Autore: Aldo Riccardi ISBN: 978-88-95248-86-8 Formato: 240 x 330 mm cartonato con copertina plastificata lucida a 4 colori - pagine 224 Prezzo: euro 47,00 "In questo volume abbiamo voluto raccogliere, sotto forma di appunti, tutte le informazioni e le notizie rinvenute sulla maggiore rete ferroviaria coloniale italiana: quella dell’Eritrea. Lo scopo non è quello di ricordare l’epopea coloniale, ma una delle più belle ed ardite linee ferroviarie mai costruite dagli italiani, non a caso definita “Il Gottardo d’Africa”, e la tenacia con cui il popolo eritreo ha prima salvato, e poi ricostruito, quel gioiello di tecnica che risponde al nome di ferrovia Massaua-Asmara (Tessenei), sulla quale hanno prestato servizio oltre 70 locomotive a scartamento ridotto di 950 mm, molte delle quali progettate dall’Ufficio Studi Locomotive di Firenze e appositamente costruite per l’esercizio di questa linea. Una linea dal profilo e dall’orografia difficile, sempre vulnerabile di fronte a devastanti ed improvvise alluvioni e frane che ne hanno costellato l’esistenza sino ai grandi lavori di protezione della metà degli anni trenta. Ma giova ricordare anche la grandiosa teleferica costruita tra Massaua Campo di Marte ed Asmara, un altro prodigio tecnico, tra le più lunghe ed ardite al mondo oltre alla fitta rete di ferrovie decauville che negli anni hanno contribuito allo sviluppo di questa terra d’Africa. Sono presenti 34 Qr-code (per un totale di 172 pagine) di integrazione contenenti documenti, progetti linea, fotografie, schemi tecnici e l'album del materiale rotabile delle FE dal 1947 al 1954". PRESENTAZIONI Oggi la Fondazione Ferrovie dello Stato è particolarmente lieta di partecipare con il proprio Patrocinio morale, a quest’ennesima fatica di Aldo Riccardi che ci regala un bel volume sulla storia ferroviaria dell’ex colonia italiana di Eritrea. Si tratta di una storia in larga parte sconosciuta ai più e che l’autore illumina con la sua consolidata competenza tecnica e con la grande passione di studioso di cose ferroviarie che ha sempre contraddistinto il suo impegno di ricerca e di scrittura. Come ci ricorda Riccardi nella sua introduzione, la Massaua-Asmara fu una delle più belle linee ferroviarie costruite dagli italiani fuori dai confini nazionali ma anche una delle più difficili dal punto di vista tecnico. Un territorio aspro e selvaggio con un’orografia difficile e terreni considerati al tempo proibitivi per la tenuta dell’infrastruttura ferroviaria, una condizione climatica estrema con pericoli continui di frane e smottamenti: eppure la maestria le capacità, direi soprattutto l’abnegazione dei tecnici italiani furono tali che la nuova linea apparve subito come un vero e proprio gioiello di ingegneria ferroviaria. All’arditezza delle opere civili si aggiunse anche una progettazione di materiale rotabile specifico, di alto livello per l’epoca, realizzata dalle Ferrovie dello Stato presso il proprio Ufficio Studi di Firenze: locomotive a vapore, automotrici termiche, “draisine” e motocarrelli, carri e carrozze. Fu un grande servizio che le FS resero al Paese in un momento storico di grande impegno della Nazione sul quadrante internazionale. Un impegno la cui qualità fu riconosciuta dallo stesso popolo eritreo che, dopo la guerra, volle caparbiamente salvare la ferrovia Asmara-Massaua, considerandola un asse fondamentale per lo sviluppo di questa meravigliosa porzione di terra d’Africa. La Fondazione FS Italiane, concedendo con favore il proprio Patrocinio a questa opera, riconferma il proprio impegno nel sostenere studi e ricerche di qualità che, come in questo caso, contribuiscano allo sviluppo della conoscenza di tutta la storia ferroviaria italiana. Luigi Cantamessa Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane il Direttore Generale - - - - - 0 - - - - - Accolgo con piacere la richiesta, che mi onora, dell’amico di tanti anni Aldo Riccardi, ben noto a tutti gli appassionati per le sue preziose ricerche di storia ferroviaria sempre precise e ben documentate, di scrivere una breve introduzione al suo nuovo libro “Eritrea – Appunti sulla storia ferroviaria di un’ex Colonia Italiana”. Questa nuova fatica di Aldo supera forse per interesse e fattura le sue pur notevoli opere precedenti, restituendo al pubblico una storia poco nota, non solo di carattere ferroviario con le sue interessanti locomotive ed automotrici e le geniali opere di ingegneria nella costruzione della linea, ma anche di un epoca in cui il colonialismo degli italiani sapeva, rispetto a quello allora generalmente praticato, “dare” anche molto in infrastrutture e opere civili nelle terre amministrate. I testi sempre interessanti e le bellissime immagini, frutto di una certosina ricerca, rendono questo libro prezioso per gli appassionati di cose ferroviarie, ma anche per i cultori della nostra storia. Auguro quindi il pieno e meritato successo a questa iniziativa dell’amico Aldo con cui mi complimento vivamente. 11 luglio 2018 Renato Cesa De Marchi
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