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ERITREA ETIOPIA

La narrazione distorta, la guerra dei media e la cultura del silenzio dell'Eritrea

30/4/2016

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- Noi eritrei crediamo che quando si fa quello in cui si crede, le proprie azioni parlano ad alta voce per noi;  quando non si fa quello in cui si crede, allora si deve parlare più forte per farsi sentire -

Ho dovuto ricorrere alla pubblicazione di questo articolo e indagine come blog dal momento che nessun giornale riporta alcun punto di vista diverso da quello della insana narrazione sensazionalistica in chiave anti-Eritrea.

Il mio riferimento alla Cultura del Silenzio e l'Eritrea si fonda su un'indagine realizzata a seguito di una serie di dibattiti e incontri con la diaspora eritrea residente qui nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti e in Eritrea, sulla diffusa campagna di informazione contro l'Eritrea. Questo è stato dopo la mia esperienza e il viaggio in Eritrea, l’incontro con alti funzionari, diplomatici, eritrei e  uomini d'affari  e la nostra comune esperienza della descrizione nei media occidentali rispetto alla realtà sul terreno in Eritrea.

Ed è da queste discussioni dirette e spontanee che mi è apparsa con una schiacciante consapevolezza, la cronaca distorta e squilibrata contro l'Eritrea deliberatamente diffusa dai nostri  supposti: giornalismo libero, stampa e media occidentali.

Il mio viaggio in Eritrea è stato avviato un paio di anni fa, quando sono stata incaricata da un cliente di valutare la legittimità della Tassa per  la Ricostruzione a carico della Diaspora(2%) - vedi sotto. La mia ricerca preliminare e superficiale era basata su riferimenti a rapporti autentici sui diritti umani esacerbati dai mass media e dal giornalismo sensazionalistico.

Da questo punto di vista emotivo e di giudizio ho concluso con un approccio clinico al diritto internazionale che l'Eritrea era effettivamente uno stato senza legge, despota e “ Corea del Nord” dell’ Africa. Così ho dato consigli non fondati su alcuna comprensione contestuale o qualsiasi vera e propria ricerca da parte mia, di fatto agendo sulla esperienza come avvocato e attivista.

In seguito ho continuato l'inchiesta nel mio ruolo di Vice Presidente del SIHRG (Gruppo internazionale per i diritti umani del Solicitor). Ho attivato all'interno del SIHRG un gruppo di lavoro sulla Business Ethics incorporando un'indagine sull'attuazione dei principi guida delle Nazioni Unite sul dovere dello Stato di proteggere e il dovere delle imprese di rispettare i diritti umani e le soluzioni attraverso  meccanismi di reclamo adeguati in Eritrea.

E' stato dopo il viaggio in Eritrea su questa richiesta specifica e in un numero di occasioni in diversi mandati tornata nel Regno Unito per consolidare il mio pensiero e la mia ricerca che culminò con l’esposizione a molte critiche del mio articolo intitolato “L’Eritrea attraverso la lente della Costruzione della Nazione, l’etica degli affari e la sostenibilità”, che mi sono dimessa come  Vice presidente del gruppo internazionale per i diritti umani del Solicitor per essere stata accusata di disinteresse sui diritti umani.

Questo era ingiusto poiché il mio lavoro era fondato sul “Lavoro delle imprese e i Diritti umani”. Ci sono stati una serie di insulti e dichiarazioni diffamatorie nei media, alcuni parlamentari e deputati hanno rifiutato di impegnarsi e sono stata messa da parte come paria come l'Eritrea.

In seguito sono stata rieletto come  membro del comitato di SIHRG e gli individui itineranti e non avvocati che avevano guidato questa campagna a non leggere la mia relazione sono stati rimossi. Comunque mi ha fornito una comprensione di come certi elementi siano emotivi e al peggio sovversivi  nei confronti dell’Eritrea. Sovversivi per quanto riguarda gli attacchi e gli abbattimenti degli spazi per l'impegno in Occidente. Questo mi ha causato preoccupazione in quanto non si può da una parte rivendicare i propri diritti alla libertà di espressione in Eritrea e poi assicurare, attraverso attività di lobbying che tutti gli altri punti di vista o voci vengano rimossi dalla discussione, soprattutto nel mio paese che è una democrazia attiva.

Gli Eritrei potrebbero deridere la nostra libertà di espressione quando la baronessa Kinnock è stata in grado di mettere a tacere gli altri punti di vista attraverso il suo concertato riuscito sforzo a chiudere discussioni aperte con un approccio olistico di impegnarsi con l'Eritrea. Un evento che è stato organizzato presso la Camera dei Lord dal titolo "Costruire ponti per un’Eritrea sostenibile". 

​
Questo approccio dannoso e manipolativo, e malsano atteggiamento sovversivo sul non impegno è percepito da molti eritrei come una vendetta emotiva personale contro l'Eritrea per creare ulteriori frazioni invece di un approccio evoluto per l'impegno - questo è deludente quando esiste la possibilità di un approccio evoluto e intelligente invece di agire in uno spazio di attivismo.

Un’ulteriore preoccupazione di come i nostri parlamentari e deputati europei avevano preso una posizione unilaterale, reattiva e di parte sulla questione. Una semplice ricerca sui mezzi di comunicazione,  sulle discussioni dei parlamentari e deputati, sui dibattiti e le risoluzioni mostra un atteggiamento prevalentemente ripetitivo, monotematico e oltre,  del  Rapporto della Commissione d'Inchiesta, che si dovrebbe notare, è stata appositamente attivata con  il mandato di svolgere indagini sulle violazioni dei diritti umani.

Ci sono preoccupazioni per quanto riguarda la metodologia applicata, gli individui scelti, preoccupazioni sui pregiudizi e la mancanza di imparzialità, e sugli individui/rifugiati intervistati, e senza aver avuto accesso in Eritrea. Per noi di impegnarsi con uno Stato sovrano basandosi sul COI è un approccio irresponsabile soprattutto quando si sa che il COI è stato usato come strumento altamente politicizzato  per indirizzare gli stati verso agende diverse dalle reali preoccupazioni sui diritti umani.

Gli eritrei ricordano la risposta di Mahatma Gandhi al libro di Katherine Mayo "Mother India" quando si prendono in considerazione il Rapporto del la Commissione di Inchiesta e il suo mandato.

Questo libro è scritto abilmente e efficacemente. Le citazioni scelte con cura danno la falsa apparenza di un libro veritiero. Ma l'impressione che lascia nella mia mente è che sia  il rapporto di un ispettore delle fognature inviato con l'unico scopo di aprire ed esaminare gli scarichi del paese e scriverne un rapporto, o per dare una descrizione grafica del puzzo che trasudava dal scarichi aperti. Se la signorina Mayo avesse confessato che era andata in India solo per aprire ed esaminare i canali di scolo dell’India, ci sarebbe stato forse poco di cui lamentarsi nella sua compilazione. Ma lei ha dichiarato con una certa quantità di trionfo nella sua conclusione abominevole e palesemente sbagliata: 'gli scarichi sono l'India ".

E ' il riferimento a "gli scarichi sono l'India" su come le accuse del COI sulle violazioni sistematiche dei diritti umani sono percepite da molti eritrei. Il COI non tiene conto delle caratteristiche uniche del viaggio eritreo, il contesto e la storia sottostante le preoccupazioni per quanto riguarda il motivo inerente, potenziali pregiudizi di attivismo invece di una vera inchiesta e  preoccupazione in materia di diritti umani e, soprattutto, “ gli scarichi non sono l'Eritrea”.

Questo non vuol dire che non ci sono problemi in Eritrea, non ho incontrato un eritreo che ha lasciato intendere il contrario. Piuttosto la preoccupazione viene espressa anche sulla necessità di concentrarsi sulle pressanti questioni di costruzione di una nazione, pur dovendo affrontare il continuo stato di emergenza per il fallimento della comunità internazionale al fine di garantire che l'Etiopia aderisca all'accordo di Algeri e alla sentenza della Commissione Confini .

Questa costante paura di aggressione da parte dell'Etiopia, sostenuta dagli Stati Uniti è il motivo per cui vi è il servizio nazionale. Data la scelta di costruzione della nazione e il servizio nazionale o il sogno occidentale e il consumismo come trasmesso attraverso vari mezzi di comunicazione tra cui le antenne paraboliche o il sofisticato marketing gestito da trafficanti mafiosi – allora molti giovani speranzosi e ingenui eritrei scelgono quella che è l'opzione più semplice e se devono mentire per ottenere l'asilo - perché no.

Durante i miei viaggi in Eritrea quello che era straordinario era il numero di antenne paraboliche, anche nei più poveri dei luoghi e anche dove le persone risiedevano in capanne di paglia.

L'anno scorso ho avuto la possibilità di tenere una conferenza a più di 500 studenti della Scuola di Scienze di Asmara ed è stato possibile parlare con un numero di studenti in seguito. Ciò che era chiaro è che si questi studenti si sentivano scollegati, sì si sentivano dimenticati dal loro governo, sì la vita era difficile e sì questi studenti avevano accesso al satellite e a internet e il sogno occidentale era una forte attrazione per molti dei loro amici, familiari e vicini di casa che avevano già intrapreso quel viaggio insidioso.

Il governo già oberato dall’avere a che fare con lo stato di emergenza per la questione dei confini, la sicurezza alimentare (impatti dei cambiamenti climatici), le sanzioni illegali e ingiuste, la Commissione d'inchiesta politicizzata, i media ostili e la diffamazione, i problemi regionali con i suoi vicini, ha agito concentrandosi sul  processo governativo di costruzione della nazione e ha lasciato poco o nessuno spazio per l'impegno con i giovani.

 
Questa generazione si sentiva disconnessa perché la loro era una generazione che non aveva combattuto nelle trincee e quando guardavano alla vita e ai sacrifici dei loro genitori – allora il sogno occidentale era una tentazione troppo potente per concentrarsi sulla costruzione della nazione. Armati di buona salute, istruzione gratuita fornita dal governo la generazione si sentiva pronta ad attraversare il divario. Ero consapevole del fatto che qui ero con il mio computer AppleMac, iphone, il mio abbigliamento - perché i giovani non dovevano volere la mia vita -

Dopo tutto anche io non ero altro che un immigrata di seconda generazione e i sacrifici della mia generazione di bambini chiavistello, badanti di fratelli, aiutando più del solito dalla più tenera età con le faccende domestiche mentre i nostri amici inglesi  avevano lezioni di lingua, sport, musica, e oltre, tutto questo per sostenere i nostri genitori istruiti nell’obiettivo di raggiungere lo stile di vita consumistico, che non avevano avuto in India e dai quali erano stati attratti nel vedere i  film western che erano già penetrati in India.

Potendo scegliere, anche noi avremmo felicemente camminato nel mondo dei nostri amici che prometteva più di quanto ci veniva offerto - ho potuto provare empatia. Dopo tutto l'erba del vicino è sempre più verde.

Continua...
​Traduzione in corso


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