro, scritto una lettera sia all’ex Presidente del consiglio Renzi, che a quello attuale Gentiloni, ma senza una risposta ?. Eppure sia gli uffici del presidente del consiglio o membri del parlamento, oppure i responsabili delle varie commissioni del parlamento italiano , nonché in prima persona la presidente della Camera, se non avessero qualcosa da nascondere, o la coscienza sporca, dovrebbero spiegare il perché in tutti questi anni non hanno voluto ascoltare la voce della comunità Eritrea in Italia ? Oppure perché questi parlamentari prima di prendere iniziative del genere non hanno interpellato le varie istituzioni italiane o europee d’istanza in Eritrea ? Sanno che con il loro stupido e irresponsabile comportamento stanno decidendo le sorti di un intero popolo eritreo, utilizzando le falsità di 3-4 personaggi? 6) denunciare dicendo che le persone tipo Gatti, Del Grande, Longhi (ex della Boldrini) alcuni giornalisti di Avvenire e Corriere della sera, non fanno il lavoro da giornalisti, ma tramite l’abito del giornalista sono al servizio di qualcuno, quel qualcuno che è colui che crea problemi finanziando coloro che portano (e non salvano) immigrati nelle coste italiane. Inoltre questi cosiddetti giornalisti hanno scelto e trovato l’occasione della loro vita sembrando sensibili al problema degli immigrati, ma quello che cercavano e solo di avere notorietà alle spalle dei poveri disgraziati che poi la ciliegina sulla torta è oltre di assicurarsi in futuro di avere le porte aperte al parlamento italiano, vengono in varie occasioni premiati tramite una giuria fatta fra di loro motivando le premiazioni per cause e iniziative basate su bufale o meglio su FAKE NEWS. Fa ridere a me, ma anche ai veri eritrei che una certa dottoressa ?? dell’associazione Gandi venga premiata o usufruisce dell’onorificenza senza sapere il suo background, ma anche senza chiedere ai diretti interessati cioè i veri immigrati eritrei cosa abbia realmente fatto. Un sistema perfetto studiato a tavolino fra una squadra formata da personaggi sopra descritti che l’ignaro cittadino italiano non è a conoscenza. Dispiace che uno scrittore come Roberto Saviano difenda e scrive articoli sul prete senza conoscere le dinamiche della regione del Corno d’Africa, essere mai stato in Eritrea, e non conoscendo fino in fondo il personaggio con la tonaca da prete. In merito a questi sopracitati per modo di dire giornalisti, aggiungendo anche Massimo Alberizzi del Corriere della Sera ufficialmente conosciuto come il giornalista che più di altri da sempre odia l’Eritrea, che in questi ultimi 5 -6 anni passati, utilizzando e approfittando dello spazio che storici giornali e settimanali italiani concedendo loro di pubblicare in modo non professionale falsi articoli sull’Eritrea, hanno cercato di deviare una certa opinione pubblica italiana solo per motivi personali. Consiglio ai cittadini italiani ignari lettori di questi storici giornali e settimanali, di aspettare con pazienza, che la verità pian piano venendo a galla, ci saranno degli autogol inimmagginabili. Questa pazienza è sempre stata l’arma vincente della cultura eritrea principalmente basata sulla verità, concretezza, rispetto, e propria capacità, iniziata sin dai tempi della guerra d’indipendenza che in seguito ha portato alla vittoria, e che ora la stessa pazienza la si porta avanti come allora contro i mass-media (e non solo) di quasi mezzo mondo e che fra non molto ci si augura di vedere i suoi frutti per la quale ogni cittadino eritreo e amici dell’Eritrea saranno fieri. Mentre non sarà così quella categoria di persone diventati megafoni dell’attuale stile mafioso governo etiope, categoria composta da prete (??), sopra indicati giornalisti, scrittrice (??), sopra indicati politici, dottoressa (??), ONG storiche, che all’ignara opinione pubblica italiana si presentano come coloro che tutelano i diritti umani, libertà di stampa, ecc. ma nei fatti in nome di queste belle parole fanno i loro interessi personali, e che hanno avuto la possibilità di operare in Italia grazie all’aiuto avuto oltre che da alcuni sopracitati politici, anche dall’ambiente della chiesa, e guarda caso “gli stanno molto a cuore soltanto il popolo eritreo” e “ non gli stanno a cuore il popolo etiope di etnia Oromo, Amara, Beshangul, Afar, ecc. che da diversi anni alla luce del sole vengono massacrati, uccisi, torturati solo perché sono di etnia diversa da quella al potere, cioè diversa dall’etnia al potere del Tigrai chiamati con nome Woyane. Ai fini d’informazione e per chi non gli conosce, i Woyane sono coloro che in questo momento comandano in stile mafioso l’Etiopia e negli addetti ai lavori son ben conosciuti per il loro modo di comportarsi, di manifestare, di fare dichiarazioni, di attuare pulizia etnica, in generale per la loro cultura basata solo e soltanto su bugie e falsità, e per questa loro non correggibile attitudine, o meglio non guaribile malattia in questo momento stiamo assistendo a una loro già prevista, lenta e agoniata morte. 7) insegnare l’aritmetica ai parlamentari di PD e SEL in particolare la sottrazione. Che 5000 eritrei al mese scappano dal paese non può essere vero, altrimenti in tutti questi anni l'Eritrea che ha una popolazione di circa 4 milioni si sarebbe svuotata. E nel caso non riescono ad apprendere la semplice operazione di aritmetica, e sono certi che gli immigrati che sbarcano dall’Eritrea sono 5000 al mese per risolvere il problema, con chi bisognerebbe andar a parlare, con l’Eritrea o con l’Etiopia? Inoltre se il governo italiano, in particolare il segretario del PD Renzi, ultimamente anche Gentiloni vanno dicendo aiutiamoli a casa loro, ben venga , devono decidere solo se questi 5000 sono eritrei, allora bisogna finanziare progetti del Migration Compact a casa loro in Eritrea, se invece a nome degli eritrei si cerca di prendere finanziamenti dall’EU per finanziare progetti in Etiopia significa che tu governo italiano hai un’agenda nascosta fatta in collaborazione con il gruppo mafioso al potere in Etiopia. 8) indagare sul fenomeno dell’ immigrazione dicendo che il problema dell’immigrazione non controllata può essere risolta all’origine significa porsi la domanda: come fanno tutti questi immigrati a pagare tutta quella cifra per sbarcare nelle coste italiane?. Si sa che la maggior parte di queste persone vengono non dalle città, ma dalle campagne. In Africa la gente che vive in campagna si mantiene di quel poco che ottiene arando la terra e il pascolo. Non è possibile avere tutti questi soldi per pagarsi il viaggio. Sicuramente c‘è qualcuno che paga questi viaggi ai fini politici, in quanto gli scafisti non sono tipi che ti possono dare gratuitamente un passaggio dalla tua partenza di origine fino alle coste italiane. Legato a questo e da quanto evidenziato ultimamente, non si può non dire che alcune delle cosidette ONG anche storiche siano delle vere aziende di business, o organizzazioni con altri obiettivi politici 9) spiegare al popolo italiano, e indirettamente al popolo eritreo, o meglio alla comunità eritrea che vive e lavora in Italia pagando le tasse, e contribuendo al sistema pensionistico del paese Italia, come mai in questi anni facendo viaggi ufficiali fra Italia ed Etiopia, sia il presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del consiglio Renzi, la responsabile esteri UE e ex Ministra degli esteri Italia la Mogherini, il presidente dei socialisti europei Pittella, o alcuni parlamentari di rilievo, non hanno cercato di vincolare gli aiuti che si donano all’Etiopia costringendo ad accettare gli accordi di Algeri. L’Etiopia non rispettando questi accordi firmati in presenza di garanti quali EU, OAU, UN, USA, Algeria, oltre che crea dei precedenti crea anche una parte dell’immigrazione non controllata. Inoltre ai fini di neutralità, o amicizia che lega il popolo italiano e quello eritreo, quale motivo si può dedurre che nessuno di questi suddetti alte cariche dello stato italiano non fanno e non hanno mai fatto visita in Eritrea, affinché cerchino di promuovere iniziative e consigli reciproci per cercar di capire e risolvere i vari problemi dell’area. Da questo ed altro si può capire che l’Italia sta da una parte, cioè dalla parte di chi non vuole che in quell’area del Corno d’Africa ci sia una pace. In questo ambito anche il presidente della Repubblica ha le sue responsabilità. (vedi art. www.internazionale.it/notizie/marina-forti/2016/11/25/aziende-italiane-repressione-oromo) Legato al motivo precedente per la quale ho voluto evidenziare il punto che riguarda il comportamento che vede coinvolti le massime cariche dello stato italiano, vorrei che i cittadini italiani conoscano alcune realtà, di cui nessun vuole che venga riferito e che succedono in quell’area. In Etiopia ogni anno, durante le celebrazioni dell’anniversario della battaglia di Adua, in giro per le strade di Addis Abeba non si deve vedere nessun italiano, perché la gente chiamandoli fascisti li perseguita, mentre i “scemi " eritrei danno il benvenuto a qualsiasi italiano e festeggiano la vittoria della squadra italiana in qualsiasi competizione sportivo mondiale dove si vede la partecipazione dell’Italia. Anche questo significa fare politica, onorando l’amicizia che lega i due paesi, ma l'Italia, in particolare il PD di Renzi pian piano sta riuscendo a far sì che gli eritrei cominciano a non veder di buon occhio l'Italia L'Eritrea non è: come la Libia di Gheddafi che chiede all’Italia compensazione, o come l'Etiopia di Meles, che nel 2008 chiese e ottenuto la restituzione dell'obelisco che stava a Roma di fronte alla FAO. L'Eritrea del passato è quella che quando l’Italia aveva bisogno, ha chiesto e ottenuto aiuto dagli eritrei chiamati con il soprannome "Ascari". Gli Ascari sono coloro che hanno combattuto a fianco dei soldati italiani. In merito a questo si potrebbe verificare sentendo le testimonianze dei cari nonni e bisnonni italiani ancora in vita e che hanno combattuto in quell’area. Oppure è opportuno riprendere quanto detto da Amedeo Guillet (guerrigliero e diplomatico italiano) riferendosi al debito che l’Italia deve all’Eritrea. "Gli eritrei furono splendidi. Tutto quello che potremo fare per l’Eritrea non sarà mai quanto l’Eritrea ha fatto per noi ”. Ho voluto riprendere queste parole, non perché gli ascari aiutando e collaborando con i colonizzatori italiani abbiano fatto bene, ma colonizzatori o meno, comunque sono situazioni che fanno parte di una storia passata di cui cerco di giustificarla prendendo in esame soltanto la sua parte positiva, dettata in qualche modo nel volerla vedere oggi in modo intelligente, costruttivo, guardando il futuro, dicendo nel male o nel bene tramite queste vicende è stato instaurato un rapporto fra due popoli, italiani ed eritrei. Questa visione positiva che da sempre il popolo ed il governo eritreo ha verso l’Italia in nessun modo da parte dell’Italia è stata riconosciuto, anzi il contrario, come si è visto, sia durante il periodo dei 30 anni della guerra d’indipendenza, che oggi in cui l’Eritrea è uno stato indipendente. Il PD di Renzi e alcuni suoi parlamentari indicati sopra, nonché la presidente della Camera, sponsorizzando le varie richieste del guerrafondaio governo di minoranza d’Etiopia remano e creano problemi al governo eritreo e al suo popolo di cui l’unica sua colpa per la quale mi verrebbe da dire è : l’Eritrea ai fini del suo modello di sviluppo economica è “ indagata con l’accusa ” di voler provare a camminare con le proprie gambe. D’altronde l’Eritrea libera è arrivata soltanto grazie al suo popolo e ai suoi combattenti che hanno camminato con le loro proprie gambe, guidati da coloro che in questo momento si trovano al governo per poter portare ancor una volta l’Eritrea libera nel decidere il suo futuro. Un futuro roseo che può essere raggiunto e facilitato anche attraverso una vera pace fra tutti i popoli dell’area. Per volerla questa vera pace e manifestarla applaudendo, ci vogliono sempre due mani, e in questo l’Eritrea ha bisogno dell’altra mano per poter in qualche modo applaudire la gioia della vera pace. Purtroppo l’Etiopia guidata da questo gruppo mafioso e incoraggiata da altri, non porgendo la mano mancante ha interesse che in quell’area non ci sia la pace, perché il governo attuale per continuare a governare l’Etiopia utilizza il motto dividi et impera, e in questo l’Italia raccontando falsità e prendendo in giro i propri cittadini, indirettamente significa che porge l’altra mano all’Etiopia per applaudire e incoraggiare non la vera pace, ma l’immigrazione non controllata creando in Italia anche la guerra fra i poveri. L'Eritrea di oggi è quella che quando l’ Italia ( Milano ) e Turchia ( Smirne ) furono candidate per Expo 2015, il governo italiano tramite il suo ambasciatore in Asmara Sig. Marcello Fondi chiese disperatamente l’aiuto al governo eritreo per appoggiare la candidatura a Expo 2015 di Milano, in quanto mancava solo il voto decisivo dell’Eritrea, affinchè Milano potesse vincere questa manifestazione di altissimo livello mondiale. Non poteva essere diversamente perchè L’Eritrea rispettando l’amicizia che lega il popolo eritreo e quello italiano fu dato il voto a favore di Milano. Come nel passato periodo colonialismo, raccontato in alto, anche sul presente questa visione positiva e responsabile che il popolo ed il governo eritreo ha verso l’Italia in nessun modo da parte dell’Italia è stata riconosciuto, anzi il contrario perché proprio la maggior parte dei parlamentari indicati sopra sono del PD di Milano, che insieme all’Arci, alcuni del Corriere della Sera, il giornale Avvenire, Radio Popolare, ecc. tutti milanesi sono stati e continuano a essere “ riconoscenti” a modo loro e in modo negativo e irresponsabile al favore e aiuto che l’Eritrea ha dato alla loro città e paese. Per questi veri e tangibili motivi, sono costretto a dire che: L’ITALIA STA DALLA PARTE DI CHI NON VUOLE LA VERA PACE. ALL’ITALIA NON SI CHIEDE DI ESSERE A FIANCO DELL’ERITREA TRASCURANDO I SUOI INTERESSI IN ALTRI PAESI DELL’AREA. ALL’ITALIA SI CHIEDE SOLO E SOLAMENTE DI NON ESSERE L’AMBASCIATA DELL’ETIOPIA IN EUROPA Continua........ La seconda parte è stata pubblicata il 06/12/2017
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