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ERITREA ETIOPIA

Asmara si difende dalle ingerenze religiose

21/6/2019

8 Comments

 
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di Edoardo Calcagno
​
Un nuovo controverso scandalo colpisce la chiesa cattolica in Africa. Teatro dello scontro questa volta è l’Eritrea dove la autorità locali hanno chiuso alcuni centri sanitari gestiti da vari ordini ecclesiastici: una scelta estrema che arriva dopo mesi se non anni di tensione. La chiusura dei centri ospedalieri è figlia di una scelta ben precisa. Il Governo eritreo, che già dà assistenza medica gratuita a tutta la popolazione, da sempre tutela con forza la laicità dello stato che si estrinseca in un chiaro rapporto di reciproca indipendenza.

Lo stato eritreo non interferisce nelle questioni religiose, siano esse cattoliche o musulmane o di altra fede, ma pretende che le autorità religiose non interferiscano nella vita politica e amministrativa della collettività. Insomma l’Eritrea è uno stato estremamente attento alla propria indipendenza e refrattario alle ingerenze esterne di qualsiasi genere. Una laicità dichiarata che da sempre porta il governo di Asmara a respingere le invasioni di campo che di tanto in tanto si manifestano sia nelle strutture mediche cattoliche che nelle madrasse islamiche.

Un atteggiamento d’intransigenza a difesa della laicità dello stato che nel corso degli anni ha creato all’Eritrea più di una tensione anche a livello internazionale. In questo caso però le cose si sono ulteriormente complicate. Da quanto riferiscono più fonti locali, i soldi che dall’estero piovevano sui diversi istituti cattolici presenti ad Asmara venivano infatti destinati oltre che alla sanità anche a finalità diverse. In alcuni casi – rivelano alcune fonti –  finivano direttamente nelle mani dei gestori degli ospedali o dei loro familiari che li utilizzavano per scopi assolutamente personali.

Insomma il classico caso di malversazione se non di appropriazione indebita. A queste si sono sommate poi attività “culturali” che alcuni di questi gestori hanno portato avanti e che poco hanno a che fare con la sanità e molto con la politica. E questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato le autorità eritree ad assumere una decisione estrema come la chiusura e la confisca delle strutture. Naturalmente fortissima è stata la presa di posizione del mondo cattolico che ha protestato contro questo provvedimento tacciandolo come un gesto arbitrario ed immotivato.

​Tuttavia da Asmara, ricordano che le unità chiuse hanno un impatto irrisorio rispetto alle reali necessità sanitarie della popolazione e soprattutto sottolineano come dal lontano 1995 in Eritrea vige una legge che prevede che tutte le strutture mediche ed ospedaliere debbano passare sotto il controllo e la gestione pubblica. Insomma al di là delle inevitabili polemiche è evidente che in queste strutture finanziate in modo non troppo chiaro dall’estero vi fosse qualcosa di inaccettabile per il Governo di Asmara.

da buongiornonews
8 Comments
Xxx link
27/6/2019 03:39:07 pm

Stai attento che cosa scrivi prima di scrivere chiedi e informi bene. Per favore non scrivere quello che non e'

Reply
Jonas
28/6/2019 08:23:01 am

Ma ti hanno pagato per scrivere queste menzogne il patriarca della chiesa ortodossa e in prigione e altri monaci se è possibile vorrei avere un incontro con te io vivo a Milano

Reply
babastif
28/6/2019 07:42:53 pm

Comprendo, anche se non lo condivido, il desiderio di uno stato laico e comunista di essere il solo gestore di opere sociali: la concorrenza è sempre fastidiosa, mentre, per me, è spinta al miglioramento.
Comprendo anche che esiste una legge del 1995 che chiarisce quanto sopra.
Ma vi domando:
- Se la legge è del 1995, come mai si sono attesi 24 anni per renderla esecutiva?
- Più importante ancora: come mai in questi 24 anni il governo ha concesso licenze di costruzione di strutture sanitarie ed educative alla Chiesa, sapendo che la loro gestione sarebbe stata contraria alla legge? Io stesso, con miei amici, ne ho finanziate alcune dopo aver verificato che i permessi fossero in regola.
- Essere laici, poi, non significa essere ladri. Se si vuole espropriare qualcosa, bisogna offrire un indennizzo a chi viene espropriato, altrimenti si tratta di un furto.
- Ultimo, ma non meno importante. Il nuovo gestore deve avere i mezzi e la capacità di gestire le opere sociali con uno standard qualitativo almeno confrontabile con quello del gestore precedente. Io, che conosco abbastanza bene le strutture sanitarie governative, ne dubito, purtroppo.

Reply
Lamina
2/7/2019 12:38:36 am

Egregio BABASTIF,

iniziare il suo commento dicendo stato " … comunista… " ( e in seguito …“ maoista ” ), penso che non sia appropriato al caso in questione.

Il lettore appena inizia a leggere il suo commento con frasi contenenti l’aggettivo "comunista", mentalmente si blocca nel continuare a leggere, perché il commento in sé per sé assomiglia a quanto detto e scritto su alcuni giornali italiani da un certo ex spacciatore di droga, con alle spalle due anni di reclusione a Rebibbia nonché oggi attivista politico e Don della chiesa cattolica.

Secondo me bastava dire uno stato “…laico…”, e in questo modo il contenuto del suo commento poteva essere interpretato come una sua opinione, ma anche una visione diversa del caso, rispetto alle dichiarazioni del Governo eritreo che dell’Ambasciata Eritrea in Italia. Una visione e una sua rispettabile opinione da me non condivisa, ma che in qualche modo poteva contribuire a dare agli stessi interessati lettori una più ampia conoscenza del caso, ed aiutarli ad esprimere il proprio giudizio.

Detto questo, ora anch’io Le domando :

- visto che nel suo commento dice: “ ...comprende il fatto che esiste una legge del 1995 ...”, come mai, nonostante era a conoscenza e comprende l’esistenza di questa legge, [ che per essere chiamata legge, all'interno ci sarà stato un art. dove vengono indicati criteri per il passaggio di consegna ], ha voluto durante questi 24 anni continuare a costruire strutture sanitarie ed educative legati al mondo della chiesa ?

- visto che nel suo commento dice che Lei insieme ai suoi amici ha finanziato alcune strutture, presumo che questi finanziamenti siano ottenuti tramite raccolta di fondi da privati, chiesa, istituzioni, associazioni, organizzazioni, ecc. amanti del popolo eritreo. A questo aggiungo che per mettere in piedi queste strutture finanziate da altri, Lei abbia beneficiato di alcune esenzioni tasse e autorizzazioni da parte del governo eritreo. Sicuramente per avere queste agevolazioni Lei o chi per Lei ha firmato un documento, dove in modo chiaro viene indicato, che lo Stato quando lo ritiene opportuno, può chiedere la consegna del bene in questione. Per questi semplici e chiari motivi indicati, penso che in questo contesto utilizzare la parola furto, indennizzo, ecc. sia inappropriato.

Infine dato che come chiusura del suo commento indirettamente dice: “…conoscendo bene lo standard qualitativo delle strutture sanitarie governative esistenti, dubita che la gestione di queste nuove sia alla loro altezza…”, Le chiedo, visto che la chiesa non è una organizzazione ecclesiale a scopo di lucro, perché non si continua a collaborare con i nuovi gestori, affinché come dice Lei, si tiene alto lo standard qualitativo per il bene dei beneficiari ?

Con rispetto
.
Lamina

Reply
babastif
4/7/2019 11:43:00 am

Grazie Lamina per la cortese risposta e mi permetta di proseguire su questo civile contraddittorio.
- La precisazione "comunista" nasce dal fatto che ho una certa età e sono un appassionato di storia. E' importante inquadrare storicamente le politiche dei governi perché la storia, che dovrebbe essere "magistra vitae", potrebbe aiutare a non ripetere gli errori del passato. Più di trent'anni fa il governo del Derg, dichiaratamente comunista, espropriò tutto ciò che volle, incluse le strutture sociali della Chiesa. Il sacrificio di decine di migliaia di giovani Eritrei sconfisse il Derg, ma il governo che l'ha sostituito mi sembra usare gli stessi metodi. Metodi maoisti, come ho precisato, visto che ho approfondito in passato la conoscenza delle attività di Mao Tse-tung.
- Dell'esistenza della legge 1995 sono venuto a conoscenza solo in questi giorni, dalle dichiarazioni del governo che giustificavano l'esproprio. Frequento l'Eritrea da 18 anni e la mia attività di solidarietà nei confronti del suo popolo è iniziata quando mi sono stati proposti dei progetti di sviluppo nei villaggi, che avevano ricevuto l'imprimatur da parte dei governi locali (zoba e subzoba). In nessun documento di autorizzazione, che mi è stato fornito, è espressa la clausola di esproprio che lei ha menzionato.
-Alcuni progetti sono stati realizzati proprio a beneficio della comunità locale, che ne è proprietaria, ma ha spesso affidato alla Chiesa la gestione per una scelta qualitativa. Ho avuto occasione di girare l'Eritrea in lungo e largo, ho visitato strutture sanitarie e educative sia pubbliche sia private e ho ricavato la convinzione che quest'ultime, per ora, siano più efficienti e efficaci. Rimango quindi dell'idea che, invece di contrapporre pubblico a privato, i migliori risultati si ottengano creando tra di loro delle sinergie. Il pubblico sia pure il proprietario delle strutture, ma ne affidi la gestione al privato, tra cui la Chiesa, che ha dimostrato di saperci fare anche rispettando le linee guida del governo.
Cordialmente

Stefano link
29/6/2019 08:13:34 am

Non ho la competenza per rispondere in vece del governo, tuttavia posso affermare che lo stato è si laico ma non comunista. Per quanto riguarda i motivi che hanno consentito la realizzazione di opere da parte di organizzazioni non governative si potrebbe ipotizzare che queste sono state inizialmente realizzate in conformità alla legge del 1995 ma che poi si sono verificate delle irregolarità gestionali. Posso fare l'esempio dell'Asilo Denden che è stato realizzato dalla Assiter onlus e poi donato interamente alla comunità. Pretendere di realizzare, gestire, possedere beni in casa d'altri non è ammissibile. L'invasività della chiesa cattolica la dove esiste già un diverso modo di vivere la religione non è stata tollerata quando è andata oltre il lecito. Prima grande tolleranza ma poi a fronte della persistente mancanza di volontà di dimostrarsi rispettosi delle regole di chi generosamente per lunghi anni ha sopportato, ha certamente comportato le conseguenze che abbiamo visto. L'indennizzo sarebbe correlato ad un eventuale titolo di possesso che la chiesa cattolica non può vantare in terra straniera, ci mancherebbe altro. L'ultima considerazione poi mi sembra ingenerosa. L'Eritrea si pone in ottima posizione in materia di sanità rispetto al resto dell'Africa, nei limiti di quanto è loro possibile. Fare i gradassi e dire sono più bravo io è decisamente fuori luogo.

Reply
babastif
30/6/2019 07:17:13 am

Hai ragione, lo Stato non è comunista.
E' maoista.

Reply
Lamina
4/7/2019 10:00:58 pm

risposta all'ultima suo commento del 4/7/2019

Egregio BABASTIF,

per puro spirito di informazione, vorrei precisare alcune cose. Il presidente, i ministri e membri dell’attuale governo eritreo, nonché le istituzioni e amministrazioni locali, consolati e ambasciate eritree sparse per il mondo sono in parte composte da persone che parte della loro vita l’hanno trascorso combattendo per la libertà del popolo eritreo e alla fine usciti vittoriosi sconfiggendo proprio il comunista Derg. Combattere il Derg non significa combattere la persona, ma la sua politica che era quella denominata “comunista”, o come Lei ha voluto precisare, in seguito “maoista”. Per questo, ed altro motivo è uno sbaglio attribuire al governo eritreo, l’aggettivo comunista, in quanto si entra in contraddizione per il fatto che un governo che ha vinto militarmente e politicamente il comunismo, possa commettere gli stessi errori politici di quello che in precedenza predicava il comunismo per la quale lo ha combattuto. Per confermare quanto Le sto scrivendo e far capire il ragionamento, posso indicarLe molti esempi, ma una in particolare che attinge al discorso in corso è quella che il Fronte di liberazione del popolo eritreo -EPLF composta anche dalle persone sopra indicate, una volta liberata l’Eritrea e arrivati al potere, la prima cosa che hanno fatto è quella di ridare ai legittimi proprietari tutto quello che la politica del comunismo del Derg aveva espropriato.

Per non essere incompreso, devo anche dire che giudicare negativamente tutto quello che viene chiamato politica del comunismo è un errore. Alcune, preciso alcune cose inserite nella politica del comunismo se fossero interpretate nel miglior modo, sarebbero un bene per il popolo, in particolare per il popolo che viene chiamato del “ terzo mondo ”.

Sperando che in parte abbia precisato il discorso comunista-maoista riferito all’Eritrea, ed entrando nel discorso puramente tecnico la consegna al ministero della sanità Eritrea, delle strutture costruite e gestite dalla chiesa, Le informo che per vari motivi ho voluto approfondire la legge del 1995, e le assicuro che il discorso di consegna è indicato in modo preciso che riassumendo dice “ …i beni elargiti, costruiti, donati, ecc. e gestiti da altri ai fini di bene alla popolazione, se il governo lo ritiene opportuno dietro una comunicazione e avviso può chiedere la consegna in qualsiasi momento...”
In riferimento a quanto Lei ha indicato e che riguarda progetti di sviluppo od altro, dicendo che ha avuto l’imprimatur da parte dei zoba e subzoba, Le informo che ha potuto avere l’OK, sia per la realizzazione che per la gestione solo perché è disciplinato dalla legge del 1995.

Mi trovo d’accordo con Lei quando dice “….. invece di contrapporre pubblico a privato, i migliori risultati si ottengano creando tra di loro delle sinergie. Il pubblico sia pure il proprietario delle strutture, ma ne affidi la gestione al privato,…….”. Le informo, che se non fosse per qualche motivo che n’è io eritreo, n’è Lei amante del popolo eritreo siamo a conoscenza, il governo eritreo non avrebbe improvvisamente preso una decisione di questo tipo, altrimenti come lo spiega che le strutture indicate, per tutti questi 24 anni hanno potuto operare liberamente senza nessuna interferenza governativa ?

Penso che anche Lei come me, possa essere d’accordo, quando Le dico che se Lei per 18 anni viaggiando in lungo e largo per Eritrea ha potuto assaporare la tranquillità, la pace, la convivenza e l’integrazione fra persone di diverse religioni da far invidia ad alcuni paesi cosiddetti “avanzati”, è solo grazie alla politica del governo, che non è solo perché il paese per definizione è uno Stato laico, ma anche perché il governo mantiene i giusti equilibri. Pertanto, affinché io, Lei, e tutto il popolo eritreo possa continuare a viaggiare in lungo e in largo per tutta l’Eritrea senza preoccuparsi della sicurezza o altro, qualsiasi sia il motivo che ha costretto il governo solo ora ad applicare la legge del 1995, bisogna accettarlo perché mi creda il governo non ha altri interessi che non di lavorare per il bene del suo popolo.
Inoltre in questo momento, e solo in questo momento che rispondo al suo commento, spontaneamente mi viene una conclusione, cioè: il fatto che un governo mettendo in pratica una legge dello stato sovrano, per lo più non una legge nuova, ma una legge del 1995, crei tutto questo clamore non tanto in Eritrea, ma in certi ambienti all'estero, mi fa capire che il motivo non è la gestione tolta, ma cosa nasconde tutto questo voler far clamore.

Con rispetto.

Lamina






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