Testimonianza del Comitato dei Saggi della Federazione Africana in Toscana Il coordinatore Derres Araia Sono Derres Araia originario dell’Eritrea, un “africano” come amava qualificarsi George, mio grande amico e fratello. George Zogo ha lasciato questa dimora terrena per abitare nella casa di Dio. Noi tutti preghiamo l’Onnipotente perché accolga benevolmente il nostro fratello maggiore, il nostro “saggio africano”. Ho conosciuto George nel lontano 1973. Ero da poco arrivato a Firenze per frequentare l’università, l’ho conosciuto alla mensa degli studenti, insieme ad altri fratelli e sorelle africani. Anche se sono trascorsi molti anni, ricordo ancora con piacere l’accoglienza e la disponibilità di questo fratello maggiore verso i nuovi arrivati. Ricordo ancora il suo particolare e caloroso sorriso. Allora eravamo pochi africani ma la volontà di essere uniti e creare una nostra comunità era grande, anche se provenienti da diversi paesi dell’Africa. Mi torna in mente una frase che George ripeteva spesso e che denota il suo amore per l’Africa: “Guarda che io, anche se sono un camerunese, sono soprattutto un africano… l’Africa è una sola, siamo tutti africani quindi siamo tutti fratelli…” Con George siamo stati tra i fondatori dell’Associazione degli Studenti Africani a Firenze e Provincia, che con il passare degli anni si è trasformata in Federazione Africana in Toscana. I tempi cambiavano, aumentava il numero delle persone provenienti dall’Africa per motivi di lavoro. Con George abbiamo contribuito alla costituzione delle varie comunità africane formalizzandole a livello burocratico: registrazioni, statuti… I nuovi arrivati spesso necessitavano di tutela sindacale dei propri diritti, nostra è stata la proposta di costituire appositi Uffici Immigrati nelle organizzazioni sindacali, nei comuni, nelle province e all’interno della regione toscana. Con il fratello George abbiamo creato “Africa X”, un gruppo musicale affidato poi a giovani artisti, i fratelli gemelli Isaia e Jacob De Mel della Costa d’Avorio. Per la liberazione di Nelson Mandela, abbiamo organizzato in piazza Strozzi i festeggiamenti con Africa X ed il Comune di Firenze (sindaco Giorgio Morales). Con George abbiamo portato all’interno delle istituzioni arte e bellezza. Con George ed altri fratelli africani abbiamo portato l’Africa a Firenze. Eminenti rappresentanti del mondo culturale africano hanno incontrato accademici fiorentini presso l’Università di Firenze. Su nostro invito, in uno di questi incontri, l’eminente prof. Diabate, inventore dell’ Indicametria”. Molte, e tutte belle, sono le attività e le iniziative intraprese con George per promuovere l’Africa, per enumerarle tutte ci vorrebbe un libro. George è per noi una persona di alto profilo morale, culturale e sociale. Ma soprattutto è l’esempio dell’onestà e della coerenza. La comunità Africana in Toscana ha deciso di rilasciare un attestato di “ Primo cittadino Africano in Toscana” a memoria di George Abraham Zogo. Mi rivolgo a Lui direttamente: Caro fratello George, ti ringrazio per la tua amicizia e collaborazione. Ti ringrazio per avermi spronato a lavorare per l’Africa e gli Africani Ti ringrazio per avermi insegnato a lavorare per creare una base unita e forte, l’Associazione, e salvaguardarla da abusi e soprusi. Addio caro fratello George. Ti ricorderemo con affetto fraterno. Per sempre. George Abrahm Zogo(Sa‘a, Cameroun, 1935)
Artista africano residente a Firenze tra i più apprezzati e maggiormente dalla critica, George Abraham Zogo, dopo l’indipendenza post-coloniale, entra in contatto con l’ambiente culturale europeo. Dopo gli studi superiori, ha la possibilità di studiare in Francia e ottiene una borsa di studio per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Zogo divide la sua vita tra il Camerun e l’Italia e nelle sue opere sviluppa una sintesi fra la sua tradizionale eredità e le tecniche moderne europee, dando vita a un’arte ricca di riferimenti, studi e osservazioni incrociati, che non ha mai accettato di soddisfare le aspettative esotizzanti di un certo pubblico. Nel 1969 consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e l’anno successivo espone a Palazzo Strozzi. Strozzi e successivamente in Germania, a Parigi (Grand Palais Des Champs Elysees), alla Gallerie Cite Internationale Des Arts, (Parigi) e nel 1977 di nuovo a Palazzo Strozzi, mentre nel 1981 a palazzo Rucellai. Negli anni Ottanta si susseguono ben quattro mostre in Camerun e nel 1990 nuovamente in Italia: Torino, Roma, Firenze (Palazzo Vecchio e Palazzo Panciatichi-Capponi Covoni). “Zogo cerca, nella foresta tecnologica e comunicativa che lo circonda, di attivare un baluardo interiore, un’espressione della propria provvisoria singolarità, offrendo con le sue tele e i suoi segni le tracce di un’ autenticità. Una coerenza fatta non di pienezze e solide costruzioni, - sottolinea Sandra Federici - ma di vuoti, di punti vaganti, di linee che vagabondano prima di trovare un punto d’arrivo, che è sempre provvisorio”. (Sandra Federici) Il 19 settembre 2004 il maestro Zogo ha ricevuto il gonfalone d’argento del Consiglio Regionale della Toscana per la sua originale e stimolante sintesi, presente in tutta la sua opera, dell’incontro tra Occidente e Africa insieme con l’intellettuale beninese Honorat Aguessy; il presidente della Commissione elettorale indipendente della Repubblica democratica del Congo, Apollinaire Muholongu Malumalu; l’attore Luca Zingaretti e sua moglie, la scrittrice Margherita D’Amico. Gli ospiti sono stati insigniti della prestigiosa onorificenza per il loro impegno a favore dell’Africa, un continente troppo spesso dimenticato. Pagina a cura del Settore Biblioteca e documentazione. Archivio e protocollo. Comunicazione, editoria, URP e sito web. Responsabilità dei contenuti del Settore Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne. Tipografia e dell'Ufficio Cerimoniale
0 Comments
Leave a Reply. |
Archivi
Agosto 2024
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia. |