ERITREA ETIOPIA
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ERITREA ETIOPIA

La “Santa Inquisizione” di  Sheila K. di Daniel Wedi Korbaria

18/1/2016

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È stato un imbranato tentativo quello del COI di far credere al mondo che la fantasia sull’Eritrea fosse realtà e che la realtà non fosse più una commedia bensì una vera tragedia.

​Improvvisamente il “per sentito dire” si è trasformato in fatti inequivocabili, i testimoni di dubbia provenienza sono diventati le uniche “voci della verità” e 500 persone hanno pesato più dei 6 milioni della restante popolazione eritrea.
​

In questi anni, solo per l’Eritrea è stato creato apposta un personaggio nuovo, la figura del “Santo Inquisitore” a cui è stato dato il nome di Special Rapporteur per l’Eritrea, SR per gli amici.

​Il nuovo personaggio è stato incarnato da una donna di nome Sheila Keetharuth: investigatrice di violazioni dei diritti umani, esperta senza titoli né culturali né, tantomeno, professionali per ricoprire questo ruolo.

Ad esempio non ha alcuna competenza per verificare l’autenticità della provenienza di un testimone che dice di essere eritreo.

È indubbio che fisicamente eritrei ed etiopici si rassomiglino ma il tigrigna, la lingua parlata sia in Eritrea che nel Tigray (Etiopia), unisce e divide allo stesso tempo le due popolazioni.

Infatti, pur parlando la stessa lingua, le differenze sono enormi come quelle tra un inglese e un irlandese.

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Hanno preso inizio le celebrazioni del Giubileo d'Argento dell'Indipendenza dell'Eritrea

16/1/2016

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Le celebrazioni del Giubileo d'argento dell'Indipendenza  dell'Eritrea hanno preso il via oggi con la cerimonia di accensione della Torcia dell'Indipendenza  nella storica città di Nacfa.

Il Maggiore Generale Humed Karicare, Comandante della Marina militare eritrea, ha presieduto la cerimonia di accensione della torcia in presenza di comandanti dell'esercito, anziani del villaggio, leader religiosi e membri del pubblico.

La signora Tsigereda Woldegiorgis, Governatore della Regione Nord del Mar Rosso, ha dichiarato che la Torcia dell'Indipendenza ci spinge a valutare come popolo e nazione, fino a che punto  abbiamo rispettato le promesse che abbiamo fatto negli ultimi 25 anni per sostenere e far progredire la visione e il sogno dei nostri martiri.

La Torcia dell''Indipendenza coprirà più di tremila chilometri in tutte le regioni del paese e raggiungerà Asmara, la capitale dell'Eritrea, nel Giorno dell'Indipendenza.

Nelle interviste con i media locali l'Ambasciatore Zemede Tekle, Presidente del Comitato​ di Coordinamento delle celebrazioni, ha annunciato che grandi preparativi sono già in corso sia all'interno del paese che all'estero per la celebrazione del Giubileo d'Argento di Independence Day con il tema "Un quarto di secolo di resilienza e di sviluppo ".

Le celebrazioni del Giubileo del Giorno dell'Indipendenza includeranno spettacoli culturali, simposi, gare sportive, parate militari, carnevali e programmi per bambini.

Migliaia di eritrei residenti all'estero e gli amici di Eritrea sono invitati a partecipare alle celebrazioni.
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Fratel Ezio Tonini ci ha lasciato

15/1/2016

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​E' arrivata oggi da Asmara la notizia dell'improvvisa morte del carissimo Fratel Ezio Tonini.

Ogni mio viaggio in Asmara iniziava
con una visita nel suo ufficio e si concludeva nella stessa maniera; era una specie di rito che ci serviva per colmare i mesi in cui non ci vedevamo, per rinsaldare la nostra amicizia e chiacchierare per ore dei tanti argomenti che ci appassionavano.

L'Eritrea sopra a tutti. 

Ezio era un missionario pavoniano che ha fondato in Asmara la biblioteca del "Pavoni Social Center", probabilmente la più importante raccolta al mondo di opere sulla storia dell’Eritrea.

Una visita a Fratel Ezio presso la sua mitica biblioteca alla ricerca di testi rari o un consulto, è stata per decenni un appuntamento immancabile per studiosi, appassionati di cose d’Africa, politici e diplomatici di ogni paese, e non c'è pubblicazione sull'Africa Orientale, ma non solo, che non riporti i calorosi ringraziamenti degli autori nei suo confronti.

Arrivato oltre quaranta anni fa per sistemare la biblioteca dell'università decise di rimanere e avviare una raccolta sistematica di documentazione sull'Eritrea e su tutto il Corno d'Africa.

Storia, antropologia, botanica, agricoltura, geografia, linguistica e qualunque altro tipo di materiale cartaceo rinvenuto in case, uffici, magazzini e vecchi depositi, è stata nel tempo catalogata e messa a disposizione da Fratel Ezio non solo dei studiosi di livello internazionale ma anche delle centinaia dei suoi amatissimi studenti che quotidianamente hanno potuto contare su di lui per poter studiare in un ambiente silenzioso, accogliente e  di prestigio.

​Da domani sarà tutto diverso, Fratel Ezio rappresentava forse l'ultimo baluardo di un mondo che non c'è più e che non ha lasciato eredi morali.

​Il vuoto che ha lasciato è certamente incolmabile.

Stefano Pettini  

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ACTION DAY IN ITALIA

14/1/2016

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ACTION DAY IN ITALIA

Il 10 gennaio 2016 La Comunità Eritrea in Italia si è mobilitata e ha scritto centinaia di lettere in risposta al menzognero rapporto del COI, Commissione di Inchiesta sui Diritti Umani in Eritrea.
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Rahel Tewelde una lettera al COI direttamente da Asmara

13/1/2016

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Ce l'ho fatta!!!

Ho inviato la mia lettera da Asmara, alla commissione d'inchiesta sulla situazione dei diritti umani in Eritrea.

Mi ci sono volute più di due ore, la connessione era così lenta ieri.

Uomini e donne, cristiani e musulmani, 9 gruppi etnici, 9 lingue, il nostro governo il nostro popolo, siamo uniti, siamo legati con il sangue dei nostri martiri.

Stiamo costruendo la nostra nazione, e stiamo vivendo pacificamente.

Quando il potente occidente fermerà il suo complesso di superiorità e  accerterà la realtà.

C' è una nuova nazione chiamata Eritrea, che esemplifica la possibilità di governare in armonia, di armonia tra cristiani e musulmani, armonia fra uomini e donne.

Armonia, Armonia, Armonia, Armonia...

Sì questo è quello che stiamo vivendo.

​E' così difficile da capire???
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La diva Helen Meles condanna le infondate accuse di violazione dei Diritti Umani rivolte all'Eritrea dal COI nel HNHCR

12/1/2016

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Helen Meles, cantante eritrea famosa e rispettata a livello nazionale afferma: " Come orgogliosa donna artista eritrea, nego  le accuse  fatte dal COI  a proposito delle donne dell'Eritrea."

 Lei invita tutti gli eritrei nel Sudan meridionale e in giro per il mondo a condannare queste accuse infondate.

Helen Meles è una cantante di talento con una musicalità unica, una voce meravigliosa, apprezzata non solo in Eritrea ma in molti paesi africani come anche nel più vasto  mondo della musica.

Lei dice: " Il mio lavoro mi ha dato l'opportunità di condividere i miei pensieri e di avere un dialogo con la mia generazione a proposito di Diritti Umani, a proposito di alcuni mali sociali che ci affliggono e anche sulla libertà, l'indipendenza, l’autonomia e la gioia."

E aggiunge, "La musica mi ha dato l'opportunità di realizzare la mia battaglia".

La sua musica viaggia attraverso i paesi africani, le sue composizioni oggi comprendono musiche tradizionali eritree, guaila & Musica Folk.

Attraverso questo, Helen, a cavallo tra l'urbano e rurale, senza alcuno sforzo unisce il tradizionale con il moderno.
​

Ed è in questo spirito che Helen Meles si è esibita in Medio Oriente e in Africa, e nell'ultimo paio di settimane e oggi a juba, nel Sudan del Sud!
​
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Combinazione di costumi tradizionali e stato di diritto: I punti di forza delle Corti Comunitarie eritree

11/1/2016

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Scritto da Mela Ghebremedhin

Per i detrattori dell’Eritrea, il paese non ha "nessuna legge o regola". Si tratta di un ritornello spesso ripetuto a pappagallo dal cosiddetto “media mainstream”. Visto attraverso i loro prismi distorti, l'Eritrea è immersa in una completa anarchia. Ma veramente…? In realtà, la società eritrea ha un ricco bagaglio di costumi e sistemi di giustizia tradizionali utilizzati per secoli. Anche le potenze coloniali italiane e britanniche hanno riconosciuto l'importanza di preservare e sostenere le leggi consuetudinarie durante il loro rispettivo dominio coloniale del paese.

Quando sono andato a comprare i nuovi codici all’Awget Bookstore, mi chiedevo come i nuovi codici riveduti avessero preso in considerazione le leggi consuetudinarie e quale fosse il ruolo delle pratiche abituali nel risolvere controversie o altri problemi legali. Questo è stato quando mi sono ricordato dell’opuscolo chiamato "Eritrea-UE: 20 anni di partnership". Ci si potrebbe chiedereche rapporto ci sia fra le due cose? In realtà, una parte del testo esamina il ruolo dell'UE nel sostenere i giudici comunitari in Eritrea.

​Ecco ci siamo!
Giudici comunitari! Ho sempre voluto dare uno sguardo per verificare come funzionano questi tribunali e non appena mi sono imbattuto nell'idea, ho contattato uno dei giudici di Asmara. La mattina dopo, sono andato a visitare e a partecipare a una sessione presso i tribunali comunitari situati in Edaga Hamus, nel cuore della zona del mercato di Asmara. I tribunali della comunità di Edaga Hamus comprendono le aree distrettuali del Arbate Asmara, Abashawel, Edaga Hamus e Maakel Ketema.

Sono arrivato nel bel mezzo di una sessione del giudice comunitario di Arbate Asmara. L'aula è piena e vedo gli anziani di fronte alla folla seduti dietro una scrivania posta su una sorta di palcoscenico. Mentre era seduto tranquillamente su un lato sperando di non disturbare la seduta, uno dei giudici mi guarda e mi chiede quale è il mio caso. Quando ho risposto che ero qui solo come scrittore per l'Eritrea Profile, mi ha chiamato calorosamente con il mio nome e mi ha presentato alla folla. Beh, credo che la mia volontà di essere discreto sia fallito. Eccomi qui, ad ascoltare con attenzione e osservare l'intero processo in cui i giovani e meno giovani si confrontano.


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APPELLO URGENTE a tutti i Cittadini Eritrei residenti a Roma e nel Lazio

9/1/2016

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La Commissione di Investigazione dei Diritti Umani (COI) ha già divulgato la sua relazione di gravi accuse di violazione dei Diritti Umani in Eritrea fin dal periodo della sua Indipendenza.
 
La Commissione, certa delle violazioni perpetrate fino ad aprile 2015, ha diffuso un appello in data 9 novembre 2015 per presentare delle testimonianze qualora ci fossero degli sviluppi in merito.
 
Sulla base di tale appello, tutti i cittadini eritrei della Diaspora stanno inviando la loro testimonianza di protesta per appellarsi affinché prevalga la verità e la giustizia.
 
Rivolgiamo urgente appello a tutti i cittadini eritrei residenti a Roma e nel Lazio di inviare la loro testimonianza per tutelare il loro diritto a salvaguardare la propria Patria.
 
Entro il 15 gennaio 2015 è possibile presentare la propria testimonianza a cominciare da Domenica 10 gennaio 2015 che è stata dichiarata “Action Day ”.
 
E per avere supporto e assistenza è possibile inviare la propria testimonianza recandosi presso le sedi di: 
 
1- Via Ferruccio  44  (Piazza Vittorio)  -  Tel. 0677202495
2- Via Gabrio Serbelloni 107 (Nakfa - Sede della Comunità Eritrea) cell. 3804663541
 
 
Comunità Eritrea di Roma e Lazio


Roma, 9  gennaio  2016

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Radio1 News Economy Magazin

9/1/2016

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Oggi abbiamo parlato della situazione economica in Eritrea.
​Dal minuto 4,30 al minuto 13.
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Una Biennale ad Asmara per ridare pace all’Eritrea

8/1/2016

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Guido Talarico - Reportage da un Paese bellissimo vittima di un clamoroso caso di disinformazione internazionale. Con una proposta.

L’Eritrea è un Paese emarginato e dimenticato, vittima di un clamoroso caso di disinformazione internazionale orchestrato dall’Etiopia, col sostegno del suo alleato principale, gli Stati Unti, e nell’indifferenza dell’Europa.

La verità, che nessuno racconta, ha origine dalla guerra tra Etiopia ed Eritrea. Un conflitto decennale conclusosi con gli accordi di Algeri del 2000, sanciti da una risoluzione dell’Onu del 2002.

Ma il governo di Addis Abeba non ha mai lasciato i territori eritrei di Badammè indebitamente occupati e non ha mai rispettato la risoluzione Onu. Così lo stato di guerra è continuato e da allora continua.

Da 16 anni la grande Etiopia, con il consenso dei suoi potenti alleati, ha deciso di schiacciare la piccola Eritrea non rispettando gli accordi di pace, tenendola in un perenne stato di allerta militare e condannandola all’isolamento.
Una guerra combattuta non più con le armi ma imponendo insicurezza e povertà.

​Questa è una ricostruzione dei fatti lampante e facilmente documentabile che tuttavia non ha impedito a quel giornalismo che visita i Paesi con Google earth e che si affida alle veline più che hai propri occhi e al proprio mestiere di dipingere l’Eritrea per quella che di fatto non è, portandola negli anni all’emarginazione più estrema.

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