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ERITREA ETIOPIA

Amnesty International: infame strumento di cospirazione

10/12/2015

1 Comment

 
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da Tesfa News 

E' stato due anni fa.

L'unità di intelligence eritrea ha intercettato un certo messaggio fax che era classificato come "Urgente" e "Strettamente confidenziale".

La lettera era stata scritta e firmata dalla signora Catherine Price, responsabile di Amnesty International Programma Speciale dell'Africa, al signor Adams Subi Waitara, ricercatore senior della Sezione Tanzania di Amnesty, in merito alla nomina di quest'ultimo a condurre una delegazione di quattro elementi in Eritrea per un "Altamente missione confidenziale".

La lettera indica anche al signor Adams che i restanti tre colleghi si sarebbero riuniti a Nairobi il 1° giorno del mese di settembre 2011, e che dopo aver avuto una discussione approfondita per comprendere la loro missione segreta, si sarebbero diretti verso l'Eritrea rigorosamente tra le date del 6  e 16 SETTEMBRE 2011.

I nomi dei tre colleghi che sono indicati sulla lettera come delegati erano: il signor Mohammed Hassan Noor, la signora Concepcion Empeno e Kathryn Achille.

Tuttavia, Amnesty si rese conto che il loro messaggio fax era stato intercettato dall’unità di intelligence eritrea, realizzando anche che la loro missione segreta era fallita ancor prima del suo inizio.

Il 18 settembre 2011 (la scelta della data ha la sua essenza), "Amnesty International" rilasciò una lunga e noiosa dichiarazione volta a diffamare l'Eritrea. "Amnesty" nella sua relazione accusava l'Eritrea di "prevenire la creazione di organizzazioni non governative, gruppi per i diritti umani, e della società civile a partire dal 1993."

Dopo tutte le esperienze accumulate nel corso degli anni, poiché le persone di tutto il mondo hanno ben capito cosa significa la società civile, non c'è bisogno di chiarire il motivo per cui l'Eritrea ha impedito la creazione di società civili.

"Amnesty International", rilasciò in tutta fretta una dichiarazione di negazione prima ancora che il ministero dell'Informazione rilasciasse una sua dichiarazione.

Sarebbe stato meglio per "Amnesty International" non essere precipitosa, per via di tutti i documenti e con le loro firme che sono nelle mani del governo di Eritrea pronti per divenire di dominio pubblico.

L'obiettivo principale di questo scritto è quello di esporre il tipo di stratagemmi attuati durante quel periodo da questa organizzazione.

Chi sono le persone che "Amnesty International", ha cercato di infiltrare illegalmente in Eritrea dal 6 al 16 settembre 2011? Qual era la loro missione? Chi finanzia la missione? Per quale scopo? Quali misure ha preso il governo di Eritrea?

Per ovvie ragioni il governo di Eritrea non ha voluto rivelare il resto dei documenti tranne quello che  siamo lieti di condividere con voi qui sotto:


“Da una telefonata, 50 anni fa, di un uomo che ci invitava ad agire siamo diventati un movimento globale di oltre 3 milioni di sostenitori. Stiamo caratterizzando questo incredibile viaggio con un anno di azione e di festeggiamenti.” Amnesty International.

Londra, Regno Unito, 1 agosto 2011
Stato di priorità: TOP
Livello:  STRETTAMENTE RISERVATO
Risonanza:  URGENTE
Oggetto: MISSIONE RISERVATA ALLO STATO DI ERITREA

Caro signor Adams,
a nome del Dipartimento per gli Affari africani e dell’Ufficio Esecutivo di Amnesty International situato qui al Segretariato Internazionale, desidero annunciarLe che è stato nominato a far parte di una delegazione di 4 persone che andrà in Eritrea dal 6 al 16 settembre 2011.

I tre altri suoi colleghi saranno i seguenti:
MOHAMMED HASSAN NOOR, di origine somala che vive nel Regno Unito e lavora nell'Ufficio Amnesty International Settore Regno Unito. Attualmente è a Nairobi per la realizzazione di alcuni progetti di Human Rights Watch.
La signorina CONCEPCION EMPENIO è il nostro volontario Senior Investigatore, arriverà come suora cattolica e La incontrerà a Nairobi il 2 settembre. Lei è di origine filippina.
KATHRYN ACHILLE che ha la base in Africa occidentale ma ha una vasta esperienza di affari africani in tutto il continente. Potrà incontrare tutti loro a Nairobi dal 1° settembre.

Credo che con una missione precipitosa, sprecheremmo tutte le nostre risorse e non avremo alcun motivo per continuare a criticarli, alle dittature piace prendersi anche minimi vantaggi su tutto ciò che accade a casa loro. Cerchiamo di evitarlo.

Ricordi che non abbiamo coinvolto i funzionari eritrei, né stiamo seguendo i canali ufficiali, perché crediamo che il mondo sia ampio, e noi non dobbiamo chiedergli di consentirci di indagare su di loro. Lo possiamo fare da soli e a modo nostro.

Per ulteriori dettagli La preghiamo di controllare l'allegato di accompagnamento. Tutta la logistica per questa missione sarà fornita dall’Ufficio Settore Kenya di Amnesty International di Nairobi.

Cordiali saluti,
Catherine Price,
Programmi Speciali per l’Africa di Amnesty International, Settore Regno Unito, Londra


CONTESTO:

L'Eritrea è una delle ultime dittature assolute rimaste in Africa. La sua dittatura è unica in quanto la popolazione è stata resa silenziosa e sottomessa. Fin dal suo stacco dall'Etiopia diversi anni fa, alla popolazione è stato fatto conoscere un solo tipo di leadership, e tutti devono la loro piena fedeltà al Presidente non eletto, il signor Issayas Afewerky.

Il signor Issayas Afewerky ha guidato l’Eritrea come il suo feudo, senza tollerare le voci di dissenso, arrestando  e imprigionando avversari reali o presunti, alcuni anche di appena dieci anni di età, imprigionando giornalisti per le loro opinioni, editori e stampatori di materiali di stampa forniti da giornalisti opponenti. Nel frattempo l'Eritrea ha prodotto un numero considerevole di persone della diaspora, il più grande di tutti gli altri paesi africani che erano già indipendenti più di 40 anni fa
.

Noi di Amnesty International e Human Rights Watch, come forza congiunta di difensori dei diritti umani, abbiamo ricevuto un sostanzioso finanziamento da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per provare a lavorare con il popolo eritreo oppresso, aiutare ed operare per conto di coloro che non possono far sentire la propria voce.

Conosciamo e comprendiamo il livello e la portata dei rischi connessi ad una tale missione, soprattutto in un paese chiuso come la Corea del Nord; ma anche se permettono l'ingresso limitato a poche nazionalità noi siamo in grado di trovare il modo che piace a loro così da poter entrare ed incontrare le persone con le quali lavorare a questo progetto. Dobbiamo cominciare da qualche parte per avere successo, non possiamo abbandonare i nostri colleghi eritrei.

L'obiettivo principale di questa missione in Eritrea è quello di fornire finanziamenti e aiutare nella creazione di siti web e centri di informatica dove le persone possano liberamente andare, chattare, scambiare idee ed essere in grado di farsi ascoltare. Per cominciare, dieci di questi centri saranno sufficienti iniziando nella zona di Asmara ed arrivare, entro dicembre, a coprire l'intero paese.

CONDIZIONI:

* La Missione deve essere molto discreta e delicata nella misura in cui nessun altro dovrà sapere
   quel che sta succedendo. Tutto ciò che facciamo è confidenziale e NON DEVE ESSERE DI
   PUBBLICO DOMINIO.
* La Sua missione in Eritrea DEVE essere realizzata in totale segretezza nella misura in cui nessun
   altro potrà comprendere ciò che Amnesty International e Human Rights Watch stanno facendo.
   Qualsiasi passo falso e Lei verrà arrestato in Eritrea!
* Non si faccia riconoscere come membro di Amnesty International in nessun luogo, faccia
   attenzione a non   farsi identificare e cose del genere.
* Le daremo il nome giusto dell’hotel di Asmara, anche se abbiamo capito che sarà frequentato da
   agenti governativi, usi il buon senso.
* Che tutte le interviste siano organizzate dai contatti indigeni ed elaborate di prima mano, in modo
   che noi otteniamo da Lei un testo già confezionato da loro stessi.
* Non appena Lei arriverà ad Asmara, noterà un clima freddo e silenzioso, perché la popolazione in
   tutti questi anni è stata abituata a comportarsi così. Lei si comporti proprio come fanno loro.
* Non agisca, in nessun momento in gruppi di più di due al giorno, ad eccezione della notte ma in
   modo molto discreto. Il Servizio Segreto Eritreo è ovunque in Asmara.
* Non scatti alcuna foto con macchine fotografiche normali, se non con le microtelecamere che Le
   verranno fornite quando si incontrerà con la Signorina Concepcion Empenio a Nairobi. Una volta
   nascoste questo genere di telecamere possono essere utilizzate ovunque, e non sono rilevabili dai
   metal detector. Sono come auricolari per telefoni cellulari.
* Le persone che Lei individuerà per lavorare assieme ad Asmara devono essere coraggiose, dal
   cuore forte e resiliente, devono essere pronti a mobilitare in seguito il resto della Comunità di
   Internet di altre parti del paese il più presto possibile. Dovrebbero essere in grado di utilizzare il  
   denaro che ricevono da noi in modo corretto come previsto. L’obiettivo che ci prefiggiamo è che
   entro dicembre di quest'anno, il regime di Issayas Afewerky deve essere scosso e pronto a cadere,
   e noi stiamo ultimando ora gli ultimi dettagli di un mandato ICC (International Criminal Court)
   per accusare di crimini contro l'umanità il Presidente.
* Sig. George Gagnoy, direttore di Human Rights Watch Africa, monitorerà gli eventi e le attività
   on-line da Nairobi e offrirà assistenza d'emergenza ove si necessita.
​

SCOPO DELLA MISSIONE:
​

- Sensibilizzare la popolazione eritrea a riconoscere i suoi diritti basilari, come l’utilizzo di Internet,
   a chattare liberamente, a scambiare foto e attivarsi nei social networking.
- Attivare questo esercizio per poi portare il cambiamento come è avvenuto in altri paesi africani e
   arabi come la Tunisia, Egitto, Libia, Siria, Yemen e Bahrein.
da Tesfa News
1 Comment
gidina
14/12/2015 04:47:44 pm

Appello al governo e popolo Italiano:
....Italiani dopo tanti anni di permanenza in Eritrea perché ci avete dimenticato e abbandonato? Eravamo Cologna Italiana e l'Eritrea dalla prima guerra mondiale fin' ora non sa cosa è la pace? E' un Miracolo che esista. Non voglio assolutamente dare tutta la colpa agli Italiani, ma non è onesto abbandonare il paese in cui avete vissuto tanti anni ......

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