La Procura di Trapani contesta al sacerdote eritreo di aver segnalato gli arrivi dei migranti nella chat segreta dei capitani delle navi umanitarie di ALESSANDRA ZINITI A fare il suo nome agli inquirenti sono stati i due addetti della security imbarcati a bordo della nave Vos Hestia di Save the children che hanno rivelato l'esistenza di una chat segreta tra i team leader a bordo delle navi umanitarie.
Don Mussie Zerai, sacerdote eritreo che da anni vive in Italia ed è punto di riferimento per migliaia di suoi concittadini che affrontano il viaggio verso l'Europa, è tra gli indagati della Procura di Trapani nell'ambito dell'inchiesta per favoreggiamento all'immigrazione clandestina che ha già portato al sequestro della nave Juventa della Ong tedesca Jugend Rettet. Anche per il sacerdote l'accusa sarebbe la stessa Secondo quanto riferito dai due testimoni, il sacerdote che riceveva le comunicazioni dai migranti imbarcati sui gommoni dei trafficanti, avrebbe fatto da tramite con i membri delle Ong segnalando giorno, ora e posizione delle imbarcazioni da soccorrere. Candidato al Nobel per la pace nel 2015, fondatore e presidente dell'agenzia di informazione Habeshia, definita "il salvagente dei migranti", con la quale offre assistenza telefonica ai migranti in partenza, stimolando l'intervento delle autorità nei luoghi in cui si trovano imbarcazioni in difficoltà, a Don Zerai gli uomini della squadra mobile di Trapani hanno notificato un avviso di garanzia. "Ho saputo soltanto lunedì dell'indagine - dice Mussie Zerai - e voglio andare a fondo in questa vicenda. Sono rientrato a Roma dall'Etiopia di proposito. In passato - aggiunge - ricevevo moltissime telefonate ogni giorno. Oggi ne ricevo molte meno, non saprei dire perché, ma il mio intervento è sempre stato a scopo umanitario". L'indagine, secondo ambienti giudiziari, si riferisce a presunte pressioni svolte dal prelato presso gli organi competenti nel soccorso in mare. "Prima ancora di informare le Ong - dice il religioso -, ogni volta ho allertato la centrale operativa della Guardia Costiera italiana e quella maltese. Mai ho avuto rapporti con la Iuventa ne aderisco a chat segrete. Ho sempre comunicato attraverso il mio telefono cellulare". Sul fronte Ong, questa mattina un'altra organizzazione che aveva già annunciato via mail la sua adesione, ha ufficialmente firmato il codice di comportamento al Viminale. E' la tedesca Sea eye. Per il momento sono quattro su otto le Ong che hanno aderito, a queste potrebbe aggiungersi domani Sos Mediterranèe che ha chiesto un incontro per chiarire alcune perplessità che hanno fino ad ora spinto l'organizzazione a rimanere nel fronte del "no". Restano fuori ancora Medici senza frontiere e le altre due tedesche Sea Watch e Jugend Rettet, quest'ultima al centro dell'indagine trapanese che da oggi passa sotto il coordinamento del nuovo procuratore Alfredo Morvillo. Fonte articolo
1 Comment
Ruth
11/8/2017 03:10:44 pm
Troppo tardi a capire questa persona ci voleva poco prima 🥇 era indagato per droga e poi tutto il resto,la colpa grande ha il vescovo del Asmara il pasticcio e nato gli
Reply
Leave a Reply. |
Archivi
Agosto 2024
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia. |