Asmara è diventata una città virale, dopo il video di Jovanotti e la sua bella canzone. Iniziano a partire turisti, imprenditori,e come in epoca coloniale, affaristi ,avventurieri in cerca di fortuna e nostalgici di ogni tipo..
Certo, il visto non si ha facilmente ma oggi qualcosa è cambiato e, per alcuni, si può ottenere anche all'arrivo in aeroporto. Divertiamoci a seguire qualcuno di questi che per la prima volta mette piede in Asmara. Viene dall'Italia, con il cappotto e il colbacco in testa pensando che a 2400 metri ci fossero nevi perenni e non gli ha mai detto nessuno che cosa è stata l'Eritrea nella storia Italiana. Ha scelto per caso, pensando di venire nel cuore del Corno d'Africa a vedere come sono fatti i tucul. Ora, questo sprovveduto turista incomincia a pensare che non è venuto in Africa come pensava. Si ritrova a guardare con occhi increduli gli edifici dell'arte cubista e poi Art Decò e si rende conto di trovarsi davanti ad un impronta più evidente dello stile razionalista del periodo fascista degli anni 30. Si rende anche conto che a differenza dell'Italia di quel periodo, qui gli architetti si sono sbizzarriti a disegnare una città dell'utopia. Nella "piccola Roma" il nostro frastornato turista vede così accostati i diversi stili architettonici in voga in Europa nei primi decenni del novecento. Possibile che sono in Africa, si domanda. Guarda il Teatro con la sua elegante scala che conduce al portico, in stile rinascimentale,da cui si accede ad una sala da 750 posti e tre file di palchi, oltre alla platea con soffitto decorato in stile liberty. Quando passa davanti al Palazzo del governo e le sue facciate classicheggianti capisce che doveva informarsi bene dove stava andando.Si sta trovando a girare in una delle più belle città Italiane, su un cocuzzolo di montagna alta 2400 metri. E il suo stupore è ancora più grande quando si rende conto che può andare a pregare in una chiesa dl nord Italia, come la Cattedrale di S. Giuseppe,terminata nel 1922, in stile romanico lombardo, con i bei mattoni a vista, oppure l'entrata ibrida della chiesa ortodossa dove a tratti tipicamente italiani si accostano due alte torri con elementi dell'architettura locale, come i tetti conici, tipici dei rifugi tradizionali eritrei. Il poveretto maledice chi nella Madre Patria non gli abbia mai parlato di questa meraviglia tutta Italiana e ancor più sbigottisce quando si accorge delle decine di bar lungo la via principale ad iniziare dal "Vittoria",la Pasticceria Moderna, il Bar Commercio nell'ex Viale Regina,dove da bambini si andava ad acquistare paste e caramelle e poi ancora il bar "Portico", il Bar "Alba" dove si gustavano bicchierini di anice,arachidi e l'appetitoso "mezze",crostini con salumi e formaggi. Che dire poi dello storico "Bar Impero" oppure il bar "Rex" dove ci si andava sopratutto la Domenica e dove le donne di Asmara facevano sfoggio della loro eleganza. Lui non sa, poverino,che anche gli americani della Cagnew Station dove tutto era rigorosamente fatto in USA,la sera uscivano dalla loro piccola America e affollavano i bar Italiani tracannando litri di birra Melotti. Lui non conosce la storia di tutti gli Asmarini che molto prima di lui si sono goduti queste bellezze. Oggi il nostro annichilito turista vede giovani e non giovani eritrei che non sono diversi dagli Asmarini di una volta che utilizzano con grande attenzione quello che abbiamo lasciato in eredità. Il poverino ritornerà in Italia, senza aver mai sentito parlare di Guido De Nadai, un veneto schivo e riservato che in pochi anni fece fiorire i deserti, creò splendide piantagioni, aziende agricole in cui si faceva anche il parmigiano. Poi la Melotti,una minuta e tenace Signora romana che diventò uno dei più grandi industriali in Eritrea,per non parlare dell'ottica BINI, i cui occhiali sono diventati un "cult" anche in Italia e per non dire del grande Barattolo che con il suo cotonificio fece diventare grande l'Eritrea. Eccolo li, infine, a guardare in alto verso la costruzione futuristica per eccellenza che nessuno avrebbe affrontato in Italia,come la Fiat Tagliero con degli sbalzi in cemento di oltre 15 metri a forma di ali, senza sostegni. Riprende l'aereo mogio mogio e non sa di aver perso la vista della ferrovia più ardita del mondo,con 30 gallerie e 65 tra ponti e viadotti ed ancora la funivia, una impressionante opera di ingegneria asmarina, lunga 75 Km. che superava dislivelli di oltre 2320 metri da Massaua. Non è riuscito a vedere Massaua, la magica Massaua, i mercati di Cheren, e poi Decamerè che fu la città del futuro, Adi Ugri, con i suoi fiumi e le piantagioni .Non sentirà mai parlare di Ghinda, Elaberet, Tessenei, Agordat,la Piana d'Ala, Embatkalla, Dongollo, Senafè. Peccato per lui, ma non per noi che ci abbiamo vissuto. La prossima volta, il nostro inesperto turista si facesse fare da guida da uno dei tantissimi asmarini che navigano con entusiasmo in questo bellissimo luogo di incontri di appassionati ed innamorati ancora e, più che mai, della loro città natale. Andarci tanto per andare, tanto per vedere dove ha girato le scene del suo video Jovanotti , a digiuno di una storia italiana che si srotola tra due secoli,è come fare un viaggio nel nulla. Ecco perchè, senza falsa modestia, ancora oggi, noi siamo unici anzi, noi siamo la Storia . NB- LE FOTO CHE VEDETE SONO UNA PARTE INFINITESIMALE DI QUELLE INSERITE NEL CATALOGO UNESCO CHE HA ASSEGNATO AD ASMARA IL TITOLO DI PATRIMONIO MONDIALE DELL 'UMANITA'- da Pasquale Santoro
2 Comments
SPEDICATO EMILIO
5/11/2020 07:41:27 pm
GTradirei essere contattato in merito a questioni sulla storia antica etiopia e corno d'africa...
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27/5/2021 08:34:22 pm
Nel 201 ho pubblicato "Eritrea Razionalista", Giannini ed. libro terminato ed ho il libro in PDF "Imparando dall'Eritrea"
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Settembre 2024
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