5 sett. 2023
La comunità eritrea in Israele aveva fatto tutti i preparativi e si apprestava a commemorare una delle sue festività nazionali sabato 2 settembre, come è consuetudine ormai da decenni. Il permesso amministrativo era stato debitamente concesso dalle competenti autorità di polizia in Israele. Per ragioni a loro note, le autorità di polizia israeliane hanno concesso il permesso anche a un gruppo eterogeneo di teppisti, lo stesso giorno e nello stesso luogo, a condizione che i “manifestanti” fossero confinati in un'area distante 500 metri dalla Sala Pubblica dove si doveva svolgere l'evento commemorativo. La comunità eritrea disponeva di informazioni credibili sugli atti di violenza e vandalismo che questo eterogeneo gruppo intendeva perpetrare. Queste informazioni vitali sono state debitamente trasmesse alle autorità di polizia israeliane. La risposta secca data da quest'ultimo è stata che si trattava di questioni di Polizia che non dovevano preoccupare o creare ansia nei membri della comunità eritrea. La polizia israeliana ha invece comunicato ai partecipanti alla commemorazione di riunirsi vicino all'ambasciata e di recarsi alla sala della commemorazione in modo organizzato. Verso le sei del mattino del 2 settembre, il gruppo eterogeneo si è recato presso la Sala della Commemorazione armato di manganelli, coltelli e pietre. E per le sette ore successive, fino alle 13:00, sono stati coinvolti in scaramucce con la polizia israeliana. Il caos ha provocato il ferimento di alcuni poliziotti e danni considerevoli alla Sala della Commemorazione. Gli hooligan hanno poi marciato per attaccare i membri della comunità eritrea nel luogo in cui si erano riuniti secondo le esplicite istruzioni della polizia israeliana. La comunità eritrea in Israele ha un passato impeccabile – come del resto altrove nella diaspora – nel celebrare le proprie festività nazionali in modo vivace, pacifico e dignitoso. Il recente evento a Tel Aviv e in altri paesi è una nuova tendenza che deriva dall’agenda politica di alcune forze esterne. In effetti, molti degli sponsor, dei capibanda e degli attivisti che si presentano come “oppositori politici del governo eritreo” sono in realtà non eritrei. Questi sono i fatti veri. In ogni caso, la distorsione di questa realtà per attribuire la colpa alla comunità eritrea in Israele e insultare e demonizzare il governo dell’Eritrea da parte di alcuni media e di alcuni funzionari israeliani è irresponsabile e inaccettabile. Ambasciata dell'Eritrea in Israele Tel Aviv 4 settembre 2023
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Settembre 2024
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