da Tesfa News - La risoluzione del Parlamento europeo sull’Eritrea (2016/25999 (RSP)) è agghiacciante per la sua gratuità, e la sua grossolanamente distorta, rappresentazione dei fatti e degli eventi nel paese. E' davvero un triste segno dei nostri tempi che un tale augusto organismo di quella statura può così disinvoltamente ignorare i modelli e le norme di obiettività e di civiltà minimi per insultare liberamente un piccolo paese e persone straniere. I paragrafi presentati nel preambolo della risoluzione del Parlamento UE rappresentano un catalogo di tutte le invettive spacciate contro l'Eritrea da elementi favorevoli a un "cambio di regime" e altri detrattori che da tempo albergano cattiveria contro l'indipendenza e la sovranità del paese. Ciò è ampiamente illustrato dai seguenti esempi: • La risoluzione del Parlamento UE afferma che: "Vi è stata ancora maggiore repressione e ancora maggiori violazioni dei diritti umani" nell’Eritrea indipendente che durante il periodo coloniale.
(Questa affermazione stupefacente è derivata da noti attivisti, collegati ad alcuni sponsor della risoluzione, che si sono storicamente opposti all'indipendenza dell'Eritrea e ancora lo fanno). • La risoluzione allude a: una "manifestazione di centinaia di profughi eritrei in davanti alla sede dell'Unione Africana ... accusando il da lungo tempo presidente eritreo Isaias Afwerki ... e sollecitando l'Unione Africana ad agire"; (Il Parlamento UE preferisce parlare di una singola manifestazione ad Addis Abeba che è stata vividamente orchestrata dal regime etiopico per promuovere la sua agenda dichiarata e sovversiva di "cambio di regime", ignorando la miriade di dimostrazioni di decine di migliaia di eritrei nei confronti del COI e le relative politiche di molestia e demonizzazione del governo e della gente eritrea). • Il Parlamento Ue si riferisce a pratiche di tortura di trafficanti di esseri umani nel Sinai e accusa il governo dell’Eritrea; (Ma glissa comodamente sulla richiesta dell'Eritrea presso le Nazioni Unite, attraverso una lettera del presidente Isaias, di avviare un'indagine completa di questo atto abominevole che implica alcune potenze straniere). • La risoluzione fa riferimento a dubbie figure "sul tasso mensile dei migranti eritrei"; (Ma ignora le pratiche politicamente motivate e fuori luogo dell'UNHCR e dell'UE di concessione ingiustificata di "asilo automatico" per i migranti economici eritrei). • La risoluzione del Parlamento europeo blatera circa una diffusa "discriminazione e violenza contro le donne che è pervasiva in tutti i settori della società eritrea". (Questo è troppo ridicola per meritare una analisi, ma serve a sottolineare il livello di ignoranza o cattiveria verso l'Eritrea dimostrata dagli sponsor della risoluzione). • La risoluzione mal rappresenta anche l’intervista del presidente Isaias con la stampa locale nel gennaio di quest'anno ed arriva ad accusare il governo di "sminuire" la siccità causata dal El-Nino. (Il presidente Isaias aveva descritto la situazione di siccità e la conseguente carenza di raccolta in termini globali e inequivocabili. Ma ha anche spiegato le strategie particolari del governo, il pre-posizionamento delle scorte di cibo e di altre misure di attenuazione delle conseguenze del fenomeno). Una risposta globale alla litania di fatti e accuse distorte incluse nella risoluzione del Parlamento UE sarebbe inutile e troppo lunga per questa dichiarazione. E in ogni caso una confutazione completa dell'Eritrea di queste assurde, riciclate, accuse è già di dominio pubblico. Il Parlamento UE avrebbe potuto anche nominare le segnalazioni delle delegazioni governative di vari Stati membri dell'UE che hanno visitato il paese negli ultimi mesi. Come indicato sopra, l'Eritrea è consapevole del fatto che ci sono gruppi di interesse all'interno del Parlamento europeo che non hanno mai accettato l'indipendenza dell'Eritrea, in primo luogo e che nutrono gli ordini del giorno che sono estranei ai diritti umani, al benessere del popolo eritreo, nonché all'interesse della pace e della stabilità. La risoluzione del Parlamento UE non riesce infatti a parlare della minaccia per la pace e la stabilità regionale causata dalla violazione di Etiopia del diritto internazionale e la continua occupazione di territori sovrani eritrei. Sia come sia, la politica di parte non dà al Parlamento Europeo carta bianca per macchiare l'Eritrea e la sua gente. L'Eritrea resta impegnata in un dialogo costruttivo con l'Unione Europea. Questa è una strada a doppio senso in cui entrambe le parti discutono, con la serietà necessaria e responsabilità, le questioni di reciproco interesse. Il Parlamento europeo può essere un partner in questo dialogo costruttivo se può davvero raccogliere la buona volontà politica e una mentalità adeguata. Servire come portavoce credulone di agende sovversive contro l'Eritrea può solo corrodere la sua credibilità e rilevanza. Ministro degli Affari Esteri Asmara 31 marzo 2016 da Tesfa News
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