Signor Presidente,
Illustri Delegati, Signore e Signori, È un onore rivolgermi a questa stimata assemblea in un momento così cruciale della nostra storia comune. Sebbene il mio messaggio venga trasmesso tramite una dichiarazione preregistrata, la gravità delle questioni in questione mi obbliga a rivolgermi direttamente a questo Consiglio. Ci incontriamo oggi in un momento di immense sfide globali: conflitti che devastano le nazioni, crisi umanitarie che distruggono le comunità e un ordine internazionale che, con allarmante frequenza, vacilla di fronte a un'azione risoluta. In questo momento critico, è essenziale riflettere sul ruolo di questo Consiglio e sulla sua capacità di affrontare i profondi problemi che l'umanità si trova ad affrontare. Nel migliore dei casi, questo Consiglio dovrebbe essere un paladino della pace, della giustizia e della dignità umana, un forum per un dialogo autentico e una risoluzione significativa. Tuttavia, gli annali della sua storia testimoniano una sfortunata propensione ad attribuire la colpa piuttosto che coltivare lo spirito di concordia. Alcune nazioni sovrane, in particolare quelle provenienti dal Sud del mondo, si ritrovano perennemente intrappolate nel meccanismo dell'esame, con mandati rinnovati all'infinito, privi di nuove riflessioni o discorsi sostanziali. Signor Presidente, Dopo aver portato il mantello di membro del Consiglio per sei anni, l'Eritrea non ha intrapreso la sua candidatura alla leggera. Piuttosto, è stato uno sforzo radicato nel sincero impegno a impegnarsi con integrità e schiettezza. Servire all'interno di questo organismo è un dovere che l'Eritrea ha abbracciato con la massima serietà, sostenuto dai sacrosanti principi di dignità e verità. Tuttavia, per non meno di tredici anni consecutivi, l'Eritrea è stata oggetto di deliberata e ingiustificata diffamazione all'interno di questo Consiglio, aggredita per volere di alcune potenze. Questi mandati implacabili e indiscreti non nascono da una genuina aspirazione a salvaguardare la dignità umana, ma piuttosto sono usati come uno strumento di coercizione, per infangare l'immagine dell'Eritrea, per invadere la sua sovranità e per esercitare un'indebita coercizione geopolitica. Gli autori di queste risoluzioni rimangono immutati, il loro stratagemma inalterato, rivelando un modello radicato di parzialità e duplicità che va contro gli alti ideali che questa istituzione pretende di sostenere. Inoltre, l'Eritrea, insieme a molte altre nazioni sovrane, continua a subire gli effetti delle misure coercitive unilaterali. Queste misure punitive, prive di legittimità e antitetiche ai precetti fondamentali del diritto internazionale, sono progettate per indebolire le nazioni indipendenti, erodere la loro sovranità economica e ostacolare le loro aspirazioni di sviluppo. Illustri delegati Contrariamente alle narrazioni fallaci che cercano di ritrarre l'Eritrea come un paese isolato, la nostra nazione svolge il suo ruolo modesto ma di principio negli affari globali. Gli impegni diplomatici dell'Eritrea, la partecipazione a piattaforme multilaterali e la sua dedizione alla promozione della pace e della stabilità nella sua regione esemplificano il suo approccio costruttivo agli affari internazionali. Attraverso lo sport, le arti e il patrimonio, l'Eritrea continua ad arricchire il panorama culturale globale, celebrando l'unità nella diversità e il rispetto reciproco tra le nazioni. Anche in mezzo alle sfide, il talento eritreo prospera. Questo spirito di eccellenza e perseveranza è stato clamorosamente affermato sul più grande dei palcoscenici quando Biniam Girmay ha cementato la sua eredità aggiudicandosi l'ambita Maglia Verde al Tour de France. Diventando il primo africano nero a raggiungere questo traguardo nei 111 anni di storia della gara, Biniam non ha semplicemente vinto un titolo; ha infranto barriere, dissipato pregiudizi e mostrato al mondo il tenace vigore, l'instancabile aspirazione e l'eccellenza senza pari che definiscono la gioventù eritrea. Signor Presidente La visione dell'Eritrea è chiara: siamo profondamente impegnati a costruire una nazione prospera e autosufficiente in cui ogni cittadino possa godere dei benefici dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria e dell'alloggio in tutto il paese. Siamo risoluti nel rafforzare le nostre istituzioni e nel coltivare alleanze a lungo termine con nazioni che condividono i nostri valori di rispetto, giustizia e sviluppo reciproco. In quanto tale, la visione dell'Eritrea per questo Consiglio è un'aspirazione fondata sulla necessità. Immaginiamo un Consiglio che tenga sacrosanta la dignità sovrana delle nazioni, che sostenga i diritti umani con incrollabile imparzialità e che eviti l'insidioso spettro della censura selettiva e politicamente opportunistica. Il nostro dovere collettivo deve essere quello di sancire e salvaguardare i diritti di tutti i popoli, indipendentemente dalla geografia, incontaminati dalle pressioni dell'influenza esterna. Per concludere, l'Eritrea riafferma, con risoluta convinzione, la sua dedizione all'impegno costruttivo con questo Consiglio. Restiamo sempre pronti a contribuire con serietà nello spirito di uno sforzo comune e a lavorare costantemente verso gli ideali elevati di pace, giustizia e sacralità della dignità umana. Grazie! da Shabait
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Settembre 2024
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