Londra, 28 febbraio 2024
Per ragioni non difficili da decifrare, alcuni esperti e lobbisti assoldati dal TPLF stanno rigurgitando in questi giorni narrazioni revisioniste sulla guerra che ha infuriato nell'Etiopia settentrionale per due anni, dal novembre 2020 al 2022. Questa narrativa revisionista è meglio illustrata nei postulati di articoli recenti, sostanzialmente simili, su "The Statesman; Gray Dynamics (edizione online); World Peace Foundations..etc." rispettivamente. Tra le altre distorsioni, tutti questi articoli accusano falsamente l’Eritrea di “mantenere le sue truppe in diverse parti della Regione del Tigray”. Quali sono realmente i fatti ? 1. In primo luogo, la guerra feroce e costosa che ha infuriato per due anni è scoppiata quando il TPLF ha lanciato una guerra di insurrezione contro il governo federale dell'Etiopia il 4 novembre 2020. L'obiettivo dichiarato della guerra scelta dal TPLF: che definita una guerra lampo - aveva il duplice scopo di rimuovere il nuovo governo in Etiopia e di perpetuare i suoi programmi irredentisti contro l'Eritrea. Questo è stato il prodotto inevitabile dello sconsiderato errore di calcolo del TPLF, spinto per così dire dai suoi referenti esterni e dai suoi alleati, riguardo alla sua abilità militare. È stato anche guidato dal desiderio di fare marcia indietro e di naufragare lo slancio di pace regionale che è stato inaugurato quando l’Eritrea e il nuovo governo in Etiopia hanno firmato un accordo storico accordo di pace nel luglio 2018. 2. L’accordo di pace di Pretoria è stato firmato dal TPLF quando tutti i suoi obiettivi e le sue avventure di guerra – e le tre offensive che aveva lanciato soprattutto durante il periodo del raccolto - furono totalmente sconfitti. 3. Nonostante questi fatti indelebili e invece di attuare, in buona fede, tutte le disposizioni dell’Accordo di Pretoria sulla cessazione delle ostilità, il TPLF e i suoi facilitatori sembrano aver escogitato un nuovo stratagemma per fare dell’Eritrea un capro espiatorio per ulteriori obiettivi alludendo ad un "presenza persistente e/o continuata di truppe eritree in alcune parti della Regione del Tigrai". 4. Queste accuse non solo sono false ma confermano essenzialmente la posizione insostenibile del TPLF di rivendicare, ancora una volta, Badme e altri territori sovrani eritrei che aveva occupato per quasi due decenni in flagrante violazione del premio EEBC del 13 aprile 2002. Nel suo linguaggio contorto, il TPLF continua ad affermare che "il percorso critico nell'attuazione dell'Accordo di Pretoria è il ritorno del Tigray ai suoi confini amministrativi prebellici" (ha anche affermato con audacia, solo la settimana scorsa, che non ha ancora smobilitato i suoi "270.000 soldati" 5. In ogni caso, come sottolineato sopra, le false accuse sulla presenza di truppe eritree nella regione del Tigrai si riferiscono infatti, e sono letteralmente un eufemismo, ai territori sovrani eritrei che il TPLF aveva occupato illegalmente e impunemente per due decenni. Le truppe eritree si trovano altresì all’interno dei territori sovrani eritrei senza alcuna presenza in terra sovrana etiope. Ufficio Media e Comunicazione Ambasciata dello Stato di Eritrea nel Regno Unito e in Irlanda
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Settembre 2024
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