di Filippo Bovo -22 marzo 2017 In Eritrea si moltiplicano sempre di più le iniziative volte a migliorare lo stato del sistema scolastico e sanitario, coronate peraltro dal successo. Proprio oggi ad Asmara l’Associazione Medica dell’Eritrea ha tenuto la sua 22esima riunione presso l’Asmara Palace Hotel, alla presenza dei ministri della Salute e dell’Educazione. Il presidente dell’associazione, il Dottor Goitom Hagos, ha espresso tutto il suo ottimismo circa le capacità dell’organizzazione di raggiungere sempre più importanti ed elevati risultati. L’assemblea, durante la quale sono stati eletti i dirigenti dell’associazione per i prossimi due anni, è stata sicuramente una fondamentale occasione per rimarcare anche i grandi progressi sin qui registrati dal sistema socio-sanitario eritreo e per definire i traguardi futuri. Lo scorso 16 marzo, invece, l’Unione Nazionale delle Donne Eritree ha riportato come sia sempre più ampio l’accesso all’istruzione in tutto il paese, con una sempre maggior partecipazione della donna all’educazione di alto livello. La partecipazione delle donne eritree alle scuole secondarie è salita del 43,3% mentre quella presso l’educazione terziaria è arrivata al 37,1%. I documenti emanati in tale occasione dall’Unione Nazionale delle Donne Eritree indicano comunque come tuttora permangono importanti ostacoli alla totale affermazione del sesso femminile nel sistema dell’istruzione eritreo, ma il fatto che queste limitazioni siano state identificate e che siano state individuati al contempo anche i metodi per rimuoverle lascia ben sperare per il futuro. l forti progressi conosciuti dalle donne nell’ambito scolastico ed universitario sono fondamentali per il loro successo anche nel mondo del lavoro, non senza dimenticare proprio il settore sanitario, dove risultano maggioritarie rispetto agli uomini in vari campi, medici e paramedici. La grande importanza conosciuta dalla donna eritrea nel settore civile affonda le proprie radici nello storico pluralismo della società eritrea, ed è stata riaffermata con le armi in pugno negli anni della Guerra d’Indipendenza del 1961-1991, quando le combattenti del FLE prima e del FPLE poi costituivano ben più del 30% dei soldati eritrei in totale. Sono poi numerose anche le iniziative volte ad aumentare nella popolazione, maschile e femminile, la consapevolezza dell’importanza di un sistema sanitario ed educativo moderno, dove la solidarietà rappresenta un pilastro fondamentale. Proprio lo scorso 20 marzo, per esempio, a Ghedi e a Massawa oltre 400 studenti e cittadini hanno donato volontariamente il sangue al centro trasfusionale regionale. L’Associazione di Donatori Volontari del Sangue della regione del Mar Rosso Settentrionale ha riportato con soddisfazione come il numero di donatori in tutta l’area sia fortemente aumentato. Il prossimo obiettivo è di aumentare questa consapevolezza e il numero di donatori anche nelle zone di Afabet e di Nakfa. Per questa associazione, che è stata fondata nel 2015, si tratta dunque di una crescita e di un successo straordinari. da L'Opinione Pubblica
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