Caro Daniel seguo e leggo sempre con molto piacere e condivisione i tuoi scritti precisi e circostanziati incentrati sull’Eritrea. Su quello che non conosco più che bene non mi misuro, ma l’Eritrea rappresenta una specie di cartina tornasole e oramai dopo tanti anni sul campo, conoscendo approfonditamente l’argomento, è diventato per me fin troppo facile riconoscere i rarissimi giornalisti provvisti di un minimo di coscienza deontologica e ridere del resto della marmaglia parassita e soggiogata dai poteri forti, proprio leggendo i loro commenti sull’Eritrea. Giuseppe Severgnini, detto Beppe, che sull’autoreferenziale descrizione di Wikipedia è presentato come “giornalista, saggista e opinionista italiano” (già solo questo tutto un programma), fa ridere. Caro Daniel seguo e leggo sempre con molto piacere e condivisione i tuoi scritti precisi e circostanziati incentrati sull’Eritrea. Su quello che non conosco più che bene non mi misuro, ma l’Eritrea rappresenta una specie di cartina tornasole e oramai dopo tanti anni sul campo, conoscendo approfonditamente l’argomento, è diventato per me fin troppo facile riconoscere i rarissimi giornalisti provvisti di un minimo di coscienza deontologica e ridere del resto della marmaglia parassita e soggiogata dai poteri forti, proprio leggendo i loro commenti sull’Eritrea. Giuseppe Severgnini, detto Beppe, che sull’autoreferenziale descrizione di Wikipedia è presentato come “giornalista, saggista e opinionista italiano” (già solo questo tutto un programma), fa ridere.
Il Beppe forse sentendosi vittima di lesa maestà non si discosta dalla marmaglia e non viene neanche sfiorato dall’idea che esista una diversa realtà eritrea. Si limita a far sua, senza conoscere nulla dell’argomento, quella descritta a scopo denigratorio da chi non avendo potuto vincere gli eritrei sul campo di battaglia ora usa la vile arma del discredito per mettere sotto pressione e cercare di isolare quel valoroso popolo. La tua lettera aveva, sono certo, lo scopo di aprire gli occhi al poco accorto Severgnini facendogli sommessamente presente di essere parte del più trito e ritrito vortice della sistematica mistificazione delle notizie che caratterizza la quasi totalità delle informazioni propalate dai Media, ma il nostro non ha saputo cogliere l’occasione di svolgere una volta tanto un buon lavoro giornalistico e si è subito messo sulla difensiva proponendo per l’ennesima volta il solito ciarpame mediatico privo di una benché minima referenza. Caro Daniele la tua è condivisibile indignazione, ma anche fatica sprecata. Non dimenticare che il Beppe frequenta ambienti che hanno visto predecessori illustri, primo fra tutti l’inarrivabile Alberizzi e non credo che ti sarà concesso lo spazio per un sano contraddittorio. Quello che veramente importa è che la storia ha cominciato a dare le sue risposte paradossalmente proprio a causa dell'eccessiva attenzione pilotata sul fenomeno dell'emigrazione eritrea. La gente ha cominciato a informarsi e l'orientamento sta cambiando: le sanzioni contro l’Eritrea saranno ritirate perché ingiuste e illegittime, il mancato rispetto dei patti di Algeri comincia a essere recepito come unico e reale motivo dell’esodo dei giovani dal paese, l’illegittima occupazione militare etiopica di territori sovrani eritrei non sarà più tollerabile ecc. ecc. Il povero Beppe tutte queste notizie probabilmente le saprà per ultimo perché non girano nei salotti buoni che frequenta e per scribacchiare i suoi articoli si affida a quello che trova su Internet, non facciamogliene una colpa, del resto è in buona compagnia. Però un ultimo consiglio possiamo darglielo: clicchi sul filmato che si trova proprio qui sotto "The other narrative" e magari inizierà a ravvedersi... Stefano Pettini
2 Comments
Pietro MORAS
13/9/2018 01:50:29 pm
Desidero conoscere meglio la vs. attività / iniziative a favore di Eritrea ed Etiopia, ed Italia. In particolare a cura di Daniel Wedi Korbaria.
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