Con molta dignità, l'Eritrea combatte in solitario e con grande efficacia contro il Coronavirus. Grande è anche l'aiuto che i membri della Comunità Eritrea danno al nostro paese, con donazioni di sangue ed offerte di denaro.
credit Filippo Bovo Secondo i dati forniti dallo stesso Ministero della Salute di Asmara in Eritrea, ad oggi e dall’inizio dell’emergenza Coronavirus nel mondo, sono stati registrati solo 39 casi, e ci sono già i primi guariti. E’ un fatto di per sé quasi straordinario, se non proprio straordinario levando il “quasi”, dato che nel resto del Continente Africano al contrario si profila già da tempo una situazione a dir poco allarmante. Il paese, come anche altri autori della materia hanno scritto ancor più minutamente e frequentemente, ha infatti elaborato fin dal principio stringenti norme di controllo e di precauzione che a quanto pare a qualcosa sono effettivamente servite. L’Eritrea è un paese a noi molto vicino, storicamente e culturalmente, che sa razionalizzare e valorizzare al meglio le sue risorse, non sempre abbondanti. In neanche trent’anni d’indipendenza ha fatti passi in avanti mostruosi, letteralmente incredibili, al contempo affrontando sfide ed attacchi di tutti i generi e d’una portata normalmente ben al di sopra di quella che un piccolo paese sovrano, appena uscito dalla culla, potrebbe solitamente pensare di poter vincere. Però c’è riuscito, ed ha vinto contro la guerriglia dei fondamentalisti di alQaeda nel 1993, contro l’attacco dell’esercito etiopico ovvero del più potente di tutta l’Africa nel 1998-2000, e poi ha potenziato l’agricoltura, rimesso in esercizio ferrovie e realizzato nuove strade, garantito l’istruzione e la sanità gratuita alla popolazione, ecc. Il tutto, come ben sappiamo, senza indebitarsi col Fondo Monetario o con altre realtà ad esso consimili, secondo il principio per cui se si vuol essere autonomi lo si dev’essere anche nel proprio sviluppo, anche a costo di tirare un po’ la cinghia. Non stupisce che, dinanzi a questa nuova e dolorosa prova costituita dal Coronavirus, il paese sia stato capace di dimostrarsi nuovamente all’altezza e d’affrontare il problema a testa bassa ma senza perdere il senso della logica, come da sua tradizione. Ci limitiamo semplicemente a riportare tutti questi dati, e se vogliamo anche a fare un po’ di “storia spicciola”, perché sono cose che non vediamo mai nei nostri giornali, dove invece anche fino a pochissimo tempo fa era facilissimo imbattersi con una certa frequenza in articoli di ben altro tono, a dir poco denigratori nei confronti del governo di quel paese o della sua storia, e funzionali magari a sostenere le ragioni e le attività dei negrieri e dei trafficanti delle varie ONG che in Italia si fanno la villa e “le budella d’oro” piazzando schiavi su schiavi ed esseri umani su esseri umani in nome d’una tanto sbandierata “accoglienza”. Peraltro, nessuno di costoro risultar aver donato il sangue o fatto donazioni economiche sia per il proprio paese che per il nostro, mentre l’hanno subito fatto i membri della Comunità Eritrea in Italia, a cui è quindi doveroso da parte di noi cittadini italiani rivolgere il nostro più sincero ringraziamento. A Roma i membri della Comunità Eritrea hanno donato il sangue per i malati di Covid-19, ed altre donazioni di sangue vi saranno anche a Milano il 28 e 29 p.v. Inoltre, al pari delle altre Comunità della “Diaspora”, sparse in tutto il mondo, anche quella italiana ha raccolto grandi fondi per dare sostegno all’Eritrea, oltre a sottoscrizioni pure per il nostro paese: questo solo per quanto riguarda l’Italia. E’ un’importante testimonianza di spirito di comunità e d’appartenenza, che davvero merita la più sincera ammirazione. Quando si parla di lotta ad una grave malattia od emergenza, gli esempi nel mondo sono tutti validi: anche quelli di coloro che siamo soliti guardare dall’alto al basso, senza che nemmeno se ne capisca poi il perché, fra l’altro. Ecco perché anche l’esempio brillante e degno di massimo rispetto che ci viene offerto dall’Eritrea non fa alcuna eccezione. da L'Opinione Pubblica
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Settembre 2024
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