Recentemente, l'Unione europea e il governo di Eritrea hanno firmato un accordo ad Asmara, per finanziare congiuntamente un impianto a energia solare nella regione meridionale dell'Eritrea.
Perché alcune persone perdono il loro sonno per cercare di fermare questo semplice progetto di sviluppo??? Non un è un fondamentale diritto umano fornire energia alla popolazione eritrea? Cosa dovrebbe pensare una famiglia eritrea che vive in zone rurali che riceveranno l'elettricità e la luce per la prima volta in assoluto, delle persone che cercano di fermare questo progetto??? C'è ancora una settimana per chiamare l'UE tramite: e-mail, Tweet, FB e inviare un messaggio indirizzato al nostro rappresentante locale europeo presso il relativo Foreign Office .... per mostrare loro che sosteniamo l'accordo di cooperazione !! Firmate questa petizione per favore.
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È stato un vero successo di pubblico il seminario dell’Ambasciatore Fessahazion Pietros tenutosi il 15 novembre 2015 a Roma all’Istituto Gerini. La Comunità Eritrea composta da anziani, donne e moltissimi giovani arrivati da poco a Roma, in tutto oltre trecento persone, hanno gremito la sala conferenze per ascoltare una voce autorevole sull’ attuale situazione in Eritrea. L’Ambasciatore ha esposto a tutti i presenti, con parole nitide e chiare, il progresso del Paese nonostante tutte le difficoltà dovute ad una campagna denigratoria e diffamatoria fatta di ingiustizie e sanzioni.
Ha proposto iniziative sociali e progetti economici che interessano tutti gli eritrei all’estero e la diaspora. Progetti concreti volti alla ricostruzione e allo sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, auto-sostentamento e sicurezza alimentare con la costruzione di altre dighe oltre alle centinaia già portate a termine e che già custodiscono acqua, acqua pulita per il fabbisogno giornaliero di oltre il 70 % della popolazione (un divario incredibile rispetto al solo 5% prima dell’Indipendenza nel 1991). Altri sforzi fatti finora hanno portato il livello d’Istruzione dai 200.000 agli attuali 860.000 studenti, in campo sanitario invece oltre il 90% dei bambini risulta immunizzato e vaccinato e la riduzione dell’Hiv è passata dal 4,5% allo 0,9%. Lo stipendio minimo sindacale è stato aumentato da 450 a 2000 nakfa al mese. Tante sono state le tematiche affrontate dall’Ambasciatore il quale ha risposto esaurientemente alle domande del pubblico partecipante vivamente interessato. L’Ambasciatore ha potuto constatare che la Comunità di Roma è presente e solidarizza col proprio Governo che riconosce come l’unico garante della sovranità dell’Eritrea. ![]() Dieci anni fa l’Eritrea con una lungimirante legge bandiva i sacchetti di plastica. L’Eritrea fu il primo paese africano ad adottare una legge di questo tipo e da allora a partire dalla capitale Asmara fin nelle regioni più periferiche, le buste di materiale plastico sono state abbandonate e sostituite dal cotone e dal nylon o dai tradizionali contenitori naturali di fibra vegetale intrecciata, a tutto vantaggio della conservazione dell’ambiente. Dal gennaio 2005 a norma di legge: "Coloro che importano, producono, distribuiscono o vendono i sacchetti di plastica sono multati", ha detto il capo dell'ala dell'ambiente nel ministero del territorio, acqua e ambiente. Non è noto l'importo dell'ammenda, ma diverse fonti stimano che i trasgressori potrebbero dover pagare diverse migliaia di Nakfa. Le autorità eritree erano infatti determinate ad arginare il problema che cominciava ad assumere proporzioni non più gestibili a causa dei tempi di decomposizione della plastica che possono variare dai venti ai cento anni.Gli individui non vengono multati se trovati in possesso di un sacchetto di plastica. Essi se trovati in possesso di buste di plastica devono semplicemente dire alle autorità dove e da chi le hanno ottenute e solo nel caso di mancata cooperazione o recidiva potrebbero scattare sanzioni a loro carico. Tuttavia i responsabili dei controlli hanno espresso soddisfazione per il rispetto della gente, sulla legge e riferiscono che in questi primi dieci anni di applicazione della legge non sono stati registrati casi di rilievo. Le autorità avevano una serie di ragioni molto gravi per dichiarare guerra ai sacchetti di plastica, infatti questi non solo bloccavano grondaie e canali di scolo, soffocavano gli animali da allevamento e la fauna marina e inquinano il suolo, ma rovinavano anche drammaticamente alcuni fra i più spettacolari panorami naturali. Roma, 11 novembre, “La ricetta è la cooperazione” incontro promosso da CEMO/Italia, modera Giovanni Cubeddu (al centro), con l’ambasciatore d’Eritrea in Italia Fesshazion Pietros e Suzanna Tkalec, direttrice umanitaria Caritas International Da Marilena Dolce @EritreaLive - Mercoledì 11 novembre, a Roma, si è parlato di migrazione, senza la “e”, come ormai si dice e scrive, sottintendendo che riguardi esodi forzati, spostamenti senza ritorno. Un tema che arriva sulle prime pagine dei giornali quando i morti in mare sono molti o quando l’Europa deve decidere chi li prende i migranti, chi paga per soccorrerli, chi per accoglierli, chi li può respingere chiudendo le frontiere e chi chiudendo gli occhi.
Da cosa scappano i migranti e chi sono? Quasi sempre fuggono da conflitti che, come in Siria, rendono impossibile la vita civile, obbligando le famiglie ad andarsene. Gli eritrei, invece abbandonano un paese dove non c’è guerra ma una situazione critica per molti e diversi motivi che in parte si sovrappongono. Di questo si è discusso con Fesshazion Pietros, Ambasciatore dello Stato d’Eritrea in Italia e Suzanna Tkalec, direttrice umanitaria Caritas International, durante l’incontro, moderato da Giovanni Cubeddu, organizzato dal CEMO, fondazione con sede principale a Madrid e sede operativa a Roma, attiva da oltre 25 anni nel campo della cooperazione allo sviluppo. Titolo del dibattito: “La ricetta è la cooperazione. L’immigrazione in Europa e lo sviluppo del Corno d’Africa”. Asmara, 17 Novembre 2015 - La Banca d'Eritrea ha rilasciato le seguenti informazioni supplementari sul rimborso delle vecchie banconote Nacfa in circolazione.
Nelle Note legali 124/2015 l'articolo 5 (2) stabilisce che: "Le imprese private o i singoli individui possono depositare le vecchie banconote Nakfa, a prescindere dal loro ammontare, entro le prime due settimane del periodo di transizione". Tuttavia, al fine di facilitare il carico di lavoro delle banche, lo scambio di vecchie banconote Nakfa che non superano i 20.000 Nakfa sarà consentito solo nelle quattro settimane che seguono cioè dal 2 Dicembre 2015 al 30 dicembre 2015. ![]() Dichiarazione di S.E. Mr. Girma Asmerom Ambasciatore e Rappresentante Permanente dell'Eritrea sul punto 67 all'ordine del giorno delle Nazioni Unite: Relazione del Consiglio dei Diritti Umani dell'Assemblea Generale Sala 70 ° Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite Signor Presidente La mia delegazione desidera dare il benvenuto al Presidente del Consiglio per i diritti umani (HRC) e prende atto della sua relazione annuale all'Assemblea Generale. L'Eritrea è convinta, come è stato chiaramente e fortemente sottolineato dal Gruppo Africano, dal Movimento dei Non Allineati (NAM) e da altri gruppi regionali, in diverse occasioni, che la Universal Periodic Review (UPR) rimane un meccanismo valido e adeguato a migliorare questioni relative ai diritti umani, al dialogo costruttivo e alla cooperazione tra gli Stati membri. Questo strumento non deve essere pregiudicato da altre inutili iniziative parallele e sovrapposte. L'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite in cui si afferma chiaramente la non ingerenza negli affari interni degli Stati dovrebbe essere il principio guida del Consiglio dei diritti umani. I principi fondamentali dei valori dei diritti umani sono meglio promossi quando il Consiglio sostiene i principi di universalità, imparzialità, obiettività e non selettività. Questi sono i principi fondanti che dovrebbero essere rispettati e promossi in ogni momento da tutti gli Stati membri. "La ricetta è la cooperazione. L'immigrazione in Europa e lo sviluppo del Corno d'Africa”11/11/2015 Si è tenuta oggi a Roma presso l’NH Hotel una colazione di lavoro promossa dal Centro de Estudios sobre Medio Oriente della Fundación Promoción Social de la Cultura (CEMOFPSC), dal titolo: "La ricetta è la cooperazione. L'immigrazione in Europa e lo sviluppo del Corno d'Africa”.
Sono intervenuti: S.E. Sig. Fessahazion Pietros, Ambasciatore dello Stato di Eritrea in Italia e la Dott.ssa Suzanna Tkalec, Direttore umanitario, Caritas Internationalis Moderatore: Dott. Giovanni Cubeddu – CEMO Italia Il CEMO è stato istituito nel 2006 con l’obiettivo di promuovere approfondimenti, studi, scambi di opinioni e partnership tra intellettuali ed esperti nei campi dell’economia, della politica, della comunicazione, dell’arte e della storia. Il CEMO è un organismo nato nell'ambito della Fundación Promoción Social de la Cultura una fondazione internazionale, con sede principale a Madrid (e sede operativa anche a Roma), attiva da oltre 25 anni nel campo della cooperazione allo sviluppo. Il CEMO realizza incontri periodici: a Madrid, Gerusalemme e Roma, per un pubblico selezionato di diplomatici, uomini di cultura, giornalisti ed esperti, per approfondire le circostanze della situazione politica ed economica dell’area mediorientale. (http://www.fundacionfpsc.org) Asmara, 6 nov 2015 - Il presidente Isaias Afewerki il 6 novembre ha ricevuto di settimana, una delegazione di alto livello della Repubblica popolare cinese guidata da Liu Jie, Vice Governatore del governo popolare della Provincia del Sichuan. Il presidente Isaias ha attestato i legami che esistono tra i due paesi da lungo tempo e ha sottolineato la buona disposizione così come il clima favorevole che esistono per le imprese cinesi nel partecipare attivamente ai grandi progetti di investimento nel paese.
Liu Jie, da parte sua, ha reso omaggio ai legami profondi e in espansione tra la Repubblica popolare cinese e l'Eritrea. Il Vice Governatore ha dichiarato che le aziende cinesi sono disposte a investire in infrastrutture e in particolare nel settore minerario, nella costruzione di dighe e ponti, nonché progetti agricoli. Inoltre, la delegazione cinese ha incontrato il signor Hagos Ghebrehiwet, responsabile PFDJ affari economici, il signor Berhane Habtemariam, ministro delle Finanze e il signor Abraha Asfaha, Ministro dei Lavori Pubblici per valutare i progressi degli investimenti già in corso ed esplorare concrete prospettive per futuri impegni. Liu ha anche incontrato il Governatore della Regione Centrale, il generale Romodan Awilyay, per discutere specifici settori di cooperazione. Durante la visita della delegazione cinese è stato firmato un accordo per l'acquisto e il trasferimento del 60% del Progetto Mining Asmara della Sunridge Gold Corporation (SGC), al Sichuan Road Bridge Mining (SRBM). Il restante 40% del patrimonio netto nella joint venture National Mining Corporation (ENAMCO), è detenuto dall'Eritrea. |
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Settembre 2024
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