L’Eritrea in questo periodo sta vivendo una sorta di riscatto. Molte delegazioni europee si sono recate in visita nel paese africano riportandone impressioni positive e molto lontane da quelle catastrofistiche che alcuni paesi volevano far passare come vere. Questo ha provocato un crescente disagio nella compagine dei detrattori filo etiopici che in ultimo si è trovata di fronte all’inaspettata decisione della Comunità europea che ha varato un piano di finanziamenti per progetti energetici da duecento milioni di euro. La visita dell’On. Pittella ad Addis Abeba ha chiarito quale sia il clima politico e si è risolta con aperte minacce del governo etiopico di invasione dell’Eritrea in caso di mancato ritiro dei citati progetti di sviluppo. In aggiunta in questi giorni stiamo assistendo a un fenomeno che rivela in tutta la sua disarmante tristezza quanto in basso si possa cadere quando si è in preda al rancore e alla frustrazione. Dopo anni di campagne militari contro un’Eritrea troppo forte e troppo coesa per risultare vulnerabile sul campo, la guerra si è trasformata in mediatica attraverso l’uso delle moderne tecnologie che consentono la propalazione di notizie false ad una velocità che non permette di opporvi alcuna replica tempestiva. In questo modo notizie totalmente inventate, ma studiate in modo da far presa sull’immaginario collettivo, vengono proposte e rilanciate fino ad assumere un aspetto di verità ufficiale. Queste campagne condotte contro l’Eritrea tuttavia fungono da cartina tornasole in grado di esprimere il livello di frustrazione e rancore provati da coloro che, incapaci di sopportare l’inarrestabile marcia del paese verso i suoi obiettivi politici e sociali, costruiscono storie tanto tragiche quanto di fantasia di sana pianta attingendo dai comuni fatti di cronaca. Ecco dunque che un incidente che ha visto due giovani perdere la vita e alcuni altri rimanere feriti si trasforma in un “efferato atto di forza del governo dittatoriale peggiore al mondo”.
Contenitore d’eccellenza di questo spettacolare reportage “esclusivo ” non poteva essere che Africa EX-Press” dell’ineffabile Alberizzi che, per evitare di essere sbugiardato pubblicamente per l’ennesima volta, manda avanti un’altra sedicente “paladina dei diritti umani degli eritrei”, tal Cornelia Isabelle Toelgyes che firma un pezzo da antologia intitolato “Ammazzati in Eritrea giovani che tentavano di disertare. E l’Europa sblocca i finanziamenti “. Per far quadrare in cerchio basta cercare informazioni sulla signora ed ecco cosa esce: “…la signora Cornelia Isabelle Toelgyes, di Quartu Sant'Elena, da anni appoggia don Mussie Zerai, sacerdote eritreo presidente dell’agenzia Habeshia che per prima si è occupato della vicenda…”. Che altro aggiungere alla pena che suscitano questi personaggi privi di scrupoli che pur di difendere le istanze un paese che si permette con arroganza di rifiutarsi di rispettare quanto disposto dalla Commissione Confini, nega di trovarsi in una condizione di grave bisogno a causa di una ennesima siccità e ne nasconde le decine di migliaia di vittime, si oppone con le armi alla presa di coscienza dell’etnia Oromo, e arriva addirittura a minacciare la Comunità Europea, propagando notizie false che offendono la dignità di un intero popolo ? Stefano Pettini
2 Comments
habteyes
12/4/2016 05:48:34 pm
Non ci fermeranno con minacce,diffamazioni o con sanzioni.il cane abbia il cammello va per la sua strada.
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Nicola Save
16/4/2016 11:50:08 am
povera Asmara, li sono nato,ho frequentato scuole italiane,elementari,medie,liceo classico e primi 2 anni di medicina,durante amministrazione inglese.
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Settembre 2024
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