Presidente dell'Associazione Patriottic Ginbot 7 Movimento per l'Unità e la Democrazia, il Prof. Berhanu Nega ha detto che dopo aver visto l'entusiasmo dei giovani combattenti etiopici con sede in Eritrea e l'aggravarsi della crisi politica ed economica in Etiopia, che il regime non poteva nascondere più, lui è molto ottimista sul fatto che la sofferenza degli etiopi finirà molto presto. Il Prof. Berhanu, che aveva reso la sua testimonianza al Parlamento Europeo la scorsa settimana e tenuto incontri con alcuni membri del Parlamento a Bruxelles, ha comunque ammonito che gli etiopici non dovrebbe aspettare che siano le potenze straniere a districarli dal pantano in cui si trova. In un'intervista esclusiva a Fasil Yenealem di ESAT, il Prof. Berhanu ha detto che il regime di Addis Abeba non può e non fermerà il processo di cambiamenti democratici in Etiopia, come è stato evidenziato dalle azioni vigili e unilaterali adottate dagli agricoltori in alcune aree della campagna. "Il governo non può fermare questo slancio. Il regime è in un conflitto costante che non può più nascondere", ha detto il professore. Il Prof. Berhanu, che nel mese di luglio ha lasciato il suo lavoro presso la Bucknell University, ed è andato in Eritrea per guidare la sua Patriottic Ginbot 7, un gruppo di resistenza armata con sede in quel paese, si è detto sbalordito e rinvigorito dalla creatività, lo zelo e lo spirito combattivo dei giovani etiopi che sono in prima linea per dare la loro vita per la libertà degli altri etiopi. Ha detto che il governo eritreo, a differenza di quanto gli oppositori ritengono, è stato estremamente utile per il suo movimento. Ha detto che tutti quelli con i quali ha parlato in Eritrea, dagli alti funzionari ai semplici cittadini, vogliono vedere una Etiopia democratica e un paese che si sia riconciliato con se stesso.
Parlando della carestia in Etiopia, il professore ha detto che l'Eritrea è un paese con un clima simile a quello dell'Etiopia ma dove, per merito di solide politiche: di prevenzione e di preparazione non c'è carestia. "Non si parla di carestia in Eritrea e non vi è alcun aumento dei prezzi alimentari." , aggiungendo che a differenza dell'Etiopia, il governo eritreo non riceve aiuti esteri, ma ha prodotto abbastanza cibo da nutrire la sua popolazione per il resto dell'anno. Berhanu ha sostenuto che: "solo paesi con cattive politiche di governo potevano portare a risultati quali la siccità e la carestia." Il professore ha anche invitato tutte le forze democratiche a lavorare insieme, se c’è la volontà di portare cambiamenti democratici nel paese sostenendo che il suo movimento avrebbe assecondato qualunque parte purché creda in una Etiopia e il suo obiettivo sia quello di trasformare l'Etiopia in un paese democratico. Il professor Berhanu Nega, è il leader del più grande gruppo ribelle in Africa orientale, il Movimento Stati per la Salvezza dell'Etiopia attraverso la democrazia (UMSED).
1 Comment
berta giuseppe
30/12/2015 11:03:25 am
Onore a un uomo che va al di là della politica eche fa dei sentimenti di profonda umanità la sua bandiera.
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