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L'Università di Pavia e il Centro di Ricerca e Documentazione dello Stato dell'Eritrea (RDC) collaborano strettamente per preservare e digitalizzare gli archivi e i documenti storici del passato, in quanto patrimonio culturale del Paese. Il Centro di Ricerca e Documentazione dell'Eritrea è dotato di attrezzature all'avanguardia per la digitalizzazione e la conservazione, in grado di svolgere funzioni chiave nell'archiviazione di materiale audiovisivo, manoscritti storici, video e documenti. È stato trasformato in un centro di eccellenza nella conservazione digitale, dove è ora in grado di fornire formazione pratica al proprio personale e a quello dei partner. Il progetto di legge sugli archivi e le biblioteche nazionali è stato preparato e commentato coinvolgendo esperti del RDC e di UNIPAVIA e un team di esperti esterni. L'Ambasciatrice Joanna Darmanin, Capo della Delegazione dell'UE in Eritrea, e il team di cooperazione hanno incontrato il Direttore, la Sig.ra Azieb Tewolde, del Centro di Ricerca e Documentazione dell'Eritrea. La direttrice del centro ha espresso il suo apprezzamento al governo eritreo, all'Unione Europea, all'Università di Pavia e agli altri partner per il loro sostegno al rafforzamento delle capacità dell'istituzione. L'Unione Europea ha sostenuto il Centro di Ricerca e Documentazione per l'Eritrea attraverso tre successivi progetti finanziati dall'UE, al fine di rafforzare e promuovere lo scambio di esperienze maturate affinché la ricerca e la documentazione diventino parte integrante del patrimonio culturale globale. credit NEFASIT PAESANA
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Una equipe di 30 medici volontari, tra cui il primario della Cardiochirurgia di Treviso prof. Giuseppe Minniti, sotto la guida del prof. Giovanni Stellin, ha partecipato alla 19^ missione di @med.action_bambini con Elias ODV in Eritrea.
In soli otto giorni, sono stati effettuati 156 screening cardiologici e ben 22 interventi cardiochirurgici su bambini e adolescenti affetti da gravi cardiopatie. I giovani medici eritrei formati dalla squadra italiana hanno già iniziato a operare in autonomia: un passo decisivo verso il primo centro di cardiochirurgia pediatrica indipendente dell’Africa sub-sahariana. Una missione che unisce sanità, solidarietà e formazione, dimostrando che il sapere e la professionalità veneta possono salvare vite e costruire futuro. Grazie di cuore a chi ogni giorno porta nel mondo l’eccellenza e l’umanità della nostra terra! credit Luca Zaia Dichiarazione dell'Ambasciatrice Sophia Tesfamariam sull'avventurismo diplomatico etiopico3/11/2025 Appena arrivati a Doha, in Qatar, per il 2° Vertice Sociale Mondiale #SocialSummit2025 e sto cercando di aggiornarmi sugli sviluppi nella regione.
C'è molto... Chiamatelo come volete, Talktoberfest, Wish-toberfest o persino Oktobersiege, l'ottobre 2025 ha offerto agli eritrei un miscuglio di proclami, fantasie e assurdità riciclate del PP. Triste vedere la diplomazia etiope sprofondare così in basso. I rinomati diplomatici etiopi si staranno rivoltando nella tomba, vedendo l'arte di governare di oggi sostituita dalla teatralità di TikTok. Chi avrebbe mai immaginato che i loro successori avrebbero barattato la diplomazia con sketch e hashtag? La diplomazia di TikTok non era certo l'eredità che si aspettavano... L'ultima caccia del Primo Ministro Abiy Ahmed a "documenti" sull'interconnessione territoriale dell'Etiopia potrebbe essere lo spettacolo più bizzarro della stagione. Si potrebbe pensare che i suoi predecessori abbiano già archiviato ogni mappa imperiale, mito e illusione marittima mai concepita ad Addis Abeba. Di sicuro non è l'unico etiope "woke"... vero? Il monologo di Abiy davanti al Parlamento non era rivolto ai legislatori, ma a diplomatici e donatori stranieri, una performance volta a giustificare le sue ambizioni nei confronti dell'#Eritrea. Il suo messaggio era deliberato: quando agisce, nessuno può fingere di ignorare. Rinfrancati da decenni di indulgenza occidentale, i regimi etiopi che si sono succeduti hanno condotto guerre di aggressione nell'illusione che l'#Etiopia fosse "troppo grande per fallire". Questa cultura dell'impunità ora alimenta la sconsiderata spavalderia del PP e le sue aggressive mosse per annettere la città portuale di #Assab... Abiy spaccia l'illusione che il governo dell'#Etiopia sia superiore a quello dell'Eritrea, come se ciò gli desse il diritto di manomettere la sovranità eritrea. Eppure, i suoi trascorsi, i massacri del suo stesso popolo con i droni, gli sfollamenti interni di massa e le sanguinose guerre intestine, lo squalificano da qualsiasi posizione morale superiore. Il diritto internazionale non gli concederà mai il permesso di annettere i porti dell'Eritrea. All'Etiopia non è mai stato negato l'accesso al mare. Gode di molteplici rotte marittime attraverso Gibuti, Kenya e Somalia, e potrebbe accedere ai porti dell'Eritrea in un quadro di rispetto reciproco. Ma le dimensioni della popolazione o la nostalgia non possono giustificare la violazione della sovranità di un'altra nazione. La cooperazione è benvenuta, quando fondata sull'uguaglianza, non sull'illusione. La geografia non obbliga l'#Eritrea a compromettere la propria sovranità. La pace, come ci ricorda il Secondo Vertice Sociale Mondiale, inizia in patria e all'interno dei propri confini. Gli eritrei, naturalmente, hanno capito da tempo questa verità. Ambasciatrice Sophia Tesfamariam, Rappresentante Permanente dello Stato di Eritrea presso le Nazioni Unite a New York. credit Ghideon Musa Aron Il Segretario Generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), Jasem Mohamed Albudaiwi, ha delineato la posizione del CCG come segue:
Le preoccupazioni per la sicurezza del Mar Rosso sono di competenza delle nazioni con accesso diretto alla costa, tra cui Arabia Saudita, Yemen, Egitto, Sudan ed Eritrea. Il Consiglio ha sottolineato che, sebbene le aspirazioni economiche dell'Etiopia siano valide, NON sono in linea con il quadro di sicurezza marittima del CCG. Firmato e consegnato: Jasem Mohamed Albudaiwi, Direttore Generale, CCG - - - (Per vostra informazione) — Il Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) è composto da sei Stati membri, tutti situati nella Penisola Arabica: 1. Arabia Saudita 2. Emirati Arabi Uniti (EAU) 3. Qatar 4. Kuwait 5. Bahrein 6. Oman credit Ghideon Musa Aron |
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Novembre 2025
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