di Lamina ITALIA SVEGLIATI Durante il governo di Renzi e Gentiloni, alcuni massimi esponenti politici italiani, insieme alla Chiesa, Caritas, ARCI, UNHCR Italia e alcune ONG, nonché mass-media tipo Avvenire, Internazionale, Repubblica, La Stampa e altri, quando affrontavano argomenti che riguardano gli immigrati denigravano sempre (alcuni continuano ancora) il piccolo e grande stato africano affacciato sul Mar Rosso di nome Eritrea, diventando indirettamente protettori e megafoni dei falsi richiedenti asilo politico. Oggi questa falsità di richiedenti asilo si scoperchia da sola in rete e la conferma arriva dagli stessi falsi richiedenti che in parte erano e sono immigrati provenienti dall’Etiopia in possesso di falsi documenti eritrei.
avevano informato pubblicamente e denunciato ai vari uffici competenti circa i cosiddetti falsi immigrati eritrei. In particolare a livello europeo l’Ambasciatore Austriaco ufficialmente aveva rilasciato interviste informando che il 40% degli immigranti che dichiarano di essere eritrei sono in realtà etiopi. La rivista settimanale Panorama in data 30 agosto 2018, https://www.panorama.it/news/cronaca/migranti-attivisti-eritrei/ dal titolo “Eritrei: Double face” con tanto di testimonianze pubblicava un articolo dove informava il meccanismo. In modo continuo e dettagliato la Comunità Eritrea in Italia a chi di competenza aveva sempre informato dicendo: ogni tanto con il supporto di alcuni giornalisti, partiti e noti personaggi politici della sinistra italiana, associazione ARCI, Chiesa, alcune ONG, ecc. che a Roma, Bologna, Lampedusa organizzano manifestazione contro l’Eritrea, e anniversario “ 3 ottobre ”, dichiarandosi che sono eritrei scappati dal “ regime dittatoriale ”, in realtà sono etiopi della regione del Tigray nemici n°1 del popolo eritreo e della maggioranza popolo etiope. Questi etiopi con la maschera da eritrei, risiedendo in Italia organizzano manifestazioni contro l’Eritrea, usufruendo della preziosa collaborazione di alcuni personaggi politici di rilevo italiani, e di un certo tipo di mass-media sempre italiana che per vari interessi e senza accertamenti fanno da eco alle varie falsità strappalacrime che vengono raccontate di volta in volta contro l’Eritrea, per rafforzare e portar avanti il progetto politico dell’allora stile mafioso governo etiope. In modo differente, ma con stesso obbiettivo e coordinato dagli stessi sotto indicati attivisti rientra anche il disordine e la manifestazione di sgombero ex uffici Federconsorzi di Via Curtatone avvenuto il 23 agosto 2017 in Piazza indipendenza a Roma. Nel 2018 con l’arrivo in Etiopia del nuovo Primo Ministro Abiy, che prese il posto dell’allora destabilizzatore del Corno d’Africa governo etiope e promuovendo la pace tra Etiopia ed Eritrea, indirettamente questo cambio al potere in Etiopia scoperchiava anche lo sporco gioco dei vari loro referenti in Italia. Questi attivisti/referenti alcuni con la maschera di collaboratori/mediatori nei porti dove sbarcano gli immigrati, altri da Roma e Bologna portatori di false testimonianze presso le scuole, che a loro volta sono coordinati da altri attivisti - referenti legati alla chiesa e che sono i personaggi tipo:
noti a tutti noi perché in tutti questi anni e in modo continuo in particolare i primi due attivisti legati alla chiesa, facevano spola fra Italia ed Etiopia per coordinare le varie attività da intraprendere mirate sempre a denigrare l’Eritrea. Continuando nel loro lavoro di imbrogliare le istituzioni italiane dichiarandosi eritrei, in questi giorni i cittadini etiopi residenti in Italia, in Europa, appartenenti all’ex governo etiope, hanno iniziato a scambiarsi e postare su Facebook e Messenger dei post tipo “quasi autodenunciante” dove informano a tutti i loro compaesani etiopi originari del Tigray e titolari di DOCUMENTI ERITREI, di NON PARTECIPARE all’incontro programmato lo scorso 24 Novembre presso l’Ambasciata etiopica di Roma, (ved. avviso in lingua etiopica nella foto in apertura) per paura che in qualche modo possano essere scoperti. L’iniziativa dell’invito genuino promossa dall’Ambasciata Etiope a Roma serviva per parlare, discutere e migliorare i servizi e altre iniziative future che l’ambasciata sarebbe per offrire ai propri concittadini residenti in Italia. Grazie anche a questo sopra documentato post, si può concludere dicendo che questi falsi immigrati richiedenti asilo che sono di NAZIONALITA’ ETIOPE, ma presentandosi alla prima frontiera italiana tipo Lampedusa o altro, con documenti eritrei ottenuto probabilmente rubando, falsificando o anche acquistando, si trovano a essere in possesso di DOCUMENTI ITALIANI ( permesso di soggiorno, carta di soggiorno, nazionalità italiana, ecc. ) dove alla voce originario viene indicato eritreo, ma che in pratica non lo sono. Come descritto sopra, nonostante le varie denunce e informazioni fatte e dette alle istituzioni, ma mai ascoltate e non prese in considerazione per essere verificate, oggi il gioco si scoperchia da solo. Alla luce dei fatti il meccanismo dei falsi eritrei, di nazionalità etiopica è che:
Questa prima falsificazione a Lampedusa genera tutto il successivo processo di ottenimento documenti per stare in Italia, in Europa, dell’individuo in questione. Da parte delle istituzioni italiane non avendo nessuno che controlla e verifica la vera origine dei vari richiedenti, la pratica dell’ottenimento documenti regolari va avanti in modo falsa dichiarando che sono eritrei, e il gioco è fatto. Dall’altra parte i vari attivisti sopra indicati per ripagarsi del favore fatto a questi falsi richiedenti, chiedono a loro di prestarsi e partecipare per fare numero alle varie manifestazioni contro l’Eritrea, raccontando delle testimonianze false, in modo da portare avanti il loro obbiettivo politico chiamato “progetto di cambio di regime in Eritrea”. In questo, alcuni politici di rilievo della sinistra italiana, la Chiesa cattolica con suoi vari rami, alcune ONG e molte mass-media, sotto varie forme collaborano con loro cercando di portare avanti il suddetto progetto. La storica Comunità Eritrea presente in Italia già dagli anni 60, che conta circa 10.000 membri conosciutissima per la sua pacifica integrazione e convivenza in Italia, in questi ultimi anni poteva solo denunciare e informare le autorità italiane circa l’immagine distolta dell’Eritrea che questi falsi richiedenti asilo eritrei di nazionalità etiope del Tigray trasmettevano alla pubblica opinione italiana e non. Purtroppo all’inimmaginabile e a suo tempo impensabile supporto dato a questi da parte di certi politici di rilevo dell’ex governo Renzi, Gentiloni e Chiesa cattolica, la Comunità come da sua cultura tipicamente eritreo e per forza delle cose ha dovuto solo guardare in modo resiliente, sapendo che prima o poi la verità sarebbe scoperchiata e i nodi venuti al pettine. Come prevedibile questa verità ha cominciato a scoperchiarsi con l’arrivo in Etiopia del Primo Ministro Abiy, che grazie ai giovani etiopi di etnia Amara e Oromo, sono riusciti a spodestare questo governo formato da gruppo stile mafioso chiamato Weyane che per decenni ha governato l’Etiopia destabilizzando l’intero Corno d’Africa provocando questo tipo di immigrazione. Dal 2018 in Etiopia si cominciò a respirare un clima diverso, perché l’intero gruppo di governo ha dovuto “scappare” in tempo dalla capitale Addis Abeba sede del parlamento etiopico, per barricarsi fino ad oggi nella loro terra d’origine, cioè a Mekelè capoluogo della regione Tigray in Etiopia. Grazie anche a questo cambiamento in loco, alcuni oscuri fatti e falsificazione nonché continua denigrazione dell’Eritrea in Italia, cominciò a scoperchiarsi da solo, tanto da far sparire dalla circolazione alcuni sopra descritti attivisti. L’unico cambiamento che non si vede è quello delle autorità italiane, Chiesa cattolica, Caritas, ora anche l’Università di Bologna ecc. che nonostante tutte queste falsificazioni descritte, in modo diverso, ma sempre collaborando con i sopra indicati attivisti, e usando il cosiddetto “ Corridori Umanitari ”, portano in Italia non persone bisognose, vulnerabili, ma parenti, amici, cantanti, e per il bene dei mass-media 1-2 famiglie con bambini, che purché questi vengono aiutati per venire in Italia, in cambio sono pronti a dare la loro falsa testimonianza partecipando a manifestazioni contro l’Eritrea, affinché il progetto degli attivisti possa andare avanti. In questo modo continuano a imbrogliare il popolo italiano. ITALIA SVEGLIATI Ecco la traduzione del documento che è stato fatto girare in rete e scritto in lingua del Tigray. Le frasi scritte sono in formato slogan e impostato in modo che possano capirlo solo i loro compaesani in rete e condividerlo. Questo modo di informare ti fa capire come per tutti anni, questi erano in rete e ben organizzati per imbrogliare le istituzioni italiane. Traduzione
(firmato da ) Kibra Baraki ክብራ ባራኪ *una delle Regioni dell’Etiopia da cui provengono i falsi richiedenti asilo e dichiarano di essere eritrei
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Agosto 2024
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