di Daniel Berhane Nella sua missione di disinformazione, con conseguente offuscamento dell'immagine dell'Eritrea, Martin Plaut ha nuovamente organizzato questa settimana un altro evento dal titolo "Lo stato più repressivo dell’Africa" presso l'Università di Londra. Profittando dell’occasione per vendere il suo nuovo libro, “Comprendere l’Eritrea - Dentro lo stato più repressivo dell’Africa”. Martin Plaut ha chiaramente gettato via qualsiasi pretesa di giornalismo obiettivo. Nonostante la sua affermazione che il libro parla di comprensione dell'Eritrea, il suo contenuto è pura propaganda per disinformare, ingannevole, e con una falsata ricostruzione della storia dell'Eritrea adattata alla sua agenda. C' erano una serie di errori fattuali e affermazioni riportate come fatti storici sia da Martin che Vanessa, i due oratori. Per citare un esempio, una delle sue errate interpretazioni maliziose e false ricostruzioni della storia recente, con l'obiettivo di giustificare l'aggressione del TPLF sull'Eritrea, è quello che lui definisce un "momento chiave" nella rottura delle relazioni tra Eritrea e TPLF negli anni ottanta. Martin ha incolpato il FLPE, a un certo punto nel passato, di aver chiuso l'unica via attraverso la quale gli aiuti avrebbe potuto essere consegnati ai popoli affamati del Tigrai. Ha detto: "In un momento critico quando la gente del Tigrai stavano morendo di fame, veramente morendo di fame, ci sono stati morti, migliaia di morti, l'Eritrea ha chiuso la strada, che era l'unico modo per portare aiuti dal Sudan." Secondo lui TPLF è ancora arrabbiato e "che non potranno mai dimenticare". Questa è la tipica minacciosa mal-presentazione di Martin Plaut fuori contesto e adattata selettivamente alla sua agenda. Contrariamente alle sue malevoli affermazioni questo è stato uno dei momenti in cui che l’EPLF ha dimostrato la sua strategica gestione delle questioni storiche. Il FLPE non ha reagito all’errore ideologico del TPLF affermando semplicemente che aveva scelto di rimanere in silenzio e non reagire in alcun modo per interesse strategico di entrambe le parti. D' altro canto la vera verità è che l'Eritrea a quel tempo tese una filantropica mano alla gente del Tigrai. Migliaia di persone del Tigrai beneficiarono dell’assistenza ai loro bisogni umanitari e sanitari in Tessenei, che al tempo faceva parte delle aree liberate. Il TPLF ne ha anche assistiti molti trasportandoli nei campi organizzati per l’occasione. E poi il TPLF non è mai stato e non è arrabbiato con noi, dato che ne era lui il responsabile. Perché Martin si sente offeso per conto di un'organizzazione che non ha mai tenuto in considerazione gli interessi del suo popolo. Non era forse la sua stessa agenzia di informazione, nella quale anche lui era coinvolto, che ha scoperto che milioni degli aiuti furono utilizzati per l'acquisto di armi durante la più catastrofica carestia nel Tigrai negli anni ottanta?
La siccità è stata la sua ultima aggiunta agli argomenti per la sua costante campagna. Deluso dal fatto che l'Eritrea - come non ricevitore di qualsiasi aiuto occidentale - era non elencata in nessun allarme carestia, rendendola l'oasi della Regione del corno d'Africa, ha proseguito parlando di malnutrizione in Eritrea e mostrando una foto di un bambino che dice sia stato trafugato dall’Eritrea. Non è una coincidenza che Martine Plaute in questo momento sta portando avanti con forza questo problema. Come ha sempre fatto, è per distogliere l'attenzione dalle ultime richieste dell’Etiopia alla comunità internazionale per miliardi in aiuti umanitari per i milioni di etiopi che stanno morendo di fame. Questi eventi sono ben mirati verso studenti e ricercatori, che potrebbero potenzialmente fornire una ulteriore diffusione alla sua disinformazione che è mascherata da accademica. Per fortuna, c'è una forte presenza di patrioti eritrei, che ha sfidato Martin e il suo entourage nelle ben poche opportunità che gli sono state date. Il dottor Bereket ha contestato Martin su molte delle sue affermazioni nei confronti della malnutrizione in Eritrea e le sue disinformazioni che includono il voto dell'Eritrea alle Nazioni Unite che Martin aveva segnalato ingiustamente. Martine ha ammesso l’errore, senza tuttavia sentire il bisogno di chiedere scusa. Il dottor Musye Tesfay ha contestato una della maggiormente ripetute menzogne secondo le quali l'Eritrea è un paese senza una singola università. Il dottor Mussie, che lavorava alla May Nefhi Institute of technology come docente ha eloquentemente definito i fatti evidenziando la diffusione dell'istruzione superiore in Eritrea attraverso l'espansione dei collegi di studi tecnica e sociali in diverse regioni del paese. Ha anche sottolineato che questi istituti di istruzione superiore hanno potere di rilascio del diploma. Erano presenti anche una serie di altri eritrei che hanno espresso il loro parere sulle questioni che sono state sollevate nella riunione, nel poco tempo che è stato offerto alle repliche del pubblico. Alla fine dell'evento le discussioni con i relatori sono continuate al di fuori della sala riunioni. Nel complesso, la riunione è stata una rara occasione per eritrei di presentare la propria storia.
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Settembre 2024
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