Ricevo e pubblico volentieri la prima parte di una lettera aperta scritta da Lamina. Eventuali commenti e osservazioni vanno indirizzati a Lamina titolare della proprietà intellettuale del testo che segue. Lettera aperta ai cittadini italiani (per conoscenza al governo italiano attuale e precedente) Tutto il male che l'Italia, in particolare questo governo e quello precedente soprattutto Renzi e il PD, ha fatto e continuano a fare nei confronti dell'Eritrea, penso il popolo eritreo e in particolare la Comunità Eritrea in Italia non lo dimenticherà. Se il suddetto governo attuale e precedente avessero la voglia di voler risolvere il problema degli sbarchi di immigrati, in particolare quelli che provengono dal Corno d’Africa bisognerebbe andare alle origini del problema. In questo L'Italia per la sua conoscenza coloniale (e non solo) doveva essere il portavoce di quell'area del Corno d'Africa affinché le Nazioni Unite, ed Unione Europea, ecc. fossero coinvolti attivamente a trovare una soluzione concreta e non una soluzione di facciata. Purtroppo iniziative di questo genere l’Italia non le fa, non le ha mai fatte e non so se le farà, perché ha interessi temporanei (non duraturi), per accontentare le richieste di parte che provengono dal gruppo di minoranza al potere in Etiopia. In questi passati 5 anni il governo italiano e alcuni dei suoi parlamentari PD sapevano benissimo che il principale problema del Corno d’Africa è il governo in Etiopia, che direttamente e indirettamente costringe i popoli di quell’area tra cui eritrei, somali, sud sudanesi e per la maggior parte gli stessi cittadini etiopi di etnia Oromo, Amara, Sidama, ecc a scappare e sbarcare nelle coste italiane. La gente di quest’area per lo più composta da giovani, donne, e bambini con tratti somatici simili, e che sono diversi dai tratti somatici dell’altra parte dell’Africa occidentale( vedi nigeriani, avoriani, senegalesi, maliani ecc. ) sono per la maggior parte di nazionalità etiope. Una volta arrivati nelle coste italiane e aver buttato via qualsiasi documento di riconoscimento in loro possesso o altro che possa indicare la loro provenienza originale dichiarano che sono eritrei. Dichiarano che sono eritrei perché approfittano del fatto che agli eritrei viene concesso il diritto di asilo politico. La cosa strana è che mentre per la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan o altro per la quale ogni cittadino italiano quotidianamente vedendo le immagini in TV o altro, se stesso può testimoniare e giustificare che la gente proveniente da quell’area e che sbarca sulle coste italiane ha il diritto di chiedere lo status di rifugiato politico in quanto scappa da situazioni di guerra, di bombardamenti, nel caso dell’Eritrea non ci sono dei motivi per la quale solo agli eritrei si dovrebbe concedere il diritto all’asilo politico. Anzi l’Eritrea a differenza di altri paesi dai quali provengono gli immigrati, è il paese più tranquillo da far invidia direi al mondo, dove esiste l’integrazione, la pace e la convivenza fra i popoli formata da 9(nove) etnie e che sono di religioni cristiana, e mussulmana(visitare, accertare o chiedere per credere). Non si può dire la stessa cosa per lo stato confinante e guerrafondaio dell’area che è l’Etiopia dove la sua gente avrebbe sì, il diritto all’asilo politico. Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=moG7tii1liMhttp://www.repubblica.it/solidarieta/dirittiumani/2016/10/10/news/etiopia_stato_di_emergenza_infiammeper_la_repressione_degli_oromi_-149479228/https://www.youtube.com/watch?v=qyieWjeFcdAhttps://www.youtube.com/watch?v=s-NTGZ4qBmc La percentuale di veri eritrei che vengono dall’Eritrea e sbarcano nelle coste italiane sono e rimangono immigrati economici che politicamente non hanno niente contro il loro paese d’origine.
A differenza di quanto detto e scritto da coloro che senza mai essere stati in Eritrea, in tutti questi anni hanno divulgato e continuano a divulgare false informazioni prendendo in giro gli italiani, e ai fini di trovare una vera e possibile soluzione all’immigrazione non controllata proveniente da quell’area, i cittadini italiani devono sapere la VERITA’. Devono cercarla la verità seguendo le accurate informazioni, testimonianze, e anche la veridicità di quanto viene dichiarato dagli immigrati stessi tramite i cosiddetti “ mediatori culturali “, e nel possibile facendo visita nel paese di origine dei cosiddetti immigrati che chiedono asilo politico, per poi alla fine prendere le proprie conclusioni. D’altronde come è stato fatto da alcuni stati europei, tipo la Svizzera, Germania, Finlandia, Norvegia, ecc. che dopo aver fatto visita in Eritrea hanno cominciato a cambiare la loro politica sui richiedenti di asilo politico.ved.http://www.ticinonews.ch/svizzera/266691/l-eritrea-non-e-l-inferno. Vorrei portare a conoscenza che il problema per il quale ogni giorno si vedono quelle immagini di immigrati provenienti da quell’area dell’Africa sbarcare nelle coste italiane è dovuto principalmente al gruppo di minoranza di stile mafioso che governa l’Etiopia con il benestare e aiuti anche del governo italianoved.art.http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/alfano-dal-fondo-per-l-africa-due.html. L’Etiopia è il paese che non rispettando l’accordo di Algeri, https://it.wikipedia.org/wiki/Accordo_di_Algeri costringe il governo eritreo a essere in una posizione né di pace né di guerra, e tramite questa sua politica di propaganda cerca di invitare i giovani eritrei a disobbedire nel fare il servizio militare, e a scappare dall’Eritrea e venire in Etiopia illudendoli che una volta arrivati nel territorio etiope possono ottenere visti e facilitazioni per andare a vivere, lavorare e studiare in Europa, America, Canada, ecc. Questa sua politica di propaganda e attrazione avendo la sua massima partecipazione e collaborazione di alcuni paesi occidentali, è studiata in modo che il paese si svuoti dei suoi giovani e della sua gente per poter in seguito attaccarla militarmente e attuare il loro amato progetto di“ regime change “. In tutti questi anni l’Etiopia in collaborazione con qualche cosiddetto prete, o giornalista fa’ il possibile ad avere dalla sua parte sia i mass media che i politici italiani in particolare parlamentari di maggioranza PD del ex governo Renzi affinché questi, tramite la loro posizione privilegiata diventino in Europa (e non solo ) il megafono delle dichiarazioni di minacce e atti di invasione del gruppo di minoranza e guerrafondaio al potere in Etiopia. ( ved. art.) http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/04/06/migranti-pittella-rischio-guerra-etiopia-eritrea ) Per questo ed altro il governo eritreo ai fini di trovare una possibile soluzione concreta, ufficialmente ha chiesto all’ufficio delle Nazioni Unite di fare luce su quanto sta succedendo in quell’area, ma finora senza una risposta. Ved. https://twitter.com/bbcafrica/status/408249274963861504 https://www.tesfanews.net/eritrea-addresses-un-general-assembly-on-human-trafficking/ https://www.tesfanews.net/president-calls-un-investigation-trafficking-eritreans/ In questo cammino pieno di falsità bisogna essere a conoscenza che l’Eritrea non ha né i mezzi, né il tempo, né la voglia di pagare e creare delle lobby di mass-media o altro, per divulgare o replicare che quanto viene detto sull’Eritrea non è affatto vero. L’unico modo è dire a coloro che hanno interesse, curiosità a conoscere il paese, che possono venire a visitarlo e che sono i benvenuti. Si potrebbe dire quale miglior occasione per parlare o scrivere di un paese, di un popolo, di un governo, se non con una testimonianza diretta. Ovviamente questo è possibile chiedendo un visto regolare che può essere chiesto alle rispettive Ambasciate e Consolati eritrei, specificando i motivi precisi che possono essere per turismo, affari, informazione, studio, sanità, sport, ecc., in generale richiesta di visto di ingresso come si richiede in tutte le ambasciate e consolati degli stati sparsi per il mondo. Prendendo in esame quanto falsamente viene detto e ripetuto continuamente in Italia, i cittadini italiani devono farsi una semplice domanda perché si deve credere un cosiddetto prete, senza sapere attentamente chi è, da dove viene, e il contesto di area geografica di cui emana certe dichiarazioni. Proviamo ad analizzare partendo dal nome comune utilizzato dalla persona che per far breccia nell’opinione pubblica italiana e far valere i suoi reali obbiettivi si presenta come “ prete eritreo “, dove: - la parola(soggetto)“prete“ è considerata come sinonimo di colui che dice la “verità “; - la parola (oggetto)“eritreo“ considerata come sinonimo di appartenenza a uno Stato in oggetto cioè “l’Eritrea “. Ora sapendo che l’Eritrea è uno Stato di cui da alcuni anni a questa parte è presa di mira perché adotta una politica e modello di sviluppo autonomo e innovativo che non piace a qualcuno, e che per questo si trova continuamente a essere attaccata, denigrata, cercando di farla inginocchiare sia economicamente, che militarmente, l’utilizzo delle due parole, diciamo due strumenti di parole, messe insieme, cioè prete + eritreo possono in qualche modo giustificare quanto il soggetto va’ dichiarando, in modo che l’opinione pubblica non si pone il dubbio di vero o falso del contenuto di quanto da lui viene dichiarato, perché detto da un prete(soggetto) =verità, per lo più originario dell’Eritrea(oggetto) = eritreo, quindi conclusione è vero quello che il prete va dicendo!!!!!. Basando su questa logica si pongono due domande: a) come si fa a credere a un cosiddetto prete che anziché predicare argomenti sull’immigrazione relazionati a temi sacri della chiesa, in quanto persona della chiesa, fa politica e attivista facendo spola fra Etiopia ed Italia a favore non dei poveri disgraziati, non del paese di cui dice di provenire, ma del corrotto governo etiope, e in accordo con questi cerca di fare operazioni di incoraggiamento agli immigrati eritrei a sbarcare nelle coste italiane lasciando il proprio paese. Può un cosiddetto prete che agisce solo per una parte in causa, essere considerato una persona della chiesa? Se non mi sbaglio i veri preti o in generale persone della chiesa, la dove esistono paesi in guerra o in generale problemi che generano emigrazione ed altro, cercano di dare una mano utilizzando le frasi “dialogo fra le parti contraenti “, o “vicinanza con la propria famiglia “, mettendo al centro proprio la famiglia. Parole e frasi sacre che aiutano affinché il cittadino comune del paese in oggetto, possibilmente trovi soluzione nel proprio paese con la propria famiglia, e non incoraggiandolo a separarsi e fare viaggi avventurosi. b) un prete che dice originario dell’Eritrea, e come tale non è riconosciuto né dagli eritrei in Eritrea, nè dalla vastissima comunità eritrea presente all’estero in particolare in Italia ed altri stati europei, ma che in tutti questi anni ha preso credibilità in Italia facendo ingoiare alle varie istituzioni italiane, associazioni, giornalisti, scrittori ecc. ecc. delle bufale sembrando che dalla sua parteci sono persone che dichiarano di essere eritrei, ma nei fatti sono etiopi di etnia del Tigrai, che a sua volta è l’etnia del gruppo mafioso e di minoranza (5%) al potere in Etiopia, nemico n°1 dell’Eritrea e della stragrande maggioranza del popolo etiope (94%), collaborando nel progetto indicato sopra del “ regime change “; può essere considerato come una persona della chiesa che dice la verità, o è un attivista che si presenta camuffato da prete per far valere gli obbiettivi suoi e degli altri? Ved. http://presidente.camera.it/20?raccolta=1553&pager.offset=516 Inoltre chiamarlo “l’angelo “e addirittura candidarlo a Nobel penso che prima bisognerebbe sapere se questa persona fa’ il lavoro ai fini del bene, verificando attentamente molte cose del suo passato e presente. Il fatto di nominare questa persona al Nobel, mi ha fatto capire quanto la parola Nobel negli ultimi anni perdesse significato. Comunque sia ….anche se è in ritardo…… su questo personaggio…che dice di essere eritreo???..…ora che vive e risiede in Svizzera…….che dire…...aspettiamo che…….. In merito alla tragedia del 2013 di Lampedusa bisogna leggere anche questo articolo https://redseafisher.wordpress.com/2015/05/19/the-traffic-racket-the-eritrean-activists-part-1/ Due punti che i cittadini italiani devono conoscere sull’Eritrea ai fini di capire quanto scritto in questa lettera: 1. alla luce dei vicini Stati confinanti si è gelosi dell’Eritrea in quanto uno Stato africano tranquillo, paese vero, con forte spirito di crescita e modello di sviluppo autonomo, con corruzione pari a zero, che rifiuta qualsiasi tipo di aiuto esterno se non una collaborazione per un interesse reciproco. In questo, i paesi confinanti anziché essere gelosi del suo essere, sono gelosi perché sono Stati africani che da circa 80-90-100 anni dichiarando di essere Stati indipendenti, e attuando una falsa democrazia( vedere la presa in giro e la falsità accompagnata dalla risata in questo link:https://www.youtube.com/watch?v=9h9zrwz7uDk ) non sono riusciti a dare alla propria gente, beni e servizi di prima necessità, come l’acqua pulita, risolvergli i problemi sanitari, dargli un minimo di istruzioni, avere l’autosufficienza alimentare o a essere fieri del proprio paese ecc. La bravura di questi Stati è, che nonostante governano paesi con terreno molto fertile e ricco, sanno solo saper come mendicare, e arricchire l’apparato di governo di turno con tanto di conti nelle banche estere. Oppure ai fini di ottenere prestiti, crediti e appoggi esterni, danno una falsa immagine del paese dichiarando che ogni anno abbiamo avuto uno sviluppo economico del 10%, e parallelamente chiedono aiuti per sfamare 30 milioni della loro popolazioni. Penso che a livello di informazione giornalistico sia contradditorio, e a livello di un discorso puramente economico è da chiedersi come puoi parlare di sviluppo quando sei inguaiato con le banche, e hai 1/3 della tua popolazione che muore di fame. L’Eritrea invece, piccolo stato africano indipendente da soli 25 anni, senza nessun prestito dalla Banca mondiale o da altri enti finanziatori in un modo o in un altro, avendo contro alcuni paesi occidentali, in pochissimi tempo prova, e riesce,poco a poco a mettere in pratica quelli che altri stati africani sognano di provarlo da non so’ quanti anni. Vedi http://www.er.undp.org/content/eritrea/en/home/library/mdg/eritrea-health-mdgs-report-2014.htmlhttp://www.er.undp.org/content/eritrea/en/home/post2015/mdgoverview.htmlhttp ://www.africanews.it/english/senior-un-official-draws-attention-to-importance-of-increasing-engagement-with-eritrea-despite-challenges/ 2. alla luce dei paesi occidentali visto che in Africa sono abituati a fare ed ottenere quello che vogliono, l’Eritrea secondo loro potrebbe diventare un “ brutto “ esempio di Stato, ed essere imitato da altri paesi africani. In Eritrea non puoi andare, fare e ottenere quello che vuoi, se non previo un accordo ufficiale con l’ufficio competente in materia in cui alla luce del sole viene evidenziato punto per punto gli interessi delle parti. Una volta firmato l’accordo puoi lavorare senza nessun problema di sicurezza e beneficiare dei tuoi interessi. Ved.http://www.nevsun.com/news/2016/july26http://www.notiziariofarnesina.ilsole24ore. com/Africa%20Sub%20Sahariana/Africa%20Sub%20Sahariana7885725201008.shtml Con questi due punti 1) e 2) ho voluto evidenziare argomenti che possono sembrare banali, ma non lo sono. Per cui i cittadini italiani che non vogliono aver continui problemi a casa propria, e vogliono provare a trovare delle possibili soluzioni al problema degli sbarchi, o ai problemi della povertà in Africa, o al problema generale che spinge i giovani africani a emigrare, invitino i loro parlamentari futuri ad aprire gli occhi, a vedere e studiare con particolare interesse a questo piccolo giovane stato, l’Eritrea, situato nel Mar Rosso che a differenza di quanto viene detto e scritto, e a differenza degli altri paesi africani, la sua colpa è quella di provare a portar avanti un modello di governo, di convivenza e di sviluppo autonomo adatto alle proprie capacità, situazioni, propria storia, e possibilmente aiutarlo nel suo cammino di miglioramento della vita della propria gente in loco, attivando a vario titolo investimenti e attività che hanno un comune denominatore chiamato interesse reciproco delle parti. Inoltre i cittadini italiani si devono porre la domanda, per quanto tempo ancora si deve andare avanti dando aiuti all’Africa, o accogliendo i falsi profughi. In questo contesto anziché aspettare l’Italia ed altri a trovare soluzioni di facciata, e illudere il cittadino italiano, qualcosa in loco sembra che si stia muovendo in modo naturale. La scelta di essere calmo e pazienti attuata dal governo eritreo comincia a dare dei segnali incoraggianti, perché da circa un anno a questa parte sembra che il riavvicinamento fra il popolo eritreo ed etiope, bloccato da questo gruppo di minoranza al potere in Etiopia, si stia per essere realizzato. Sembra che il tempo della caduta e allontanamento di questo governo guerrafondaio sia vicino in modo che una volta per sempre i due popoli eritrei, etiopici e stati vicini dell’area penseranno a quali interesse comuni hanno per far stare bene la propria gente nei loro rispettivi paesi e non emigrando in Europa. Ora più che mai sia il governo eritreo che i movimenti che lottano per mandar via il gruppo di minoranza al potere in Etiopia sono convinti che la soluzione al problema dell’emigrazione (e non solo) non va cercata in Europa o altrove, ma la si trova nei paesi d’origine del problema, innanzitutto riappacificando i vari paesi dell’area. Nel caso specifico fra non molto si spera che con la caduta del gruppo di minoranza in Etiopia si è sicuri che non si parlerà degli sbarchi da quell’area, ma della vera pace fra i due popoli. Gli ultimi segnali sono questi https://et.usembassy.gov/security-message-u-s-citizens-main-road-blocked-security-forces-cities-babile-harar/https://foreignaffairs.house.gov/legislation/h-res-128-supporting-respect-human-rights-encouraging-inclusive-governance-ethiopia/http://www.africanews.com/2017/08/23/canada-issues-ethiopia-security-alert-citing-road-clashes-in-four-cities/ Per questo ed altro i cittadini italiani devono essere a conoscenza che in questo scenario, l’Italia anziché prendere una posizione neutrale e giocare un ruolo attivo affinché i popoli di quest’area riconoscano l’Italia come uno stato europeo protagonista nel promuovere la pace e lo sviluppo, e per motivi indicati sopra ricavarne in futuro certi privilegi, continua a sbagliare elargendo fondi e aiuti allo stato che promuove l’immigrazione non controllata, e tramite molta pubblicizzazione delle reciproche visite ufficiali delle sue e delle loro alte cariche di Stato ( Etiopia ed Italia ) si trova a spedire messaggi indiretti, di cui il contenuto è quello di far notare la sua posizione di assecondare le richieste di una sola parte, cioè dell’Etiopia guerrafondaio della zona. Fra tante cose che l’Italia asseconda è quello di dichiarare che il maggior numero di immigrati provenienti da quell’area sono eritrei, quando si sa che sono etiopi o altra provenienza. http://www.tt.com/home/10694454-91/fl%C3%BCchtlinge---legale-auswanderung-ist-f%C3%BCr-%C3%A4thiopier-tabu.csphttps://governingbodies.iom.int/system/files/en/council/106/ Eritrea%20%20Statement%20at%20106th%20Council.pdf Sono curioso di sapere come si giustificherà l’Italia nella fase della caduta di questo gruppo mafioso al potere in Etiopia. Probabilmente salirà sul carro dei vincitori, con un’altra idea del Migrant Compact. Chissà! Aspettiamo con pazienza. Aggiungo dicendo che l’Eritrea nel suo attuale cammino di sviluppo e visione futuro sull’Italia, non dimenticherà mai il falso comportamento avuto dall’Italia sull’immigrazione di provenienza da quell’area del Corno d’Africa. A suo tempo il governo Renzi e ora il governo attuale fra tante colpe compiute, una in particolare è quella che per accontentare qualcuno, ancora non ha voluto fare luce sulla tragedia del 2013 e restituire alle proprie famiglie in Eritrea le salme degli eritrei naufragati a Lampedusa. L’Italia, e in particolare le alte cariche dello stato, conoscendo quanto gli eritrei insieme al governo ci tengono ad avere le salme dei loro cari vicino, fino ad oggi inventando varie scuse di comodo non vogliono che l’argomento venga fuori. Non sanno che l’eritreo morto, lontano o vicino che sia, costi quel che costi deve essere seppellito nella propria terra, in Eritrea. Terra ottenuta dopo 30 anni di guerra e sacrificio di tutti gli eritrei e nessun’altro. Personalmente ai fini di non commettere gli stessi errori che hanno commesso e stanno ancora commettendole varie istituzioni italiane, insieme ai giornalisti, parlamentari, scrittori, associazioni ecc. che senza mai essere stati in Eritrea, o non sentendo la voce almeno della comunità eritrea in Italia, denigrano continuamente l’Eritrea, vorrei dargli loro la possibilità ponendo delle domande attinenti al contenuto di questa lettera di cui loro pensandola diversamente dal sottoscritto, possono avere una diversa risposta in merito per la quale mi possono convincere. 1) come mai la cosiddetta sinistra italiana, e cosiddetti organismi della chiesa, spesso celebrando ogni anno, e interpretando a loro modo la giornata mondiale della giustizia sociale parlano e scrivono di “ giustizia sociale“ ved.http://www.g7italy.it/en/node/171/index.html, si ritrovano d’accordo e insieme a un tavolo per essere contro un stato, appunto l’Eritrea, che a differenza di altri paesi africani, è quella che mette effettivamente in pratica la giustizia sociale ? Ved. https://www.youtube.com/watch?v=Zc3UTwYPqvc 2) Facendo finta di ingoiare le bufale che vengono scritte e dette da vari giornalisti, scrittori, associazioni, parlamentari ecc. italiani, possiamo fare un semplice calcolo matematico insieme ? Viene detto e scritto che ogni mese sbarcano 5000 eritrei ? L’Etiopia ha 90milioni di abitanti. L’Eritrea ha 4milioni di abitanti. Potrebbero essere etiopi che dicono di essere eritrei approfittando degli stessi tratti somatici? Allora : Perché dicono di essere eritrei? Cosa c’è dietro? Perché se chiedono asilo, non vogliono che il loro volto venga ripreso in Tv o giornali ? Chi ci guadagna in tutto questo? P.S. Nel mio scritto ho indicato varie volte il PD solo perché ho letto, e visto, dichiarazioni ufficiali provenienti da parlamentari di quell’area. Continua……Lettera aperta di Lamina sulla questione eritrea (seconda parte)
18 Comments
Antonino Socci
5/9/2017 07:39:30 am
Sottoscrivo ogni singola parola di questa lettera dí Stefano Pettini aggiungendo che da circa trent'anni ho sostenuto e sostengo le stesse idee e la stessa convinzione.
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Anonio
19/11/2017 01:42:12 pm
Sottoscrivo ogni singola parola di questa lettera dí Stefano Pettini aggiungendo che da circa trent'anni ho sostenuto e sostengo le stesse idee e la stessa convinzione.
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Arefayne Beraki
6/9/2017 12:24:10 am
Complimenti e' una lettera completa ed esaustiva, speriamo che riescano a leggerla tanti italiani che sono stati ingannati dai mezzi di disinformazione per anni.
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Emilia
6/9/2017 05:19:45 pm
Ho letto più volte e fino alla fine meno male che lei riporta bene la situazione.
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Manuele
6/9/2017 08:56:39 pm
Grazie per l'articolo signor Pettini, in quanto gran.parte del oubblico italiano si deve svegliare da un lungo sonno, anche i politici naturalmente
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Antonino Socci
19/11/2017 01:58:51 pm
Gentile Sig. Manuele, direi soprattutto e non anche i "politici".
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Lemlem gualghejeret
6/9/2017 09:20:42 pm
Spero che la leggano tutti, grande Stefano!
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Enricco Sebastiani
12/9/2017 11:03:52 am
Grazie Sig. Pettini per aver illustrato la vera situazione che riguarda l'Eritrea e la sua storia. La prego di continuare a tenerci informati come ha sempre fatto.
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Lamina
12/9/2017 01:11:13 pm
Egr. Sig. Sebastiani,
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ANTONINO
19/11/2017 07:10:57 pm
CONCORDO IN TUTTO.
Feliciano Banotti
30/10/2017 09:09:45 pm
Sono un cittadino italiano le cui nonne sono eritrea ed etiope.
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Cane Libero
31/10/2017 11:07:44 am
sig. Banotti, è vero, generalizzare è scorretto, da ricordare nel caso del governo italiano le sue posizioni riguardo la situazione nel corno d'Africa è ambigua e priva di fermezza di idee. Spiego meglio, L'Italia come paese "sarebbe" la prima a conoscere i veri problemi del Corno e anzicche prendere iniziativa ed essere protagonista principale per gestire la situazione, rimane in disparte e per comodità momentanea collaborando con il governo minoritario dell'Ethiopia. A proposito di libertà di stampa non so cosa intende Lei? se avere 5 giornali cartacei, 4 televisioni sia sinonimo di INFORMAZIONE. a mio avviso se mirati solo al business dei proprietari di questi giornali e portare politica propria, allora sono li solo per distrarre se non servono ad accrescere la consapevolezza COLLETTIVA, diciamolo francamente, cosa serve ad un popolo la storia del grande fratello e simili demenze se esistono sotto il diritto di libero giornalismo? Io ai miei figli preferisco tenerli lontano da cose simili così come auguro ad una collettività, perchè così facendo si rischia di diventare cretini. Per l'investimento sulle isole Dahlak, un paese sovrano mi sembra che abbia il diritto di fare ciò che gli sembra conveniente per la Massa.
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Feliciano Banotti
31/10/2017 07:52:36 pm
Caro Signore,
Cane Libero
31/10/2017 08:15:52 pm
Vede Sig. Banotti, il problema è che le organizzazioni di cui parla (UNHCR, UN, etc) negli ultimi anni hanno preso posizioni dei paesi forti da cui sono finanziati, giusto per citare un esempio, Gedafi fu accusato di aver ammazzato 6000 persone in un giorno e fu fatta un inchiesta alla sede dell'ONU a Ginevra e presero decisioni e tutti sappiamo la fine che ha fatto. Il dietro le quinte, ormai non è nascosto a nessuno così come l'accusa di Saddam Hussein se la ricorderà bene che era totalmente falsa, ma si sa che fine gli hanno fatto fare a quel paese antico e ricco di storia e altro..Allora tornando all'Eritrea la situaizione non cambia assulutamente in quanto la distorsione e ingiustizia contro il Paese inizio nel 42 quando contro la sua volontà lo annetterò a Sellasie, dai Sig. Benotti, siamo razionali, Lei crede proprio Le Monde, piuttosto il sinistrorso Liberation oppure Le Figarò dicano la verità? Lasciamo stare i nostri che sono discutibili, ma lo sono anche quelli francesi, tedeschi, inglesi, emericani ecc..fanno quel che è comodo a loro..Io le dico la mia, ormai ho capito una cosa, quando gli istituti occidentali accusano ad unisono qualsiasi paese, mi si accende un allarme di solito, perchè non credo più a quello che dicono..hanno già detto diverse bugie a proposito di molti paesi. Si ricorda quando tutti i giornali occidentali dissero Dittatore a Maduro del grande Venezuela? Ma gli stessi quando i catalani si opposero al governo centrale spagnolo, non diedero del dittatore a Rajoy..Due pesi e due misure? Forse. CI pensi, ma si deve togliere gli occhiali del pregiudizio..e soprattutto se avesse dei conflitti di interesse personali, ci rifletta per correttezza.
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banotti
3/11/2017 09:14:41 pm
Sig. Cane Libero, non meriterebbe una risposta.
Cane Libero
5/11/2017 08:52:15 pm
Rispondere è cortesia e non un obbligo sig. Feliciano, per quanto la notizia FAKE NEWS che abbiamo visto in questi giorni, consiglio semplicemente di leggere l'intervista che ha fatto il vostro rappresentante in Eritrea il sig. Diego Solinas..
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Lamina
17/11/2017 09:41:52 pm
Egregio Sig. Banotti,
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Lamina
18/11/2017 08:23:23 pm
continuazione del precedente commento
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