I volontari insegnano ai migranti come recitare la parte delle vittime, come inventare storie strappalacrime e come recitare preghiere, un vero e proprio vademecum per ingannare gli agenti di frontiera
Federico Garau Nell’occhio del ciclone la “Advocates Abroad”, importante Ong che agisce nella Grecia settentrionale per dare assistenza a rifugiati o presunti tali. Ciò che in tanti sospettavano ha trovato esplicita conferma grazie ad un video che riprende in modo inconsapevole il direttore esecutivo dell’associazione, Ariel Ricker. La donna, con grande nonchalance, spiega dettagliatamente al suo interlocutore come ingannare ed impietosire la polizia di frontiera, tramite il racconto di traumi mai accaduti e persecuzioni inventate di sana pianta. Le immagini sono state divulgate dalla documentarista giornalista canadese Lauren Southern, e gettano nuova luce su quanto sta accadendo in questo momento in Europa. “Dico loro che dobbiamo recitare la commedia, che tutto questo è teatro.”, spiega il direttore esecutivo, che regala una vera e propria lezione da seguire per esser accolti in Europa da rifugiati. “Il loro ruolo dev’essere quello di rifugiato traumatizzato, perché questi Easo (il personale che si occupa di interrogare i sedicenti profughi) sono fottutamente stupidi. Tutto ciò che sanno è solo quello che c’è scritto sul loro manuale, che spiega cos’è un rifugiato traumatizzato e le sue caratteristiche. Quindi noi addestriamo le persone a fingere quelle caratteristiche.” Una vera e propria scuola di arte drammaturgica, a cui in tanti dicono di credere o fanno finta di credere per convenienza. “Loro (cioè gli agenti di frontiera), devono tener conto dell’atteggiamento delle persone, capire se sono emotive o no. Quindi bisogna piangere, vomitare e chiedere una pausa”. Il tutorial della Ricker prosegue con dovizia di dettagli, viene spiegato proprio tutto. “…come entrare nella stanza, come presentarti, come sederti, come alzarti e come pregare”. Si, perché l’Ong insegna anche le preghiere ai migranti, per dare una stretta in più al cuore di chi deve soppesare la bontà delle loro versioni dei fatti alla frontiera. “A volte (gli agenti) chiedono ‘Quali sono le tue vacanze preferite?’ E alcuni (profughi) rispondono semplicemente ‘Natale’. Noi spieghiamo che questa non è una risposta sufficiente. Devono dire anche che è il 25 dicembre, e che è la data di nascita di nostro Signore”. La “Advocates Abroad” si vanta sul suo sito di aver fatto entrare oltre 15mila migranti nei confini della Grecia, oltre ad ulteriori 2500 nel resto del Continente europeo. Dunque ci potrebbero essere circa 17mila nuovi attori in ascesa grazie al loro prezioso contributo. L'organizzazione si è affrettata a replicare con un ridicolo tweet per attaccare la giornalista canadese Southern e gettarle fango addosso. Ma la miccia è accesa e brucia troppo rapidamente. Ecco perché si è letteralmente scatenata una corsa al massacro sui social, che ha costretto l’associazione a cancellare i suoi account. da il Giornale.it
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Settembre 2024
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