Personalmente non sbaglio quando affermo che……
di Lamina Spero che non sarà troppo tardi, quando qualche politico serio del governo italiano che ha cuore gli interessi dell'Italia, finalmente riuscirà a capire degli errori che questi in politica estera hanno commesso e stanno ancora commettendo, nel non capire quanto importante era ed è (se lo si vuole ancora) per l’Italia il ruolo che un piccolo Stato amico, copre nell'area del Corno d'Africa, del Mar Rosso, del Canale di Suez, del Bab el Mandeb, degli Emirati, dell’Arabia Saudita ecc. dove transita il principale fabbisogno mondiale. I comportamenti degli ultimi anni di alcuni esponenti politici italiani verso questo piccolo Stato ha molto di strano. Non perché prima durante i 30 anni di lotta per l’indipendenza sia stato costruttivo, ma a parte alcuni illustri politici del passato ormai fuori dai ranghi alti della politica italiana, tutti coloro degli ultimi 10/15 anni, hanno in comune di non aver avuto per l’Italia nessuna visione/strategia di politica estera mirata principalmente ai possibili sviluppi che possano favorire l’Italia, intraprendendo legami forti con certi stati storicamente amici. Il peggio è che questi essendo ignoranti in materia, rovinano anche l’immagine dell’Italia con il loro modo di approcciare e anche per il loro essere arroganti verso Stati che pian piano stanno ad essere determinanti su alcune aree d’interesse mondiale. Rovinano l’immagine dell’Italia principalmente per il loro modo di giudicare uno Stato che nel bene o nel male anziché cercare di conoscerlo in modo approfondito e capire
cercano di giudicarlo solo basandosi sulla sua grandezza territoriale, o su informazioni che gli forniscono alcuni loschi personaggi residenti da anni in Italia cioè gli ex reclusi di Rebibbia, ex spacciatori di droga o finti ONG promotori di immigrazione clandestina verso l’Italia, nonché certi giornalisti che nonostante non abbiano la conoscenza e il rispetto di alcuni principi fondamentali della cristianità, continuano ad avere spazio per scrivere falsità su giornali della chiesa cristiana. Non sbaglio quando mi chiedo se l’illustre Papa Francesco è a conoscenza di questi bugiardi e falsi giornalisti che scrivono, firmano o dirigono questo giornale che si dichiara voce della chiesa cristiana. Non sbaglio quando affermo se questo giornale può essere considerato voce della chiesa cristiana, quando l’ottavo punto del Decalogo dice: “ Non dire falsa testimonianza ” Il territorialmente piccolo Stato, ma per altri versi grande Stato in questione si chiama ERITREA. Parallelamente ai politici in Italia: - Non sbaglio quando affermo che alcuni rappresentanti dello Stato italiano d’istanza in Eritrea che sono le vere sentinelle, ma anche i cosiddetti professori della scuola italiana di Asmara, una volta arrivati in Eritrea e ambientati al socievole clima eritreo, cominciano a ragionare da colonialisti, solo per il fatto che di fronte hanno un popolo un governo appunto quello eritreo, che grazie alla sua ricca cultura e tradizione, cerca di rispettarli facendoli sentire come se fossero a casa loro motivando il fatto che con loro inteso gli italiani - nel bene o nel male si è avuto un rapporto storico -. Personalmente da anni noto che questo modo di rispettare tipicamente eritreo, venga da loro frainteso perché è inteso, tradotto o considerato da molti di questi graditi ospiti come segno che “ i locali eritrei ” volessero essere sottomessi a tutte le loro richieste, bisogni e capricci. Tanto che mi indulge a dire che una volta arrivati in loco il loro modo di vivere e anche modo di ragionare e comportarsi, in qualche modo rispecchia la loro ignoranza in materia, perché tipica di uno con formazione o mentalità colonialista. - Non sbaglio quando affermo che questi graditi ospiti cercano di comandare in casa altrui non rispettando la sovranità del paese in questione, che ad esempio in occasione della pandemia Corona virus prendono delle decisioni sul proseguire o meno le lezioni in una scuola che si trova sul territorio eritreo, senza consultare gli uffici delle istituzioni locali competenti in materia. A differenza ad esempio tanto per indicare un simil Stato vicino, cioè l’Etiopia dove l’Ambasciata italiana d’istanza in Etiopia prima di prendere delle decisioni che riguarda la scuola dove studiano in maggioranza cittadini locali, giustamente si consulta con le autorità etiopi. Ma allora come si permette che un ‘Ambasciata sempre Italiana, ma d’istanza in Eritrea prenda delle decisioni senza interpellare le autorità eritree e che riguarda la maggioranza degli studenti eritrei, e in terra Eritrea ? - Sarà perché il governo eritreo in segno di rispetto non alza la voce ? - Sarà perché il governo eritreo non è abituato a cercare qualche giornalista di rilievo ( come ha fatto la rappresentante della UIL scuola ) per poter denunciare la decisione non “diplomatica” fatta dal massimo rappresentante italiano in Eritrea ? - sarà perché ecc. ecc. - Non sbaglio quando affermo che l'unica colpa di questo piccolo Stato africano è, che a differenza degli altri stati africani, il proprio destino di sviluppo ed altro venga deciso dal governo dello Stato sovrano, e non da altri che per solo ai fini di continui interessi propri viene redatto e programmato fuori dal paese beneficiario. Non per questo però lo Stato Eritrea non è apertissimo a qualsiasi collaborazione economica per un interesse reciproco. - Non sbaglio quando affermo che nel suo piccolo, l'Eritrea nelle grandi occasioni mondiali e nelle sedi opportune che vede ci sia interesse dell'Italia, per rispetto dell’amicizia che li lega, dia il proprio voto in appoggio allo Stato chiamato Italia. Come non è da considerare sia poca cosa, quando il governo eritreo fa' una grande commessa di attrezzature in Italia e fa rivivere un'azienda che altrimenti chiudeva e mandava a casa migliaia di cittadini italiani con alle spalle le proprie famiglie. Questi fatti concreti non hanno niente a che fare con l’argomento in corso, ma semplicemente è per dar l’idea che l’Eritrea nel suo piccolo il rapporto di amicizia con l’Italia lo tiene ancora in piedi. Non si può dire la stessa cosa dell’Italia, perché proprio qualche giorno fa' a Ginevra sul discorso risoluzione diritti umani “ l’amica ” Italia si schiera contro l’Eritrea in appoggio ai paesi storicamente nemici all'Eritrea. - Non sbaglio quando affermo che l'Italia perde in modo continuo occasione ed occasioni offertagli da questo piccolo, ma allo stesso modo grande paese appunto l'Eritrea. - Infine non sbaglio quando affermo che ultimamente il motivo di questi continui errori dell'Italia verso l’Eritrea, sia principalmente da attribuire ad dei incompetenti Ambasciatori che vengono mandati dalla Farnesina ad Asmara. Il più incompetente fortunatamente prima ancora che aggravi ulteriormente la situazione ha finito il suo mandato tornando alle sue origini, mentre il precedente il Dott. Stefano Pontesilli che era un vero diplomatico che lavorava per interesse dei due paesi, proprio per il non interesse dell’Italia alle sue varie proposte ha voluto dimettersi. Per non dire del suo precessore Ambasciatore Marcello Fondi, che è colui che per la prima volta mise in discussione la storica scuola italiana in Eritrea. In CONCLUSIONE - Col tempo ho capito che nei confronti dell'Italia non bisogna mai presentarsi con lo spirito di essere propositori di un buon auspicio di relazioni atte a un interesse reciproco, ma bisogna essere menefreghisti nei suoi confronti oppure agire come l'Etiopia, che gli manda migliaia di falsi rifugiati utilizzando i cosiddetti corridori umanitari, o barconi via Libia, oppure celebrando ad Addis Abeba la battaglia di Adua per insultare il primo italiano che capita, o pretendere la restituzione del proprio obelisco da Roma, o la richiesta di danni di guerra, ed altri simili richieste. Mi domando: malgrado tutto il popolo eritreo pensi che l’Italia fosse un paese amico, ha senso continuare a dire che per motivi storici, bisogna cercare di avere un rapporto un po' privilegiato con un Stato chiamato Italia, quando in pratica da sempre è stato un paese non riconoscente, anzi molto simile se non peggio degli altri paesi storicamente nemici dell’Eritrea ? Con rispetto. Lamina
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Settembre 2024
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