"Lo stesso sacrificio, forza di volontà, resilienza e forza che ci ha permesso di superare la prima serie di sanzioni ci aiuterà sicuramente a superare le potenziali sfide derivanti da queste nuove sanzioni [unilaterali USA/UE]".

Cosa spiega l'ostilità dell'Occidente verso l'accordo trilaterale di amicizia e cooperazione firmato tra Somalia, Eritrea ed Etiopia?
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PIA: Ciò è dovuto principalmente al fatto che minaccia le sue politiche basate sugli “stati di ancoraggio”. Queste politiche dipendono da stati che si sottomettono e servono interessi e programmi specifici. La cooperazione tra stati sovrani minaccia questa cultura politica, una cultura che richiede "inviati speciali" il cui ruolo principale è dominare i paesi.
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Ci sono ampie prove storiche che mostrano la mancanza di appetito dell'Occidente per qualsiasi tipo di impegno organico che non serva i suoi interessi. Non solo non approva la cooperazione regionale, ma va anche oltre, interferendo con il lavoro di integrazione globale, le Nazioni Unite, impiantando individui al suo interno e usandolo per far avanzare solo ciò che le serve. Fa lo stesso con le organizzazioni continentali come l'Unione africana, l'ECOWAS, la SADC, l'IGAD e così via. Si tratta di controllo ed egemonia.

In Etiopia si sta consumando un conflitto tra il Governo centrale e un gruppo di ribelli, sotto la sigla TPLF.

Secondo i media mainstream si tratterebbe di un’aggressione da parte del Governo di Addis Abeba.

Una narrazione che però non sembra essere aderente alla realtà dei fatti. Proviamo allora a ricostruire quello che sta davvero succedendo nel corno d’Africa con le testimonianze dirette di chi ci vive.

Ne parliamo con Marilena Dolce, giornalista, Aster Carpanelli, esperta di relazioni internazionali e Yonas Tesfamichael, fotoreporter.

vedi il video 

La seguente intervista al Presidente Isaias Afwerki è stata realizzata l'8 gennaio 2022, in occasione del nuovo anno

• Eccellenza, nella sua intervista dell'anno scorso, ha approfondito ampiamente le turbolenze regionali istigate dal TPLF e dai suoi Fiancheggiatori, che si sono sovrapposte alla pandemia globale di COVID-19. Nel suo messaggio di auguri per il nuovo anno (2022), ha affermato che i pochi resti delle forze di distruzione saranno sradicati attraverso un processo di giustizia e la nostra regione sarà tranquilla, il che porterà prosperità e sviluppo.

 

• Inizieremo la nostra intervista sui temi regionali. Come accennato in precedenza, la guerra innescata nella regione del Tigray dal TPLF e dai suoi Sostenitori ha continuato a imperversare da quando è stata scatenata nel novembre 2020. In effetti successivamente, nel recente passato, la guerra si è estesa al centro dell'Etiopia causando molte distruzioni. A questo proposito, cosa può dirci sui nuovi sviluppi in Etiopia e quale sarebbe la sua influenza o impatto a livello regionale?​