Il governo dell'Eritrea accoglie con favore questa tardiva decisione di rimediare a un'ingiustizia durata quasi un decennio dopo che azioni nefaste sono state intraprese per provocare danni al paese.
In questo frangente, il GOE rende omaggio alla vigorosa resilienza del popolo dell'Eritrea, nel paese e all'estero, contro l'ingiustizia; alla loro caratteristica capacità di recupero e pazienza di fronte alle avversità. Esprime anche la sua gratitudine a tutti gli amici dell'Eritrea che hanno aggiunto il loro peso morale e contribuito in modi diversi, alla revoca delle sanzioni ignominiose. Congratulazioni a tutti! Ma anche mentre giriamo la pagina di questo capitolo oscuro e ci concentriamo sul futuro, dobbiamo riflettere e fare il punto su ciò che è accaduto; perché l'Eritrea è stata vittimizzata inutilmente; quali sono state le dinamiche che hanno sostenuto una parodia di giustizia internazionale su questa scala? E qui il verdetto è chiarissimo. Il fatto triste è che tre precedenti Amministrazioni degli Stati Uniti (le presidenze di Clinton, Bush e Obama) hanno perseguito una politica sbagliata di sostegno a delegati o ancore regionali, il regime TPLF nel caso dell'Etiopia, nel quadro di un ordine globale unipolare. I pilastri chiave di questa politica includevano: - Confondere dispute e conflitti di confine per gestire il caos conseguente; - Fomentare e istituzionalizzare le polarizzazioni etniche e faziose; - Minare l'integrazione regionale e la cooperazione in modo da creare un clima favorevole alle interferenze sfrenate. I sintomi e l'eredità di questo malessere sono illustrati in sporadiche riacutizzazioni di conflitti etnici che continuano a colpire l'Etiopia, così come nelle acute frammentazioni sociali che prevalgono oggi in Somalia e nel Sud Sudan. Le complicazioni e gli interventi esterni generati da questa realtà hanno inevitabilmente creato un clima fertile per le forze del terrore e della sovversione. Le deleterie conseguenze di questa politica sbagliata in termini di perdita di vite umane, dislocamento, migrazione, deprivazione economica e povertà sono state davvero notevoli. Il danno irreparabile e la perdita di opportunità sono stati insulsi incessantemente agli oltre 150 milioni di persone che abitano nella regione del Corno d'Africa. Quello che è successo è una litania di torti commessi contro l'Eritrea che includono: l'istigazione di insensate dispute di confine; veri e propri assalti militari; sotterfugi politici; campagne incessanti di isolamento, diffamazione e guerra psicologica; strangolamento economico; e in definitiva, le sanzioni ingiustificate imposte nel 2009 con l'involontaria complicità del P5; non può essere visto al di fuori del contesto di questa politica sbagliata. Inutile sottolineare che il danno arrecato all'Eritrea è stato davvero enorme. Inoltre, i vani tentativi compiuti per mantenere ed estendere le sanzioni attraverso deboli pretesti anche dopo che tutte le bugie sono state esposte hanno esacerbato i torti subiti dall'Eritrea. Nel caso, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha la responsabilità di effettuare ammende ai torti commessi; al di sopra e al di là della revoca delle sanzioni. Il governo e il popolo dell'Eritrea non abbandoneranno quindi i loro sforzi per la verità e la giustizia con la semplice revoca delle sanzioni. Ministero dell'Informazione Asmara 14 novembre 2018
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