In occasione del Festival Eritreo svoltosi a Roma ho avuto il piacere e l'onore di confrontarmi con Yemane Gebreab, consigliere politico del Presidente Eritreo nonché con il Ministro degli Affari esteri eritreo Osman Saleh Mohammed in visita in Italia proprio in occasione dell'evento promosso dalla Comunità eritrea in Italia.
E' stata un'occasione molto interessante per affrontare tematiche di comune e condiviso interesse con un sguardo rivolto all'attualità, in particolare all'emergenza migratoria, che vede tirare in ballo a più riprese il Governo eritreo senza che però questo sia mai stato interpellato ufficialmente dalle autorità italiane ed europee nelle dinamiche di confronto costruttivo teso alla migliore gestione dei flussi. Di contro i referenti istituzionali eritrei hanno rinnovato la piena volontà di dialogo con il nostro Governo anche in ragione del sempre maggiore coinvolgimento europeo nelle dinamiche di cooperazione in terra #eritrea e dei sempre più proficui e fattivi rapporti economici e commerciali con i Paesi europei, in primis Germania, che sottolineano con maggiore forza quanto sia difficilmente comprensibile l'assenza di una valida bilaterale con l'Italia a 3 anni dall'apertura dell'allora Vice Ministro Pistelli, momento dal quale si è persa ogni traccia di Italia in Eritrea per ragioni difficilmente rintracciabili. La vicinanza storica tra i due Paesi uniti al costante e rinnovato desiderio di Asmara di privilegiare la bilaterale con Roma d'Africa rappresentano delle premesse sebbene al momento la posizione maggioritaria del Paese sembra essere orientata su altri trend. L'emergenza migratoria può rappresentare un'occasione irripetibile per un confronto serio tra Roma ed Asmara anche in ragione della delicatezza del momento in termini di gestione dei flussi, tanto sbandierata nei circuiti politici e istituzionali, che imporrebbe il mettere da parte i pregiudizi che certi segmenti politici hanno contribuito a sedimentata, privilegiando finalmente una geopolitica del pragmatismo di cui non se ne vede traccia da qualche anno. Soprattutto in un momento di emergenza come questo come si può auspicare di diventare referente attivo e protagonista in Africa se si continuano ad ignorare paesi africani determinanti nello scenario geopolitico della regione? Aldo Di Biagio
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Settembre 2024
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