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ERITREA ETIOPIA

DHTUM: Il racconto di due luoghi eroici

28/7/2007

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di Sophia Tesfamariam

Sono appena tornata da un altro viaggio incantevole e memorabile in Eritrea… che ho lasciato con riluttanza e con la promessa… di un prossimo più lungo soggiorno. 

Ho viaggiato sulle strade e anche sul mare da Asmara, accattivante capitale dell’Eritrea, ai villaggi e alle città attraverso l’Eritrea raggiungendo vari posti compresi Agordat, Barentu, Dekamere, Elabered, Hagaz, Keren, Massawa, Sawa e la mia favorita - Assab- in cui ho passato una settimana godendo dello splendore della città portuale dell’ Eritrea. Il mio itinerario è stato organizzato espressamente per fare un uso ottimale del poco tempo a disposizione nella regione per visitare luoghi di sviluppo, interagire con la popolazione locale, visitare i vecchi amici e farne di nuovi lungo la strada. C’è molto da scrivere a proposito e prenderà più di una seduta … il soggetto per oggi è la Zona Meridionale del Mar Rosso. 

Permettetemi di cominciare con una breve introduzione su questa regione economicamente e politicamente strategica per l’Eritrea, la Zona Meridionale del Mar Rosso (SRSZ) in cui è localizzata Assab. Situata sulla parte più bassa del Mar Rosso e vantando una linea costiera vergine di 300 chilometri di lunghezza e 36 isole, ha tutte le caratteristiche di una meta turistica ideale. 

Dei 23.384 chilometri quadrati, le pianure litoranee costituiscono il 49% e mentre il 44% è montagnoso, con circa il 7% coperto di una particolare roccia vulcanica nera, che rende il paesaggio lungo la strada  Massawa-Assab drammatico e magnifico. La zona Meridionale del Mar Rosso con una popolazione di circa 63.168 individui (censimento 2006) comprende 72 villaggi e 133 villaggi satelliti, raccolti in 31 centri amministrativi. La popolazione è all’85% nomade e il 15% conta su piccoli commerci e sulla pesca. 

La topografia della zona Meridionale del Mar Rosso è molto ricca e varia, con le bianche spiagge sabbiose scintillanti, reef, spiagge rocciose, scogliere e montagne. Questa topografia ospita un'ampia varietà di fauna selvatica, comprese  varie specie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi e numerose specie di insetti. 

Si possono trovare tutti i generi di vita marina sia nelle zone settentrionali che in quelle meridionali del Mar Rosso, compreso il corallo, pesci tropicali, crostacei, alghe, stelle di mare, cetrioli di mare, gigli di mare e ricci di mare e molti altri, tutti fioriscono in queste acque e sono visibili a occhio nudo… immaginate cosa si potrebbe trovare con degli occhiali di protezione. 
​

Più di 1.000 specie di pesci vivono nel Mar Rosso, compresi tonni, snapper rossi, kingfish, sardine e altri pesci fondamentali per l’alimentazione, e oltre 220 specie di coralli. Ci sono inoltre grandi quantitativi di specie d'alto valore, quali l'aragosta, il granchio, l'ostrica ed il gambero. Le aragoste in Assab sono le più grandi che abbia mai visto … Se non amate nuotare, fare immersioni, canottaggio o pesca, gli spazi aperti, la bassa densità rurale e la assenza di inquinamento, uniti a cieli blu durante il giorno e a cieli brillanti di stelle la notte fanno di questo un posto perfetto per distendersi. 

L'ultima volta che ho viaggiato fino ad Assab nella primavera del 2003 la nuova strada Massawa-Assab, che si snoda accanto alla costa del Mar Rosso, era appena stata ultimata, rendendomi possibile il godere del paesaggio spettacolare e della linea costiera vergine, tuffarvi dentro i miei piedi, guardare il nuoto multicolore dei pesci vicino alla spiaggia e  prendere centinaia di immagini. Le greggi di cammelli, ostriche, antilopi e una grande varietà di uccelli si aggiungono al paesaggio mozzafiato con acqua blu e verde sullo sfondo.

Questo viaggio ad Assab mi ha dato l'occasione rara di visitare le varie nuove e vecchie città lungo la Massawa-Assab e visitare i molti progetti di sviluppo in corso nei posti quali Gelalo, Edi e Tio. Oltre alla strada principale di Massawa-Assab, sono state costruite parecchie strade di collegamento primario e secondario che collegano l'un l'altra le varie città e villaggi litoranei. Parecchi altri progetti di sviluppo, compresi  nuovi porti, attrezzature per la refrigerazione e l’immagazzinamento ecc. sono attualmente in corso, a un costo valutato in 278 milioni di Nakfa, e questi sono destinati a incrementare le nascenti industrie eritree della pesca e del turismo. 

Era scuro quando arrivammo ad Assab. L’avvicinamento alle dense palme Doum (i cui frutti sono conosciuti in Eritrea come Akat) rese il tramonto più scuro di quanto realmente fosse. C’era così tanto di fare e avevo così poco tempo… non c’era tempo di sprecare. Avevo visitato il luogo in cui sorgeva l'ospedale di riferimento recentemente inaugurato mentre era in corso di costruzione da parte di una unità delle forze della difesa eritrea (EDF) nell’ambito di un programma lanciato recentemente in Eritrea denominato Warsai Yikaalo per lo Sviluppo  e desideravo vedere che cosa era stato compiuto da allora. Mi dissero che quando tornavo ad Assab l'ospedale sarebbe stato completato… e lo era. 

Il giorno seguente, nelle ore serali, dopo avere passato la giornata a fare un giro in altri luoghi ad Assab, mi sono diretta all'ospedale. Appena ci siamo avvicinati verso l'ospedale la vista a distanza della maestosa struttura mi ha lasciata a occhi spalancati…sono rimasta scioccata. Che vista, facevo fatica a respirare; non me lo aspettavo. Era favoloso e così grande! Non avevo avuto idea nel 2003 che i membri dell’EDF avevano in mente di sviluppare questa meraviglia architettonica. Non potevo mai immaginare questo risultato spettacolare… Ero eccitata, sorpresa e tutto quello che uno può provare una volta nel corso della vita avendo l’occasione di testimoniare la storia mentre si realizza, una volta nel corso della vita testimoniare la costruzione di una nazione da zero, una volta nel corso della vita testimoniare l'enorme, altruistico, contributo che la gioventù eritrea sta dando allo sviluppo del paese. Mi sentivo benedetta. Ero fiera oltre ogni parola…! 

L'ospedale di riferimento di Dhtum, 200 posti letto, completo di banca del sangue, sale congressi e incontri, un pronto soccorso, reparti pediatrici e di maternità, studi medici, farmacia, reparto di radiologia e laboratori e altro, sorge su un’area di 32 ettari meticolosamente curati, recintati, adiacenti alla ampia linea costiera del Mar Rosso. La magnifica struttura è stata sviluppata senza alcun "esperto tecnico" esterno o "consigliere", o sussidio esterno. E’ un’opera al 100% eritrea, dall'inizio alla fine.

Camminando attraverso gli ampi spazi con gli architetti, gli assistenti tecnici e coloro che erano dietro ai disegni e alla progettazione dell’opera, attraverso i molti corridoi e le complesse pareti esterne, la mia mente è andato di nuovo al 2003 e mi sono ricordata di aver camminato attraverso molte delle stesse zone e dei molti giovani eritrei con quali avevo comunicato ed ero venuta in contatto. 

Mi sono ricordata della loro determinazione, entusiasmo, passione e soprattutto, della loro riservatezza. Mi sono ricordata del rumore, del battere dei martelli e del ruggito dei trapani. Mi sono ricordata di aver osservato da una finestra  vuota il mare calmo immaginando come sarebbe quando interamente rifinito. Amavo particolarmente il modo in cui interagivano fra loro. Le varie nazionalità Afar, Bilen, Hidareb, Kunama, Nara, Rashaida, Saho, Tigre e Tigrinya, tutti con vari gradi di competenza, degli ambiti di provenienza professionali ecc. che  riunendo le qualità hanno dovuto lavorare a un progetto nazionale di tale importanza e grandezza. 

Avrei voluto vederli ancora, ma ahimé, la maggior parte di loro era partita verso altri progetti. Alle prese con l’addestramento in carpenteria, ingegneria elettrica e meccanica,  disegno e produzione, muratura e altre specialità delle costruzioni, questi giovani ragazzi e ragazze, muniti delle loro nuove perizie ed esperienze, erano fuori a realizzare altri miracoli in altre parti dell’ Eritrea. 

Il programma  Warsai Yikaalo sta fornendo  risultati notevoli e misurabili nelle vite quotidiane della maggior parte della gente eritrea che ora ha accesso alla cura della salute, alla formazione e oltre. La gioventù in Eritrea sta contribuendo allo sviluppo accelerato del paese e allo stesso tempo si stanno impadronendo di nuove abilità e stanno acquisendo esperienze di vita vissuta e stanno fornendo il valore di molte generazioni nei servizi al loro paese e alla gente. 

Il programma  dell’Eritrea Warsai Yikaalo per lo Sviluppo Nazionale aumenta:

Il carattere: La gioventù dell’Eritrea ha acquistato un grande senso della responsabilità e della credibilità e ora ha la capacità di osservare oltre il presente e di mettere i bisogni e gli interessi del cittadino davanti ai loro propri bisogni personali. 

La riservatezza: La gioventù dell’Eritrea ha sviluppato un più grande senso di auto-stima; ha guadagnato l'ammirazione e il rispetto dei loro colleghi eritrei in Eritrea e in Diaspora. 

Il collegamento: La gioventù dell’Eritrea, che sta lavorando fianco a fianco con i loro colleghi eritrei dei vari gruppi etnici, ha sviluppato un senso positivo di appartenenza indipendentemente da dove Warsai Yikaalo li prende. L'unità dell’ Eritrea è ulteriormente rafforzata.

La competenza: La gioventù dell’Eritrea sta acquistando padronanza di sane abilità educative e professionali. In ogni progetto vengono a contatto con macchinari,  attrezzature e strumenti specifici dell’industria e presentano il vantaggio particolare di acquisizione di varie abilità che possono sviluppare e usare per il loro futuro. 

Il contributo: Il loro è un contributo di una vita; Warsai Yikaalo la sua storia nel fare e contribuire allo sviluppo dell’Eritrea è illimitato.

Allora da dove è venuto il nome "Dhtum"? Ho cercato di scoprirlo. È il nome di un posto, a metà strada lungo la via fra Assab e Bure vicino al confine con l'Etiopia, la cui storia è di determinazione,  eroismo,  trionfo, unità e generosità. 

Il 24 maggio 2000, l'esercito eritreo ritirò le sue forze per quasi 30 km per contribuire a sostenere un programma di pace proposto dall'Organizzazione dell'Unione Africana (OAU). La proposta invitava le parti a rischierare le proprie forze sulle posizioni pre-1998. L’Eritrea si ritirò da tutti i territori di confine disputati e oltre. Per evitare di fornire al regime di minoranza altri pretesti per la continuazione della guerra, l’Eritrea inoltre acconsentì di ritirare le sue forze dal fronte orientale, il fronte di Bure. 

Approfittando del rischieramento e della riorganizzazione delle truppe eritree, verificate da diplomatici e giornalisti accorsi nella zona, il regime ingannevole di minoranza in Addis, alla ricerca disperata di "una vittoria" nella sua malata guerra di due anni di aggressione e di espansione contro l’Eritrea e credendo ora di avere una buona probabilità di catturare la città portuale di Assab, compì il suo ultimo e più mortale errore di calcolo compiuto sino ad allora. L’Eritrea si è ritirò volontariamente per dare una probabilità alla pace e il regime in Etiopia confuse quella azione per debolezza. Pagandolo caro. 

Il 3 giugno 2000, schierando due divisioni, l'Etiopia sferrò un nuovo attacco terrestre. Il combattimento scoppiò profondamente all’interno del territorio eritreo, a 40 chilometri dal porto, seguendo la linea dove le forze eritree si erano ritirate su richiesta dei mediatori di pace. Alla fine del giorno, le forze eritree avevano sventato l'attacco etiopico, distruggendo la trentottesima divisione etiopica e uccidendo, ferendo o catturando 3.755 militari etiopici. Alcuni giorni dopo, l'8 giugno 2000, l'Etiopia lanciò un altro attacco al fronte di Assab. All’attacco parteciparono tre divisioni con più di 20.000 soldati. Le forze eritree sventarono decisivamente quella offensiva che lasciò 4125 soldati etiopici morti (conteggio reale dei corpi) e 7110 feriti. Inoltre furono distrutti 7 carri armati etiopici. 

Il 14 giugno 2000, proprio mentre Meles Zenawi stava acconsentendo riluttante a firmare l’accordo di cessazione delle ostilità, il suo Ministro degli Esteri delegato, Tekeda Alemu, si trovava a Washington, ad arringare a una folla di etiopici, "voi presto sentirete buone notizie. L'Etiopia avrà il suo proprio porto; prenderemo Assab entro alcuni giorni". Non c’erano tali buone notizie… Per il regime la avventura è risultata essere, una disastrosa e sconsiderata illusione, per non accennare all’imbarazzo diplomatico e politico. Il 18 giugno 2000, fu firmato l’accordo di cessazione delle ostilità fra l’Eritrea e l'Etiopia. 

Ho visitato Dhtum e le zone circostanti nel marzo 2003 e ho visto che le trincee che erano state costruite da entrambi i lati dell’unica strada che conduceva al punto 71 e al fronte di Bure. L'intero settore è cosparso di pietre nere che sembrano spuntare minacciosamente dalla terra e non ci sono difese naturali come terreni rialzati o altro. Era un terreno molto aperto e le trincee non sembravano essere distanti più di 200 metri fra loro. Ho sentito storie di valore e sacrificio fra coloro che erano là. 

Nel corso della mia ultima visita nel 2003, i corpi dei soldati etiopici erano ancora là, nelle trincee, dietro le trincee, dappertutto… rimasti dove erano caduti. Il regime etiopico aveva rifiutato di accettarli come propri ed erano rimasti là, sotto calore ardente di Assab, fino al loro rimpatrio nel luglio 2003 con l'aiuto della missione della Nazioni Unite Eritrea Etiopia (UNMEE) e la croce rossa. A suo tempo, la UNMEE segnalò il rimpatrio di 164 corpi in Etiopia. 

A Dhtum, i migliori figli e figlie dell’Eritrea, i combattenti veterani e le nuove reclute, hanno valorosamente difeso la sovranità e l'integrità territoriale della nazione e hanno decimato le forze d'invasione di Meles Zenawi. L'ospedale costruito recentemente è chiamato Dhtum alla memoria di tutto coloro i quali hanno dato la loro vita in difesa dell’Eritrea. Per  questa generazione di eritrei e per quelle future Dhtum servirà come esempio di una delle molte realizzazioni di giovani uomini e donne eritree attraverso il paese, che stanno lasciando la loro impronta nella fiera storia eritrea di fiducia, di impegno, di lavoro duro, di sacrificio e auto-realizzazione. 

Molto di quello che è stato scritto circa la città portuale Eritrea più agognata e strategica è venuto da stranieri che ripetutamente e deliberatamente hanno travisato i fatti che riguardano l'attuabilità economica di Assab. Alcuni di coloro che si propongono di scrivere così tanto circa Assab non hanno mai neanche visitato la città e alcuni neppure sanno dove è collocata. Da quello che ho potuto vedere sembra che il futuro di Assab sia luminoso. Le sue potenzialità economiche nell’industria della pesca e del turismo sono virtualmente imbattibili e non ho dubbio che si trasformerà in  un importante volano economico per la regione nell'immediato futuro. L'importanza strategica, economica e politica, di Assab non può essere sottostimato dai filo-etiopici e non sarà definito in funzione dell’uso o meno da parte dell'Etiopia. 

Congratulazioni alle forze di difesa dell’Eritrea, che non solo stanno difendendo la sovranità e l'integrità territoriale della nazione, ma sono anche all'avanguardia nello sviluppo economico, sociale e politico dell’Eritrea.
 
Il giorno dopo che sono arrivata ad Assab, mi hanno parlato di un progetto che poteva interessarmi. Ero troppo eccitata per dormire e alle prime ore dell’alba ero gia alzata e pronta. Mi sono diretta verso il luogo in cui si stava costruendo una nuova fattoria del vento. Come di consueto il mio cuore stava battendo un miglio al minuto e la mia mente stava correndo, non sapevo cosa aspettarmi. Qualunque cosa fosse, ho saputo che sarebbe stata buona… buona per la gente eritrea.

Avevo visto molte fattorie del vento lontano, ma questa era un'occasione per vederne una costruita… dai membri delle forze della difesa eritrea del “Corpo dei Genieri dell'Esercito Eritreo”. Dovevo prendere la mia primissima lezione pratica sui benefici dell’energia del vento e le ragioni che hanno portato alla costruzione di una fattoria del vento in uno degli ambienti più caldi e più inospitali dell’Eritrea.

Sono arrivata sul posto appena un paio di giorni dopo che i giovani cominciassero l'ardua operazione di rompere rocce enormi, scavando in profondità nella terra, per fare un canale lungo e stretto in cui saranno sepolti i cavi. Mentre hanno utilizzato un certo macchinario per rompere le rocce, questo tipo di lavoro ha richiesto forza manuale e molto…“ trasporto di pietra”. Mi è bastato soltanto il sollevamento di una roccia, con molto aiuto, per sapere quanto ha richiesto.

Come mi è stato spiegato dal “Corpo dei Genieri dell'Esercito dell’Eritrea ”, una volta completato il lavoro, l'energia proveniente dalla fattoria del vento sarà usata pompare l'acqua per l’irrigazione, fornire l'elettricità per l’uso giornaliero ed energia per gli impianti di desalinizzazione che forniscono l'acqua potabile fresca ai villaggi di pescatori della costa. Più di 300 su 2.500 villaggi in Eritrea riceveranno l'acqua pulita per gli usi domestici e commerciali(principalmente agro agricoltura).

La decisione del governo dell’Eritrea di esplorare altre fonti di energia è non solo prudente e astuta; è oltre a ciò in conformità con il suo desiderio dichiarato di diventare economicamente indipendente. Secondo gli scienziati del Laboratorio Nazionale Lawrence Berkeley che sono stati coinvolti nella messa a punto di metodi efficienti per l'utilizzazione della energia generata dal vento in Eritrea:

“… La posizione dell’Eritrea è ideale. Mentre l'aria riscaldata sopra il deserto del Sahara aumenta, è sostituita da aria più fredda dal Mar Rosso, che a sua volta è sostituita da aria che è tirata attraverso l'estremità ristretta del sud del Mar Rosso. Ciò genera correnti di vento potenti e continue nello stretto di di Bab Al Mandab e di venti forti lungo le zone costiere eritree …”

Gli uomini stavano installando tre turbine del vento di 250 chilowatt ciascuna. Queste erano adagiate attraverso la proprietà in attesa di essere alzato una volta che i lavori al suolo fossero ultimati. I cavi di alimentazione di ogni turbina devono essere sepolti sul luogo e quella non è un'operazione facile, la proprietà è in uno dei terreni più caldi e più imperdonabili. L'energia si dovrebbe inserire nella griglia di alimentazione di rete attraverso i cavi che stavano per essere sepolti negli stretti canali che gli uomini stavano scavando.

Una volta piantati, i mozzi della torretta saranno d'altezza circa 262 piedi, ciascuno con tre rotori di 118 piedi, per un'altezza totale di circa 380 piedi. Le turbine saranno collegate a meccanismo di trasmissione già costruito sulla proprietà e l'alimentazione allora sarà canalizzata nella griglia principale di elettricità per la distribuzione.

Secondo il Dipartimento Energia Eritrea, ci sarà un risparmio valutato in 684.000 litri di olio pesante all'anno, riduzione di emissione dell'anidride carbonica vicino alla 1700 tonnellate ogni anno e poiché ogni turbina del vento si pensa che serva per 20 anni, ci sarà una riduzione totale di 34.000 tonnellate di sostanze inquinanti nell’arco dei prossimi 20 anni.

La fattoria del vento in Assab è primo impianto urbano, litoraneo, terrestre, multi-turbina dei molti altri previsti in costruzione in Eritrea. L'energia azionata dal vento presenta parecchi vantaggi per gli eritrei, che stanno contando principalmente sulle loro proprie risorse interne, umane e materiali, per ricostruire e riabilitare un paese devastato da 40 anni di guerra. Il progetto è in via di realizzazione e sarà visibile a tutti gli ospiti quando guideranno oltre di esso mentre entreranno nella città di Assab. Anche io lo cercherò alla mia prossima visita.
​
Per capire la strategia di sviluppo dell’Eritrea occorre la conoscenza della ricca storia dell’Eritrea e le varie culture, norme e tradizioni sociali dell’Eritrea. Le motivazioni non-monetarie quali l’amore della gente e servizio alla nazione, di fiducia in se stessi, di dignità e autostima, valori coltivati durante la amara lotta di 30 anni per l’indipendenza dell’Eritrea, che rimangono oggi la forza traente e i principi informatori, come allora.

Queste nozioni unicamente eritree devono ancora essere bloccate nei modelli economici occidentali prodotti dall’Istituto Woods Bretton e imposti agli Africani. Il Corpo Eritreo del “degli Assistenti Tecnici Warsai-Yikaalo” sta producendo benefici illimitati per il paese e la gente di eritrea. Come in tutti gli altri progetti in corso nel paese, la fattoria del vento in Assab non solo sta per fornire un servizio tanto necessario per Assab e i villaggi circostanti, ma contribuirà anche allo sviluppo del talento interno e della capacità dell’Eritrea.

Prossimamente altri progetti di sviluppo nella zona meridionale del Mar Rosso e il mio ultimo viaggio in Eritrea … 
                                                                                
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