ERITREA ETIOPIA
  • Attualità
  • About
  • Foto
  • Video
  • L'Eritrea
    • Inno
    • Etnie
    • Cucina
    • Bandiera
    • Religioni
    • Costituzione
    • National Charter
    • Cronologia storica
    • Delimitazione Confini
  • Notizie utili
    • Modulo Visto
    • Formalità
    • Turismo
    • Sanità
  • Africus Eritrea
  • Disclaimer
  • Link
  • Cookie Policy
  • Amedeo Guillet
ERITREA ETIOPIA

Report, l’OMS e il triangolo Stati Uniti-Cina-Etiopia: giornalismo d’inchiesta?

12/5/2020

0 Comments

 
Foto
Il giornalismo d'inchiesta incontra i suoi limiti nel momento in cui vuole occuparsi di ciò che non conosce o sposa posizioni che non sono chiare ma semplicemente di parte. Può capitare a tutti ed è giusto avere rispetto e comprensione. Tuttavia, in merito a ciò che si sta dicendo dell'OMS e del suo direttore generale all'interno della partita fra Stati Uniti e Cina, è decisamente opportuno fare qualche piccolo appunto.
di Filippo Bovo
 
12 Mag 2020 - Lunedì sera a “Report” hanno mandato un servizio sull’OMS e sui suoi legami fra il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus e la Cina che, partendo da delle senza dubbio buone e lodevoli intenzioni di fare del “giornalismo d’inchiesta”, ha in realtà finito col farsi del male da solo, sfociando in una sorta di dietrologia complottista tale da mandare in estasi tutti i più scatenati ultras dell’Amministrazione Trump, a sua volta ormai ben nota proprio per aver sposato senz’alcuno spirito critico tutte le ricostruzioni dei vari “teorici del complotto”, in particolare in materia di Coronavirus (ma non solo, come certamente sapranno i più affezionati lettori del nostro giornale).

Il Dr. Ghebreyesus, uomo appartenente al Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (TPLF) che ha dominato l’Etiopia dal 1991 al 2018, più che un uomo di Xi Jinping, com’è stato dipinto dal servizio e come ancor prima era stato dipinto anche dalla stessa Amministrazione Trump, è stato infatti un uomo di Clinton, di Bush e di Obama, le cui Amministrazioni hanno sostenuto e finanziato il regime etiopico d’allora come loro gendarme nell’Africa Orientale, sostenendolo nella guerra contro l’Eritrea del 1998-2000 così come nella successiva occupazione arbitraria di zone di confine eritree, oltre all’invasione della Somalia del 2006, e così via.

Non a caso fu proprio durante l’Amministrazione Obama, poco prima che il regime del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray esalasse i suoi ultimi sospiri, che il Dr. Ghebreyesus venne nominato direttore generale dell’OMS, tanto per mettere una patina d’Africa e di Terzo Mondo su un’istituzione internazionale in realtà saldamente satellizzata dai governi e dalle multinazionali farmaceutiche occidentali (a tal proposito, basterebbe semplicemente guardare da dove vengono i soldi che lo tiene in piedi e le nazionalità di tutte le altre personalità che siedono accanto al direttore generale e che, rispetto a lui, hanno un ben maggior potere decisionale). 
​
In questo momento gli Stati Uniti dell’Amministrazione Trump ormai uscente hanno una partita in sospeso col Dr. Ghebreyesus, di cui vogliono liberarsi per rimpiazzarlo con un’altra figura più “amichevole” o quantomeno più “neutra”, e quindi non legata al passato dei Bush e degli Obama. La questione del Coronavirus, in tutto ciò, rappresenta la classica palla che viene colta al balzo, e che del resto serve a gettare ulteriore benzina sul fuoco di un altro scontro che a Trump e ai trumpisti è molto caro, ovvero quello con la Cina, anch’esso un altro regolamento di conti che probabilmente alla Casa Bianca viene immaginato, né più e né meno, come una replica di “Mezzogiorno di Fuoco”.

Tuttavia, al di là di come la si voglia mettere, che a far le spese di tutte queste “partite” propagandistiche e geopolitiche debbano sempre essere i comuni cittadini che si guardano un servizio televisivo o che si leggono un giornale subendone, in buona fede, le inesattezze riportate e finendo così, sempre in buona fede, anche col farle proprie, è decisamente un po’ troppo.

Comunque, tanto per fare un po’ di storia, dovremmo raccontare che furono proprio i soldi americani a trasformare, già nel 1991, un movimento hoxhaista come il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray in una formazione totalmente prona a Stati Uniti, Fondo Monetario e via dicendo, totalmente liberista in economia ed altrettanto totalmente devota al “Washington consensus” in politica estera e non solo. Certo, il regime del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray ha beneficiato, nei suoi ultimi anni d’esistenza, d’importanti investimenti cinesi che tuttavia quel regime ha destinato prevalentemente alla sola regione del Tigray, nel settentrione dell’Etiopia, come al solito trascurando il resto del paese che è così rimasto nel sottosviluppo.

Questo grave squilibrio, già presente nei decenni precedenti ed in tal modo ulteriormente esacerbato, ha innescato i grossi problemi d’ordine interno che si sono palesati sempre più intensamente dal 2015 in avanti, e che hanno visto le popolazioni Oromo e Amhara ribellarsi al potere centrale, venendo oltretutto da esso pesantemente represse.

E’ stato proprio quando gli Stati Uniti, con l’arrivo di Trump, hanno capito che non potevano più continuare a puntare sul Fronte Popolare di Liberazione del Tigray, e la Cina dal canto suo ha manifestato insoddisfazione per il modo in cui tale regime usava quel denaro avvisando che avrebbe smesso d’operare ulteriori investimenti, che quel regime è caduto, spianando la strada al nuovo corso, che vede oggi un’Etiopia guidata da Abiy Ahmed, un leader per giunta d’etnia Oromo (immaginatevi quelli del Fronte Popolare del Tigray come hanno preso la notizia!), e da una presidente della Repubblica donna, Sahle-Work Zebde, in pace coi suoi vicini (cominciando da Eritrea e Somalia), coi quali oltretutto collabora per migliorare il quadro d’integrazione e stabilità regionale. 

Se ora gli Stati Uniti si vogliono liberare di quest’ultimo ricordo dell’epoca Obama che è stato messo alla guida dell’OMS, ovvero dal Dr. Ghebreyesus, sulla cui efficienza come direttore generale effettivamente si possono e si debbono accampare più critiche e non soltanto per quanto riguarda la questione del Coronavirus, che lo facciano allora senza lanciare accuse infondate ma, casomai, dando il via ad un serio dialogo col resto della comunità internazionale.

Anche perché, ad aver fatto “cilecca”, in più occasioni, non è stato solo il Dr. Ghebreyesus ma anche tutto il corollario di capi e capetti occidentali che gli stanno intorno, e che sono coloro che dettano veramente la linea, a nome dei propri governi e delle proprie aziende d’origine, ma di cui non s’è parlato e non si parla ancora abbastanza.

Dunque, ben venga una seria discussione sull’organigramma dell’OMS ed ancor più sul suo effettivo ruolo internazionale (un discorso che, a guardar bene, riguarda anche tutte le altre agenzie internazionali ONU e l’ONU stesso, che hanno urgente bisogno di una riforma del resto da tempo auspicata proprio dai nuovi attori geopolitici che Trump vorrebbe respingere indietro a calcioni), evitando quindi gli errori di un certo giornalismo che, nell’eccesso di zelo di voler fare inchiesta, rischia invece di darsi poi la zappa sui piedi.

credit l'Opinione Pubblica

0 Comments



Leave a Reply.

    Immagine
    Foto
    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Foto
    Media Comunità Eritrea
    Foto
    Foto
    Foto
    Foto
    Immagine
    Foto

    Feed RSS

    Archivi

    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Ottobre 2023
    Settembre 2023
    Agosto 2023
    Luglio 2023
    Giugno 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Luglio 2014
    Maggio 2011
    Febbraio 2010
    Novembre 2009
    Luglio 2009
    Novembre 2008
    Ottobre 2008
    Luglio 2008
    Giugno 2008
    Aprile 2008
    Marzo 2008
    Dicembre 2007
    Novembre 2007
    Ottobre 2007
    Settembre 2007
    Luglio 2007
    Maggio 2007
    Aprile 2007
    Marzo 2007
    Gennaio 2007
    Gennaio 1999

    Licenza Creative Commons
    Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.
  • Attualità
  • About
  • Foto
  • Video
  • L'Eritrea
    • Inno
    • Etnie
    • Cucina
    • Bandiera
    • Religioni
    • Costituzione
    • National Charter
    • Cronologia storica
    • Delimitazione Confini
  • Notizie utili
    • Modulo Visto
    • Formalità
    • Turismo
    • Sanità
  • Africus Eritrea
  • Disclaimer
  • Link
  • Cookie Policy
  • Amedeo Guillet