L'affermazione del primo ministro Abiy Ahmed di cercare solo "dialogo" sull'accesso al mare è palesemente falsa. Ha ripetutamente sollevato la questione con i leader regionali e le loro risposte sono state chiare e coerenti: • L'Etiopia è benvenuta ad utilizzare i porti vicini nell'ambito di accordi commerciali, promuovendo la cooperazione regionale e la prosperità condivisa. • Nessun paese cederà il proprio territorio sovrano all'Etiopia. • Nessuna nazione sosterrà qualsiasi tentativo sconsiderato di ridisegnare la mappa del Corno d'Africa. Tuttavia, Abiy continua a premere la stessa richiesta, nonostante risposte ferme e inequivocabili. A questo punto, la sua insistenza appare più una provocazione deliberata che una vera diplomazia. Il vero problema: un'economia fallimentare e un'instabilità interna. Il problema dell'Etiopia non è la mancanza di accesso al mare, è un'economia in difficoltà, un'instabilità interna e una leadership che prospera sulle crisi fabbricate piuttosto che su soluzioni reali. Abiy Ahmed sta scommettendo sconsideratamente con la pace e la stabilità del Corno d'Africa, in particolare con il futuro dell'Etiopia, quando non è necessaria alcuna scommessa del genere. Il suo ultimo atteggiamento in parlamento - chiedere colloqui sull'accesso al mare mentre dichiara che l'Etiopia non entrerà in guerra con l'Eritrea - è l'ennesimo caso di retorica e di esibizione per i media. Ma pochi gli credono, ed è evidente che non ha più opzioni. Domande alle quali Abiy deve rispondere. I media e i politici internazionali che cerca di persuadere invece di sostenere ciecamente le sue affermazioni dovrebbero chiedergli: • Cosa sta cercando di negoziare esattamente in merito all'accesso al mare con i paesi vicini? • Perché non ha tentato di negoziare quando aveva rapporti migliori con loro? • Perché fa pressioni su leader stranieri che non hanno alcun mandato sulla sovranità di altre nazioni? Le dubbie giustificazioni dell'Etiopia per l'espansione territoriale. Abiy e i suoi sostenitori utilizzano argomentazioni ingannevoli per giustificare rivendicazioni territoriali. Alcune delle loro considerazioni più stravaganti includono: • La popolazione etiopia sta crescendo esponenzialmente. • L’economia dell’Etiopia è in crescita. • Gruppi etnici a cavallo dei confini dell'Etiopia, condividendo storia e legami culturali. • L'Etiopia occupava l'Eritrea sotto Haile Selassie e Mengistu, e quindi merita i diritti dei "saccheggiatori". ’ • La domanda alimentare di pesce in Etiopia sta aumentando. Queste argomentazioni non sono altro che tentativi sottilmente velati di minare la sovranità delle nazioni vicine e giustificare la presa di terreni. La sovranità non è negoziabile Abiy Ahmed lo sa, ed è per questo che le sue richieste di negoziazione sono vuote. La sua retorica non riguarda la diplomazia, si tratta di mettere alla prova i limiti della pazienza regionale e internazionale. Ma nessuna manovra politica cambierà la verità fondamentale: la sovranità non è in discussione. da ER MEDIA credit Ghideon Musa Aron
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Settembre 2024
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