In questi giorni AMNESTY INTERNATIONAL ha diffuso un aberrante comunicato circa presunte atrocità che sarebbero state commesse, a detta degli attivisti di tale organizzazione, da militari eritrei nei confronti di civili inermi di etnia Tigray all'interno di territori sovrani etiopici, dal quale anche il governo etiopico a preso le distanze con un Comunicato Ufficiale.
Le fonti come di consueto non sono citate, non sono state prodotte prove circostanziate e addirittura un presunto testimone oculare descritto come prete ortodosso è risultato essere un etiopico che vive a Boston ma nonostante ciò il comunicato è stato ripreso dai media perennemente alla ricerca di notizie forti da divulgare in fretta e senza nessuno scrupolo deontologico. Amnesty si è pronunciata sull'argomento a scoppio ritardato, quando cioè il confronto armato tra le forze regolari governative etiopiche intervenute in difesa della popolazione contro gli insorgenti del Tigray People Liberation Front sono cessate da tempo. Indubbiamente gli scontri sono stati duri e le prove che i membri del TPLF si sono macchiati di crimini contro inermi civili etiopici sono molteplici e documentate, ma questo argomento sarà trattato a tempo debito e secondo previste procedure legali, come ogni affare interno di un paese sovrano, dal suo legittimo governo. Curiosamente in occasione del tentativo di colpo di stato attuato nei mesi scorsi dai seguaci del TPLF iniziato con l'assalto a una grande base militare localizzata nel Tigray e proseguito con un fallimentare abbozzo di marcia su Addis Abeba, Amnesty International non ha ritenuto di doversi pronunciare in difesa del popolo etiopico, e dopo il lancio di missili su Asmara, di quello eritreo. Amnesty non è nuova a queste iniziative di carattere eversivo mirate alla destabilizzazione di paesi nei quali i suoi attivisti e sostenitori occulti vorrebbero poter agire liberamente al fine di realizzare i loro programmi al servizio delle grandi egemonie. Un esempio evidente e documentato è quello ricordato oggi sulle pagine di Facebook dallo scrittore e intellettuale eritreo Daniel Wedi Korbaria, riportato a seguire: 2011 - LA PRIMAVERA ARABA DI AMNESTY INTERNATIONAL & HUMAN RIGHT WATCH “Da una telefonata, 50 anni fa, di un uomo che ci invitava ad agire siamo diventati un movimento globale di oltre 3 milioni di sostenitori. Stiamo caratterizzando questo incredibile viaggio con un anno di azione e di festeggiamenti.” Amnesty International. Londra, Regno Unito, 1 agosto 2011 Stato di priorità: TOP Livello: STRETTAMENTE RISERVATO Risonanza: URGENTE Oggetto: MISSIONE RISERVATA presso lo STATO DI ERITREA Caro signor Adams, a nome del Dipartimento per gli Affari africani e dell’Ufficio Esecutivo di Amnesty International situato qui al Segretariato Internazionale, desidero annunciarLe che è stato nominato a far parte di una delegazione di 4 persone che andrà in Eritrea dal 6 al 16 settembre 2011. I tre altri suoi colleghi saranno i seguenti: MOHAMMED HASSAN NOOR, di origine somala che vive nel Regno Unito e lavora nell'Ufficio Amnesty International Settore Regno Unito. Attualmente è a Nairobi per la realizzazione di alcuni progetti di Human Rights Watch. La signorina CONCEPCION EMPENIO è il nostro volontario Senior Investigatore, arriverà come suora cattolica e La incontrerà a Nairobi il 2 settembre. Lei è di origine filippina. KATHRYN ACHILLE che ha la base in Africa occidentale ma ha una vasta esperienza di affari africani in tutto il continente. Potrà incontrare tutti loro a Nairobi dal 1° settembre. Credo che con una missione precipitosa, sprecheremmo tutte le nostre risorse e non avremo alcun motivo per continuare a criticarli, alle dittature piace prendersi anche minimi vantaggi su tutto ciò che accade a casa loro. Cerchiamo di evitarlo. Ricordi che non abbiamo coinvolto i funzionari eritrei, né stiamo seguendo i canali ufficiali, perché crediamo che il mondo sia ampio, e noi non dobbiamo chiedergli di consentirci di indagare su di loro. Lo possiamo fare da soli e a modo nostro. Per ulteriori dettagli La preghiamo di controllare l'allegato di accompagnamento. Tutta la logistica per questa missione sarà fornita dall’Ufficio Settore Kenya di Amnesty International di Nairobi. Cordiali saluti, Catherine Price, Programmi Speciali per l’Africa di Amnesty International, Settore Regno Unito, Londra CONTESTO: L'Eritrea è una delle ultime dittature assolute rimaste in Africa. La sua dittatura è unica in quanto la popolazione è stata resa silenziosa e sottomessa. Fin dal suo distacco dall'Etiopia diversi anni fa, alla popolazione è stato fatto conoscere un solo tipo di leadership, e tutti devono la loro piena fedeltà al Presidente non eletto, il signor Issayas Afewerky. Il signor Issayas Afewerky ha guidato l’Eritrea come il suo feudo, senza tollerare le voci di dissenso, arrestando e imprigionando avversari reali o presunti, alcuni anche di appena dieci anni di età, imprigionando giornalisti per le loro opinioni, editori e produttori di materiali di stampa forniti da giornalisti opponenti. Nel frattempo l'Eritrea ha prodotto un numero considerevole di persone della diaspora, il più grande di tutti gli altri paesi africani che erano già indipendenti più di 40 anni fa. Noi di Amnesty International e Human Rights Watch, come forza congiunta di difensori dei diritti umani, abbiamo ricevuto un sostanzioso finanziamento da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per provare a lavorare con il popolo eritreo oppresso, aiutare ed operare per conto di coloro che non possono far sentire la propria voce. Conosciamo e comprendiamo il livello e la portata dei rischi connessi ad una tale missione, soprattutto in un paese chiuso come la Corea del Nord; ma anche se permettono l'ingresso limitato a poche nazionalità noi siamo in grado di trovare il modo che piace a loro così da poter entrare ed incontrare le persone con le quali lavorare a questo progetto. Dobbiamo cominciare da qualche parte per avere successo, non possiamo abbandonare i nostri colleghi eritrei. L'obiettivo principale di questa missione in Eritrea è quello di fornire finanziamenti e aiutare nella creazione di siti web e centri di informatica dove le persone possano liberamente andare, chattare, scambiare idee ed essere in grado di farsi ascoltare. Per cominciare, dieci di questi centri saranno sufficienti iniziando nella zona di Asmara ed arrivare, entro dicembre, a coprire l'intero paese. CONDIZIONI: * La Missione deve essere molto discreta e delicata nella misura in cui nessun altro dovrà sapere quel che sta succedendo. Tutto ciò che facciamo è confidenziale e NON DEVE ESSERE DI PUBBLICO DOMINIO. * La Sua missione in Eritrea DEVE essere realizzata in totale segretezza nella misura in cui nessun altro potrà comprendere ciò che Amnesty International e Human Rights Watch stanno facendo. Qualsiasi passo falso e Lei verrà arrestato in Eritrea! * Non si faccia riconoscere come membro di Amnesty International in nessun luogo, faccia attenzione a non farsi identificare e cose del genere. * Le daremo il nome giusto dell’hotel di Asmara, anche se abbiamo capito che sarà frequentato da agenti governativi, usi il buon senso. * Che tutte le interviste siano organizzate dai contatti indigeni ed elaborate di prima mano, in modo che noi otteniamo da Lei un testo già confezionato da loro stessi. * Non appena Lei arriverà ad Asmara, noterà un clima freddo e silenzioso, perché la popolazione in tutti questi anni è stata abituata a comportarsi così. Lei si comporti proprio come fanno loro. * Non agisca, in nessun momento in gruppi di più di due al giorno, ad eccezione della notte ma in modo molto discreto. Il Servizio Segreto Eritreo è ovunque in Asmara. * Non scatti alcuna foto con macchine fotografiche normali, se non con le micro-telecamere che Le verranno fornite quando si incontrerà con la Signorina Concepcion Empenio a Nairobi. Una volta nascoste questo genere di telecamere possono essere utilizzate ovunque, e non sono rilevabili dai metal detector. Sono come auricolari per telefoni cellulari. * Le persone che Lei individuerà per lavorare assieme ad Asmara devono essere coraggiose, dal cuore forte e resiliente, devono essere pronti a mobilitare in seguito il resto della Comunità di Internet di altre parti del paese il più presto possibile. Dovrebbero essere in grado di utilizzare il denaro che ricevono da noi in modo corretto come previsto. L’obiettivo che ci prefiggiamo è che entro dicembre di quest'anno, il regime di Issayas Afewerky sia scosso e pronto a cadere, e noi stiamo ultimando ora gli ultimi dettagli di un mandato ICC (International Criminal Court) per accusare di crimini contro l'umanità il Presidente. * Sig. George Gagnoy, direttore di Human Rights Watch Africa, monitorerà gli eventi e le attività on-line da Nairobi e offrirà assistenza d'emergenza ove si necessita. SCOPO DELLA MISSIONE: - Sensibilizzare la popolazione eritrea a riconoscere i suoi diritti basilari, come l’utilizzo di Internet, a chattare liberamente, a scambiare foto e attivarsi nei social networking. - Attivare questo esercizio per poi portare il cambiamento come è avvenuto in altri paesi africani e arabi come la Tunisia, Egitto, Libia, Siria, Yemen e Bahrein.
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Agosto 2024
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