Alla: Commission of Inquiry on Human Rights in Eritrea UNOG-OHCHR 8-14 Rue de la Paix CH-1211 Geneva 10 SWITZERLAND Email [email protected] OGGETTO: Testimonianza-Submission Io sottoscritto, poiché: - Ho visto, letto e preso atto del Rapporto del COI sulla situazione dei Diritti Umani in Eritrea. - Nel 2002 ho preso parte alla missione delle Nazioni Unite denominata UNMEE come membro dell’Aeronautica Militare Italiana, con sede operativa in Asmara. - Nel 2002 ho sposato la cittadina eritrea Hiwet TEKLE MEKONNEN, all’epoca iscritta volontariamente al National Service e successivamente rilasciata in seguito alla sua domanda di congedo per matrimonio. - Nel 2003 ho iniziato una serie di lunghe permanenze in Eritrea. - Nel 2004 ho avuto una figlia, Milena, cittadina italiana ma anche eritrea per effetto delle leggi locali a tutela della madre. - Frequento attivamente la Comunità degli eritrei in diaspora residenti in Italia. - Nel 2004 ho iniziato una serie di collaborazioni di carattere culturale e a titolo gratuito con la direzione delle Ferrovie Eritree allo scopo di salvaguardare il comune patrimonio tecnico e storico costituito dall’opera tecnologica denominata “Ferrovia Massaua-Bisha” realizzata dagli italiani a partire dalla fine del 1800. - Dal 2003 ad oggi ho avuto l’opportunità di visitare l’Eritrea in ogni sua parte e di conoscere oltre alla famiglia di mia moglie, moltissime altre persone delle diverse etnie e confessioni religiose, delle quali ho potuto raccogliere in qualità di testimone “superpartes” istanze e opinioni liberamente espresse. e a titolo di collaborazione con l’autorità inquirente impegnata nella raccolta di testimonianze dirette. Avendo trovato le accuse di Violazione dei Diritti Umani in Eritrea da parte del Governo eritreo contenute nel Rapporto del Coi non corrispondenti alla realtà, dichiaro: - Di non aver mai visto o aver sentito parlare di Violenze o Trasgressioni di alcun genere che possano essere riconducibili alla Violazione dei Diritti Umani eventualmente commessi da qualsivoglia articolazione dell’apparato governativo, a carico della popolazione eritrea o di qualunque altra entità. - Di non aver mai subito in Eritrea come cittadino straniero alcun tipo di trattamento limitativo della mia libertà o sicurezza personale. - Di aver assistito personalmente al congedo dal National Service oltre a quello di mia moglie anche a quello di parecchie centinaia di eritrei soprattutto nel periodo 2002/2004 per effetto della Proclamazione n 113/2001 che armonizzava il rilascio dalle forze armate e l’inserimento nella vita civile dei giovani coscritti. - Di non aver mai assistito o essere venuto a conoscenza di discriminazioni o eventuali violenze fisiche o sessuali a carico di donne, ne nell’ambito della vita civile ne men che mai in quella militare. - Di non aver mai assistito o essere venuto a conoscenza di violenze o discriminazioni a carattere religioso o etnico. - Di non aver mai assistito o essere venuto a conoscenza di violenze o discriminazioni a carico di eritrei che per libera scelta o per espulsione dai paesi dove erano emigrati illegalmente, hanno fatto ritorno in Eritrea. Al contrario ho potuto costatare che il GoE ha esercitato un notevole impegno economico e organizzativo per il reinserimento di tali soggetti nella vita sociale del paese. - Di non aver mai sentito lamentele riguardanti il pagamento del 2% da parte degli eritrei residenti all’estero, che anzi pretendono con orgoglio di essere liberi di esercitare il loro diritto alla partecipazione attiva allo sviluppo nazionale. - Di aver incontrato moltissimi migranti clandestini ospitati in una grande struttura pubblica non distante dalla mia abitazione i quali pur dichiarandosi eritrei non erano in grado di esprimersi nella lingua Tigrina, e nella lingua inglese non erano capaci di circostanziare la loro propria provenienza e nazionalità eritrea, il luogo di nascita e la città di residenza. - Di aver assistito in Eritrea nel corso degli anni a enormi miglioramenti della qualità di vita della gente a dispetto dei numerosi ostacoli posti dalla Comunità Internazionale quali la mancata osservanza degli Accordi di Algeri e le ingiuste Sanzioni. Concludo ringraziandovi per la pazienza e disponibilità che mostrerete nel leggere la mia dichiarazione. Capena 05/01/2016 Stefano PETTINI Fai clic qui per effettuare modifiche.
3 Comments
Enrico Sebastiani
5/1/2016 11:42:40 pm
Una testimonianza vera.
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MASSIMO NOVO
6/1/2016 03:18:27 pm
Condivido.
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Settembre 2024
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