SCUOLA ITALIANA DI ASMARA: L’ATTIVITÀ DIPLOMATICA DEL GOVERNO/MERLO RISPONDE A GARAVINI (IV)16/7/2020 15/07/2020 ROMA\ aise\ - Per garantire il proseguimento dell’attività della Scuola italiana ad Asmara è in corso un’intensa attività diplomatica che impegna Farnesina e Palazzo Chigi. È quanto sostenuto dal sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo che ieri, in Commissione esteri in Senato, ha risposto alla interrogazione in merito di Laura Garavini (IV). Attiva dal 1903, la scuola è ora frequentata “da oltre 1.200 alunni (di cui circa l’88% eritrei)” e impiega “circa 120 dipendenti a pieno regime tra personale di ruolo inviato dall'Italia e personale locale a vario titolo contrattato, con rapporti sia a tempo indeterminato che determinato”. Nel settembre 2012, ha ricordato Merlo, “è stato firmato l’Accordo Tecnico sullo status delle scuole italiane in Asmara e del loro personale, ancora vigente. Come stabilito dall’art. 17, l’accordo si rinnova tacitamente di anno in anno a partire dal 2017. Lo scorso 25 marzo, il Direttore dell’Ufficio di Presidenza dello Stato eritreo ha comunicato alla Dirigente Scolastica della Scuola italiana il recesso dall’accordo tecnico bilaterale ("termination") e la revoca della licenza ad operare. Il motivo addotto è stato quello della asserita "chiusura" della scuola da parte italiana”. “In realtà, - ha aggiunto il sottosegretario – nei giorni precedenti, di fronte all’emergenza Covid, alle ordinanze locali contro gli assembramenti, e al fatto che diversi docenti si trovavano temporaneamente fuori dal Paese o erano stati posti in quarantena dalle autorità eritree, l'Ambasciatore italiano ad Asmara aveva semplicemente disposto l’interruzione delle attività in presenza, con prosecuzione della didattica con altri mezzi. L’Ambasciatore ne aveva informato il Ministro degli Esteri eritreo Saleh, ricevendo in quell’occasione parole di comprensione e solidarietà per la drammatica situazione italiana. Le stesse scuole eritree avrebbero sospeso le attività pochi giorni dopo”. (Neretto di Stefano Pettini) “Anche sul piano formale, - ha annotato Merlo – la lettera dell’Ufficio di Presidenza dello Stato eritreo contravviene palesemente a quanto previsto dall’Accordo Tecnico intergovernativo del 2012. In base all’Accordo, infatti, ogni eventuale divergenza deve essere risolta attraverso canali diplomatici e, in ogni caso, occorre garantire congrui periodi di preavviso e di salvaguardia dell'anno scolastico in corso”. A seguito della ricezione di questa lettera, “l’Ambasciatore ad Asmara ha avuto vari incontri e contatti con il Ministro degli Esteri eritreo, dai quali non sono però emersi segnali dirimenti né aperture o chiarimenti da parte delle autorità locali. Al contrario, alla vigilia degli Esami di Stato, con un'altra comunicazione diretta, di nuovo, soltanto alla Dirigente Scolastica della scuola, il Ministero dell'Educazione eritreo ha proibito agli studenti di nazionalità eritrea (61 su un totale di 70 maturandi) di sostenere l’esame di Stato. La Vice Ministra Sereni ha, quindi, inviato al Ministro degli Esteri eritreo una lettera, nella quale ha ricordato il passaggio temporaneo della scuola alla didattica a distanza ed espresso la sorpresa e il rammarico del Governo italiano per l’inattesa revoca della licenza alla scuola, chiedendo alle Autorità di Asmara un chiarimento urgente. Allo stesso tempo, ha ribadito la necessità che la scuola prosegua le sue attività e possa iniziare il prossimo anno scolastico”. Sereni “ha manifestato la volontà di affrontare eventuali future problematiche in modo costruttivo e consono ai rapporti bilaterali tra i due Paesi, nella cornice, eventualmente anche rinnovata, dell'Accordo del 2012. La lettera è stata consegnata il 23 giugno scorso nelle mani del Ministro degli Esteri eritreo ed è stata illustrata dalla Vice Ministra Sereni all’Ambasciatore eritreo a Roma in un colloquio svoltosi il 26 giugno”. In entrambe le occasioni, ha aggiunto Merlo, “la parte italiana ha sottolineato il desiderio di mantenere in funzione la scuola di Asmara, dando disponibilità a discutere eventuali richieste di parte eritrea nel quadro del citato Accordo del 2012”. Un “ulteriore passo”, ha detto ancora il sottosegretario, “è stato svolto il primo luglio dal Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Ginevra presso il suo omologo eritreo, in occasione della discussione del rapporto sull'Eritrea da parte del Consiglio Diritti Umani. Pochi giorni fa gli eritrei hanno rivisto la decisione di impedire ai propri cittadini di sostenere l’esame di Stato, per cui è stato possibile organizzare per loro una sessione suppletiva, conclusasi il 9 luglio. Il futuro rimane, tuttavia, molto incerto e non si possono escludere ulteriori azioni unilaterali da parte eritrea”. “Come spiegato alla parte eritrea, l’incertezza non potrà protrarsi oltre una certa data, considerati i numerosi adempimenti richiesti. Sia, auspicabilmente, per garantire l’inizio del prossimo anno scolastico, sia, nell'ipotesi più sfavorevole, per organizzare la chiusura temporanea o definitiva della scuola. Il processo è in pieno svolgimento e l’esito si conoscerà nei prossimi giorni”, ha detto ancora Merlo. Da ultimo, ha concluso, “il Presidente del Consiglio Conte ha indirizzato una lettera al Presidente dell’Eritrea Afewerki per esprimere preoccupazione circa la situazione della scuola e sottolineare l’aspettativa italiana di un approccio costruttivo da parte eritrea. Colloqui fra il Ministro Di Maio ed i vertici eritrei sono in corso di programmazione. Il Governo ha intrapreso un’azione a vari livelli per giungere al più presto a un chiarimento, con l'obiettivo di assicurare la continuità della scuola italiana ad Asmara e tutelarne gli studenti, i docenti e il personale dipendente”. Nella sua replica, Garavini si è dichiarata “soddisfatta” della risposta e ha espresso il “apprezzamento per gli sforzi sinora compiuti dalla Farnesina per cercare di evitare la cessazione dell'attività di una delle più grandi scuole italiane nel mondo, che ha rappresentato, tra l'altro, un cardine nei rapporti di cooperazione tra Italia ed Eritrea”. Condividendo la preoccupazione del Sottosegretario sul “rischio effettivo che si pervenga ad una chiusura della scuola in quanto tale”, Garavini ha invitato l'Esecutivo a “continuare l'impegno finora profuso affinché non si arrivi ad un esito deleterio per entrambi le parti”. credit (aise) Commento:
Tante parole che potevano essere condensate semplicemente in: "L'Ambasciatore italiano ad Asmara aveva semplicemente disposto l’interruzione delle attività in presenza, con prosecuzione della didattica con altri mezzi. L’Ambasciatore ne aveva informato il Ministro degli Esteri eritreo Saleh, ricevendo in quell’occasione parole di comprensione e solidarietà per la drammatica situazione italiana. Le stesse scuole eritree avrebbero sospeso le attività pochi giorni dopo”. Se ne deduce che l'Ambasciatore italiano prima ha disposto l'interruzione delle attività e poi ne ha informato il Ministro degli Esteri eritreo Saleh contravvenendo al dispositivo che prevedeva una consultazione preventiva fra la parte italiana e quella eritrea. Le scuole eritree sono state chiuse solo in seguito, sulla base di direttive di contrasto al Covid-19 emanate a carattere nazionale. Stefano Pettini
0 Comments
Leave a Reply. |
Archivi
Settembre 2024
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia. |